il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



domenica 30 agosto 2009

La vera sfida è un nuovo modello di società - dalla crisi globale ai nuovi soggetti

…Il 14 agosto sul messaggero compariva a firma Romano Prodi un articolo di analisi su quella che è stata la politica, ovviamente non solo europea,degli ultimi anni, comprese le esperienze in cui Prodi ha ricoperto la carica di Premier del governo italiano.
Mi ha fatto piacere rileggere nuovamente di politica, perché si può essere concordi o in disaccordo ma Prodi sa parlare di “Politica”.
Sul fallimento della politica di quello che è stato il centrosinistra a livello europeo è lapidario: le politiche che sono state messe in essere non erano che la naturale prosecuzione dei governi precedenti che erano l’espressione di quel liberismo dal binomio Reagan-Thatcher che ha condizionato in maniera evidente le politiche di sviluppo dei diversi paesi.
Rileva le enormi sperequazioni che già lui definiva eccessive e che negli ultimi anni si sono ulteriormente decuplicate non suscitando che un momentaneo sdegno nell’apice della crisi mondiale, ma per essere messo tranquillamente nell’oblio forse in quanto potenziale arma di destabilizzazione.
Ma la parte a mio parere interessante è la dove in qualche modo lui intravede le risposte da dare “Per vincere i riformisti debbono elaborare nuove idee e nuovi progetti su tutti i temi elencati in precedenza. Ribadendo con forza il ruolo dello Stato come regolatore di un mercato finalmente pulito.”
…Ovviamente chi vuole l’articolo se lo legge (cliccando qui) per intero ed io passo invece ad alcune mie osservazioni.
Credo che sia corretto indicare come fa Prodi alcune emergenze tra cui tutto ciò che concerne scuola ,ricerca e sanità, con una gestione diretta e attenta da parte dello stato.
Penso che tutto ciò si debba concretizzare in quello che va ascritto sotto la voce di un nuovo modello di società che oltre alle cose già enunciate non può prescindere da una riflessione sui consumi e su cosa produrre. Una giusta ridistribuzione ed una politica energetica che privilegi un giusto equilibrio col territorio.
Sansonetti commentando l’articolo di Prodi (clicca qui)a mio parere fa un brutto servizio cercando di indirizzare una risposta politica assolutamente lontana e sconosciuta dal panorama italiano e ancor più ai riferimenti politici a lui vicino. L'assoluzione perchè non esiste alternativa del presente mi sembra più un "tengo famiglia" che non un tentativo di alzare il livello di dibattito politico. L'assurda feticistica rincorsa all'autoreferenzialità, ormai destinata a scomparire con la scomparsa di questa sinistra cieca.
Quell’appello alle forze riformiste non vuol dire appellarsi a quello che è l’eventuale scenario del centrosinistra italiano…..anzi.
Purtroppo i conti li dobbiamo fare con due formazioni a sinistra a mio parere ben lontane da quella capacità di risposta che abbisognerebbe alla realtà italiana. Una continua a muoversi nella ricerca di soluzioni organizzative, perdendo di volta in volta pezzi per strada, e l’altra cerca la riaffermazione acritica di valori che se concettualmente possono anche essere condivisibili, mancano di quella criticità o scienza dai quali in ogni caso indipendentemente dalla dirigenza attuale, nascono.
Un appello nei confronti del PD risulta sterile per la natura stessa di quel partito,che non ha allo stato attuale descritto nessun modello di società, limitandosi alla sovrapposizione rispetto a quello del centrodestra con ovviamente qualche distinguo ma con tanta confusione per tutti, soprattutto per gli elettori che a quel punto hanno tutto il diritto a sentirsi indignati e a rifiutare sempre più spesso quel diritto alla competizione elettorale.
Servono idee nuove, ma soprattutto servono soggetti nuovi. Realtà che sono presenti nel nostro sociale ma che si sono sempre tenute in disparte rispetto alla politica come una buona parte del mondo dell’associazionismo. Credo , che, ovviamente con partecipazioni a livello personale , il mondo dell’associazionismo, dovrebbe avere il coraggio di praticare la politica del loro agire. Il pericolo è quello di lasciare sempre più spazi a chi in questi anni ha dimostrato che di ridistribuzione e salvaguardia dell’ambiente non gli interessa niente.
Loris

mercoledì 26 agosto 2009

La sentenza della Corte Europea Per i diritti Umani commentata da Giuliano Giuliani (2)





"L’informazione di questo Paese è tra le peggiori del pianeta, e un esempio concreto è stato fornito dal modo in cui è stata data la notizia sulle decisioni della Corte europea di Strasburgo. Tra i giornali che si possono leggere senza l’uso dei guanti, l’Unità, titolando "Il caso Carlo Giuliani chiuso a Strasburgo", si è dimostrato il peggiore. Allora, sperando di non annoiarvi, vi mando questa nota, tratta da due articoli che mi hanno chiesto di scrivere per Liberazione e per l’ALTRO. L’archiviazione dell’omicidio di Carlo era stata una conclusione meschina e inaccettabile della vicenda simbolo dei tragici avvenimenti genovesi del 2001. Una inchiesta che partiva un minuto prima dello sparo e si fermava un secondo dopo, neanche il tempo di vedere il carabiniere che gli spacca la testa con una pietrata per consentire a un vice questore di incolpare un innocente manifestante e provare a depistare. Poi, ad accrescere la nausea, c’era stata l’invenzione dello sparo per aria che impatta un calcinaccio costruita da quattro imbroglioni che chiamano consulenti. Molte cose, sulla vicenda di Carlo, sono venute fuori nel processo a carico di 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio, contraddizioni, smentite, puntualizzazioni, capriole, a dimostrazione che un processo può servire a trovare la verità, mentre l’archiviazione può solo provare a cancellarla. Molte di quelle cose hanno costituito la base per un ricorso alla Corte europea dei diritti umani e un primo risultato lo si è ottenuto quando la Corte lo ha considerato, cosa che non succede facilmente, ricevibile. E’ trascorso del tempo, e ieri la Quarta sezione ha emesso la sua decisione: lo Stato italiano è stato condannato per violazione dell’articolo 2 della Convenzione, che riguarda appunto il diritto alla vita. Vale la pena di leggere il brano specifico: la Corte ha rilevato che "l’inchiesta non ha esplorato le ragioni per cui Mario Placanica – ritenuto dai suoi superiori incapace di proseguire il suo servizio in ragione del suo stato fisico e psichico – non sia stato immediatamente condotto all’ospedale, sia stato lasciato in possesso di una pistola carica e collocato in una jeep priva di protezione che si è trovata isolata dal plotone che aveva seguito". La Corte considera che l’inchiesta avrebbe dovuto valutare aspetti dell’organizzazione e della gestione dell’ordine pubblico, "poiché c’è un legame tra il colpo mortale e la situazione nella quale si sono ritrovati Filippo Cavataio e Mario Placanica. In altri termini l’inchiesta non è stata adeguata nella misura in cui non ha ricercato quali siano state le persone responsabili di questa situazione". Cioè, secondo la Corte, la stessa legittimità della difesa trova la sua origine nella responsabilità di chi dirigeva le operazioni nella piazza. Insomma, la Corte ha risposto positivamente ad una delle questioni fondamentali che abbiamo sempre sostenuto. E’ persino ovvio che alle responsabilità della catena di comando in piazza Alimonda corrispondano le responsabilità politiche e della più complessiva gestione dell’ordine pubblico a Genova, che si è tradotta nell’assassinio di Carlo, nelle violenze per strada, a Bolzaneto, al Forte San Giuliano, alla Diaz. D’altra parte anche la sentenza emessa nel processo contro 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio aveva affrontato la questione, e sostenuto che la dura risposta dei manifestanti in via Tolemaide e dintorni era stata motivata dalle cariche violente e ingiustificate dei reparti di carabinieri. Lo Stato è stato condannato a un risarcimento: 40.000 euro. Ovviamente verranno versati al Comitato Piazza Carlo Giuliani, la onlus alla quale il Comune di Genova ha recentemente assegnato una sede (per la quale il Comitato paga un regolare affitto, stiano tranquilli i soliti beceri rappresentanti della destra). Vi si sta allestendo un Centro di documentazione, che si arricchisce anche di testimonianze individuali e collettive, aperto alla città. Un Centro per continuare a parlare di Genova e delle tante altre piazze Alimonda, un Centro per proseguire un non facile cammino di paziente ricerca di giustizia e prima ancora di verità."



Giuliano Giuliani

...Ho postato nuovamente le osservazioni di Giuliani in quanto oggi a Genova era presente l'attuale Presidente della Camera Gianfranco Fini, invitato alla festa nazionale del PD.
In una Sua dichiarazione che ho colto in un TG RAI si mostrava soddisfatto della sentenza della Corte Europea che riconosceva la legittima difesa per Placanica.
Vorrei ricordare all'onorevole Fini che lo Stato italiano è stato comunque condannato per aver impedito che ci fosse un'inchiesta per appurare la condotta delle forze dell'ordine.
Soprattutto vorrei ricordare che fu alquanto inusuale (altri sinonimi forse sarebbero possibili) la presenza dell'onorevole Fini all'ora Vice-Presidente del Consiglio dei Ministri , presso la caserma di San Giuliano (oggi sede del comando regionale dei Carabinieri) e nei giorni del G8 ovviamente importante centro di coordinamento.
Certamente e questo vorrei ricordarlo anche all'on. Violante la commissione parlamentare d'inchiesta sul G8 forse avrebbe permesso di fare chiarezza su quei giorni di democrazia sospesa.

Loris

La sentenza della Corte Europea Per i diritti Umani commentata da Giuliano Giuliani


sabato 22 agosto 2009

Canale di sicilia, Respingi il Clandestino, Accoltellati gay nella capitale - metastasi dello stesso cancro

Qualche chilogrammo di indignazione, anche se in troppi si girano dall’altra parte.


…Credo che il cult dell’affermazione più indegna è stata , riferendosi alla tragedia nel Canale di Sicilia, “…stanno troppo bene per essere stati troppi giorni su un gommone”. E intanto le autorità maltesi raccoglievano in mare otto cadaveri.
Mi verrebbe da pensare che la frase immediatamente successiva possa essere stata che se non hanno il fisico, che non ci provino neanche. Non si è sentita ma non mi meraviglierei affatto.
In compenso alcuni dementi, ma non per questo meno pericolosi,leghisti , o comunque su siti a loro vicini, hanno dato vita ad un gioco dal titolo esemplare :”respingi il clandestino”. Per loro internet è come dare diamanti ai porci. Di recente ci aveva illuminato quel dis”onorevole” Salvimi con la canzoncina razzista e scema pubblicata in rete che oggi dobbiamo registrare questa nuova performance. Sarebbe meglio che l’utilizzassero per istruirsi, magari per imparare l’italiano, che è la nostra lingua nazionale. Sarebbe soprattutto utile per quegli studenti che poi si ritrovano con evidenti difficoltà di apprendimento forse dovuto proprio alla lingua e che ripetono…ripetono .
In quelle lande succede anche ai figli dei ministri come se una mano divina facesse ricadere sui figli le colpe dei padri. In realtà la cosa è molto più semplice del previsto: non c’è cosa peggiore dell’ignorante che si crogiola nella sua ignoranza. Pensate poi se diventa ministro e pensa di poter insultare bandiera, inno nazionale lavoratori di altre regioni ed altro .
E se do adito a pensare che sono fazioso, ebbene si lo confermo e lo sottoscrivo, sono fazioso con chi ha permesso che si instaurasse un clima tale da fare sfociare la bieca intolleranza omofoba in un tentativo di omicidio a Roma nei confronti di una coppia gay da parte di un evidente cultore del gallismo italico. Cappone meriterebbe di essere ridotto. Ma capponi dovrebbero essere ridotti tutti quelli che dai banchi del legislatore continuano in una campagna al massacro della civiltà delle diversità . In fondo è stata una manifestazione di giudizio e di condanna per come erano e non per cosa facevano. Non è diverso dal clandestino che non fa reato, lui è reato per cosa è.
Ha un peso l’indignazione? Vogliamo girarci dall’altra parte per ancora molto tempo? Vogliamo fare finta di niente come le imbarcazioni che hanno visto quel barcone andare alla deriva e hanno semplicemente girato la testa dall’altra parte?
Loris


Tratto dal film "Farinelli - Voce Regina"

venerdì 21 agosto 2009

Che la terra ti sia lieve Fernanda (galleria fotografica)

Ultimo saluto a Fernanda Pivano
21 agosto 2009
Genova - Chiesa di Carignano
Galleria fotografica
(clicca sulla fotografia)


IL VIOLINISTA JONES (Il suonatore Jones)

La terra emana una vibrazione

là nel tuo cuore, e quello sei tu.

E se la gente scopre che sai suonare,

ebbene, suonare ti tocca per tutta la vita.

Che cosa vedi, un raccolto di trifoglio?

O un prato da attraversare per arrivare al fiume?

Il vento è nel granturco; tuti freghi le mani

per i buoi ora pronti per il mercato;

oppure senti il fruscio delle gonne.

Come le ragazze quando ballano nel Boschetto.

Per Cooney Potter una colonna di polvere

o un vortice di foglie significavano disastrosa siccità;

Per me somigliavano a Sammy Testarossa

che danzava al motivo di Toor-a-Loor.

Come potevo coltivare i miei quaranta acri

per non parlare di acquistarne altri,

con una ridda di corni, fagotti e ottavinia

gitata nella mia testa da corvi e pettirossi

e il cigolìo di un mulino a vento - solo questo?

E io non iniziai mai ad arare in vita mia

senza che qualcuno si fermasse per strada

e mi portasse via per un ballo o un picnic.

Finii con quaranta acri;

finii con una viola rotta -

e una risata spezzata, e mille ricordi,

e nemmeno un rimpianto.

giovedì 20 agosto 2009

Oggi ricordiamo Jan Palach

…Non è l’anniversario della sua morte ma dell’evento che produsse la sua tragica scelta.
Il 20 agosto 1968 le truppe sovietiche entrarono e occuparono la Cecoslovacchia interrompendo quel tentativo voluto da Dubcek di “socialismo dal volto umano” all’interno di un paese aderente al Patto di Varsavia.
Si spegne così quella stagione che aveva accomunato la voglia di cambiare il mondo del maggio francese, con la giusta voglia di democrazia e di autodeterminazione del popolo cecoslovacco.
Pragmaticamente un intervento militare inevitabile legato non solo alla logica Sovietica ma agli equilibri che avevano sancito a Yalta le sfere di influenza delle due superpotenze.
Ricordiamo che se in occidente c’era la democrazia, in realtà era una democrazia sotto tutela. Ricordo a proposito che la Nato aveva ipotizzato un intervento militare in Italia nell’eventualità in cui i comunisti fossero andati al governo nel 1975.

Jan Palach giovane studente di Filosofia nel gennaio del 1969 nella centralissima piazza San Venceslao si da fuoco per protestare contro l’invasione sovietica.
Diventerà un simbolo per quella gioventù che in quegli anni da Parigi a Roma, da Atene a Washington a volte con problematiche diverse si ponevano in antagonismo col potere costituito.


mercoledì 19 agosto 2009

IL TANGO DELLA LEGA

Vai col tango


Lettera aperta agli operai della INNSE

Milano, 13 agosto 2009
Cari Vincenzo Acerenza, Fabio Bottaferro, Luigi Esposito, Roberto Giudici e Massimo Merlo,
permettetemi innanzitutto di presentarmi, sono responsabile del Dipartimento Freelance dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, aderente alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, in poche parole il sindacato dei giornalisti. Per freelance si intendono i liberi professionisti, cioè – non fatevi ingannare dalla bella parola che fa venire in mente notai e luminari agiati di varie professioni – i giornalisti senza contratto, semplicemente perché non assunti, o perché perennemente precari, ma meglio sarebbe dire precarizzati dal sistema vigente (un tempo non era così). Certo poi ci sono pochissimi freelance celebri, capaci di dettare il prezzo dei loro compensi, ma forse non hanno un grande bisogno del sindacato. Pare che questa parte precaria costituisca ormai il 50% della nostra categoria. Sarebbe bene che tutti lo tenessero presente, quando pensano ai “giornalisti”. Vi assicuro infatti che molti “liberi professionisti” con o senza partita IVA versano oggi in condizioni lavorative non molto diverse e a volte addirittura peggiori di quelle degli operai.La premessa è lunga, ma il messaggio è breve, con un’intensità emozionale che vorrei vi giungesse ben più copiosa del numero delle righe. Desidero ringraziarvi perché la vostra lotta intelligente, fantasiosa e vincente ridà speranza proprio ai più deboli, a quelli che possono sembrare perfino sindacalmente perduti, ovvero indifendibili. Dimostra che a volte un imprenditore sbaglia e un altro imprenditore può correggere l’errore, basta volerlo davvero; il che introduce una visione nuova e progressiva del mercato, ripeto, basta volerlo.Come avviene per certe opere d’arte, la vostra lotta e la vostra vittoria trascendono le intenzioni degli “autori”, acquisiscono un valore non solo per le motivazioni di chi l’ha prodotte ma anche e soprattutto per la reazione che provocano in chi vi ha assistito. Inoltre ci danno spunti per riflettere sulle nostre debolezze e sul coraggio che occorre per superarle.Insomma in una parola, grazie.
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Saverio Paffumi
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Responsabile del Dipartimento Freelance dell’Associazione Lombarda dei GiornalistiConsigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti

martedì 18 agosto 2009

Addio a Fernanda Pivano

una vita segnata dalla letteratura
"Mi sono limitata ad amare i libri, non li ho mai valutati. Questo lo lascio ai professori" (leggi tutto su Repubblica)

…è con immane tristezza che commento questa notizia, Con Fernanda se ne va un pezzo importante di quella cultura che ha formato la mia e altre generazioni che posano le loro radici nella ricerca delle emozioni di Hemingway e nel male di vivere di Pavese per percorrere le strade della beat generation di Ginsberg e Kerouac .
…ricordiamo l’amicizia e stima nei confronti di Fabrizio De Andrè che definì come il più grande poeta degli ultimi 50 anni italiano.





domenica 16 agosto 2009

Quando le forze del male uccisero Matteotti

…Sono passati 85 anni da quel 16 Agosto in cui fu ritrovato il corpo di Giacomo Matteotti alla macchia della Quartarella. Se a quel punto rimanevano dei dubbi anche l’ultimo velo era caduto, e la natura criminale del fascismo, che con i suoi manipoli di nefandezze ne ebbe a fare in quantità, era offerta alla pubblica condivisione.
Mi sembrava doveroso questo ricordo, doveroso perché come abbiamo più volte ripetuto la perdita di memoria ci condanna per nostre stesse mani a quel ruolo di vittime consapevoli di un qualche pifferaio.
Tanta enfasi è stata data al lancio in grande stile alla lotta al crimine da parte del Premier e dei suoi ministri. Ha deciso di rinunciare ai lodi e di farsi processare ho pensato in un primo momento, per ricadere in una nuvola di scetticismo e di preoccupazione in un secondo.
E’ di cattivo gusto parlare della corda in casa del Boia. Non credo si possa parlare di lotta alla criminalità organizzata e non, dopo che poco più di un anno fa ci fu la celebre frase di Dell’Utri “Vittorio Mangano eroe”. Si proprio lo stalliere di Berlusconi.
E comunque se anche non fosse sufficiente un rapporto diretto con lo stalliere parliamo comunque dei rapporti con Dell’Utri. :- In data 11 dicembre 2004, il tribunale di Palermo ha condannato Marcello Dell'Utri a nove anni di reclusione con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il senatore è stato anche condannato a due anni di libertà vigilata, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento dei danni (per un totale di 70.000 euro) alle parti civili, il Comune e la Provincia di Palermo.
Preoccupante il tipo di approccio del Premier rispetto al Problema mafioso.
«L'antimafia delle leggi contro l'antimafia delle chiacchiere: è stata questa la produzione delle leggi del governo. Sono norme importanti, che mancavano e sono state subito utilizzate».

Come dire che Falcone, Borsellino, Chinnici, le scorte ,servitori dello Stato sono state vittime dell’antimafia delle chiacchere.

E riparlo in conclusione di Matteotti, perché fu inequivocabile che il mandante materiale e politico di quel delitto fu Mussolini in persona, ma i processi che videro gli esecutori materiali al banco degli imputati nel 1926 furono come si può evincere dalle condanne autentiche farse in mano al regime.
Il mandante materiale ovviamente non fu mai processato, l’immunità Mussolini la perse nel momento in cui fu sconfitto non solo politicamente ma anche militarmente e molto celermente fu eseguita quella condanna a morte affinché non potessero esserci ,comunque ,pastoie o mediazioni che sarebbero state non comprese da una buona parte del popolo Italiano.


E termino nuovamente ricordando che è «Pronto un progetto a lungo termine contro le forze del male».
La storia d’Italia è troppo costellata da elementi inquinanti e devianti per non sentire una profonda stonatura in quell’affermazione così ardita. Timore perché chi non ha la dignità personale ancorché politica di farsi giudicare dallo stato che lui dovrebbe rappresentare, da sicuramente poca fidabilità sulle effettive volontà di una giusta riforma .









sabato 15 agosto 2009

We Shall Overcome - Woodstock 40 anni dopo

15-agosto-1969 - 15-agosto-2009
…Fu l’evento simbolo di un decennio. I giovani di tutto il mondo avrebbero voluto trovarsi al centro di quell’evento. Musica? No, un modo di interpretare gli eventi. Gli anni delle prime contestazioni nei campus universitari trovavano un’eco corale, il salto era culturale, la gioventù americana faceva i conti con quello che significava la guerra nel Vietnam, Joan Beaz , Joe Cocker, Jimi Hendrix, Carlos Santana erano i narratori di quel controsistema che passava per il pacifismo, e per le libertà sessuali.
Le fughe in Canadà di chi si rifiutava di andare sotto le armi e a combattere in Indocina, le canne per abbandonarsi in un oblio senza fine e forse senza speranza.
Non era una risposta politica ma la capacità di coniugare attraverso un momento musicale di massa le aspirazioni di giustizia e di libertà di più generazioni che in quegli anni si accavallavano.
Morali e convenzioni venivano gettate alle spalle, si andava verso gli anni 70 che avrebbero generato come risposta il liberismo selvaggio e la globalizzazione del sistema.
Ma questa è un’altra storia.








anche se ora ve ne fregate, voi quella notte voi c'eravate

...Bhe, prendetela come una provocazione, per una cattiveria da giorno di ferragosto ma la realtà è che mi sono accorto solo ora dell'intervista sull'Unità a Simona Argentieri, e, non ho potuto che sentirmi direttamente coinvolto per quella che è la parte generale del suo pensiero.
...Oggi sulle spiagge ci saranno i tradizionali gavettoni, sempre che qualche sindaco non abbia deciso che è vietato trasportare acqua in secchielli da spiaggia o similari.
...Qualche venditore ambulante sarà identificato e se privo di documenti scatteranno le procedure per l'espulsione.
...Verranno licenziati quei lavoratori mussulmani che si rifiuteranno di bere in osservanza ai precetti della loro religione in quanto siamo nel Ramadam , ai ginecologi che invece disattendono la legge sull'aborto continuerà a non succedere niente.
...e queste sono le prime che mi vengono in testa.
...In realtà saranno molte le ragioni che provocheranno delle piccole scosse emotive che si riassumono nell'indignazione. Il vero problema sarà raccoglierle farne patrimonio e, imparare nuovamente a Lottare
...ops, stavo per dimenticare...buon ferragosto , con un grosso pensiero rivolto ai lavoratori della INNSE che ci hanno insegnato che la lotta paga quando non ci sono divisioni.
E se vi siete detti non sta succedendo niente, le fabbriche riapriranno, arresteranno qualche studente convinti che fosse un gioco a cui avremmo giocato poco provate pure a credevi assolti siete lo stesso coinvolti.



mercoledì 12 agosto 2009

UNITI SI VINCE

ACCORDO ALLA INNSE - IL POSTO DI LAVORO NON SI ROTTAMA




Non è ancora autunno, anzi siamo ad agosto e vicino a ferragosto, ma il risultato non cambia, la stagione delle lotte è iniziata e grazie ai sacrifici di più di un anno di lotta dei lavoratori della INNSE oggi possiamo sostenere che solo attraverso l'unita' e la solidarietà tra i lavoratori in lotta è possibile raggiungere delle vittorie a difesa del lavoro e dei lavoratori.


Significativi attestati di solidarietà nei giorni scorsi erano arrivati anche dal sindacato di Polizia che in qualità di lavoratori solidarizzavano con i 49 della INNSE facendo comprendere bene il ruolo del MANDANTE e quello dell'esecutore. Aria che cambia? E' presto per dirlo e onestamente ci credo poco. Dopo tutti questi mesi di profondo squallore e dequalificazione della politica l'impressione è che il Premier cerchi di sopravvivere a se stesso ,diventando tappetino di una Lega sempre più abbarbicata su posizioni talebane xenofobe.




domenica 9 agosto 2009

Gabbie Salariali? No! Gabbie d’Acciaio

Questa è la rivendicazione che ogni lavoratore di buon senso deve avere ben presente nelle priorità delle lotte per il Lavoro, per la Giustizia e per la Sanità.

Lotte per il Lavoro
Se il lavoratore pensa di poter raggiungere dei vantaggi a scapito di altri lavoratori è come se si scavasse la fossa da solo, in quanto, dalla divisione tra i lavoratori ne trae vantaggio soprattutto il “padrone” perché il prossimo ad essere discriminato sarà lui, che oggi magari ha ignorato quello che succedeva agli altri lavoratori meno fortunati ma oggi a tutti gli effetti può essere lui come quei lavoratori discriminati precedentemente.

Per la Giustizia
Perché sicuramente robuste gabbie d’acciaio servono di più a corruttori, corrotti, mafiosi, piduisti, evasori….. e c’è sicuramente altro ma la gabbia è per una persona sola lodo a perdere!!!

Per la Sanità
Perché i rabbiosi xenofobi , razzisti, untori di paure meschine ed egoiste, sfruttatori del lavoro degli altri al pari degli animali rabbiosi non possono rimanere in libertà a seminare il veleno.


Indegne e indecorose sono le affermazioni di alcuni esponenti della lega, per di più Ministri della Repubblica che si permettono di ironizzare sul tricolore per quella presunta identità Padana, che si permettono di parlare di gente venuta in cerca di lavoro come assassini.
Indegno è volere continuamente rimarcare una differenza di etnia, di razza, di semplice latitudine.
Gli analfabeti dell’albero degli zoccoli sono gli stessi che hanno avuto solidarietà dai portuali genovesi durante le lotte contadine dei primi del novecento. Lotte contro i proprietari terrieri.

I nemici dei lavoratori, non sono altri lavoratori, anche se di razze diverse ma chi , anche ricorrendo a un bieco populismo cerca i lavoratori per dividerli.



segnalo questo bel post trovato casualmente in rete GLI ZOO UMANI - Quando gli europei pagavano per vedere i non europei in gabbia




E questa per ricordare che tutti noi Italiani abbiamo sparso seme in tutto il mondo quando i crampi della fame non trovavano soddisfazione nelle nostre terre. E considerando che ad esempio il quartiere di Buenos Aires della Boca parlò per lungo tempo genovese mi immagino il Bossi locale come doveva schiumare

Da Marcinelle alle nostre coste il dramma dell'emigrazione

Quei 300 minatori avvolti da lingue di fuoco a mille metri di profondità di Rubens Tedeschi (Unità)


ll Belgio apprenderà certamente con angoscia le notizie dell'incidente verificatosi nella miniera di Marcinelle. Un incendio è scoppiato in un pozzo dei campi carboniferi di Amercoeur, bloccando trecento uomini alla profondità di 765 metri. Indescrivibile scene di dolore si stanno verificando nei pressi della miniera. Questo incidente potrebbe risolversi nella peggiore catastrofe mineraria della storia del Belgio».Con questo laconico «comunicato speciale», letto con voce spezzata dall'emozione da un anonimo annunciatore, la radio belga ha dato alla nazione la terribile notizia che, in pochi istanti, ha gettato nel lutto il Belgio e l'Italia, poiché, come subito dopo si è appreso la maggiora parte dei sepolti vivi è composta da minatori italiani. Ministri, giornalisti, belgi, francesi e italiani, radiocronisti e fotografi, reparti della gendarmeria e dell'esercito, squadre della Croce rossa e dei vigili del fuoco si sono precipitati sul luogo della sciagura, dove regnavano il terrore, l'angoscia e un'indescrivibile confusione. (segue sull’Unità)

Marcinelle 53 anni fa, pacchetto sicurezza contro gli immigrati clandestini oggi (segue su a sinistra)




sabato 8 agosto 2009

Italia 8 agosto 2009 caccia al clandestino - Marcinelle 8 agosto 1956 strage di lavoratori immigrati in miniera



Finalmente avete dimostrato di essere " cattivi " talmente cattivi che non potete scrollarvi questa morte di dosso. Ne questa ne quelle non viste per i respinti che chiedevano asilo e avevano i titoli per chiedere ciò, e si sono ritrovati nelle galere libiche a subire torture e umiliazioni.
Da oggi, con l'entrata in vigore del pacchetto impropriamente detto "sicurezza" le regole cambiano, per voi è la tolleranza zero e per noi è la solidarietà a mille.

Avrei abbracciato quella dottoressa che con orgoglio nel pubblico ospedale portava la spilla con su scritto: ”IO CURO NON DENUNCIO”. Una scelta di civiltà verrebbe da dire, peccato che l’antagonista è il governo, il governo del nostro Stato.
E ORA DISOBBEDIENZA CIVILE” raccogliamo e facciamo nostro l’appello dell’ ARCI.




Certo è una tragica ironia della sorte quella odierna. Cinquantatrè anni fa a Marcinelle in Belgio 262 lavoratori di varie nazionalità ,di cui 136 italiani perdevano la vita in uno dei più disastrosi incidenti minerari della storia. Dal 1946 al 1956 si calcola in seicento il numero degli italiani periti nelle miniere belghe. Erano gli anni dell'immigrazione italiana, con le loro famiglie in molti si sono stabiliti definitivamente, altri sono anche rientrati. Chissà quale differenza c'è tra quei lavoratori in cerca di fortuna e di lavoro e questi nuovi disperati che un po via mare, molti attraverso le frontiere dell'est cercano le stesse cose che i nostri padri, i nostri nonni, hanno cercato nelle americhe, in Australia, nelle miniere del Belgio e nel Nord Europa.
.....e li, Calderoli, Bossi e Maroni, non c'erano solo quelli che voi nelle vostre terre chiamate terroni, c'erano anche i figli e nipoti di quei bergamaschi raccontati nell'albero degli zoccoli, persone che dal veneto non avevano neanche cognizione della lingua italiana. Lavoratori pronti a tutto pur di assicurarsi un pezzo di pane per mangiare e qualche cosa da inviare alla famiglia.
Vergogna!!!!!
Loris












Già, noi abbiamo il ministro degli interni che vuole essere "cattivo" !

venerdì 7 agosto 2009

EPPURE IL VENTO SOFFIA ANCORA

In alcune giornate, un po la poca voglia, un po la mancanza di riferimenti interessanti , e il blog langue in attesa di qualcosa che fatica ad arrivare. Altre giornate e situazioni e ti ritrovi con lo stesso risultato in quanto c’è un tale concentrato di cose da commentare che non sapendo da dove cominciare, fa si che il blog inesorabilmente continua a languire.
Mentre i tg aprono con la conferenza stampa, anche quelli definiti di sinistra e anche vetero comunisti, dell’iscritto alla loggia massonica P2 tessera 1816 io apro dalle cose più importanti anche se un commento per lui lo riserverò.
I lavoratori della INNSE sono andati in corteo dal prefetto a chiedere la sospensione del provvedimento di smantellamento dei macchinari della fabbrica in quanto c’è una proposta di acquisto da parte di un gruppo imprenditoriale che ha chiesto un po di tempo per esaminare un piano industriale prima di siglare l’acquisto.
“Nell'ordinamento amministrativo italiano il prefetto è un organo monocratico dello Stato, rappresentante del governo nella provincia, preposto ad ufficio denominato prefettura-ufficio territoriale del governo.” (wikipedia)
Pertanto come poteva smentire quello che aveva disposto il suo governo di riferimento che aveva inviato le forze di polizia in tenuta antisommossa , come poteva dire al ministro delle ronde, che avrebbe concesso il tempo per una trattativa ritirando la polizia dalla fabbrica nooo.. questo avrebbe forse voluto dire buon senso, e non è cosa di questo governo.
Parliamo di dignità: è stata intervistata la moglie di uno degli operai ormai da giorni sul carro ponte in segno di protesta contro lo smantellamento. Non ha avuto esitazioni, situazione difficile, dolorosa e piena di preoccupazione ma al fianco del marito nella piena condivisione di una lotta giusta e irrinunciabile.
Troppo semplice sarebbe fare ironia su altri tipi di legami familiari, ma sarebbe un insulto alla dignità di quella moglie e del marito sul carro ponte a protestare.
Passiamo allo show della conferenza stampa, il tesserato P2 1816 ha detto che siamo fuori dalla crisi!!!!!!! Saranno i soldi di chi delinquenzialmente aveva dirottato capitali all’estero, e che dopo aver causato danno allo Stato Italiano riacquistando oggi una verginità insperata in qualsiasi “Paese normale” hanno anche il potere taumaturgico di averci fatto uscire dalla crisi ancor prima di arrivare? Lo andasse a dire ai precari che non hanno avuto i contratti confermati, lo andasse a dire a quella marea di partite iva che senza vedere nessuna contropartita in termini di ammortizzatori sociali devono anticipare, anticipare, anticipare tassazione e contributi di introiti che forse non vedranno neanche mai. Ci spiegasse quel –6% del pil che risulta essere il dato più negativo dagli anni 80.
E’ si vede, che dopo il soggiorno in Turchia, con l’amico Putin, si è fatto ripassare la lezione dall’ex dirigente del KGB per venire a fare le sparate staliniste contro la libertà di stampa e contro la TV di stato. Ma si sa, il sogno di tutte le mezze figure della storia, è quella di circondarsi da pifferai accondiscendenti e servi e oltre alla corte ufficiale pure in qualche ulteriore nomina RAI il triste influsso si sente.
Sarà meglio che mi fermi qui, in fondo il telegiornale è durato solo trenta minuti ma la mia capacità di indignarmi….dura molto di più.
Loris




giovedì 6 agosto 2009

6 agosto 1945 - HIROSHIMA





IL PILOTA DI HIROSHIMA






A volte servono a poco le parole, ricordiamo le vittime del massacro di Hiroshima.

mercoledì 5 agosto 2009

INNSE - CON I LAVORATORI IN LOTTA

Ebbene si , in via Rubattino 81 a Milano da oltre un anno sta succedendo qualcosa di altri tempi.
Attorno ai lavoratori della INNSE si è consolidata una solidarietà di altri tempi. Lo scrivevo nel primo pezzo dedicato a questa lotta, sarà perché Sestrese, e quindi immerso comunque in quella cultura che viene da lontano del movimento operaio che fonda sulla solidarietà la propria forza, sarà il ricordo di lotte e occupazioni interminabili come alla Torrington, la ceramica Vaccari o della Pettinatura Biella da dove emerse quella splendida figura di donna che fu la Tea Benedetti, operaia prima, consigliere comunale dopo e infine Presidente della Croce Verde Sestrese dove la solidarietà è la quotidianità.
Ho fatto questa degressione rispolverando fatti ed emozioni degli anni 70 per cercare di far comprendere l’immenso valore che sta assumendo la lotta dei lavoratori della INNSE. E’ da un anno che i lavoratori possono continuare la lotta proprio grazie alla solidarietà degli abitanti del quartiere, di altri lavoratori, dai giovani dei centri sociali e quant’altro.
Per queste ragioni la INNSE diventa un simbolo che va ben al di la di via Rubattino 81 e diventa patrimonio di tutto il movimento dei lavoratori, dei sindacati, di tutta la Sinistra.
Per queste ragioni arriva come un insulto, ma visto il personaggio non dovrebbe meravigliarci, la proposta del Ministro Calderoni per le “GABBIE SALARIALI” che è quanto di più negazionista della solidarietà tra lavoratori. Un’altra “provocazione d’agosto” da parte di un Governo che ha svuotato il Parlamento delle sue prerogative di confronto e discussione avendo solo la capacità di agire d’imperio chiedendo su ogni provvedimento la fiducia.
Noi Blogger non dobbiamo pensare di fare politica pestando sulle tastiere, la politica la si fa sui territori a fianco dei lavoratori che lottano, a finco dei cittadini che rivendicano migliori condizioni di vita. Noi Blogger però dobbiamo avere la consapevolezza che una corretta controinformazione moltiplicata per i blogger che la danno diventa un possibile riequilibrio informativo, per chi vuole usufruirne.
Per queste ragioni invito tutti a non abbassare la guardia informativa e mi ricolloco a fianco dei lavoratori della INNSE.

Ps. Curiosità Storica: Rubattino fu l’armatore che diede le due navi a Garibaldi per la spedizione dei Mille. Sicuramente Garibaldi alle gabbie salariali non ci pensava proprio.




martedì 4 agosto 2009

Su quella gru ci sono le nostre speranze

SIAMO TUTTI SULLA GRU A SOSTENERE LA LOTTA DEI LAVORATORI DELL'INNSE

la giornata è stata caratterizzata dall'uso dei manganelli. Sono in 49 i lavoratori della INNSE ma che non pensino i servitori dello Stato di trovarsi di fronte ai giovani che dormivano alla Diaz. Perdere il lavoro, specialmente a una certa età è la fine di ogni speranza, la perdita del futuro, la perdità della dignità.
Da oltre un anno questi lavoratori lottano non contro la crisi internazionale, No contro la mancanza di commesse, lottano contro uno speculatore che ha acquistato l'area per smantellare e riedificare in vista dell'expo.
Hanno dimostrato con l'autogestione di poter lavorare di poter essere produttivi.
Bravo Rinaldini !!!! fai assumere al presidente del consiglio le sue responsabilità.
Lui deve venire a trattare. Lui deve dire, prima di tutto ai lavoratori INNSE se il nostro Stato è fondato sul Lavoro, come recita la Costituzione o se sulla speculazione.

Sopra quella gru insieme ai quattro operai e al sindacalista c'è il meglio di quel movimento operaio che è stato fortemente minato in questi anni ma che ritrova la coesione e la forza nella lotta a difesa del lavoro, a difesa della dignità.

Rassegna stampa sulle ultime notizie dell'INNSE

AGI INNSE: IN 5 RESTANO SULLA GRU, FERMATO SMANTELLAMANTO IMPIANTI
IL GIORNALE Innse, cinque operai sulla gru
RASSEGNA.IT Innse: operai su gru, tafferugli a Milano
a sinistra INNSE - "la difesa del posto di lavoro"

INNSE - "la difesa del posto di lavoro"




Sarà perché sono nato e cresciuto in uno di quei quartieri operai che hanno fatto la storia del nostro paese, storia che ha voluto dire la difesa delle fabbriche dall’occupante nazista, storia sempre più dimenticata che ha voluto dire deportazioni proprio di quel movimento operaio forte,generoso e determinato, sarà per queste e per mille altre ragioni che oggi non posso fare a meno di essere con gli operai della INNSE di Milano.
Le immagini che riporto sono di per se esaustive e non necessitano di ulteriori commenti, ma alcune osservazioni necessariamente vanno fatte.
Che il bliz sia stato fatto furbescamente ad agosto è evidente . Che sia di monito per tutti quei lavoratori che rispondendo alla pancia hanno trovato nel partito del ministro degli interni la loro rappresentanza. Ai bisogni dei lavoratori già il fascismo aveva risposto col manganello come del resto i governi degli anni cinquanta appoggiati dalla destra.
Credo che tra poco , a settembre con la ripresa delle attività, i bleff del governo dovranno fare i conti con i numeri spropositati della cassa integrazione e della mobilità, che altro non vuol dire che “in mezzo a una strada”.
Non sarà un “autunno caldo”, prevedo una vera “guerra” per difendere l’occupazione, i posti di lavoro e qualsiasi fonte di reddito per quanto precaria.
Mi auguro che non avvengano le scelleratezze dello scorso anno e che il movimento di lotta che uscirà dalla scuola trovi i mezzi per contaminarsi con le lotte delle fabbriche, ma anche le lotte di tutte quelle realtà produttive che oggi trovano fonte di vita attraverso un becero sfruttamento dei lavoratori sempre più precari.
Facciamo si pertanto che i lavoratori della INNSE oggi non restino isolati, esprimiamo la nostra solidarietà con la lotta.per la difesa del posto del lavoro

Genova Sestri P.
Loris
ps. Non solo la solidarietà deve andare alle situazioni ahimè che acquistano visibilità. Segnalo il link all'eco dell'appennino il cui autore sta in prima persona conducendo una battaglia insieme ad altri 100 lavoratori, sempre in difesa del posto di lavoro (clicca qui)
Segnalo anche quest'altro "Giornalismo Partecipativo" che tratta della ripresa d'autunno.




domenica 2 agosto 2009

Dove va Sinistra e Libertà?

Proviamo una valutazione “laica” dei fatti pugliesi, fuori da livori, o da posizioni preconcette.
Sinistra e Libertà e ancor prima la mai costituita Associazione per la sinistra sulla persona di Nichi Vendola ha puntato molto. Senza dubbio il suo è stato un carisma politico che ha raccolto specialmente nel Sud importanti conferme ma, è spesso sembrato il paravento a figure che sono rimaste per scelta o per incapacità in posizione di retroguardia all’interno del cartello elettorale.
La capacità affabulatoria di Vendola col culto della narrazione troppo spesso ha lasciato in secondo piano l’assenza di un progetto politico di ampio respiro esponendo l’operato dell’amministratore come l’unguento miracoloso alla soluzione di tutte le problematiche italiane e quelle di risposta alla crisi internazionale.
Sicuramente l’ultimo anno e mezzo è stato per Vendola una sovraesposizione tra campagne elettorali congressi e progetti politici lasciati appesi, che lo hanno sicuramente distratto in quello che era il suo mandato in qualità di Governatore della Puglia e quindi pure l’immagine di buon amministratore si è pericolosamente incrinata.
Non voglio entrare in quanto non è mio compito ne ho elementi per farlo nella vicenda giudiziaria pugliese. Credo che comunque sarebbe realmente da ingenui pensare che un sistema così radicato non avesse già avuto un consolidamento ben prima del governatore Vendola, ciò non toglie che nel momento in cui è stato accettato che lo scontro politico è sull’immagine e non sui contenuti, questa figura di leader ha trovato uno stop da cui difficilmente potrà liberarsi, sia da parte ovviamente dei suoi avversari politici, sia dai suoi stessi alleati, sempre che non vengano chieste contropartite a livello politico forse troppo elevate.
A questo punto però il quadro che si presenta in quell’ambito della sinistra viene rimesso a mio parere nuovamente in discussione. Il fatto che sino ad ora abbiano potuto sbandierare più o meno assembramenti più attenti alle alchimie politiche che non ai contenuti esponendosi anche a pericolose contraddizioni nei territori a questo punto è dimostrato che non paga, e, il più o meno coinvolgimento anche se incolpevole di quello che a tutti gli effetti doveva essere il leader di tale raggruppamento nelle vicende pugliesi fa si che il tutto si ritrovi orfano ancor prima di nascere. Forse se nasceva prima, magari all’Ambra Jovinelli di Roma il 13 dicembre e senza troppi bilancini ma con qualche contenuto in più sarebbe stato diverso? Ai posteri l’ardua sentenza.
Credo che a questo punto ci ritroveremo da una parte i sinistri del PD (Bersani Dalema ecc.) più isolati e una buona fetta di questa sinistra extraparlamentare più disponibile ad una normalizzazione con un passaggio proprio in quel PD da cui non hanno mai voluto prendere le distanze in maniera netta rivendicando una autonomia di pensiero e di percorso politico.
Non è che da questo altri nella sinistra extraparlamentare ne potranno giovare, perché chi ha fatto scelte che rimangono soprattutto a difesa della propria identità, rifiutando di fatto analisi dinamiche della nostra società e quindi la stessa risposta a questa crisi globale, non troveranno quei consensi attraverso i quali una sinistra può essere di lotta e nel contempo di governo.
Loris




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