IMMIGRATI: NON RIESCE A REGOLARIZZARSI E SI UCCIDE. TURCO, FATTO TRAGICO
(ASCA) - Roma, 7 ago - Era clandestina e non riusciva a regolarizzarsi. Si e' uccisa buttandosi nel fiume Brembo a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo. Il corpo di Fatima Aitcardi, 27enne marocchina, e' stato ripescacto ieri sera.''Il suicidio di Fatima Aitcardi - commenta Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera - e' un atto sconvolgente che mostra in modo drammatico quale sia la realta' della vita per molti immigrati, che spesso rimane sotto silenzio''.(continua .... clica sul testo)
(ASCA) - Roma, 7 ago - Era clandestina e non riusciva a regolarizzarsi. Si e' uccisa buttandosi nel fiume Brembo a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo. Il corpo di Fatima Aitcardi, 27enne marocchina, e' stato ripescacto ieri sera.''Il suicidio di Fatima Aitcardi - commenta Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera - e' un atto sconvolgente che mostra in modo drammatico quale sia la realta' della vita per molti immigrati, che spesso rimane sotto silenzio''.(continua .... clica sul testo)
Finalmente avete dimostrato di essere " cattivi " talmente cattivi che non potete scrollarvi questa morte di dosso. Ne questa ne quelle non viste per i respinti che chiedevano asilo e avevano i titoli per chiedere ciò, e si sono ritrovati nelle galere libiche a subire torture e umiliazioni.
Da oggi, con l'entrata in vigore del pacchetto impropriamente detto "sicurezza" le regole cambiano, per voi è la tolleranza zero e per noi è la solidarietà a mille.
Da oggi, con l'entrata in vigore del pacchetto impropriamente detto "sicurezza" le regole cambiano, per voi è la tolleranza zero e per noi è la solidarietà a mille.
Avrei abbracciato quella dottoressa che con orgoglio nel pubblico ospedale portava la spilla con su scritto: ”IO CURO NON DENUNCIO”. Una scelta di civiltà verrebbe da dire, peccato che l’antagonista è il governo, il governo del nostro Stato.
“E ORA DISOBBEDIENZA CIVILE” raccogliamo e facciamo nostro l’appello dell’ ARCI.
“E ORA DISOBBEDIENZA CIVILE” raccogliamo e facciamo nostro l’appello dell’ ARCI.
Certo è una tragica ironia della sorte quella odierna. Cinquantatrè anni fa a Marcinelle in Belgio 262 lavoratori di varie nazionalità ,di cui 136 italiani perdevano la vita in uno dei più disastrosi incidenti minerari della storia. Dal 1946 al 1956 si calcola in seicento il numero degli italiani periti nelle miniere belghe. Erano gli anni dell'immigrazione italiana, con le loro famiglie in molti si sono stabiliti definitivamente, altri sono anche rientrati. Chissà quale differenza c'è tra quei lavoratori in cerca di fortuna e di lavoro e questi nuovi disperati che un po via mare, molti attraverso le frontiere dell'est cercano le stesse cose che i nostri padri, i nostri nonni, hanno cercato nelle americhe, in Australia, nelle miniere del Belgio e nel Nord Europa.
.....e li, Calderoli, Bossi e Maroni, non c'erano solo quelli che voi nelle vostre terre chiamate terroni, c'erano anche i figli e nipoti di quei bergamaschi raccontati nell'albero degli zoccoli, persone che dal veneto non avevano neanche cognizione della lingua italiana. Lavoratori pronti a tutto pur di assicurarsi un pezzo di pane per mangiare e qualche cosa da inviare alla famiglia.
Vergogna!!!!!
Loris
Già, noi abbiamo il ministro degli interni che vuole essere "cattivo" !
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