il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



martedì 23 giugno 2009

Franceschini : debito di matematica - rimandato a settembre

Di matematica non ero un particolare “Genio” ma,quelle semplici nozioni del “far di conto” in testa direi di averle chiare.
A fine ballottaggi comunque rigiro i numeri, trovo sicuramente astrazione, nelle dichiarazioni di Franceschini :

“comincia il declino della destra. Sarà un percorso lungo, ma con lavoro e impegno porteremo avanti un cammino di cambiamento del Paese”.


Non voglio male al PD, penso che ancora qualche residuo di una storia comune, volendolo andare a cercare con molta pazienza ,ci sia, per tanto queste mie considerazioni, come le precedenti sul referendum, sono dettate più dalla volontà di chiarezza,trasparenza e competenza che non uno spirito di opposizione, sempre che, come in alcuni casi, estremamente vicini e dentro la realtà ligure non diventi organico al partito del cemento.

I seguenti numeri sono tratti da Repubblica:

Comuni capoluogo

Centro sinistra da 25 a 16 =-9
Centro destra da 5 a 14 =+9

Comuni non capoluogo

Centro sinistra da 142 a 106 =-36
Centro destra da 37 a 63 =+26 (più altri)

province

Centro sinistra da 50 a 28 =-22
Centro destra da 8 a 34 =+24 (più altri)


Se consideriamo che il centro destra è stato inoltre sotto tiro grazie alle prodezze del sultano di Arcore nei suoi harem privati , con tutto ciò che ne consegue, a questo punto vorrei proprio comprendere il declino dove stà. Anche sulla lunghezza del percorso avrei qualche cosa da ridire, dal 1968 ho iniziato a masticare politica e grazie alle eroiche e prodi (di nome e di fatto) gesta di personaggi come Ochetto , Dalema, Fassino, e Veltroni credo il mio percorso sarà simile a quello di Filippine, con l’handicap di non raggiungere mai il traguardo e morire prima.Ricordando una citazione di Bacci Pagano (personaggio dei libri di Bruno Morchio) che ricordava il padre affermava che “essere genoani è come essere comunisti, bisogna sempre soffrire” oggi bisognerebbe coniugarla con “tifare Italia è come essere Democratici, oltre a soffrire bisogna imparare la matematica”



3 commenti:

articolo21 ha detto...

Che dire... da approvare in pieno questo post.

la signora in rosso ha detto...

giri il coltello nella piaga!

loris ha detto...

Sono orfano signora in rosso, orfano dopo una vita spesa tra partito, sindacato, cooperazione, e ultimamente pure un po di associazionismo. Chiedo il riscatto della sinistra, il riscatto dal ciarpame di una dirigenza che coniuga sinistra con strapuntino. In un altro momento forse avrei pure compreso le scelte che hanno portato a un PD anche non condividendo, oggi no. Il faccione che sta alle mie spalle parla di coerenza: è una moneta rara e pesante nella nostra sinistra italiana.
Non mi limito comunque nell'invettiva, sarebbe troppo facile, cerco di ribaltare sul territorio una mia esperienza di uomo di sinistra..... un compagno scomodo, tanto per intenderci.

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