il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



venerdì 20 febbraio 2009

Per una lista unica della sinistra

La democrazia italiana è in pericolo. La legge sulla sicurezza voluta dalla maggioranza ha privato dei diritti fondamentali più elementari – alla salute, all’alloggio, ai ricongiungimenti familiari, alle rimesse alle famiglie dei loro guadagni – centinaia di migliaia di stranieri che vivono e lavorano in Italia. Sta per essere varato un federalismo che dividerà l’Italia tra regioni ricche e regioni povere, rompendo, di fatto, il patto costituzionale dell’uguaglianza sul quale si è retta fino ad oggi l’unità della Repubblica. Nel pieno di una crisi economica, la cui gravità non ha precedenti, il governo ha perseguito la rottura dell’unità sindacale e l’emarginazione del sindacato più rappresentativo. Di fronte alla gravità dell'emergenza ambiente il Presidente del Consiglio ha tentato di ostacolare l'iniziativa dell'Europa. Strumentalizzando l’emozione per il dramma di Eluana Englaro, il Presidente del Consiglio ha aperto uno scontro istituzionale con la magistratura e con il Presidente della Repubblica; ha provocato una spaccatura del paese sui temi della laicità dello Stato, della dignità della persona e della sua autodeterminazione; ha tentato di rompere gli equilibri istituzionali, minacciando di rivolgersi direttamente al popolo per cambiare la Costituzione qualora non sia riconosciuto il suo potere illimitato e incontrollato quale incarnazione della volontà popolare. Paura, razzismo, odio per i diversi, disprezzo per i deboli, infine, sono i veleni quotidianamente iniettati nella società dalle politiche e dalla propaganda del governo quali fonti inesauribili di consenso.Una simile emergenza costituzionale rende insensate le attuali divisioni della sinistra, le quali rischiano, in presenza dell’attuale sbarramento del 4% alle prossime elezioni, di provocarne la definitiva irrilevanza. C’è d’altro canto uno specifico fattore di crisi della democrazia che, congiuntamente alle vocazioni populiste dell’attuale maggioranza, sta determinando il collasso della democrazia rappresentativa: la crescente occupazione delle istituzioni pubbliche da parte dei partiti e la sostanziale confusione dei secondi con le prime. Ne è conseguita la trasformazione dei partiti, da luoghi di aggregazione sociale e di elaborazione dal basso di programmi e di scelte politiche, in costose oligarchie costantemente esposte alla corruzione e al malaffare. Solo l’introduzione, purtroppo inverosimile, di una rigida incompatibilità tra cariche di partito e cariche istituzionali, cioè tra rappresentati e rappresentanti, sarebbe forse in grado di restaurare la distinzione e, con essa, il rapporto di rappresentanza e di responsabilità dei secondi rispetto ai primi, e così di restituire i partiti, quali organi della società anziché dello Stato, al loro ruolo costituzionale di strumenti della partecipazione dei cittadini alla vita politica.Le prossime elezioni del Parlamento europeo offrono tuttavia alle forze disgregate della sinistra un’occasione irripetibile per mettere in atto questo principio e, insieme, una prospettiva di superamento delle loro attuali divisioni. Non si tratta di concordare alleanze, o coalizioni o fusioni di gruppi dirigenti. Si tratta, più semplicemente ma ben più efficacemente, di dar vita ad una lista unica della sinistra, “Per la democrazia”, dalla quale restino esclusi i dirigenti dei partiti, che pure sono invitati a promuoverla insieme al più ampio arco di forze e movimenti della società civile. Una simile lista varrebbe a dare voce e rappresentanza ad un’ampia fascia di elettori – non meno del 10% dell’elettorato – che non si riconoscono nel Partito democratico e neppure nei tanti frammenti alla sua sinistra, dalle cui rivalità interne e dalle cui competizioni e rivendicazioni identitarie risulterebbe tuttavia al riparo. E, soprattutto, essa varrebbe – in un momento come l’attuale, di pericolosa deriva populista, razzista, autoritaria e anticostituzionale del nostro sistema politico – a riaffermare, nel nostro paese, l’esistenza di una forza democratica e di sinistra, intransigente nella difesa della Costituzione e dei suoi valori di uguaglianza, di libertà e di solidarietà.

Mario Agostinelli - Alessandra Algostino - Umberto Allegretti - Gaetano Azzariti - Pasquale Beneduce - Maria Luisa Boccia - Michelangelo Bovero - Paolo Cacciari - Lorenza Carlassarre - Luciana Castellina - Bruno Cartosio - Marcello Cini - Maria Rosa Cutrufelli - Giorgio Dal Fiume - Claudio De Fiores - Donatella della Porta - Ornella De Zordo - Alfonso Di Giovine - Peppino Di Lello - Piero Di Siena - Mario Dogliani - Angelo D'Orsi - Ester Fano - Luigi Ferrajoli - Gianni Ferrara - Pino Ferraris - Lia Fubini - Luciano Gallino - Patrizio Gonnella - Francesco Garibaldo - Marina Graziosi - Pietro Ingrao - Francesca Koch - Cristiano Lucchi - Giulio Marcon - Alfio Mastropaolo - Gianni Mattioli - Tecla Mazzarese - Roberto Musacchio - Alberto Olivetti - Guido Ortona - Valentino Parlato - Valentina Pazzè - Mario Pianta - Tamar Pitch - Bianca Pomeranzi - Alessandro Portelli - Enrico Pugliese - Carla Ravaioli - Rossana Rossanda - Cesare Salvi - Francesco Scacciati - Pierluigi Sullo - Ermanno Vitale - Aldo Tortorella - Danolo Zolo - Grazia Zuffa-

per aderire:
perleeuropee@gmail.com

per discuterne:

5 commenti:

Damiano Aliprandi ha detto...

Ci devo riflettere, ma è un interessante proposta. E mi affascina in particolar modo perchè questa lista rappresenterebbe la base, e non il vertice...

Davide ha detto...

E' nato il forum "La Nuova Sinistra". Cerchiamo gente interessata a collaborare con noi fondatori per renderlo attivo. Vieni anche tu!
http://lanuovasinistra.forumcommunity.net/

Juanne Pili ha detto...

Stiamo assistendo alla recita di un vecchio copione, una scenggiatura scritta trent'anni fa dal Licio Gelli, l'opera si intitola "Premierato assoluto".

Gli interpreti li conosciamo già. Ma il finale potrebbe riserbarci un colpo i scena ... almeno spero.

Alberto ha detto...

Le intenzioni sono buone, ma le difficoltà sono notevoli tenendo presente anche le ultime scissioni. La base c'è, ma dove si incontra, dico fisicamente e non su internet.

loris ha detto...

Hai perfettamente ragione Alberto, io ho mandato una mail con l'adesione scrivendo che mentre raccolgono le adesioni creino un minimo di coordinamento su base territoriale per poterci ritrovare a discutere e fare iniziativa politica.
ricordo a tutti che è importante l'adesione a quella mail indicata indicando anche la città.

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