il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



mercoledì 26 agosto 2009

La sentenza della Corte Europea Per i diritti Umani commentata da Giuliano Giuliani (2)





"L’informazione di questo Paese è tra le peggiori del pianeta, e un esempio concreto è stato fornito dal modo in cui è stata data la notizia sulle decisioni della Corte europea di Strasburgo. Tra i giornali che si possono leggere senza l’uso dei guanti, l’Unità, titolando "Il caso Carlo Giuliani chiuso a Strasburgo", si è dimostrato il peggiore. Allora, sperando di non annoiarvi, vi mando questa nota, tratta da due articoli che mi hanno chiesto di scrivere per Liberazione e per l’ALTRO. L’archiviazione dell’omicidio di Carlo era stata una conclusione meschina e inaccettabile della vicenda simbolo dei tragici avvenimenti genovesi del 2001. Una inchiesta che partiva un minuto prima dello sparo e si fermava un secondo dopo, neanche il tempo di vedere il carabiniere che gli spacca la testa con una pietrata per consentire a un vice questore di incolpare un innocente manifestante e provare a depistare. Poi, ad accrescere la nausea, c’era stata l’invenzione dello sparo per aria che impatta un calcinaccio costruita da quattro imbroglioni che chiamano consulenti. Molte cose, sulla vicenda di Carlo, sono venute fuori nel processo a carico di 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio, contraddizioni, smentite, puntualizzazioni, capriole, a dimostrazione che un processo può servire a trovare la verità, mentre l’archiviazione può solo provare a cancellarla. Molte di quelle cose hanno costituito la base per un ricorso alla Corte europea dei diritti umani e un primo risultato lo si è ottenuto quando la Corte lo ha considerato, cosa che non succede facilmente, ricevibile. E’ trascorso del tempo, e ieri la Quarta sezione ha emesso la sua decisione: lo Stato italiano è stato condannato per violazione dell’articolo 2 della Convenzione, che riguarda appunto il diritto alla vita. Vale la pena di leggere il brano specifico: la Corte ha rilevato che "l’inchiesta non ha esplorato le ragioni per cui Mario Placanica – ritenuto dai suoi superiori incapace di proseguire il suo servizio in ragione del suo stato fisico e psichico – non sia stato immediatamente condotto all’ospedale, sia stato lasciato in possesso di una pistola carica e collocato in una jeep priva di protezione che si è trovata isolata dal plotone che aveva seguito". La Corte considera che l’inchiesta avrebbe dovuto valutare aspetti dell’organizzazione e della gestione dell’ordine pubblico, "poiché c’è un legame tra il colpo mortale e la situazione nella quale si sono ritrovati Filippo Cavataio e Mario Placanica. In altri termini l’inchiesta non è stata adeguata nella misura in cui non ha ricercato quali siano state le persone responsabili di questa situazione". Cioè, secondo la Corte, la stessa legittimità della difesa trova la sua origine nella responsabilità di chi dirigeva le operazioni nella piazza. Insomma, la Corte ha risposto positivamente ad una delle questioni fondamentali che abbiamo sempre sostenuto. E’ persino ovvio che alle responsabilità della catena di comando in piazza Alimonda corrispondano le responsabilità politiche e della più complessiva gestione dell’ordine pubblico a Genova, che si è tradotta nell’assassinio di Carlo, nelle violenze per strada, a Bolzaneto, al Forte San Giuliano, alla Diaz. D’altra parte anche la sentenza emessa nel processo contro 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio aveva affrontato la questione, e sostenuto che la dura risposta dei manifestanti in via Tolemaide e dintorni era stata motivata dalle cariche violente e ingiustificate dei reparti di carabinieri. Lo Stato è stato condannato a un risarcimento: 40.000 euro. Ovviamente verranno versati al Comitato Piazza Carlo Giuliani, la onlus alla quale il Comune di Genova ha recentemente assegnato una sede (per la quale il Comitato paga un regolare affitto, stiano tranquilli i soliti beceri rappresentanti della destra). Vi si sta allestendo un Centro di documentazione, che si arricchisce anche di testimonianze individuali e collettive, aperto alla città. Un Centro per continuare a parlare di Genova e delle tante altre piazze Alimonda, un Centro per proseguire un non facile cammino di paziente ricerca di giustizia e prima ancora di verità."



Giuliano Giuliani

...Ho postato nuovamente le osservazioni di Giuliani in quanto oggi a Genova era presente l'attuale Presidente della Camera Gianfranco Fini, invitato alla festa nazionale del PD.
In una Sua dichiarazione che ho colto in un TG RAI si mostrava soddisfatto della sentenza della Corte Europea che riconosceva la legittima difesa per Placanica.
Vorrei ricordare all'onorevole Fini che lo Stato italiano è stato comunque condannato per aver impedito che ci fosse un'inchiesta per appurare la condotta delle forze dell'ordine.
Soprattutto vorrei ricordare che fu alquanto inusuale (altri sinonimi forse sarebbero possibili) la presenza dell'onorevole Fini all'ora Vice-Presidente del Consiglio dei Ministri , presso la caserma di San Giuliano (oggi sede del comando regionale dei Carabinieri) e nei giorni del G8 ovviamente importante centro di coordinamento.
Certamente e questo vorrei ricordarlo anche all'on. Violante la commissione parlamentare d'inchiesta sul G8 forse avrebbe permesso di fare chiarezza su quei giorni di democrazia sospesa.

Loris

7 commenti:

il Russo ha detto...

Il fatto è che Fini in quei fatti c'era dentro fino al collo, come la sua presenza al forte San Giuliano dimostra caro Loris...

Alessandro Tauro ha detto...

L'evoluzione "finiana" degli ultimi mesi è uno dei più grandi e ben orchestrati inganni presentati al pubblico italiano.
Gianfranco Fini oggi non è differente dal Fini di 8 anni fa, quello che passava tutto il tempo tra caserme e quartier generale delle forze dell'ordine. E' rimasto lo stesso. Cerca solo di utilizzare linguaggi e modi di porsi differenti.

Sulla condanna dello stato italiano per le mancate indagini "politiche" c'è poco da dire. Bisognerebbe sbattere la sentenza della Corte Europea in faccia a centrodestra, radicali e Di Pietro.

Matteo ha detto...

Basta vedere il modo in cui i telegiornali hanno trattato la faccenda, come se il punto fondamentale fosse quello della "legittima difesa o meno", mentre la cosa importante, come giustamente hai rilevato, è che lo stato italiano viene ritenuto responsabile di non aver voluto far luce sui fatti.
Ci sarebbero tutti i presupposti perché l'opposizione accusi il governo di essere implicato nei pestaggi e nella morte di Carlo Giuliani. Ma sappiamo tutti che genere di opposizione fasulla sono Pd e Di Pietro.

upupa ha detto...

Condivido ciò che ha scritto Alessandro Tauro...Fini cerca di darsi un'immagine diversa...ma sappiamo tutti chi è....

Audrey ha detto...

La trasformazione che, da qualche tempo, sta attuando Fini è l'ennesimo esempio di "Gattopardo" italico.
La stessa scia sta seguendo Alemanno, che nei gg. scorsi, sforzandosi, ha commentato 2 parole di presunta solidarietà ai 2gay aggrediti, proprio lui che fino a poco prima del restyling dava la caccia e bastonava ogni "diverso" gli capitava tra le mani.
Dai rossi, ai gay, ai negri, agli asiatici.
Da bravo picchiatore fascista.
Fascisti erano e fascisti rimangono.

Anonimo ha detto...

Fini era e resta fascista.
Il suo comportamento di oggi e quello che dice sono solo strategie ben orchestrate.
come pure le uscite di quell'idiota di Gasparri insieme a quell'insipido di quaquariello.
Se penso che era un radicale ed ora sta nel pdl è maledettamente palese di che schifezze di esseri è popolata la politica.
Vergognosa la sentenza di carlo Giuliani.
Prima del poliziotto l'assissino è stato lo Stato, ma questo "non si può dire".
Che vergogna questo paese in mano ai fascisti.

pensieriastratti ha detto...

quoto alessandro tauro

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