Ben Ali, Hosni Mubarak, Mu'ammar Gheddafi......
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come finiscono i tiranni? Giornalisti benpensanti giudicano poco democratica la fine riservata all'amico di Berlusconi e Frattini.
Una persona a me cara mi ha detto che se pensa a due democratici senza ombra di smentita, le vengono in mente Sandro Pertini e Riccardo Lombardi, ambedue per il ruolo che ricoprivano nel CLN decretarono la condanna a morte di Benito Mussolini. Credo che i giornalisti benpensanti dovrebbero essere un po meno ipocriti. O forse non sarebbero giornalisti italiani?
Piazzale Loreto fu un atto di giustizia nei confronti di chi portò l'Italia alla rovina.
4 commenti:
Ho il sospetto che Gheddafi l'abbiano ucciso molto velocemente per evitare che raccontasse tante belle storielle...
Nutro lo stesso cattivo pensiero di Blackswan.
Aggiungo che la parola democratico per come viene intesa in Italia comincia a darmi il voltastomaco, e, non ai ribelli libici, ma soprattutto ai "giornalisti" ai quali hai accennato, quelli che in un articolo condannano l'uccisione di Gheddafi e in quello accanto (Guarda in esclusiva la cattura del rais! Clicca su 'mi piace' sul video dei suoi ultimi istanti!) grufolano sul suo cadavere come maiali in un trogolo, lascio questa citazione:
"Quando mi dissero che il cadavere di Mussolini era stato portato a piazzale Loreto, corsi con mia moglie e Filippo Carpi. I corpi non erano appesi.
Stavano per terra e la folla ci sputava sopra, urlando. Mi feci riconoscere e mi arrabbiai: «Tenete indietro la folla!». Poi andai al CLN e dissi che era una cosa indegna: giustizia era stata fatta, dunque non si doveva fare scempio dei cadaveri. Mi dettero tutti ragione: Salvadori, Marazza, Arpesani, Sereni, Longo, Valiani, tutti. E si precipitarono a piazzale Loreto, con me, per porre fine allo scempio.
Ma i corpi, nel frattempo, erano già stati appesi al distributore della benzina.
Così ordinai che fossero rimossi e portati alla morgue.
Io, il nemico, lo combatto quando è vivo e non quando è morto.
Lo combatto quando è in piedi e non quando giace per terra".
Sandro Pertini
Il CLNAI dichiara che la fucilazione di Mussolini e complici, da esso ordinata, è la conclusione necessaria di una fase storica che lascia il nostro Paese ancora coperto di macerie materiali e morali, è la conclusione di una lotta insurrezionale che segna per la Patria la premessa della rinascita e della ricostruzione. Il popolo italiano non potrebbe iniziare una vita libera e normale - che il fascismo per venti anni gli ha negato - se il CLNAI non avesse tempestivamente dimostrato la sua ferrea decisione di saper fare suo un giudizio già pronunciato dalla storia.
Solo a prezzo di questo taglio netto con un passato di vergogna e di delitti, il popolo italiano poteva avere l'assicurazione che il CLNAI è deciso a proseguire con fermezza il rinnovamento democratico del Paese. Solo a questo prezzo la necessaria epurazione dei residui fascisti può e deve avvenire, con la conclusione della fase insurrezionale, nelle forme della più stretta legalità.
Dell'esplosione di odio popolare che è trascesa in quest'unica occasione a eccessi comprensibili soltanto nel clima voluto e creato da Mussolini, il fascismo stesso è l'unico responsabile.
Il CLNAI, come ha saputo condurre l'insurrezione, mirabile per disciplina democratica, trasfondendo in tutti gli insorti il senso della responsabilità di questa grande ora storica, e come ha saputo fare, senza esitazioni, giustizia dei responsabili della rovina della Patria, intende che nella nuova epoca che si apre al libero popolo italiano, tali eccessi non abbiano più a ripetersi. Nulla potrebbe giustificarli nel nuovo clima di libertà e di stretta legalità democratica, che il CLNAI è deciso a ristabilire, conclusa ormai la lotta insurrezionale.
Il Comitato di Liberazione Nazionale dell'Alta Italia.
Achille Marazza per la Democrazia Cristiana
Augusto De Gasperi per la Democrazia Cristiana
Ferruccio Parri per il Partito d'Azione
Leo Valiani per il Partito d'Azione
Luigi Longo per il Partito Comunista Italiano
Emilio Sereni per il Partito Comunista Italiano
Giustino Arpesani per il Partito Liberale Italiano
Filippo Jacini per il Partito Liberale Italiano
Rodolfo Morandi per il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria
Sandro Pertini per il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria
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