il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



giovedì 29 marzo 2012

Vietnam - La sconfitta dei giganti - 29 marzo 1973



...Era il 29 marzo del 1973 e gli esportatori di democrazia avevano preso una delle botte più sonore della storia. Le ultime truppe americane impegnate in Vietnam, abbandonavano Saigon.
Circa due mesi prima era stato raggiunto l'accordo di pace e iniziato il ritiro delle truppe USA, la guerra in realtà finirà due anni dopo con la caduta di Saigon e la definitiva sconfitta del governo fantoccio del Vietnam del Sud.
La guerra del Vietnam rappresenterà un salto epocale, militare, politico e sociale a livello globale. Un popolo non ricco che viveva nella giungla era riuscito a sconfiggere la prima potenza militare del mondo dopo aver però già sconfitto l'esercito colonialista francese. I movimenti che erano nati nei campus universitari nei primi anni 60, erano diventati dei movimenti pacifisti e disobbedienti. Sempre più numerosi erano i giovani che si rifiutavano di indossare la divisa e di andare quindi a combattere in Vietnam affrontando il carcere o l'esilio in Canada.
Gli americani scoprirono il dolore del rientro dei soldati caduti e il dramma della droga, ampliamente tollerata per motivare alla battaglia le truppe.
Carneficine, il Napalm, i massacri di villaggi di civili come quello di My Lay non riuscirà a lavare alcuna coscienza di chi quella guerra volle o appoggiò.
Grande fu anche la solidarietà nei confronti di quel popolo da parte del movimento dei lavoratori di tutto il mondo.
Da Genova la nave Australe porta gli aiuti umanitari che i lavoratori italiani hanno raccolto per aiutare il popolo vietnamita. E' Luciano Sossai  il portuale che farà da ponte tra lavoratori italiani e popolo vietnamita.

Molta letteratura, filmografia e musica ci riportano a quel periodo e a quella guerra. Forse sarebbe opportuno spolverare la memoria di quegli anni.
Loris


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martedì 27 marzo 2012

Cina Italia 0 - 0

Zero diritti


"(AGI) - Seul, 27 mar. - Il presidente cinese, Hu Jintao, e' pronto a scommettere sulla 'nuova Italia'. Alla vigilia del viaggio in Cina del premier Mario Monti, Hu Jintao ha esortato la business community della Cina ad investire nel nostro paese."


Sarà forse che gli imprenditori cinesi improvvisamente trovano interesse per gli investimenti nel mercato italiano perchè il livello dei diritti dei lavoratori italiani si sta sempre più, grazie proprio a Monti e Fornero, avvicinando al livello dei diritti dei lavoratori cinesi?



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domenica 25 marzo 2012

Il prezzo dell’illegittimità.


La legge è uguale per tutti, ma per alcuni è più uguale degli altri
 …è da quando il cdm ha presentato quello che sarà un ddl sulla riforma del mercato del lavoro, e in particolare, la parte che riguarda l’art. 18, che con insistenza mi pongo un quesito : “quale potrà mai essere, se ci sarà mai, un limite al prezzo dell’illegittimità?”
Potrà sembrare una domanda ingenua, ignorante per chi del diritto non ha fatto il suo lavoro, ma penso che eticamente qualche fondamento l’abbia, si, direi proprio che ne ha pieno titolo.
Il disquisire sull’articolo 18 per la sua particolarità non ha mai trattato la legittimità del licenziamento, perché di questo l’aricolo 18, ovviamente non parla,  ma, il concetto sul quale si va  a legiferare è se considerata l’illegittimità del licenziamento si può risolvere il contenzioso con un indennizzo a fronte della comunque perdita del lavoro. Non voglio entrare nel tecnicismo di ciò che è stato elaborato da questo governo, in diritto il “principio” è quello che fa fede.
Altri sono stati i casi in cui era un prezzo a sanare l’illegittimità, i numerosi condoni, vertevano spesso e volentieri su questo principio, con la discriminante che della possibilità di usufruirne, normalmente erano tutti i cittadini interessati, mentre nel caso dell’art.18 la distinzione tra lavoratori e padroni è un dato di presa di coscienza imprescindibile.
Potranno quindi legittimarsi attraverso prezziario altri comportamenti ad oggi perseguiti per legge e magari sanzionati con il carcere? Se questi comportamenti poi, coinvolgono come nel caso dell’art. 18, poteri economici forti, potranno coinvolgere poteri economici molto forti come il crimine organizzato e quindi pagare un prezzo per i comportamenti illegittimi?
Bisogna riconoscere la particolarità Italiana, si legittima ciò che è illegittimo, i buoni diventeranno i cattivi e i pii diventeranno peccatori. Strano il concetto di “Stato”, ma prima ci voleva un Berlusconi per ridurre l’Italia nelle stesse condizioni di un pugile suonato, con i suoi ricorsi al tentativo di Leggi a personam e l’utilizzo della sua posizione per trarre benefici di varia natura, poi quando il pugile sonato non può più reggere, ecco il cavaliere della valle solitaria super-Mario,che legifera sulla base del consenso della BCE e dell’FMI calpestando insieme al coccodrillo di palazzo Chigi oltre mezzo secolo di lotte per i diritti della stragrande maggioranza dei lavoratori italiani.
Loris

ps. si stanno preparando per sottrarci la sovranità nazionale dandola in pasto ai banchieri e agli speculatori finanziari con la clausola del "pareggio di bilancio in Costituzione"




Certo bisogna farne di strada 
da una ginnastica d'obbedienza 
fino ad un gesto molto più umano 
che ti dia il senso della violenza 
però bisogna farne altrettanta 
per diventare così coglioni 
da non riuscire più a capire 
che non ci sono poteri buoni 
da non riuscire più a capire 
che non ci sono poteri buoni.

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al binario 21 la lotta continua sull'articolo 18 non è mai finita

Milano 24 marzo 2012
...é impossibile per me passare per la stazione centrale di Milano e non fare almeno una breve sosta a portare la solidarietà personale e di questo blog, ai lavoratori dei treni notte che continuano la difesa del posto di lavoro.


...una testimonianza fotografica di chi continua a lottare, di chi non solo difende il proprio lavoro,ma difende la dignità di tutti i lavoratori e del loro diritto al lavoro, quale strumento fondante del nostro sistema sociale e politico.


....si suona sotto la torre del  binario 21, e non solo la chitarra, il fischio dei treni che salutano i lavoratori sulle torre e il presidio a terra sono il segnale che questi lavoratori non sono soli...



Ed infine un saluto,prima di uscire dalla stazione.


La lotta continua!

PS. 24 Marzo, dieci anni fa...... sempre in treno rientravo da Roma a Genova dopo la manifestazione della CGIL a difesa dell'art.18 

23 marzo 2002 Circo Massimo (Roma)

domenica 18 marzo 2012

Genova 17 marzo 2012 - Libera, Contro Tutte Le Mafie - Galleria di immagini

Reportage fotografico di "a sinistra" del corteo organizzato a Genova il 17 ottobre 2012 nell'ambito delle iniziative di "Libera, Contro tutte le mafie"



Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi
 parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
(Giovanni Falcone)






Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo.

(Paolo Borsellino)



La mafia uccide, il silenzio pure.
(Peppino Impastato)


La Mafia è una montagna di merda
(Peppino Impastato) 


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sabato 17 marzo 2012

ASCOLTATELI !



Alla XVII ''Giornata della Memoria delle vittime delle mafie''


TAV, FERMARSI E' POSSIBILE: DIGIUNO A STAFFETTA
"Nessuno può costringere un padre o una madre a prendere una strada se sanno che condurrà i loro figli in un baratro"

LA RICCHEZZA DEL MOVIMENTO NOTAV
In oltre 20 anni di movimento gli abitanti e gli amministratori della val di Susa hanno analizzato a fondo i limiti del progetto di linea Torino-Lione. Insieme ai migliori tecnici hanno cercato e trovato alternative per aumentare la capacità di trasporto dell'asse ben oltre le più rosee previsioni di flusso. Con forme di protesta creative e intelligenti, ben al di là di quello che i media hanno riferito, i NoTav hanno condiviso pubblicamente questa critica. Hanno iniziato a mettere in pratica in prima persona piccoli ma significativi frammenti di nuove economie rispettose dell'ambiente, solidali e conviviali; diventando un vero e proprio laboratorio di ricerca di quel varco di uscita dall'ormai concreta e tragica crisi del modello di sviluppo che ci ha fin qui accompagnato.

PERCHÈ RIGUARDA ANCHE NOI?
Così facendo i NoTav sono diventati una speranza per tutta Italia; il simbolo di qualcosa che va ben oltre la loro valle. 
Anche se abitiamo a km di distanza dunque sentiamo di dover difendere questa ricchezza e questa speranza,
Qui in Liguria inoltre TAV significa "Terzo valico" linea da Genova a Tortona dal costo di 6,2 miliardi di euro. Con un costo ed un impatto ambientale molto inferiore, si potrebbero ottenere risultati rilevanti con gli ammodernamenti alle linee esistenti (5 valichi dalla Liguria verso la Val Padana). http://notavgenova.altervista.org.

PERCHÈ SIAMO ARRIVATI A QUESTI ESTREMI?
Nei primi anni di movimento governanti e poteri vari hanno forse pensato che, se i media non avessero parlato di tutto ciò, continuando ad amplificare le posizioni di chi sosteneva la necessità dell'opera, tutto si sarebbe dissolto. Toccando con mano che così non era, dopo il grande moto popolare per riprendere i terreni a Venaus del 2005, i governanti hanno intrapreso un processo di cosidetta mediazione: confrontiamoci, ma solo con chi non mette in discussione la fattibilità dell'opera... Il tutto è naturalmente fallito.
E' allora partito un crescendo di ultimatum, fino all'esproprio forzato di parte dei terreni imposto e difeso con la forza militare; con successiva repressione verso coloro che a quell'imposizione si sono ribellati.
Una strada pericolosissima perchè la violenza genera violenza, il fumo dei gas cs attira quello di fumogeni e fuochi e ai lacrimogeni lanciati ad altezza uomo rispondono pietre: finchè non si riesce più a capire chi è che ha iniziato e chi può aiutare a uscirne. 
E il Potere chiama legalità gli uni e violenza gli altri. 

E ORA CHE FARE?
L'ultima illusione del Potere è che, fatto il danno e scatenato il caos, si possa uscirne usando i media come fossero napalm sulle coscienze delle masse: "adesso vi diciamo cosa dovete pensare su cosa sia il tav e cosa siano i notav. E se non avete capito ve lo ripetiamo cento volte a sei colonne, fino a farvelo imparare a memoria". Forse mai prima si era vista schierata e concentrata una simile potenza di fuoco mediatico.
La strada della divisione della valle, con il bastone della repressione e criminalizzazione di chi non ci sta e la carota delle compensazioni verso chi si allinea, è ancor più pericolosa e illusoria.
Tutto questo sporco lavoro rischia di non cambiare di una virgola il problema iniziale: non si possono costringere un padre o una madre a prendere una strada se sanno che condurrà i loro figli in un baratro.

RIAPRIRE UN VERO CONFRONTO: L'UNICA STRADA POSSIBILE
Pensiamo che la politica dovrebbe aver la forza di intraprendere l'unica strada possibile: la riapertura di un confronto reale con le popolazioni.
E pensiamo che un governo legittimato da un presunto approccio tecnico, non possa rifiutare il confronto tecnico richiesto dal noto appello proposto dagli ormai mille professori e tecnici da tutta Italia. http://www.notav.eu/modules.php?name=ePetitions&op=more_info&ePetitionId=1

PERCHÈ VI PROPONIAMO UN DIGIUNO A STAFFETTA
Proponiamo un digiuno anzitutto per fare un po' di spazio e difenderci da questo assedio mediatico; per esprimere la nostra vicinanza al movimento della Val di Susa, che di fronte al baratro della crisi del modello economico attuale prova a rallentare anzichè ad accelerare.
E' un digiuno a staffetta: ognuno fa quel che si sente; anche un piccolo atto come saltare un pasto è un fondamentale cambio di direzione, un inizio di inversione di marcia; per assumere in prima persona il cambiamento di questa economia e di questa politica che non vogliono rinnovarsi.
Raccoglierci in noi stessi per unirci a altre persone che in tutta la Liguria e in altre parti d'Italia hanno intrapreso questa azione. 
Offriamo questa modalita' di protesta - proposta, accanto a quelle che altri, fortunatamente, stanno sviluppando nella nostra citta'.

Per adesioni scrivere a ascoltateliliguria@gmail.com
Questa azione aderisce alla campagna "Ascoltateli !". Per consultare l'appello e altre informazioni: www.ascoltateli.org/l-appello.html

Genova, marzo 2012

ADESIONI:
Giovanna Agnesini, Andrea Agostini, Cristina Albin, Gianni Aliotti, Gianni Babbini, Elisabetta Bardi, Maddalena Bartolini, M.Teresa Battistini, Luciano Bertolini, Rosa Bertolini, Norma Bertulacelli, Graziella Bevilacqua, Severino Bianconi, Angelo Bodra, Tiziana Bonora, Andrea Bovenga, Adriana Bottini, Antonio Bruno, Rossana Campanella, Peppino Coscione, Roberto Dalmas, Franca Debandi, Giovanni Esposito, Simone Falco, Paolo Farinella, prete, Mariarosa Filippone, Renato Francesconi, Graziella Gaggero, Martina Ghiazza, Alfredo Giusti, Luca Giusti, Carla Grippa, Rita Lavaggi, Pietro Lazagna, Bianca Lena, Matteo Lodi, Rosaria Lombardi, Monica Lanfranco, Deborah Lucchetti, Enrico Ernesto Luciani, Antonio Marcianò,
Antonella Mozzachiodi, Sara Petri, Cristina Percivale, Carlotta Pezzolo, Paolo Prudente, Mariella Ratti, Alessandro Ravera, Marco Ravera, Giuliano Ricciardi, Rossella Ricciardi, Aida Romeo, Sonia Sander Cimino, Marina Sartorio, Grazia Sbrana, Maria Pia Siberiu, Ivan Tinfena, Marco Toracca, Federico Valerio, Luca Valerio, Annamaria (Nini) Vassale, Loris Viari, Alberto Zoratti, Elisabetta Zucchi, Franco Zunino

ORGANZZAZIONI:
Associazione Vittorio Foa, Circolo Dossetti, Circolo Nuova Ecologia Legambiente Genova, Comitato verità e Giustizia per Genova, Forum ambientalista Genova, Forum Ponente Genovese, meditAmare Imperia, Movimento Nonviolento Centro di Genova, Punto Rosso, Rifondazione Comunista Federazione di Savona,

Per controllare l'aggiornamento delle adesioni vai a:    http://ascoltateliliguria.blogspot.it/

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mercoledì 14 marzo 2012

Comunicato Stampa: Zitti, zitti… che i cittadini non devono sapere!

Acqua Pubblica Genova

Genova, 13 Marzo 2012
Il giorno 9 marzo in gran segreto si sono riuniti i sindaci della provincia di Genova nell’Assemblea dell’Ambito Territoriale Ottimale (AATO). I cittadini aspettano da ormai 8 mesi l’applicazione del referendum, cioè la riduzione della bolletta (-22%) attraverso l’eliminazione della remunerazione del capitale. Così non è stato: i sindaci paiono volere tutelare gli interessi dei soci privati di Iren, in primis le banche e gli investitori finanziari (Intesa Sanpaolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, il fondo F2i), più che i loro cittadini. Ci pare un passo ulteriore nella direzione dello scellerato progetto di fusione tra Iren, A2A, Hera per costituire una grande azienda multiservizi, che dominerà ancora di più l’economia, la finanza e la politica, contro i cittadini, i diritti, l’ambiente, la democrazia

Perché tanta fretta di confermare il guadagno illecito di Iren? L’anno scorso le tariffe sono state approvate ad Aprile. Forse si temeva un pronunciamento chiaro dell’Autorità nazionale, che sta per arrivare? Così, da una classe politica incosciente e irresponsabile, viene derisa la volontà popolare.
Denunciamo altresì l’assenza di pubblicità di questa assemblea, il cui esito va ad influire pesantemente sulle tasche dei cittadini genovesi, ed il fatto che, diversamente da altre AATO, essa si è tenuta senza il coinvolgimento delle realtà promotrici del referendum, le uniche a questo punto che restano per tutelare gli interessi della cittadinanza…

Ricordiamo alla sindaco Vincenzi e all’assessore Senesi le promesse di partecipazione e trasparenza che ci fecero a luglio dello scorso anno, quando garantirono che il comitato sarebbe stato invitato a tutte le assemblee dell’ATO aventi all’ordine del giorno l’applicazione del referendum. Aihmé questi politici sono capaci solo di promettere per poi non rispettare la parola data. Invitiamo tutti i cittadini a ricordarsene alle prossime elezioni.

Anche l’assessore provinciale Perfigli ad Agosto ci scrisse che ci avrebbe tenuto “informati sulle iniziative in corso” chiediamo se intenda aggiornarci prima o dopo che i giochi sono stati fatti. Allo stesso assessore che dal sito web della Provincia sbandiera come gran risultato avere ottenuto 600 MILA euro da destinare al pagamento delle bollette delle famiglie più povere, ricordiamo che l’applicazione del referendum avrebbe portato alle famiglie genovesi un risparmio di 52 MILIONI di euro (metà 2011 e 2012).

I 600mila euro di elemosina sono solo le briciole di un banchetto milionario, la cui elargizione umilia tutti i cittadini genovesi.

Attendiamo che vengano resi pubblici ufficialmente i documenti dell’assemblea, ma i cittadini si preparino: se giustamente si aspettavano la diminuzione delle tariffe, avranno un’amara sorpresa scoprendo che invece le hanno aumentate. Un motivo in più per ricordare a tutti i cittadini genovesi si aderire alla campagna di obbedienza civile promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua.
Scarica qui il comunicato pdf e fallo girare!


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lunedì 12 marzo 2012

Cara Camussso, il nostro compito è quello di combattere le ingiustizie sociali e ambientali e non quello di crearle.


Ormai ho imparato a non stupirmi più di niente, ma un certo dolore l’ho percepito con quella tua affermazione : ''Nessuna forma d'iniziativa legittima puo' prevaricare la vita degli altri e sconfinare nella violenza. Penso che la Cgil debbe avere un giudizio netto. Del resto la nostra posizione favorevole alla Tav l'abbiamo espressa al congresso: il Paese ha un disperato bisogno di investimenti''
Recentemente un operaio della Fincantieri si Sestri Ponente mostrava contrarietà nei confronti di un eventuale sindaco non favorevole alla “Gronda di Ponente” a Genova perché, secondo lui, non realizzando la quest'opera sarebbe venuto a mancare il materiale di riempimento per il ribaltamento a mare del cantiere, impedendone quindi il rilancio. 
Il giudizio va ben oltre la giustezza o meno dell’opera, e stravolge in tutto e per tutto il ruolo che si è voluto dare al sindacato in questi ultimi quarant’anni. 

La prima considerazione è che il diritto al lavoro non può prescindere dalla buona amministrazione e conservazione del territorio. Se questo poi vuol dire disgregazione sociale e amplificazione del disagio sociale di intere popolazioni, l’attenzione è quanto meno necessaria. Nel caso della “Gronda” genovese, per rispondere all’operaio di fincantieri, si parla di almeno 15 anni di cantierizzazione di interi quartieri . Che i quartieri siano quelli tradizionalmente popolari e operai sarà un caso? Si parla di movimentazione di materiale amiantifero, quindi all’interno della città, si parla di quel territorio ormai tristemente noto per la sua reazione ad eventi metereologici che troppo frequentemente si trasformano in tragedie.
Non abbiamo forse proprio a Genova un esempio di come una produzione, quella siderurgica, si sia impossessata di uno dei più belli quartieri della città, Cornigliano, lo abbia privato del suo sbocco a mare e nel giro di cinquant'anni con le politiche di deindustrializzazione, delocalizzazione ed esternalizzazione abbia reso al territorio disoccupazione, terreni da bonificare e un quartiere intero stuprato e abbandonato dal punto di vista ambientale?
Con l’applicazione dello Statuto dei diritti dei lavoratori si è assunto il principio che la salute non è monetizzabile. 
Potremmo, alla luce di ciò che ormai conosciamo tutti, pensare che vale la pena mettere a repentaglio la nostra salute e quella dei nostri figli, visti i tempi di rilascio, maneggiando, per quanto con cura, amianto, sia per i lavoratori interessati che per le popolazioni circostanti i cantieri? 
Sicuramente necessitano investimenti che rilancino lavoro e occupazione, allora, considerando che parliamo di trasporti, perché non investire in un piano complessivo della mobilità che tolga dal medio evo sia rete ferroviaria interna sia traffici merci in sicurezza? 
E’ così disdicevole pensare che città come Perugia, Siena o Campobasso, per citarne tre a caso, debbano avere possibilità di comunicazione più efficienti? 
Altra considerazione fondamentale: è vero che gli investimenti servono per rilanciare il lavoro e il paese, ma è anche necessario trovare, prima di avviare gli investimenti pubblici, creare gli anticorpi opportuni perché con questi investimenti non si finanzi cattiva politica e malaffare. 
Il lavoro non potrà mai essere il ricatto per farci peggiorare un già precario sistema di vita. 
E alla CGIL credo di poter chiedere di ritrovare quella capacità di autonomia tanto auspicato ai tempi di Novella e Lama, che in categorie come i metalmeccanici ritrovava l’avanguardia culturale che ha fatto della CGIL un grande sindacato. 
Se cattiva politica e perdita di autonomia stanno minando la natura stessa del sindacato, non è una buona ragione per non cercare di riconquistare spazi di effettiva contrattazione per i lavoratori, per il territorio dove vivono i lavoratori e per la democrazia che i lavoratori riescono a declinare. 
Loris

ps.ormai diversi anni fa contribuii assieme ad altri italiani, dopo il disastro di Chernobyl a rifiutare per l'Italia l'avventura nucleare. A quel tempo ero un dipendente e mi occupavo di logiche statiche applicate alla tecnologia nucleare. La mia vita cambiò radicalmente, l'azienda per conto della quale lavoravo, anche grazie ad una certa disinvoltura nell'acquisire i lavori, fallì e io mi ritrovai a precarizzare la mia esistenza lavorativa.
Non mi sono mai pentito di quel voto dato in quel referendum contro il nucleare, nel frattempo ho avuto un figlio al quale sicuramente sto dando una vita di precarietà lavorativa per questa montagna di guano prodotto dal sistema finanziario bancario e dal prof. Monti , ma con serenità so che non ho precarizzato la sua esistenza di uomo e dell'ambiente che lo circonda, la sua possibilità di diventare a sua volta padre e di consegnare l'ambiente che lo circonda a sua volta a suo figlio.
Potessi rivotare 100 volte, per cento volte rivoterei per il mio, per il suo e per il futuro di coloro che verranno.(L.V)


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venerdì 9 marzo 2012

Roma - Con la Fiom in piazza San Giovanni 09 marzo 2012 Galleria di Immagini


Questa mattina, prima di chiudere il pc, ho voluto omaggiare i visitatori della bacheca facebook di Pierluigi Bersani, del link alla diretta TV in streaming della manifestazione della Fiom, con l'auspicio per chi non fosse presente in piazza, per lo meno di poter vedere dove stavano i lavoratori metalmeccanici e del perchè ci stavano.
Ho cercato di fissare un po di immagini della giornata, dal corteo, agli interventi e chi ha portato con la propria presenza la solidarietà ai lavoratori metalmeccanici italiani, nella loro battaglia a difesa della democrazia e del lavoro.
In alcuni post passati che toccano i temi della crisi ho scritto della Grecia, di piazza Syntagma e della lotta dei lavoratori e cittadini greci. Con grande piacere ho potuto stringere la mano di Yannis Stefanopoulos del Poem (sindacato metalmeccanici greci)
Loris


Considerando il numero di scatti fatti nei prossimi giorni cercherò di rendere disponibili ulteriori foto della manifestazione

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Roma 9 marzo 2012 Sciopero Generale Fiom - streaming tv manifestazione

"a sinistra" partecipa alla manifestazione di Roma mettendo a disposizione il suo spazio per la trasmissione in streamig della manifestazione





Watch live streaming video from radioarticolo1live at livestream.com

mercoledì 7 marzo 2012

8 marzo - Giornata Internazionale della Donna - non è una festa

La tradizione popolare racconta che l'8 marzo 1908 Mr. Johnson , proprietario dell’industria “Cotton” chiude a chiave all’interno della sua azienda le lavoratrici impegnate in una rivendicazione sindacale e che un incendio farà perire, arse vive, 129 lavoratrici.Ricerche negli archivi di quel tempo non avvalorano questa storia.Alcuni anni dopo, il 25 marzo 1911, alla Triangle Shirtwaist Company, situata nel cuore di Manhattan, che produce abbigliamento, un incendio causa la morte di 146 operai della Triangle, in gran parte giovani donne immigrate di origini italiane ed ebree, perlo più di età compresa fra i 13 e i 22 anni.In diversi paesi, ci furono in quegli anni iniziative che cercavano di mettere al centro la questione femminile ma in date diverse dall'8 marzo a secondo dei paesi e dai gruppi organizzati femminili. L'8 marzo 1917 a San Pietroburgo una grande manifestazione di donne chiedeva con forza la fine della guerra. Quella manifestazione e successive determineranno il crollo del regime zarista. Per questo motivo, il 14 giugno 1921, la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenuta a Mosca, su proposta di Rosa Luxemburg fissò all’8 marzo la «Giornata internazionale dell’operaia», trasformata in:"La Giornata Internazionale della Donna."


...Non troverete nessuna festa in queste pagine, una filo ininterrotto da quel marzo 1908 vede le donne in prima linea nelle lotte per l'emancipazione, per i diritti, per il lavoro e per la libertà.
Per queste ragioni voglio in occasione di questo 8 marzo ricordare alcune di queste donne, solo alcune perchè sarebbe impossibile ricordarle tutte anche se ogni giorno dell'anno dalle mura domestiche ai più diversi luoghi di lavoro e nei più diversi ruoli nella società c'è sempre una donna impegnata nell'emancipazione.

Operaie Tacconi Sud - Fabbrica occupata di Latina, settore tessile come era quella  che andò a fuoco a Chicago nel 1908. Da oltre un anno occupano la loro azienda nel tentativo di difendere il posto del lavoro. link di approfondimento  Impossibile per me non accostare a queste operaie Tea Benedetti , figura storica del movimento operaio genovese, che guido l'occupazione della  "Pettinatura Biella" , negli anni 70, per 464 giorni, per difendere il posto di lavoro.
Alle donne della Val di Susa, che in questi giorni sono impegnate nella difesa della democrazia e dell'ambiente.
Vorrei ricordare donne che sono state protagoniste della costruzione politica di questo paese come Camilla Ravera o Teresa Noce.

Infine un ricordo per Maria Teresa che ieri ci ha lasciato  con la quale, insieme agli altri compagni/e della FGCI mi ritrovai a manifestare per la libertà di Angela Davis, per la fine della guerra in Vietnam e per tutte quelle battaglie che hanno contribuito alla nostra formazione ed educazione  politica.
Loris


sullo stesso argomento : 

Camilla Ravera racconta - 8 marzo - Giornata Internazionale della Donna - Perché non è una festa


lunedì 5 marzo 2012

Per il coccodrillo andate direttamente allo zoo








Sulla settimana enigmistica compariva spesso una vignetta con su scritto....



"SENZA PAROLE"

Anche se le parole potrebbero uscire a fiumi





















domenica 4 marzo 2012

La strana gioventù che odia la velocità (ma ha capito più dei vecchi)

ulteriore riflessione sulla TAV

Genova, 4 Marzo 2012 
Dopo il pranzo domenicale a casa di mammà, mi capita tra le mani Repubblica che io ormai da almeno un anno ho smesso di comprare e leggere. Sfogliandolo mi cade l'occhio sull'editoriale di Scalfari intitolato “Una strana gioventù che odia la velocità”. Il fondatore del quotidiano in particolare si stupisce “della posizione degli studenti, ostile all'alta velocità”. 
Oibò, a me invece stupisce il suo stupirsi! Capisco che lui non appartiene più alla categoria dei giovani, ma da giornalista navigato forse dovrebbe essere un po' più a conoscenza delle aspirazioni e dei sentimenti del mondo giovanile, o quantomeno cercare di informarsi. 
Io non sono molto giovane, vado per i 40, ma sono comunque più giovane di Scalfari, e allora provo a spiegargli qualcosa di questi “strani giovani”. Perché la differenza di visione e lo stupore hanno le loro origini proprio nell'età anagrafica. I giovani, a differenza di Scalfari, pensano al loro futuro. E quello che sarà l'Italia o il mondo tra 20 o 30 anni li tocca immensamente più di quanto non tocchi Scalfari, che magari a quell'epoca sarà passato a miglior vita (o forse no, gli auguriamo tutti lunga vita!). 
I giovani meglio dei vecchi hanno capito che questo modello di società e sviluppo insostenibile sta distruggendo il loro futuro, i loro padri hanno permesso il depredamento delle risorse naturali, lo scempio del paesaggio, l'ipertrofia dei sistemi finanziari e speculativi, la corruzione, l'attaccamento al potere..., e si sono persi i rapporti di solidarietà e di comunità, si sono persi posti di lavoro, il welfare, la natura incontaminata, l'onestà, e mille altri valori. 
I giovani meglio dei vecchi stanno capendo che per salvarsi bisogna ripensare il modello di società e di consumi. I giovani forse capiscono più dei vecchi concetti come “km 0”, “filiera corta”, “autoproduzione”, “sostenibilità”, “decrescita”, “beni comuni” ecc.. di cui forse Scalfari ignora il significato o li relega a utopie da ecologisti estremi, ignorando quanto stiano facendo presa e iniziando a cambiare molte realtà. 
Nel futuro mio e dei giovani sogno che non ci sia più neanche bisogno di spostare tutte quelle merci per le quali sacrifichiamo intere comunità montane ed enormi quantità soldi pubblici, perché nel futuro dei nostri sogni avremo imparato a consumare meno e a consumare prodotti locali, prodotti da giovani che tornano a coltivare la terra e a fare artigianato o da piccole imprese sul nostro territorio. 
Ora mi si accuserà di utopia, ma iniziano ad esserci esperienze reali di tutto ciò e l'alternativa contraria è la morte del genere umano e del pianeta. Pertanto io preferisco inseguire l'utopia. 
L'unico modo per produrre ricchezza non è produrre merci inutili da usare pochi giorni e sostituire subito perché già obsolete, l'unico modo per produrre ricchezza non è costruire infrastrutture inutili e dannose, a vantaggio del partito del cemento. 
Possiamo produrre benessere investendo in molti altri settori utili e sostenibili. Vogliamo fare lavorare l'edilizia? Risaniamo energeticamente tutto il patrimonio immobiliare, così saremo anche meno assillati dalla crisi energetica; mettiamo in sicurezza il territorio così non dovremo piangere morti e danni alla prossima alluvione; investiamo sull'agricoltura e il recupero dei boschi, sul turismo e l'artigianato. Tutte attività che hanno impatti solo positivi e duraturi. 
I giovani forse questo lo hanno capito ed è per questo che protestano, e forse anche per difendere il diritto a dissentire e ad opporsi a scelte scellerate, la repressione poliziesca è un pessimo segnale e i giovani lo sanno bene. 
Nel merito dell'opera ad oggi non ho ancora sentito una sola risposta alla domanda fondamentale: “se le merci che viaggiano sono solo 3 mln tonnellate e la vecchia linea può portarne fino a 20, a cosa serve una nuova linea?”. Le risposte sono state solo l'infantile “perché sì” oppure l'autoritaria repressione. 
Ma ora concludo tornando all'editoriale di Scalfari dove, riguardo alla verifica dell'interesse generale dell'opera dice: “per questo c'è un Parlamento e un governo”. 

Giustamente non ha aggiunto “democraticamente eletti”.... 

Silvia Parodi

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La Libertà di Stampa



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I giornalisti di La7 e di Rai News strillano contro il movimento NO TAV per essere stati allontanati dalle manifestazioni nonostante le loro irritanti insistenze. Lamentano comportamenti autoritari, antidemocratici e violenti, e su questo inzuppano la brioche tutti i mass media asserviti al regime, vale a dire oltre il 90%, per screditare il movimento NO TAV di fronte all'opinione pubblica. Tutte le parti politiche di maggioranza fanno eco e da cassa di risonanza per dimostrare la necessità di costruire questa opera faraonica, che comporterà costi enormi per in vite umane, danneggiamento irreversibile per l'ambiente, nessun vantaggio all'Italia, ma grandi guadagni alle imprese coinvolte nella realizzazione dell'opera, cooperative e grandi imprese nazionali con infiltrazioni malavitose certe. E questi campioni dell'informazione, che hanno relegato l'Italia oltre l'80° posto nella classifica dei paesi relativamente alla libertà di informazione, starnazzano e non si chiedono perché un movimento, che ha necessità di visibilità e dell'appoggio dell'opinione pubblica per avere possibilità di successo, assuma comportamenti ostili nei confronti dei giornalisti !! A questi eccelsi personaggi non viene neppure in mente che è il loro asservimento al potere, la loro scorrettezza e mancanza di professionalità nell'informare correttamente, che fa perdere loro dignità e credibilità ed inevitabilmente scatenano reazioni ostili? 
Quale giornalista ha riportato con onestà intellettuale gli studi di numerosissimi ingegneri del Politecnico di Torino che dimostrano l'inutilità economica ed il danno che comporterebbe questa opera, o le relazioni dei geologi sugli irreparabili danni ambientali per la Val di Susa? Quali giornalisti hanno riportato questa semplice tabella che mostra quante cose assai più utili della linea Torino Lione si potrebbero fare con: 
4 cm di Tav = 1 anno di pensione,
3 metri di Tav = 4 sezioni di scuola materna, 
500 metri di Tav = un ospedale da 1200 posti letto,226 ambulatori,38 sale operatorie 
1 km di Tav = 1 anno di tasse universitarie per 250mila studenti ,oppure 55 treni pendolari NO TAV. 
Cari giornalisti, un vecchio proverbio dice “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Piuttosto sarebbe meglio che l’informazione riguadagni dignità ed autorevolezza svolgendo il ruolo che il sistema democratico impone loro e che finalmente la smettano di fare i pappagalli del Potere!!
Sassari 04.03.2012
Isidoro Aiello


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venerdì 2 marzo 2012

e li chiamavano...banditi - da Genova alla Val Susa

Documentazione della manifestazione No Tav di ieri 1 marzo a Genova
Non è un mistero che chi oggi a Genova fa la battaglia contro la Gronda di Ponente, è assolutamente vicino e solidale con chi è Resistente in Val Susa.
Non vogliamo che il finanziamento ai partiti. oggi possa passare attraverso il finanziamento di opere dannose per l'ambiente e inutili per i cittadini. Perchè in Italia processi come quelli del "dibattito pubblico" riconosciuti e regolamentati a livello europeo vengono ignorati , quando non stravolti?




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infine replico il filmato che libera tv ha messo in rete perchè in alcuni aggregatori dove sono maggiormente gradite le inserzioni pubblicitarie già una volta, attraverso il reindirizzamento è stata operata una forma di velata censura.
"a sinistra" aderisce alla richiesta di libera tv nel condividere e diffondere questo ed altri video per l'alto valore testimoniale che non si ritrova nei media ufficiali

"Immagini dei blocchi stradali del movimento NO TAV in Valsusa realizzate con un videofonino da Giorgio Cremaschi e ricevute in esclusiva da Libera.Tv. Un documento che dimostra le forme non violente e partecipate della lotta della popolazione contro un'opera inutile e dannosa. "


La riflessione sulla crisi della democrazia non può essere relegata solo alla questione della Tav l'involuzione in questo senso, in Italia, è evidente. La Tav, come gli attacchi all'art.18 sono solo alcuni aspetti di questa aggressione.

"La testimonianza di Giorgio Cremaschi, presidente del Comitato Centrale FIOM ed esponente del movimento NO DEBITO, presente ai presidi in Val di Susa. La battaglia per la democrazia di una intera popolazione va sostenuta. Bisogna sconfiggere la criminalizzazione e la deformazione operata anche dai media. La solidarietà non basta serve la mobilitazione. "

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e li chiamavano...banditi

Dalla Valle che Resiste Giorgio Cremaschi documenta le manifestazioni .
Quello che i media ufficiali si rifiutano di far vedere

giovedì 1 marzo 2012

No Tav Genova - le immagini di oggi 1 marzo 2012













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Lucio Dalla... e lo ricorderemo sicuramente così

... e lo ricorderemo sicuramente così


Nella semplicità e la tenerezza di 4 marzo 1943 l'icona di chi si sarebbe rivelato uno dei musicisti più completi del panorama artistico italiano. Ci mancherai e mancherai alla musica.
Grazie per ciò che ci hai lasciato

BEGIN

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