il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



lunedì 31 dicembre 2012

nel 2013 sMONTIamo l'agenda Monti

i miei auguri di buon anno


Con l'auspicio che la realtà dell' associazionismo, del solidale, del volontariato che si occupano di ambiente, diritti negati, cultura dell'accoglienza....trovi voce qualificata nella lista "Rivoluzione Civile", buon anno a tutti coloro che parteciperanno a "sMONTIamo l'agenda Monti" per rilanciare un paese all'insegna dell'equità, del lavoro e di uno stato sociale che ci stanno rapinando.

Loris

mercoledì 26 dicembre 2012

La fine del silenzio: servono scelte coraggiose



Genova 26-12-12

La fine di questa legislatura impone un salto di qualità nella risposta politica e nella qualifica di chi sarà chiamato a dare risposte.
Abbiamo assistito a vere e proprie mistificazioni del concetto di “partecipazione”, in quanto a qualcuno volutamente sfugge che la prima cosa partecipata devono essere le regole, e se le regole vengono scritte nelle cerchie ristrette delle direzioni o segreterie, il processo conseguente non può che essere maledettamente falsato. I listini “garantiti” sono l’ulteriore riprova che gli eterni cooptati non hanno assolutamente voglia di rischiare un comodo posto al sole. Per queste ragioni le consultazioni primarie e tutti gli eccessi che ne derivano hanno rappresentato una grande aspettativa di partecipazione, ma assolutamente pilotata e dagli esiti volutamente controllati.
Le deprimenti schermaglie delle quali siamo stati resi edotti dalle pagine locali dei quotidiani, e che attraversano formazioni diverse, è una evidente condizione affinchè “tutto cambi per non cambiare niente”.

In questo desolante panorama l’unico reale elemento di novità è il così detto “Movimento Arancione”, che nulla ha a che vedere con lo spirito monacale o con una ibridazione del rosso con del giallo.
C’è un tentativo tutt’altro che semplice e dagli esiti non scontati di attivare quella “società civile” fatta di associazionismo, di ambientalismo e di volontariato solidale che quotidianamente è attivo nelle nostre città.
Non è un’operazione semplice in quanto per una sua conformazione quest’ambito di società è più avezzo a “fare” materialmente le cose, che non filosofeggiare sul come e sul perché.

In una conversazione su facebook Cecilia Strada smentendo l’eventuale candidatura del padre a questa tornata elettorale, evidenziava come prorio la qualità del far bene possa diventare insostenibile con il fare politica. Penso che abbia ragione, non riuscirei a concepire un Gino Strada lontano dalle sale operatorie, come non riuscirei a vedere un Don Gallo o un Don Ciotti fuori dalle rispettive comunità per entrare nelle “Camere” della politica. Resto però convinto che Emergency, come la comunità di San Benedetto, o Libera, o il movimento per l’acqua o altra economia o ARCI o Paxchristi, Lega ambiente o……. sarebbero in grado di esprimere nei collegi elettorali dei nomi, fuori dalle logiche di partito, in grado di portare avanti le istanze della “società civile” che rappresentano, fuori da logiche autoreferenziali.

Le persone si aspettano questo tipo di rinnovamento, una democrazia rappresentativa delle istanze primarie della nostra società in attesa, se mai ci sarà di una autoriforma dei partiti che li rimetta in sintonia con quella rappresentanza che gli affidò la nostra Costituzione 65 anni fa. Disattendere queste richieste vuol dire aprire agli interessi privati di gruppi di potere e perdere sovranità mentre sempre più forte è una legittimazione di una antipolitica dannosa per qualsiasi Democrazia.

Questa riflessione non ha tempi lunghi, facciamo si di prendere coscienza rapidamente per rispondere a tutti coloro che il cambiamento lo attendono veramente.
Loris 

lunedì 24 dicembre 2012

Se Buon Natale deve essere, che lo sia più vicino possibile a Betlemme e ai territori che la circondano

...Perchè questi auguri? Per essere più vicini alle popolazioni civili sotto assedio a Gaza e di tutti i territori occupati da Israele, contro il muro della vergogna che attraversa la Cisgiordania espropriando contadini dei naturali mezzi di sostentamento. Contro quella politica di apartheid che abbiamo combattuto in Sudafrica e che oggi ritroviamo praticata dallo stato di Israele.
Una notte di Natale di molti anni fa davanti le chiese di Sestri ponente distribuivo un volantino contro la guerra del Vietnam che per sensibilizzare sui massacri terminava con la frase "...mentre Gesù Bambino nasce, un bambino vietnamita muore". Oggi, credo, sarebbe giusto interrogarci se Gesù nascesse a Gaza, non lontano quindi da dove nacque realmente se riuscirebbe a sopravvivere ai bombardamenti di uno degli eserciti più efficienti al mondo.
Loris


...Dedicata a una giovane amica che sta prestando la sua opera a sostegno delle popolazioni Palestinesi e a  tutti quei volontari che sono impegnati a Gaza, nei territori occupati e in quel che resta di Palestina.
Ricordando Vittorio Arrigoni


“We shall overcome
we shall overcome
we shall overcome someday
here in my heart, I do believe
we shall overcome someday
We’ll walk hand in hand
we’ll walk hand in hand
we’ll walk hand in hand someday
here in my heart, I do believe
we’ll walk hand in hand someday
We shall live in peace
we shall live in peace
we shall live in peace someday
here in my heart, I do believe
we shall live in peace someday
We are not afraid
we are not afraid
we shall overcome someday
well here in my heart, I do believe
we shall overcome someday
We shall overcome
we shall overcome
we shall overcome someday
here in my heart, I do believe
we shall overcome someday
We shall overcome someday”.
—————————————————–
Traduzione.
“Avremo ragione di tutto questo
avremo ragione di tutto questo
avremo ragione di tutto questo un giorno
qui nel mio cuore, io credo profondamente
che avremo ragione di tutto questo un giorno
Cammineremo mano nella mano
cammineremo mano nella mano
cammineremo mano nella mano un giorno
qui nel mio cuore, io credo profondamente
che cammineremo mano nella mano
Vivremo in pace
vivremo in pace
vivremo in pace un giorno
qui nel mio cuore, io credo profondamente
che vivremo in pace un giorno
Noi non abbiamo paura
noi non abbiamo paura
avremo ragione di tutto questo un giorno
sì, qui nel mio cuore, io credo profondamente
che avremo ragione di tutto questo un giorno
Avremo ragione di tutto questo
avremo ragione di tutto questo
avremo ragione di tutto questo un giorno
qui nel mio cuore, io credo profondamente
che avremo ragione di tutto questo un giorno
avremo ragione di tutto questo un giorno”.
(Versione a cura di Arturo Bandini)

venerdì 14 dicembre 2012

Ognuno è il prodotto della propria cultura, della propria educazione e della propria formazione. Io sono figlio di mio padre


"Ognuno è il prodotto della propria cultura, della propria educazione e della propria formazione. Io sono figlio di mio padre, della sua cultura, della sua educazione e della sua formazione. Sono anche figlio del dolore che l’interruzione traumatica di questo flusso di concetti ha richiesto per ricomporre quella cultura, quella educazione e quella formazione.
(15 dicembre 1964 – 15 dicembre 2012)"

Ieri sono comparse le cifre sulla stima della ricchezza in Italia. Fonte dei dati è la Banca d’Italia, quindi , dati definibili attendibili.
La metà più povera delle famiglie italiane detiene il 9,4% della ricchezza totale mentre il 10% più ricco detiene il 45,9. Se non fosse la Banca d’Italia uno potrebbe dire che è uno slogan dei No-global.
Un altro dato sempre fornito dall’istituto di Via Nazionale è l’ammontare del debito pubblico, che a ottobre ha sfondato i duemila miliardi di euro.
La chicca dei numeri però arriva nel momento in cui qualcuno scrive che il debito per famiglia è di 82.000 euro. Ovviamente gli 82.000 sono uguali sia per coloro che detengono il 9,4 di ricchezza sia per coloro che hanno il 45,9.

Dopo un anno di governo Monti non siamo sicuramente diventati degli economisti, ma sicuramente siamo in grado di comprendere qual è il livello delle nostre tasche e riusciamo sempre più a comprendere perché in un anno si è voluto massacrare lo stato sociale attraverso il taglio alle pensioni e alla sanità, violare i diritti acquisiti dei lavoratori (art.18), precarizzare ulteriormente il lavoro, elargire sovvenzioni alla scuola privata a scapito di quella pubblica e infine (solo per una questione di sintesi) mantenere i privilegi alla chiesa cattolica tassando indiscriminatamente il 90% degli italiani.

Si comprende fin troppo bene perché non è stata fatta una patrimoniale, e si comprende, perché la si vive che i segni di una ripresa sono al di la da venire. Non solo, ma nel momento in cui ci dovesse essere, i primi a sentirla saranno il 10 % più ricco.

Due dichiarazioni una di ieri di Bersani, e una di oggi di D'Alema credo vadano lette con la logica dei numeri della Banca d’Italia. Il desiderio di aprire al centro e al professore dopo l’eventuale vittoria da parte del PD è la conferma che il 10% continuerà ad essere tutelato mentre il restante 90 % sarà quello che continuerà con le lacrime e il sangue, con i posti di lavoro che saltano, con gli indebitamenti personali che crescono e lo stato attraverso i suoi tentacoli (Equitalia) potrà pignorare e depredare ulteriormente .
D'Alema invece ha affermato che non sarebbe “morale” una candidatura del professore. Tradotto in volgare dovrebbe significare che lo hanno sponsorizzato, gli hanno fatto fare tutto ciò che voleva rendendosi complici del furto di futuro alla maggioranza degli italiani e ora, dopo che hanno dato rassicurazioni che non si modificherà niente di ciò che Monti aveva già deciso, lui non vuole mollare il giocattolo al PD, a Bersani e al suo mentore D'Alema. La domanda è: - ma cosa cambia?

Conclusione: grazie per aver avuto una cultura, una educazione, una formazione che mi permette di comprendere le ingiustizie e le iniquità e mi schiera dalla parte di chi lavora e lotta. Ognuno ha i propri maestri, altri invece spezzano volutamente il proprio fusto dalle radici che alimentano delle proprie origini. Restano in vita ma di fatto sono dei mostri.

Loris




mercoledì 12 dicembre 2012

12 Dicembre 1969 La Strage è di Stato

La strage Fascista

12 dicembre 1969 - Milano, piazza Fontana, Banca dell'Agricoltura

17 morti e 89 feriti: 
1. Giovanni ARNOLDI, anni 42
2. Giulio CHINA, anni 57
3. Eugenio CORSINI
4. Pietro DENDENA, anni 45
5. Carlo GAIANI, anni 37
6. Calogero GALATIOTO, anni 37
7. Carlo GARAVAGLIA, anni 71
8. Paolo GERLI, anni 45
9. Luigi MELONI, anni 57
10. Vittorio MOCCHI
11. Gerolamo PAPETTI, anni 78
12. Mario PASI, anni 48
13. Carlo PEREGO, anni 74
14. Oreste SANGALLI, anni 49
15. Angelo SCAGLIA, anni 61
16. Carlo SILVA, anni 71
17. Attilio VALÈ, anni 52



20 dicembre - funerali di Giuseppe Pinelli

"La strada era nera di folla, fra le due pareti di case popolari. Donne, gli occhi rossi e lo scialle, si affacciavano. Qua e là, fotografi appostati. Mi sono detto: quanta gente. Ma non era vero. Neanche un migliaio di persone. Quanti debbono aver avuto paura. C'è un mazzo di bandiere nere con la A in rosso. Due o tre bandiere rosse. Di quelle della Quarta Internazionale, credo. Molti, forse più, erano giovani; ma molti anche gli anziani e vecchi. Quando sono in mezzo a una folla non mi rammento di essere già, per i più, un vecchio". (Franco Fortini)

per ascoltare la "Ballata del Pinelli" clicca il link


Quella sera a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
Brigadiere apra un po' la finestra
E ad un tratto Pinelli cascò.

"Commissario io gliel'ho già detto
Le ripeto che sono innocente
Anarchia non vuol dire bombe
Ma eguaglianza nella libertà."

"Poche storie indiziato Pinelli
Il tuo amico Valpreda ha parlato
Lui è l'autore di questo attentato
E il suo socio sappiamo sei tu"

"Impossibile" – grida Pinelli –
"Un compagno non può averlo fatto
Tra i padroni bisogna cercare
Chi le bombe ha fatto scoppiar.

Altre bombe verranno gettate
Per fermare la lotta di classe
I padroni e i burocrati sanno
Che non siam più disposti a trattar"

"Ora basta indiziato Pinelli"
– Calabresi nervoso gridava –
"Tu Lo Grano apri un po' la finestra
Quattro piani son duri da far."

In dicembre a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
È bastato aprir la finestra
Una spinta e Pinelli cascò.

Dopo giorni eravamo in tremila
In tremila al tuo funerale
E nessuno può dimenticare
Quel che accanto alla bara giurò.

Ti hanno ucciso spezzandoti il collo
Sei caduto ed eri già morto
Calabresi ritorna in ufficio
Però adesso non è più tranquillo.

Ti hanno ucciso per farti tacere
Perché avevi capito l’inganno
Ora dormi, non puoi più parlare,
Ma i compagni ti vendicheranno.

"Progressisti" e recuperatori
Noi sputiamo sui vostri discorsi
Per Valpreda Pinelli e noi tutti
C’è soltanto una cosa da far.

Gli operai nelle fabbriche e fuori
Stan firmando la vostra condanna
Il potere comincia a tremare
La giustizia sarà giudicata.

Calabresi con Guida il fascista
Si ricordi che gli anni son lunghi
Prima o poi qualche cosa succede
Che il Pinelli farà ricordar.

Quella sera a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
Brigadiere apra un po’ la finestra
E ad un tratto Pinelli cascò.

martedì 11 dicembre 2012

"Arancione" per rispondere al pensiero unico



L’evolversi della situazione politica ci impone delle riflessioni che investono inevitabilmente anche la politica locale, e credo che mai come in questo momento sia evidente come scelte importanti per Genova rischiano di essere prese in altri luoghi.
Il successo delle “primarie”, anche se giocato sull’equivoco “desiderio di partecipare” e “partecipazione” è comunque evidente, come è pure evidente che non sono uscite mai da una logica di “primarie del PD” senza mai entrare in una logica di “primarie di coalizione”, relegando la candidatura di Vendola ad una comprimarietà inadeguata, insufficiente e fortemente riduttiva delle aspettative di chi guarda ad una “sinistra arancione” fatta di cittadinanza attiva, associazionismo e mondo del volontariato.
Qualcosa più di un semplice rischio è che al termine della tornata elettorale nella sfera di influenza del “centrosinistra” ci si trovi di fronte ad un “pensiero unico” con una affermazione (salvo imprevisti di percorso) del PD importante ed una rosa di presenze di seconda fila relegati a frustranti quanto inutili testimonianze.
Localmente la depotenzializzazione dei risultati ottenuti alle precedenti amministrative diventerebbe evidente, e scelte e obiettivi importanti che hanno caratterizzato l’ala sinistra all’interno dell’attuale maggioranza cittadina difficilmente troverebbero sponda e sostenibilità. A rischio quindi, qualsiasi discussione su Gronda, mobilità cittadina privatizzazioni o ciclo dei rifiuti.
Genova, ancor più delle altre città come Milano o Napoli ha dato un segnale preciso verso la volontà di quell’ “arancione” all’interno del centro sinistra che possa determinare un cambio di marcia nel fare e concepire la politica. All’interno, e non alternativo al centrosinistra in quanto non l’ambizione ma il dovere è quello di governare. Governare per poter dare delle risposte a coloro che sono stati estromessi dai cicli produttivi o che hanno subito la precarizzazione del lavoro, risposte per la scuola che urla una dispnea culturale e risposte per tutti coloro che hanno visto tagliare sanità, pensioni e diritti ben oltre il limite di un paese che vuole definirsi civile.

Credo pertanto che il tentativo di unificare questo percorso da parte di tutte quelle componenti che sono già oggi presenti nel centrosinistra, includendo ulteriormente quelle realtà associative e di volontariato che fondano i valori e la propria azione nell’ambientalismo, nella solidarietà e nel pacifismo debba essere un dovere da percorrere per dare voce a coloro ai quali le politiche prima berlusconiane e poi di Monti, hanno tolto la possibilità di futuro, a Genova come al resto del paese.
Loris

giovedì 6 dicembre 2012

THYSSENKRUPP 6 dicembre 2007

Morti in nome del profitto, per l'avidità padronale e sottoposti al ricatto del lavoro non sicuro.
Questi sono i nostri operai, i nostri lavoratori. 




Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo, Bruno Santino, Antonio Schiavone

RISPETTO!!!

martedì 4 dicembre 2012

Venga qui, venga a visitare i nostri bambini devastati dal cancro



Lettera inviata al presidente della repubblica

...Avevo davvero riposto in Lei la mia fiducia, credevo che fosse una persona per bene. Credevo che quei valori, di cui tanto parla, fossero davvero radicati in Lei e fossero il punto di riferimento per ogni sua azione, per ogni sua decisione. Credevo che avrebbe scelto la Vita e non la morte.. E invece ha firmato la nostra condanna.

La condanna di una città sacrificata da anni in nome del profitto più squallido e criminale, abbandonata nelle mani di una famiglia di imprenditori senza scrupoli, plurindagati e pluricondannati e tutt'oggi agli arresti domiciliari.

Come credere ancora nello Stato Italiano? Come credere nella politica, in chi dovrebbe difendere e promuovere il bene comune..e invece ci ha rubato anche il diritto alla Vita?

A Taranto c'è un'ordinanza del sindaco che vieta il pascolo entro un raggio di non meno di 20 km attorno all’area industriale...ma in quei 20 km noi ci viviamo! Vivono i nostri bambini!! Le pecore e le capre sono state uccise...ora lo Stato uccide anche noi...per decreto!!!

Ho bisogno di sapere da Lei, signor presidente, cos'hanno di diverso i bambini di Genova rispetto ai nostri. Perchè lì l'area a caldo è stata CHIUSA, in quanto incompatibile con la città, e la produzione spostata a Taranto? Chi ha compiuto il "miracolo" rendendola "compatibile"?!

Venga qui, venga a visitare i nostri bambini devastati dal cancro (e non solo), li guardi negli occhi e sostenga il loro sguardo, se ci riesce. Dica alle loro mamme che la malattia e la morte del figlio è necessaria altrimenti cala il PIL!!!

Una pagina vergognosa e vigliacca della storia di questa nazione è stata scritta oggi..e porta la sua firma!

Ora le auguro buona notte, presidente..ma non so se e come riuscirà a dormire...e se ci riuscirà allora si preoccupi, perchè temo che ha barattato la sua coscienza col vile denaro.


Tonia Marsella

Taranto

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