il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



sabato 28 febbraio 2009

L'UOMO ERETTO


Sono due le cose che mi hanno colpito su "la Repubblica" di venerdì 27 febbraio:
la prima è quella relativa all'impronta di "Uomo eretto" datata circa un milione e mezzo di anni fa e scoperta sui bordi del lago Turkana in Kenia. Non ho potuto fare a meno di riflettere su questo strano animale che è l'uomo e che attraverso mutazioni dovute sia a variazioni climatiche sia alle caratteristiche dei territori è riuscito ad evolversi fino ad arrivare ai giorni nostri, passando dall'incedere a 4 zampe a nobilitarsi ereggendosi su due, dall'utilizzo della clava all'utilizzo del notebook. Lunghe escursioni nell'esperienza dell'umanità dalle sue meraviglie ai suoi orrori.
Il tutto ovviamente, e questo lo possiamo sapere noi e non l'uomo che passeggiava ai bordi del Turkana tanto tempo fa, filtrato da quella massa che sta dentro il nostro cranio che è il cervello e che acquisisce le informazioni le elabora e le trasmette.
Proprio pensando a quella che è l'esperienza che in tempi più o meno brevi riusciamo a elaborare e mettere a frutto mi porta al secondo argomento trattato da Repubblica che mi ha messo in moto riflessioni che anzichè in milioni di anni trovano il loro essere nell'immediato più spicciolo :"prove di accordo a sinistra"( pag.15) .
Provo a sintetizzare la situazione ad oggi: la sconfitta di un anno fa ha portato, oltre allo sconforto e alle analisi più o meno condivise da tutti, ad una ulteriore frammentazione del panorama a sinistra.
Questa uleriore divisione però aveva forse un pregio, che sostanzialmente sviluppava due sole scuole di pensiero e di percorso politico. Una vuole riappropriarsi di una identità "Comunista" e l'altra cerca di aprirsi al concorso di più forze per riuscire a mettere in gioco un nuovo soggetto che appunto raccogliesse l'umore di questa sinistra diffusa.
Sulla prima , quella comunista, ho poco da dire, in quanto penso che proprio perchè la matrice filosofica che porta al "comunismo" parte dall'attenta analisi dei mutamenti sociali e al sapere coniugare l'azione politica rispetto a tali mutamenti, reputo quest'anima dei partiti che si rifanno,se non altro per iconografia, al comunismo, inadeguati sul piano dell'analisi e conseguentemente dell'azione politica. (rifletto sulla loro storia dal 1992 in poi)
Sull'unitaria qualche cosina in più da dire a questo punto lo avrei, anche perchè in periodi sicuramente non sospetti il mio agire politico è stato proprio in questa direzione.
Ho scritto "il mio agire politico" perchè quello di altri è stato diverso, talmente diverso che ho sentito l'esigenza di prenderne le distanze.
Utilizzare le idee degli altri per raggiungere i propri obbiettivi può essere giustificato se gli obbiettivi sono comuni, ma se sono diversi, la cosa, per usare un eufemismo, non è molto carina.
Le prove unitarie in vista delle europee descritte su Repubblica sono purtroppo la cartina di tornasole degli obbiettivi di alcuni soggetti politici. La cosa più inquietante è che qualcuno predica generosità, la partecipazione e la condivisione, per poi nelle segrete stanze raggiungere accordi che onestamente vista la consistenza numerica delle proprie organizzazioni, non risultano andare troppo al di la dell'accordo personale, perchè non ci si può trincerare dietro la presunzione di processi condivisi (assemblee a vario titolo) che senza parlare di politica hanno avuto solo lo scopo di garantire attraverso le alchimie più diverse il controllo dell'organizzazione.
Non mi accordo se non ho contenuti politici comuni e soprattutto se non li ho condivisi con la base e col blocco sociale che rappresento. Pretendere di andare a intaccare altri blocchi sociali e ricercare possibili alleanze la dove nella realtà quotidiana di tutti i giorni ravvediamo solo avversari politici e blocchi sociali a noi antagonisti lo trovo quanto meno bizzarro.
Per essere più esplicito affermo che E.Berlinguer quando formulò la proposta del compromesso storico o la politica nei confronti del ceto medio partiva dalla consapevolezza di avere una linea politica definita e di rappresentare un blocco sociale ben preciso all’interno del quale il partito era un soggetto attivo.
Vedo in tutto questo tessere accordi elettorali a 4 pertanto solo del decisionismo che tende più all'autoconservazione nell'auspicio di guadagnare qualche strapuntino in funzione di cose non dette e pertanto ulteriormente non condivise.
Per ritornare al primo argomento trattato mi domando se il nostro "uomo eretto" sarebbe riuscito a trovare quella forma di emancipazione se non avesse fatto tesoro delle esperienze dei millenni precedenti e se rispetto alle prime cadute non avesse metabolizzato quelle regole comportamentali che hanno fatto del suo incedere cauto all'ora un dato di fatto acquisito oggi.Pensano gli uomini della sinistra italiana di emanciparsi una volta per tutte seguendo le tracce dell'uomo eretto o vuole condannarsi all'estinzione perchè non facendo tesoro dell'esperienza resta carponi dando il via libera ad altre specie che magari più fameliche e con organizzazioni sociali differenti e strutturate prenderanno definitivamente il sopravvento?

martedì 24 febbraio 2009

PER GAZA

Ai primi di gennaio insieme ad altri blogger durante il massacro di civili a Gaza abbiamo lanciato la proposta di un gemellaggio tra Genova e Gaza. Più che un riconoscimento da un punto di vista formale la proposta partiva dall'esigenza di portare una sentita solidarietà alla popolazione di Gaza duramente colpita, in quei giorni, dall'invasione israeliana.
In questo periodo c'è stato un tessere di iniziative, un rapportarsi con le istituzioni e un individuare priorità e progetti più a lungo termine.
Esattamente con lo spirito con cui era nato in rete il "gemellaggio" oggi assume una caratteristica più calata sul territorio e dalla rete passa al mondo dell'associazionismo e del volontariato.
Cercherò di aggiornare sulle iniziative consapevole che questo sforzo è stato di tutti noi internauti.
Ecco la base sulla quale opereranno alcune realtà.
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“L'« Australe», la nave dell' amicizia fra i lavoratori italiani e il popolo del Vietnam è partita ieri da Ponte dei Mille per il porto di Haiphong. La giornata è stata dedicata a questa partenza. I lavoratori portuali hanno continuato la loro opera per tutta la mattinata, terminando d'imbarcare sulla nave, messa a disposizione dalla Cooperativa Garibaldi, il materiale offerto da numerose ditte italiane.”
Così iniziava il resoconto nella pagina della cronaca di Genova “IL LAVORO” domenica 18 novembre 1973.
Sulla nave Australe con le merci stipate per un Vietnam da ricostruire viaggiava il senso più profondo della solidarietà che parte dal basso che ha coinvolto oltre le ditte i lavoratori, gli studenti in maniera più ampia i cittadini non soltanto genovesi ma di tutta l’Italia che volevano dare un senso di vicinanza a un popolo che dopo anni di guerra tentava la strada di una ricostruzione.
Per molti della nostra generazione essere coinvolti in quella esperienza di solidarietà ha rappresentato al di la dell’appartenenza politica o religiosa un tangibile momento di protagonismo su quella che era allora la scena mondiale.
La fine del 2008 e l’inizio del 2009 ci hanno sbattuto in faccia una realtà che sicuramente va avanti da anni ma diventa sempre più intollerabile rimanere alla finestra facendo finta di niente. Il dramma della popolazione della striscia di Gaza.
Gli oltre 1000 morti di cui più di 300 bambini dell’ultimo scontro non saranno paragonabili come numero di vittime a ciò che succede o è successo in altre parti del mondo come in Congo e in Ruanda ma deve sicuramente essere un inizio per riprendere quelle fila di dignità che passano attraverso una condivisa e partecipata solidarietà.
L’associazione Franco Sartori, Il Circolo Autorità Portuale e Società del Porto, il circolo Tinacci e il circolo Lo Zenzero,tutte aderenti all’ARCI con la collaborazione della Onlus Music for Peace hanno deciso di patrocinare l’iniziativa nata in rete nei giorni del conflitto del gemellaggio tra Genova e Gaza promuovendo iniziative atte alla divulgazione del problema della striscia di Gaza e organizzando raccolte di materiali per un immediato sostegno agli abitanti di quelle zone.
L’auspicio più ampio è ovviamente quello di un percorso verso una pace giusta e duratura in quei territori che riesca a superare integralismi politici e religiosi mettendo in primo piano gli abitanti di quei territori quali protagonisti di un futuro di pace.
Le associazioni e circoli promotori di questa iniziativa inizieranno con delle iniziative territoriali aperte alla collaborazione di tutte le componenti politiche, religiose, associative dei territori che vorranno cimentarsi in questo che sarà soprattutto un processo partecipativo.
Nostra intenzione è quella di collaborare con gli enti pubblici che hanno già dimostrato sensibilità nei confronti di questo specifico problema e vogliamo ricordare in tal senso il Sindaco Vincenzi (la telefonata con la Morgantini) e la Regione Liguria che ha fatto un primo stanziamento di 50mila euro e facilitato la possibilità di aprire le strutture sanitarie, e in particolare il Gaslini a ricoveri per la cura soprattutto dei bambini così duramente colpiti nei giorni della guerra.
Un appello particolare sarà rivolto ai giovani e non tanto perché portino un contributo ma perché portino il contributo del loro coinvolgimento attivo al progetto della solidarietà e della Pace.

Associazione Culturale Franco Sartori
Circolo Arci Tinacci -
Circolo Arci Lo Zenzero
Circolo Autorità Portuale e Società del Porto
Unione Degli Studenti – Genova

In coordinamento con Music for Peace - Onlus

venerdì 20 febbraio 2009

Per una lista unica della sinistra

La democrazia italiana è in pericolo. La legge sulla sicurezza voluta dalla maggioranza ha privato dei diritti fondamentali più elementari – alla salute, all’alloggio, ai ricongiungimenti familiari, alle rimesse alle famiglie dei loro guadagni – centinaia di migliaia di stranieri che vivono e lavorano in Italia. Sta per essere varato un federalismo che dividerà l’Italia tra regioni ricche e regioni povere, rompendo, di fatto, il patto costituzionale dell’uguaglianza sul quale si è retta fino ad oggi l’unità della Repubblica. Nel pieno di una crisi economica, la cui gravità non ha precedenti, il governo ha perseguito la rottura dell’unità sindacale e l’emarginazione del sindacato più rappresentativo. Di fronte alla gravità dell'emergenza ambiente il Presidente del Consiglio ha tentato di ostacolare l'iniziativa dell'Europa. Strumentalizzando l’emozione per il dramma di Eluana Englaro, il Presidente del Consiglio ha aperto uno scontro istituzionale con la magistratura e con il Presidente della Repubblica; ha provocato una spaccatura del paese sui temi della laicità dello Stato, della dignità della persona e della sua autodeterminazione; ha tentato di rompere gli equilibri istituzionali, minacciando di rivolgersi direttamente al popolo per cambiare la Costituzione qualora non sia riconosciuto il suo potere illimitato e incontrollato quale incarnazione della volontà popolare. Paura, razzismo, odio per i diversi, disprezzo per i deboli, infine, sono i veleni quotidianamente iniettati nella società dalle politiche e dalla propaganda del governo quali fonti inesauribili di consenso.Una simile emergenza costituzionale rende insensate le attuali divisioni della sinistra, le quali rischiano, in presenza dell’attuale sbarramento del 4% alle prossime elezioni, di provocarne la definitiva irrilevanza. C’è d’altro canto uno specifico fattore di crisi della democrazia che, congiuntamente alle vocazioni populiste dell’attuale maggioranza, sta determinando il collasso della democrazia rappresentativa: la crescente occupazione delle istituzioni pubbliche da parte dei partiti e la sostanziale confusione dei secondi con le prime. Ne è conseguita la trasformazione dei partiti, da luoghi di aggregazione sociale e di elaborazione dal basso di programmi e di scelte politiche, in costose oligarchie costantemente esposte alla corruzione e al malaffare. Solo l’introduzione, purtroppo inverosimile, di una rigida incompatibilità tra cariche di partito e cariche istituzionali, cioè tra rappresentati e rappresentanti, sarebbe forse in grado di restaurare la distinzione e, con essa, il rapporto di rappresentanza e di responsabilità dei secondi rispetto ai primi, e così di restituire i partiti, quali organi della società anziché dello Stato, al loro ruolo costituzionale di strumenti della partecipazione dei cittadini alla vita politica.Le prossime elezioni del Parlamento europeo offrono tuttavia alle forze disgregate della sinistra un’occasione irripetibile per mettere in atto questo principio e, insieme, una prospettiva di superamento delle loro attuali divisioni. Non si tratta di concordare alleanze, o coalizioni o fusioni di gruppi dirigenti. Si tratta, più semplicemente ma ben più efficacemente, di dar vita ad una lista unica della sinistra, “Per la democrazia”, dalla quale restino esclusi i dirigenti dei partiti, che pure sono invitati a promuoverla insieme al più ampio arco di forze e movimenti della società civile. Una simile lista varrebbe a dare voce e rappresentanza ad un’ampia fascia di elettori – non meno del 10% dell’elettorato – che non si riconoscono nel Partito democratico e neppure nei tanti frammenti alla sua sinistra, dalle cui rivalità interne e dalle cui competizioni e rivendicazioni identitarie risulterebbe tuttavia al riparo. E, soprattutto, essa varrebbe – in un momento come l’attuale, di pericolosa deriva populista, razzista, autoritaria e anticostituzionale del nostro sistema politico – a riaffermare, nel nostro paese, l’esistenza di una forza democratica e di sinistra, intransigente nella difesa della Costituzione e dei suoi valori di uguaglianza, di libertà e di solidarietà.

Mario Agostinelli - Alessandra Algostino - Umberto Allegretti - Gaetano Azzariti - Pasquale Beneduce - Maria Luisa Boccia - Michelangelo Bovero - Paolo Cacciari - Lorenza Carlassarre - Luciana Castellina - Bruno Cartosio - Marcello Cini - Maria Rosa Cutrufelli - Giorgio Dal Fiume - Claudio De Fiores - Donatella della Porta - Ornella De Zordo - Alfonso Di Giovine - Peppino Di Lello - Piero Di Siena - Mario Dogliani - Angelo D'Orsi - Ester Fano - Luigi Ferrajoli - Gianni Ferrara - Pino Ferraris - Lia Fubini - Luciano Gallino - Patrizio Gonnella - Francesco Garibaldo - Marina Graziosi - Pietro Ingrao - Francesca Koch - Cristiano Lucchi - Giulio Marcon - Alfio Mastropaolo - Gianni Mattioli - Tecla Mazzarese - Roberto Musacchio - Alberto Olivetti - Guido Ortona - Valentino Parlato - Valentina Pazzè - Mario Pianta - Tamar Pitch - Bianca Pomeranzi - Alessandro Portelli - Enrico Pugliese - Carla Ravaioli - Rossana Rossanda - Cesare Salvi - Francesco Scacciati - Pierluigi Sullo - Ermanno Vitale - Aldo Tortorella - Danolo Zolo - Grazia Zuffa-

per aderire:
perleeuropee@gmail.com

per discuterne:

DESAPARECIDOS - LA MEMORIA



Non parlerò di lui, coinvolgerlo in questo post equivarrebbe mancare di rispetto a queste vittime. Le immagini parlano da sole. Dedicato ai trentamila desaparecidos, dedicato alle Madri di plaza de Mayo.

PER CHI VOLESSE APPROFONDIRE CLICCHI QUI

martedì 17 febbraio 2009

POST IN PROGRESS

Sardegna Addio.

Primarie di Firenze spazzano via gli ex DS e lasciano come fanalino di coda Sinistra Democratica con i residuali a sinistra.

Vendola (residuale prc ora mps) Nencini (partito socialista) Francescato (Verdi) Fava (Sinistra Democratica) a Bruxelles annunciano la nascita del cartello elettorale per le elezioni europee.


Al peggio non c’è mai limite.



Lorispensiero 1
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da repubblica di oggi "...Al momento filtra la grande amarezza di Veltroni che avrebbe anche pensato persino alle dimissioni. Ipotesi al momento accantonata e sostituita dall'idea, lanciata dallo stesso Veltroni, di una gestione più collegiale del partito. Forse passando per la costituzione di una sorta di direttorio che affianchi il segretario fino alle elezioni europee...."
Mai una gioia nella vita!!!
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Lorispensiero 2

Pare che il segretario del PD Veltroni dopo avere visto il mio post abbia telefonato a Luz per chiedergli un trolley. Si è informato sui voli per l'Africa e a questo punto pare che alle Nazioni Unite ci sia stato un gran da fare per iniziare preventivamente raccolte e invio di materiale umanitario per i paesi Africani.
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...il bello del post in progress è che nel momento in cui trovi cose per arricchire un ragionamento iniziale lo aggiungi senza troppi problemi. Chi leggerà cercherà di ritrovare la cronologia organica degli interventi.
Parlando di dimissioni non ho potuto fare a meno di ripensare al compagno Natta. Lui le dimissioni le aveva date cercando di mantenere l'unità del partito. Determinante in quelle dimissioni fu Achille Ochetto che fu determinante pure nella distruzione del piu importante Partito Comunista d'occidente (Oggi bazzica gli ambienti di Sinistra Democratica e a Bruxelles è andato grazie all'ospitalità di Di Pietro.
Cliccando qui andrete a una pagina dell'archivio storico del corriere del 1997 dove nella sua Oneglia Alessandro Natta che si è ritirato dalla politica attiva risponde ad una interessante intervista.

venerdì 13 febbraio 2009

CHE FARE?

Stavo per commentare il post del russo sulla lettera di Saviano sull'epilogo della vicenda Eluana.Scrivendo di norma da una parte per poi trasferire a cose fatte sul blog mi sono reso conto che sarebbe diventato un po troppo lunghetto, per cui, è diventato il mio post. Invito per comprendere meglio chi non l'avesse gia fatto di andare per lo meno a leggere la lettera di Saviano per comprendere meglio il senso di ciò che dico.

Qualcuno potrebbe non crederci ma pure io su questa vicenda non volevo più ritornare. Nessuno di noi ritengo possa sentirsi e stare come i genitori di Eluana quindi anche se dalla nostra pancia salgono urli nei confronti di tutta la vicenda umana che si è sviluppata in questi giorni, abbiamo il dovere di rispettare questi genitori.
Ho letto la lettera di Saviano e i commenti , facendomi sempre più una convinzione man mano che sommavo commento a commento ed è che avverto una scarsa capacità ad uscire dal singolo fatto per contestualizzare una vicenda che colpisce profondamente le coscienze in quello che è il contesto politico attuale. Per uno strano meccanismo abbiamo tutti la capacità di osservare una stortura, una ingiustizia, possediamo ancora, per lo meno la maggior parte di noi la capacità di indignarci, ma non abbiamo poi la capacità una volta contestualizzata di trasformarla in iniziativa politica. In questo la destra che come è evidente a tutti è al governo di questo paese fa il bello e soprattutto il cattivo tempo. Non solo, ma la deriva autoritaria, risulta evidente nei tentativi continui e costanti (come ha ben descritto Paul Ginzborg ad annozero ) come un rapace che si avventa sulla preda e appena sente un po’ di resistenza desiste in attesa della prossima occasione. Nel frattempo vengono varati i pacchetti sicurezza che trovano tutta la loro pretestuosità nel rimettere in libertà dopo pochi giorni uno stupratore oppure chi ha tentato di dare fuoco a un bengalese non potendo fare a meno di pensare che avrà influito il fatto che i due imputati non sono extracomunitari o rumeni. Ho scritto non extracomunitari e rumeni anziche semplificare parlando semplicemente di italiani perché la differenza in questo caso si sente e molto pesantemente. La consapevolezza che in questi giorni tra le problematiche per il testamento biologico e questi pacchetti sicurezza il governo nella figura di “sua eccellenza il cavaliere…..Silvio Berlusconi” hanno portato un vero e proprio attacco al cuore dello stato rischiando di minare i fondamenta della nostra Repubblica Democratica.
La risposta che a questo punto dobbiamo andare a dare è politica e non possiamo più pensare che la delega la lasciamo o a un Di Pietro o a un (sigh) Veltroni oppure che la andiamo a dare ad una sinistra che ancora annichilita dalla sconfitta di 10 mesi fa non trova la quadra che al di la di differenze ideologiche tra “identitari” e “unitari” al proprio interno rincorre sempre più una logica di conservazione di rendite di posizione.
Necessita che diamo forma a questa sinistra che ha nel passato più prossimo rinunciato a partecipare, perche le pratiche partecipative della sinistra odierna sono quelle dei strapuntini logori che hanno perso con la gommapiuma tutto il loro contenuto.
Non è la destra che ha vinto in Italia ma è la Sinistra che ha perso la Sinistra.
E’ una sinistra che si è sempre più marginalizzata estromessa da quei stessi partiti o gruppi da cui hanno sempre riconosciuto un dna comune.
Occorre un soggetto nuovo capace di essere forza d’opposizione e di governo. Occorre mettere una rosa di contenuti contraddistinti dal primato della difesa della Costituzione e del lavoro. Necessità che il concetto di solidarietà contraddistingua questo soggetto politico.
Propongo di iniziare per lo meno a pensare a quella proposta della Rossanda per una lista di Sinistra con i grandi profili di gente di sinistra al di fuori dei partiti. La Sinistra che non c’è.

mercoledì 11 febbraio 2009

CLANDESTINO

Pacchetto sicurezza:
schedatura dei senza tetto, richiesta di delazione ai medici nei confronti di pazienti senza il permesso di soggiorno, censura di internet detta in belle parole ma con il risultato che nessuno potrà dire che è incazzato col governo perchè riduce i controlli per la sicurezza sui posti di lavoro e quindi aumenteranno gli incidenti e quindi sarebbe il caso di mandare a casa i complici di queste morti. l'incitamento ad aprire gli occhi potrebbe rientrare nelle casistiche di pericolosità sociale per cui occorre una restrizione degli spazi espressivi su internet.
Nella giornata appena trascorsa intanto è morto un senza tetto di freddo e stenti nella civilissima città di Milano e nella sicura città di Roma un'altro immigrato ha rischiato di essere bruciato perchè di un altro colore.













Io sto con loro, io sono uno di loro

11 FEBBRAIO 1929

Forse il ricordare che chi ha firmato nel 1929 i patti lateranensi per l'Italia era colui che aveva già promulgato le leggi speciali nel 1926, e di li a qualche anno avrebbe promulgato le leggi razziali che contribuirono allo sterminio di Ebrei, Rom, Omosessuali non può che diventare un argomento di profonda riflessione su ciò che è successo in questi giorni sul caso Englaro e suscitare un serio disagio per quello che è definito "pacchetto sicurezza"

sabato 7 febbraio 2009

IL NOSTRO STATO

Tratto dall’Unità di Sabato 7 febbraio 2009
“II bestiario
Cosi il premier ha usato il corpo malato di una donna
Potrebbe avere un figlio «Non e in morte cerebrale perchè respira ed e autonoma, e potrebbe in ipotesi anche avere un figlio»
Omissione di soccorso «Senza un intervento mi sentirei responsabile per omissione di soccorso nei confronti di un persona in pericolo di vita»
Pratica di uccisione «Mi auguro che di fronte alla decisione del governo si attenda qualche giorno prima di mettere in atto una pratica di uccisione»
II padre non ha pesi «Molti pensano alle difficoltà del padre. Ma iI padre non ha avuto nessun gravame, sono le suore a provvedere a Eluana»
Spero di fare in tempo «Spero non sia tardi una persona normale sta due o tre giorni senza mangiare e bere. Pannella, ne sa qualcosa». “

…potrebbero anche essere frasi che fanno sorridere se dietro non ci fosse una delirante e smodata mania di grandezza, se dietro non ci fosse un pericoloso tentativo di attentare ai fondamenti del nostro Stato repubblicano e della sua Costituzione.
Diverse sono le considerazioni da formulare in questo momento così pericoloso per le nostre istituzioni:

1) Insiti nella Carta Costituzionale ci sono gli anticorpi atti a contrastare derive totalitarie tendenti ad un restringimento delle nostre libertà individuali e collettive.
2) I continui interventi delle gerarchie vaticane hanno fortemente contribuito a creare questo tentativo di delegittimazione dei fondamenti del nostro Stato che è e deve rimanere Laico.
3) Dobbiamo riconoscere l’esistenza in Italia di una destra non fascista nei confronti della quale sono ovviamente doverose le differenze, ma anche i riconoscimenti della condivisione di beni comuni che stanno alla base della concezione del nostro Stato. Mai come in questo momento fare di tutta un erba un fascio risulterebbe dannoso al Nostro Stato Democratico.

Per queste ragioni in queste e nelle prossime ore sarà necessaria la massima vigilanza democratica senza inopportuni settarismi e nella risolutezza che quello che dobbiamo difendere è il bene condiviso del nostro Stato Civile e Democratico.

SIAMO COL PRESIDENTE FIRMA ANCHE TU

IL GRAVE ATTACCO ALLA COSTITUZIONE DEVE FARCI TROVARE UNITI A FIANCO DEL PRESIDENTE NAPOLITANO. FIRMIAMO L'APPELLO DELL'UNITA' MOBILITIAMOCI IN TUTTE LE CITTA'


ps. non sono alla mia abituale postazione per cui il link per firmare passerà sul blog del Russo che ringrazio.

giovedì 5 febbraio 2009

Il congedo di un gruppo.

Un po di tempo fa sollecitato da alcuni compagni ho fatto un gruppo su facebook titolato così :"I SENZA TESSERA DEI COSTITUENTI UNITARI A SINISTRA". Era un modo per dare voce a chi dall'esterno dei partiti era intenzionato a percorrere insieme , a quelli che partivano da forze più o meno strutturate come "Sinistra Democratica" "Area vendoliana del PRC" o di quei "Comunisti Italiani" vicini alla mozione Belillo , un percorso unitario possibilmente concludendo l'esperienza in un partito. Al gruppo hanno aderito circa 290 persone, ovviamente molti la tessera di un partito l'avevano in tasca e molti non hanno mai spiaccicato parola. Dopo Chianciano con il Movimento per la sinistra di Vendola, dopo il regalo sospetto di una parte del PD per la partecipazione alla competizione elettorale Europea e la mancanza di una concreta prospettiva politica ho deciso di chiudere il gruppo dando ovviamente motivazioni che vanno ben al di la del "fenomeno" facebook. Ecco il testo della mail che ho spedito a tutti gli aderenti al gruppo


"Il congedo di un gruppo.
Per una scelta di coerenza che mi ha sempre contraddistinto ho deciso che questo gruppo che ho fondato neanche troppo tempo fa non ha più ragione di essere. Persone che provenivano da esperienze politiche diverse chiuse nel tempo che si riavvicinavano alla politica attiva con l’intento di portare un contributo disinteressato si è scontrato con l’arroganza e la pochezza di una politica che francamente non mi appartiene. Il berlusconismo che ha contaminato la sinistra non mi potrà mai trovare compiacente.
Chi ha pensato a suo tempo che il gruppo era il preludio ad una corrente per una spartizione di posti da “capi-scala” si tranquillizzerà in quanto la conta la potranno fare tra “costituenti” sempre più chiusi in una logica di Sinistra Democratica e in “Movimento per la Sinistra” con i residuali dell’area Vendoliana , sempre che riescano a trovare una quadra tra la definizione di “Sinistra Europea” e “Socialismo Europeo”.
Considerando le fasi altalenanti di alcuni leader comunque credo non ci saranno grossi problemi a trovare un accordo purchè munito di opportuna contropartita.
La grande assente da tutto questo contesto continua ad essere la POLITICA. Quella che parla delle persone, dei lavoratori, degli studenti e delle famiglie. Alle analisi che sono state formulate dal 15 aprile ad oggi non ho ancora trovato un contenuto politico da condividere o meno. Il rifiuto a mettere dei contenuti di “SINISTRA” è inversamente proporzionale alla ricerca di risposte organizzative e dichiarazioni di intenti che risultano essere dei bicchieri d’acqua a confronto dell’oceano che la crisi mondiale impone. Indicare come uscire dal precariato, su quali consumi indirizzarci, quali scelte ambientali percorrere, come rilanciare il mercato del lavoro e anche a quali popoli, in lotta contro le oppressioni diverse, dare la nostra solidarietà a sostegno di una pace giusta è un dare contenuto ad una proposta politica.
In occasione delle elezioni europee penso che sosterrò la proposta della Rossanda per una lista della sinistra al di fuori dei partiti. Potrebbe essere l’occasione per l’apertura di un dibattito reale e non formale sul futuro della Sinistra in Italia, diversamente ci ritroveremmo unicamente a fare i portatori d’acqua per quello o quell’altro e io credo fermamente che noi di Sinistra siamo una cosa diversa.

Loris


Ps. Per non chiudere, e lasciare magari chi avrebbe qualche cosa da dire con le parole in gola, apro un altro gruppo che non vuole sostituirsi alle sedi preposte per la discussione politica ma rimane semplicemente un momento per ulteriori confronti. Vorrei togliermi pure un sassolino però, nei confronti di tutti quelli che nel gruppo dei “senza tessera dei costituenti…. “ la tessera l’aveva e non ha mai aperto bocca (anche dirigenti a vario titolo). Gradirei un loro contributo in questo dibattito visto che non stiamo parlando del campionato di calcio.

SENZA TESSERA MA SEMPRE A SINISTRA
http://www.facebook.com/groups/edit.php?members&gid=64675505148#/group.php?gid=64675505148"



Forse serve ricordare anche da dove veniamo e dove vogliamo andare

lunedì 2 febbraio 2009

IL PARTITO DEI CAPI-SCALA

Abbiamo evoluto il linguaggio in questi ultimi anni, abbiamo aggiunto al vocabolario autentiche perle di savoir faire e il caso forse più conosciuto penso sia quello dell’”operatore ecologico” in quanto il termine “spazzino” era considerato un po’ troppo riduttivo rispetto all’opera prestata. Non viene menzionata la parola “handicappato” ma “diversamente abili” .Mi domando se quelli che erano chiamati volgarmente “becchini” ora si chiamano “accompagnatori di diversamente vivi”.
Ma non voglio tediare su problemi lessicali perché in realtà vorrei parlare dei “capi-scala” che erano quelle figure che acquisivano un po di autorevolezza all’interno del condominio gestendo più o meno la vita del condominio senza però essere quella figura riconosciuta anche legalmente come l’amministratore. Anche i capi-scala avevano gli aiutanti che erano i “consiglieri” ma l’autorità comunque riconosciuta era il capo-scala che alla fine dei conti, nella pratica, contava come il due di picche quando briscola è cuori ma era pur sempre un CAPO-scala.
Personalmente da prima ma tanto per fissare una data conosciuta da tutti ricordo che dal 15 di aprile la sinistra è alla ricerca di una qualche ragione per ricomporsi al suo interno, per riacquistare autorevolezza per poter fare fronte alle nuove sfide al fianco degli ultimi.
La logica vorrebbe che fatta una seria analisi avrebbe dovuto su quella analisi essere ricomposta una proposta sociale e politica della società contemporanea. La consapevolezza che venendo da lontano vogliamo andare lontano salvaguardando i nostri valori e riempiendo di contenuti proprio le nostre proposte.
Nella realtà la sola cosa fatta è stata l’analisi, che dovrebbe servire per evidenziare errori e formulare le nuove proposte.
In realtà per i più (sto soffermandomi soprattutto su quelle che sono le figure dei presunti dirigenti) l’analisi è stata alla fine ritenuta la risposta stessa. Come se fosse sufficiente parlare del precariato per superarlo, parlare della guerra per esorcizzarla, parlare di spazzatura per superare l’emegenza Napoli , della Gelmini per risolvere il problema scuola…e purtroppo eccetera eccetera.
Una fetta della sinistra ha poi parlato molto di un soggetto unitario e ne ha parlato talmente tanto che allo stato attuale qualcuno ritiene che la differenza tra “sinistra europea” e “socialismo europeo” sia solo un problema di semantica. Nel voler caparbiamente percorrere la strada del soggetto unitario la cosa che sfugge maggiormente sono i contenuti che vengono mascherati sempre più con un orgasmo organizzativo. Anche qua le parole mutano: non c’è più il segretario di sezione o di circolo ma ci sono i coordinatori che coordinano l’organizzazione senza i contenuti .
I “capi-scala” possono chiamarsi oggi i coordinatori di condominio. Ecco il partito quindi dei capi-scala , tutti con un ruolo pronti , come nel film “Amarcord” a correre al passaggio fugace del proprio “Rex” o leader nazionali che dettano la linea alla faccia dei contenuti che partono dal basso.



questo post sicuramente contribuirà a coltivare qualche nuova inimicizia.

rispondo quindi con questa stupenda canzone di Bertoli. Mi sento molto in sintonia!!!

BEGIN

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