il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



sabato 30 maggio 2009

Non andrò a votare al referendum

Nei prossimi due filmati ci stanno quelle che considero delle buone ragioni per disertare l'appuntamento referendario e fare mancare il quorum il 21 giugno. Volete dare più potere a questi ministri e a questi senatori ? Riteniamo che argomentazioni del genere possano essere trattabili ? Possiamo abbandonarci a esercizi di onanismo mentale e rischiare di lasciare il potere assoluto a questi figuri?





Se non ci fosse stato il filmato precedente magari qualcuno poteva pensare che la commentatrice diceva pure la verità

giovedì 28 maggio 2009

Al segretario del Partito Democratico

Al segretario del Partito Democratico
Dario Franceschini

Comprendendo quanto possa essere faticosa una campagna elettorale ti offriamo la possibilità di incontrare in una sola volta e in modo permanente (perché il post rimarrà ben oltre la scadenza elettorale) molti possibili elettori non sottoponendoti a estenuanti viaggi sui mezzi pubblici di tutta Italia.
Oltre una ventina di blog sparsi sul territorio nazionale e un gruppo che si è formato ieri su facebook ha lanciato un appello dal titolo : “APPELLO IN DIFESA DELLA DEMOCRAZIA, IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE “.
Ovviamente non pretendiamo di condizionare quelle che sono delle scelte politiche di un partito elaborate e decise all’interno dei suoi organismi dirigenti (anche se ora le cose sono pure un po’ cambiate) ma, come leggerai , manifestiamo un disagio proprio rispetto ad una situazione politica che definirla semplicemente anomala potrebbe essere un ottimistico modo di vedere le cose.

Ti ringraziamo dell’attenzione che vorrai riservarci e sicuri che comprenderai l’importanza che il web assume nel diffondere notizie, culture, idee ci scuserai per questa intromissione.

Loris
28-maggio-2009


lunedì 25 maggio 2009

APPELLO IN DIFESA DELLA DEMOCRAZIA, IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE


Sono giornate molto pesanti, in cui le parole gravano come macigni, e se l’argomento di queste parole sono la Democrazia, il Diritto, la Giustizia, il rischio è che questi macigni si trasformino in frane, di quelle che travolgono interi paesi cancellandone la storia, cancellandone la civiltà, rinnegandone l’etica.
Mancano due settimane alle elezioni europee, nel nostro Paese questo appuntamento, a causa delle parole-macigno del capo del governo, rischia di assumere caratteristiche che vanno ben al di là del risultato puramente elettorale.
Una cosa soprattutto assume un importante valore politico: la coesione che travalica le sigle, di un fronte di difesa democratico della Costituzione e delle Istituzioni .
Attualmente sono cinque i soggetti politici che partecipando alla competizione europea possono rappresentare questo fronte: i due cartelli elettorali di sinistra, il PD, IDV-Di Pietro e UDC.
Dei cinque partiti o movimenti il PD è l’unico che, ad oggi, sostiene la campagna dei referendum di riforma della legge elettorale. Nell’eventualità che il referendum passi ci ritroveremmo con un sistema che prevederà premio di maggioranza al partito di maggioranza relativa (non alla coalizione) e innalzamento della soglia minima di sbarramento. Risultano evidenti due cose: che una minoranza del paese, ma in possesso di una maggioranza relativa, avrebbe uno strapotere e una consistente porzione di elettori non avrebbero rappresentanza parlamentare.
In questi giorni è davanti gli occhi di tutti l’inaudito attacco alle istituzioni da parte del capo del Governo. Credo che proseguire sulla strada del referendum sarebbe come iniettare cellule malate in un corpo che già sano non è.
Il PD deve uscire dall’equivoco e riconoscere che il tema del referendum è di fatto superato da una evidente emergenza democratica e che sarebbe un suicidio della democrazia anche solo ipotizzare leggi che diano maggiori poteri agli organismi di governo.
La democrazia è un sistema di governo con evidenti imperfezioni, ma anche con importanti anticorpi che normalmente impediscono la degenerazione. Il nostro compito è quello di far sì che non calino le difese immunitarie insite nella nostra Costituzione.
Una rinuncia da parte del PD ad appoggiare e sostenere il referendum potrebbe inoltre raccogliere il consenso di molti compagni che non riconoscendosi nell’area dei due cartelli elettorali di sinistra, si troverebbero nell’imbarazzo di un voto all’Italia dei Valori, che pur essendo un partito di sicura opposizione a Berlusconi, non rappresenta la cultura di sinistra, o di una astensione, in quanto non si sentirebbero sufficientemente tutelati proprio in funzione del referendum liberticida.

Blog promotori:
A sinistrail Russo La Mente persa L’eco dell’Appennino Vengo da lontano ma so dove andare

PS. Chi condivide questa richiesta copi e incolli sul proprio blog il post senza aggiungere o togliere nulla possibilmente segnalando l’adesione a uno dei cinque blog promotori o alla seguente mail indemocrazia@yahoo.it



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BLOG O SITI CHE ADERISCONO (in progress)



















domenica 24 maggio 2009

Potevo fare di quest'aula sorda e grigia ...

«Mi sono rifiutato di stravincere e potevo stravincere. Mi sono imposto dei limiti. Mi sono detto che la migliore saggezza è quella che non si abbandona dopo la vittoria. Con trecentomila giovani armati di tutto punto, decisi a tutto e quasi misticamente pronti ad un mio ordine, io potevo castigare tutti coloro che hanno diffamato e tentato di infangare il Fascismo. Potevo fare di quest'aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto.»
16 Novembre 1922 B. Mussolini.










venerdì 22 maggio 2009

ARMIAMOCI CON IL VOTO

La “pancia” mi aveva senza dubbio suggerito il tema e lo svolgimento del post che sto accingendomi a scrivere, ma, la stanchezza e il sonno hanno fatto decantare l’istintività e forse prevalere la razionalità.
Voglio salutare e augurare di raccogliere più consensi possibili a due compagni che si presentano candidati per le prossime elezioni al parlamento europeo: Giuliano Giuliani e Giulietto Chiesa.
Anche se in periodi diversi il rapporto di conoscenza con questi due compagni è di tipo personale.
Giuliano Giuliani è candidato in Grecia dall’SYRIZA , la sinistra greca, e la sua storia politica che ai più è nota dopo i tragici fatti di Genova 2001 nella realtà inizia molti anni prima sia nell’allora PCI, sia all’interno del sindacato, dove ha ricoperto ruoli di dirigente .
Anche la storia di Giulietto Chiesa inizia prima della sua notorietà come giornalista, infatti dalla metà degli anni 60 ricopre ruoli di dirigente politico nazionale prima nella Federazione Giovanile Comunista e successivamente a Genova nella federazione del PCI, oltre che essere il capogruppo in Provincia di Genova tra il 1975 e il 1979. Chiesa si candida per “Per la Difesa dei Diritti Umani in una Lettonia Unita” volendo continuare una battaglia per il rispetto dei diritti delle minoranze in Europa.
A questo punto la “pancia” avrebbe voluto che mi sciogliessi in un lamento recriminando sul fatto che non sono ne cittadino Greco ne cittadino Lettone dove avrei potuto esprimere con serenità un voto di sinistra attraverso uno dei due candidati che ho descritto.
Il pensiero è corso alla giornata di ieri 21 maggio e ai deliri che sono stati pronunciati dall’attuale capo del Governo. Un ulteriore, perché non è il primo, attacco al parlamento.
Il disegno berlusconiano è stato dichiarato pubblicamente. Un centinaio di deputati e uno strapotere alla maggioranza svincolata dalle leggi e regolamenti che ne garantiscono l’attuale meccanismo parlamentare.
La democrazia è un sistema di governo, in Italia, il sistema democratico ha come carta fondante la Costituzione e una serie di leggi,fra cui quelle elettorali che ne regolano il funzionamento.
Dire Democrazia non vuole dire la perfezione: in Germania nel 1933 dopo una campagna elettorale martellante alla radio da parte di Goebbels (la televisione non c’era ancora) con il 43,9 % il partito nazista prende “democraticamente” la maggioranza relativa e sulla base dei poteri conferitigli elimina “democraticamente” l’opposizione comunista rimanendo a questo punto in una condizione di maggioranza assoluta. Quello che è successo negli anni successivi non credo sia necessario raccontarlo qua.
Le elezioni europee non sono le elezioni politiche ma purtroppo rappresentano un più o meno consenso indiretto a questo governo e al suo Capo-padrone.
L’ho fatto già in precedenza, lo rinnovo oggi perché a mio parere il pericolo di una involuzione politica di tipo fascista è reale. Andiamo a votare, andiamo a esprimere il nostro voto contro questa concezione del fare politica. Chiedo al PD di non ripercorrere mai più la strada del “voto utile” che tanto danno ha portato per gli equilibri democratici. Chiedo anche che avvenga una correzzione nella politica del PD nei confronti del Referendum perché le aberrazioni della democrazia non sono fantasie e se è giusto garantire la governabilità ancor più giusto e garantire la Libertà e la possibilità di partecipare alla vita democratica.
Un voto ai partiti di opposizione per iniziare in maniera seria e convinta una nuova Resistenza.



giovedì 21 maggio 2009

UN ANNO INSIEME

Oggi il blog compie un anno di vita.
In molti si interrogano sull’utilità dei blog e del loro perché.
Non sarò io a fare una analisi socio-psicologica del perché questo fenomeno di comunicazione è di fatto entrato nella quotidianità di molti. Per i blog che trattano politica poi ci si consuma in dissertazioni a vario titolo. Recentemente un caro compagno che più volte in passato aveva spesso redarguito che anziché pestare sui tasti bisognava ritornare sui territori a rapportarsi con la massaia, lo studente e l’operaio, constatando che l’azione di blogger è solamente collaterale a quel tipo di intervento sul territorio mi ha chiesto se gli davo qualche ragguaglio per poterne aprire uno.
Si, l’importante è che non ci limitiamo a pestare su questi maledetti tasti e che le nostre manine sprofondino nel guano della situazione sociale e politica italiana.
Quando ho aperto il blog sentivo la necessità che un po’ di quella cultura che io avevo respirato in anni “formidabili” per dirla come Capanna, potesse in qualche modo avere delle ricadute nei lettori, specialmente più giovani. Non perché siamo i detentori di verità assolute, ma perché ritenevo, e so di parlare anche a nome di altri, che chi ha avuto il privilegio di vivere determinate esperienze sul piano politico e culturale ha il dovere di cercare di trasmetterlo a chi , spesso solo per un problema generazionale non ha potuto viverle.
Vorrei prima di mettere il punto a questo pistolotto ricordare alcune iniziative che hanno preso vita da questo nostro mondo di blogger dove “a sinistra” è stato un blog dei tanti.
A gennaio è stato lanciato, sulla spinta dell’aggressione israeliana a Gaza l’appello per il gemellaggio di Genova con Gaza. Se il gemellaggio in quanto formalizzazione può essere un percorso lungo in compenso con la presa in carico a tutti gli effetti dell’arci oggi sono attivi 2 progetti di solidarietà finalizzati alla ricostruzione della casa della musica a Gaza, e il favorire la costituzione di una cooperativa agricola che occupi giovani palestinesi.
Il recente appello antirazzista, contro i respingimenti è attualmente ancora attivo nel tentativo di dare la risposta unitaria che ci eravamo prefissati, e insieme ad altri compagni stiamo ovviamente cercando di concretizzare.
Con un pizzico di orgoglio ho saputo che c’è qualcuno, che a seguito anche della vicenda delle liste alla lavagna degli sudenti in odore di clandestinità, ha riesumato la circolare ministeriale sulla documentazioni richiesta agli studenti a finti fini statistici e a vere schedature, per farne oggetto di iniziative parlamentari.
Fortunatamente la lista dei compagni di blog e di quelli che seguo è sufficientemente lunga da impedire un ringraziamento singolo per quest’anno insieme.
GRAZIE A TUTTI PER LA COMPAGNIA .

loris



un giorno, un anno... l'importante è stare insieme

mercoledì 20 maggio 2009

Problema ideologico?..No di decenza!!!

Le parole non servono oggi. Tutti i giornali scrivono delle motivazioni alla sentenza Mills

"Mentì per salvare Berlusconi". Per questo l'avvocato inglese David Mills è stato condannato a Milano a 4 anni e 6 mesi dai giudici milanesi. Il legale, condannato per corruzione in atti giudiziari agì "da falso testimone "per consentire a Berlusconi e alla Fininvest l'impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati".

E mentre nel Regno Unito cadono le teste per lo scandalo dei rimborsi ai parlamentari in Italia i corruttori possono permettersi e legiferarsi l’impunità.


Per favore, raddrizziamo l’Italia !!!

Il testo integrale della sentenza (documento word, 367 pagine)

(fonte Secolo XIX)

martedì 19 maggio 2009

Studenti "clandestini": i nomi sulla lavagna


Oggi l’indignazione ha lasciato posto al dolore per questo sconcertante e inaudito episodio che purtroppo ci richiama le leggi razziali del 1936 in alcune scuole di Genova.
Dolore perché viene insultata una città con precise tradizioni di tolleranza e solidarietà, dolore perché una delle scuole coinvolte è il Galilei che ha visto i primi anni della mia formazione politica e civile e nelle aule del quale ho imparato forse male l’elettrotecnica (per mio demerito) ma sicuramente bene le regole della convivenza civile, del confronto, e della tolleranza.
Tutto questo non avrebbe potuto essere messo in essere se un corpo insegnante e la sua dirigenza non fosse stato all’altezza dei tempi che vivevamo.
L’episodio a cui si fa riferimento è avvenuto in tre scuole superiori dove la dirigente scolastica si è premurata di andare ad elencare diligentemente sulle lavagne i nomi degli studenti in odore di clandestinità.(su Repubblica la notizia completa)
Credo, spero, mi auspico, in una risposta adeguata da parte sia degli studenti, degli insegnanti e della città.



sabato 16 maggio 2009

A CARLO, A PROPOSITO DI CARLO di Haidi Gaggio Giuliani

Alcuni giorni fa Haidi Gaggio Giuliani nel visitare il mio blog è rimasta colpita da un link riportato: “Carlo Cuomo una brava persona”. C’è stato un rapido scambio di mail e mi ha inviato questo scritto fatto un po di tempo fa per la FIOM di Sesto San Giovanni.


A Carlo, a proposito di Carlo
di Haidi Gaggio Giuliani

Non vi siete mai conosciuti, e chissà se ti ho parlato di lui. Eppure lui è entrato nella tua vita prima ancora che tu venissi al mondo, con la scelta del nome. Un nome breve, per non complicarti le relazioni sociali, senza riferimenti a nonni o antenati, per non suscitare gelosie familiari. Anche in un nome di cinque lettere, tuttavia, si possono racchiudere affetti e speranze, l’esempio di una vita, la ricchezza umana di una persona vera, di un vero compagno.
L’avevo conosciuto negli anni della mia giovinezza, agli incontri di partito, ai dibattiti, alle feste de l’Unità: lui era più grande di me, per età, intelligenza, cultura, esperienza; ci univa una visione più di 'sinistra', rispetto al Pci milanese, l’avere radici in terre lontane, l’essere 'cittadini del mondo'; ci univano i canti della Resistenza e del lavoro, le canzoni dialettali italiane o quelle francesi, latinoamericane, greche…
Soprattutto ci univano la comune convinzione che la battaglia più importante da giocare fosse quella per una scuola pubblica rinnovata, efficiente, aperta ai problemi e alla vita della società; una scuola capace di 'formare' i propri alunni, più che 'informarli' in modo sterile e nozionistico, e di aprire un dialogo educativo e costruttivo con le famiglie.
In quegli anni lui lavorava attivamente – come era sua abitudine – nella commissione scuola in Federazione; io preparavo, ricca solo di entusiasmo, progetti di elementari a tempo pieno in un quartiere dormitorio che prevedeva doppi o tripli turni senza mensa per i figli degli operai immigrati.
Lo tenevo per ore davanti a un bicchiere disegnando nell’aria fumosa di una cantina, sezione di partito o trattoria che fosse, libere classi di bambine e bambini felici di giocare, manipolare, sperimentare; felici di sviluppare la loro innata curiosità; liberi dalla frustrazione del fallimento, dalla sfiducia in se stessi che spegne ogni entusiasmo; felici di imparare.
Lui cercava di trascinarmi a convegni dove, improvvisamente muta, io non riuscivo a superare la mia timidezza. Ci sarei riuscita dopo più di trent’anni: sei stato tu a darmi il coraggio della disperazione.
Una sera mi telefona, ha bisogno di me, c’è in visita la sorella di un’esule greca: erano anni di colonnelli. La sorella, insegnante in una scuola privata, era venuta in Italia per conoscere i nuovi metodi, le nuove tecniche didattiche: insiemistica, psicomotricità; superamento del manuale e del libro di testo uguale per tutti con l’adozione alternativa; creazione delle biblioteche di classe…
Lui fa da interprete, attento, gentile, competente come al solito.
L’altra, fuggita dal carcere e dalla dittatura fascista, dovrà restare nel nostro paese ancora per qualche anno e diventerà, come tu sai bene, anche una mia sorella.
Il tempo passa, e passano i colonnelli, fortunatamente: la mia 'famiglia greca' riprende la strada di casa, lasciando molto vuota la mia.
Se ci siamo amati? Beh sì, naturalmente, lui ci amava tutte, ed era l’unico da cui non ci siamo mai sentite tradite, era l’unico che non ci rubava la libertà.
Diceva, quando mi lamentavo della mia scarsa statura: 'Ora sei carina; poi diventerai una qualsiasi donnetta di mezza età; ma infine, oh, sarai una deliziosa nonnina!'. E insisteva con la voce su quel 'deliziosa', mentre gli spuntavano mille rughine agli angoli degli occhi che socchiudeva, ridendo.
E’ lui che mi ha fatto conoscere vostro padre, allora segretario di una sezione del partito che si trovava dall’altra parte di Milano. E’ lui che, da assessore, ci avrebbe sposati, quando Elena aveva cinque anni.
Il dopo lo conosci, lo hai sentito raccontare tante volte: sposati per otto punti, per riuscire ad avere io il trasferimento a Roma, dove Giuliano lavorava già da più di due anni; l’unica persona a prendere seriamente quella cerimonia, Elena: attenta ad ogni parola, col suo mazzolino di fiori in mano, appena l’assessore Cuomo aveva finito di parlare '…e il fratellino?', mi aveva chiesto, perentoria. Glielo avevo promesso da tempo, il fratellino; 'quando sposeremo papà', le avevo ripetuto spesso.
Il fratellino, tu.
In seguito ho incontrato raramente Carlo Cuomo.
Ricordo un giorno: ci eravamo già trasferiti da Roma a Genova, seguendo gli incarichi sindacali di papà; ero arrivata con gli altri compagni a Milano con un treno della Cgil, non so più per quale manifestazione. Mentre siamo lì, nella solita confusione di bandiere e striscioni da srotolare, prima di formare il corteo, sento alle mie spalle una voce inconfondibile. Lo abbraccio e poi '...di che cosa ti occupi adesso?' domando, indicando i giornali e i volantini nelle sue mani 'Di quelli che non piacciono a nessuno', risponde '…immigrati?…tossicodipendenti?… malati di Aids?'
Lui scuote la testa ridendo, come per dire che no, che di quelli qualcuno si occupa, mentre c’è chi è antipatico anche alle persone apparentemente più aperte… Mi arrendo, e lui mentre si allontana: 'Zingari!'.
Già, gli zingari; tutte le volte che, in seguito, ne ho incontrato qualcuno non ho potuto fare a meno di pensare a lui; ad ogni film di Kusturica che mi è capitato di vedere, era lui che rideva, che cantava alzando il bicchiere a salutare la vita, perfettamente a suo agio tra un gatto nero e un gatto bianco come a un convegno alla Casa della cultura; in un’assemblea di quartiere come tra i libri di una biblioteca; nelle stanze di Palazzo Marino o nei labirinti della politica.
Già, la politica: raramente ho conosciuto qualcuno così profondamente partecipe e nello stesso tempo assolutamente immune da sirene e intrighi, da tutti quei giochi squallidi che hanno allontanato te e continuano ad allontanare tanti giovani come te dal valore di occuparsi della cosa pubblica, del bene della comunità: perché questo dovrebbe essere la politica.
Purtroppo lo è per pochi, sicuramente lo era per Carlo.
Un compagno vero.
Carlo Cuomo


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Ho avuto il privilegio di conoscere Carlo Cuomo verso la fine della prima metà degli anni 70. Parlo di privilegio perché ritengo che siano poche le persone che attraversano la nostra vita, anche se per poco tempo, e riescono a trasmettere un rigore morale e politico con la serenità che aveva Carlo Cuomo. Una casa sempre aperta a tutti, una cultura messa senza ostentazione al servizio degli altri.
Per anni ho ripensato a lui, alla sua famiglia, ai compagni milanesi come forse un periodo idealizzato dalla mia fantasia di indefesso sinistroide comunista .
Non avevo idealizzato, Haidi mi da la conferma che quello che per me è rimasto un ricordo mai sopito oggi lo traduco in un insegnamento di come la politica possa assumere spessori morali che rimangono immutati nel tempo e scrive la storia di tutti i giorni.
Grazie Carlo
Loris




mercoledì 13 maggio 2009

STUDENTI CLANDESTINI EVASORI FISCALI


Ai maschi facevano abbassare i pantaloni e le mutande per vedere se erano circoncisi ora gli chiedono il codice fiscale.
Con questo sistema per lo meno non avranno da porsi il problema con le femmine.
Quello che era uscito dalla porta principale per i presidi spia sta rientrando dalla finestra.
Una circolare del ministero della pubblica istruzione prevede che quelli che sino a ieri erano dati statistici delle scuole ,numero studenti, promossi, bocciati, rimandati e quant’altro dall’anno in corso adducendo incongruenze puramente burocratiche richiede, finalizzata all’aggiornamento dell’anagrafe nazionale degli studenti, un ulteriore dato : l’iscrizione all’anagrafe tributaria vulgo il CODICE FISCALE.
Dalla circolare si rileva che le scuole dovranno inviare i dati all’agenzia delle entrate e attendere che i dati siano validati dall’agenzia stessa. (pare da una successiva circolare, forse nel timore che possano esserci resistenze da parte degli operatori scolastici, che l’invio lo fa direttamente il ministero).


La circolare è consultabile ciccando sulla foto della stessa.
Da questa perla di burocratichese cosa si evince.
Che i dati non riguardano solo gli studenti in procinto di esami ma bensì tutti.
Che attraverso la richiesta e la verifica di validità all’agenzia delle entrate oltre a procedere ad una ulteriore schedatura degli studenti si vuole evidenziare la posizione degli studenti figli di “irregolari”.
Guardiamo se ora giustificano la richiesta perché gli studenti sono noti evasori fiscali e produttori di reddito!!!!! Vergogna Gelmini
Continuiamo la lotta contro il buio della ragione.
No allo stato di polizia.



ABBASSO LO STATO DI POLIZIA - Domenique Grange

lunedì 11 maggio 2009

RESTIAMO UMANI

A tutti i dirigenti della Sinistra Italiana

Un secondo barcone di sventurati è stato respinto e ricondotto in Libia. Quanti erano? Non è importante. 100,… 20… ,…1, non ha importanza. sono stati violati dei diritti e a violarli è stato il governo del nostro paese. Questi diritti violati costeranno a povera gente che sfuggiva a guerre massacri e fame in alcuni casi tortura e morte. Ho fatto una carellata veloce e più o meno tutti i dirigenti della sinistra , con toni più o meno diversi, hanno parlato, scritto, condannato.
Non Basta!!! A fronte di questa infamia c’è un’esigenza precisa, ineludibile, che la sinistra dia una risposta unica e compatta antirazzista . Non possono esserci distinguo e non può essere una campagna elettorale che spegne il nostro sdegno.
Chiedo che questo appello venga raccolto e si concretizzi nel giro di poco tempo nella risposta della Sinistra italiana contro al razzismo, contro l’intolleranza e per ristabilire i diritti di asilo e di accoglienza.



PS. Chi condivide questa richiesta copi e incolli sul proprio blog il post senza aggiungere o togliere nulla. E’una richiesta minima ma di enorme significato. Facciamoci sentire tutti insieme in un’unica manifestazione o in cento città contemporaneamente.
Loris

Da Repubblica - (Audio) il dramma dalle carceri libiche

Da Repubblica - testimone nigeriano

Dall'Unità - Le leggi razziali ci sono gia

Dall'Unità - Berlusconi : no all'italia multietnica

Da La Stampa - La Cei: l'Italia è già multietnica
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Aggiornamenti

Ha aderito all'appello e rilanciato sul proprio blog Socialismo 2000 Cesare Salvi

Caro Loris, per quanto mi riguarda sulla pelle il sudore ha lo stesso colore. E non importa se il lavoratore sia bianco, nero o giallo lo sfruttamento che lo riduce schiavo è lo stesso, per questo sosterrò ogni iniziativa antirazzista.
Un caro saluto.
Oliviero Diliberto

Il sito di Nichi Vendola ha aderito e rilanciato l'appello

Il sito dei Socialisti Per la Rosa nel Pugno ha aderito e rilanciato l'appello


Caro Loris,condivido pienamente il tuo appello: i diritti umani sono universali e indivisibili; il nostro governo tratta queste persone peggio delle merci: paga la Libia per seppellirle nei Cpt in mezzo al deserto, strutture dalle quali in molti non sono mia più' usciti. Queste battaglie vanno condotte a prescindere dal consenso immediato che possono procurare: sono in gioco le ragioni stesse del nostro fare politica e la nostra stessa appartenenza al genere umano.
Un caro saluto,
Vittorio Agnoletto
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Ecco due momenti del presidio davanti la Prefettura di Genova promosso dall'Arci e da CGIL

domenica 10 maggio 2009

LA REGOLA DEL FARE - Giuliano Giuliani







Penso che la signora Lario abbia peccato di ottimismo quando ha ipotizzato l’instaurazione della dittatura soltanto dopo l’uscita di scena di Berlusconi. La forma attuale e più pericolosa di dittatura è il controllo assoluto della comunicazione mediatica, il suo uso sfacciato, il non dire prima ancora del mentire, l’assoldamento di uno stuolo di servi che inventano, giustificano, distolgono l’attenzione, corrompono sentimenti e illusioni, degradano autentici bisogni a soddisfazioni voluttuarie e fanno assumere queste come finalità e prove di benessere materiale e morale. La televisione a reti unificate è, già oggi, la peggiore dittatura possibile.
Una parte crescente del Paese è inerte e si chiama fuori. I commenti al discreto risultato elettorale di Trento hanno ignorato l’aumento dell’astensione (arrivata al 40%, e bisogna aggiungere bianche e nulle), e non è sufficiente la considerazione che questa volta l’astensione ha punito la destra. La drammaticità resta, né possono bastare tardivi appelli alla costruzione unitaria di una forza politica della sinistra. Nella situazione attuale, con la credibilità sotto zero dell’intero gruppo dirigente, possono solo creare ulteriori disagio e sfiducia.
E tuttavia si potrebbe ancora tentare di resistere. Come? Sono vecchio, e continuo a credere nei vecchi strumenti che ci hanno permesso, in passato, di raccogliere ampie comunità intorno a un progetto politico. Penso che dovremmo rivolgerci alle persone nei vari quartieri denunciando i pericoli e lo stato attuale, invitandole a non astenersi, e chiedendo di elaborare programmi e risposte a partire dai loro bisogni. Non vedo altri modi per concretizzare un’autentica costruzione dal basso.
Allora un blog, con i ringraziamenti a Loris che lo gestisce e ospita, può intanto servire a verificare disponibilità concrete di persone (una volta si sarebbe detto militanti) che abbiano voglia di fare qualcosa. Che cosa? Un volantinaggio, con il riassunto di alcuni concetti base e l’indicazione di qualche numero di telefono al quale rivolgersi per stabilire contatti e rete, soprattutto con quelli, e sono tanti, che dalla comunicazione via internet continuano ad essere esclusi.
Ci si potrebbe almeno provare.

Giuliano Giuliani






sabato 9 maggio 2009

VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

questo è il mio commento alla discussione che è avvenuta ieri su Aprile. Per chi volesse leggere ciò di cui parlo ho messo il link sotto.

Vergogna, Vergogna, Vergogna.
Questa discussione mi ricorda i due capponi di Renzo che prossimi a finire in pentola continuavano a starnazzare e beccarsi tra di loro. Il dramma è che questo anziché due è un pollaio ma pursempre di capponi. Sapientemente intrisi di berlusconismo di sinistra inoltre, non potete fare a meno di fare le ragazze pon-pon ora per uno ora per l’altro schieramento. Vergogna, Vergogna, Vergogna. Accusarsi e insultarsi mentre in una giornata infame come ieri l’aver respinto 227 stranieri violando accordi internazionali può significare carcere, tortura e anche morte per chi da quel barcone cercava rifugio politico.
Vergogna, Vergogna, Vergogna. Accusarsi e insultarsi mentre qualcuno a Milano vuole farci ripiombare in un clima di apartheid . dov’è Rosa Parks di Montgomery?
Vergogna per la Tunisina Suicida a Ponte Galeria, Vergogna per chi oggi è morto sul lavoro, Vergogna per ognuno che ha perso il lavoro, Vergogna per tutti quelli che non riusciranno ad arrivare alla fine di questo stramaledetto mese. Vergogna perché tutte queste persone devono sapere e confidare che una sinistra c’è ed è al fianco degli ultimi e che hanno il diritto di sperare.
Mancano 30 giorni all’8 giugno e non è tollerabile uno scontro così becero. Il nemico è da un’altra parte. E’ stato fatto il danno di non partecipare a questa competizione elettorale con una lista unitaria esterna alle segreterie ,vuol dire che se ne trarranno le conseguenze l’8 di giugno, ma fino a quel momento ricordiamoci che siamo gente di Sinistra.Mi scuso con i pochi che hanno cercato in questa discussione di riportare il tutto su un terreno di ragionevolezza.




venerdì 8 maggio 2009

CON LE VITTIME O CON I CARNEFICI

LAMPEDUSA - "Li hanno mandati al massacro. Li uccideranno, uccideranno anche i loro bambini. Gli italiani non devono permettere tutto questo. In Libia ci hanno torturate, picchiate, stuprate, trattate come schiave per mesi. Meglio finire in fondo al mare. Morire nel deserto. Ma in Libia no". Hanno le lacrime agli occhi le donne nigeriane, etiopi, somale, le "fortunate" che sono arrivate a Lampedusa nelle settimane scorse e quelle reduci dal mercantile turco Pinar. Hanno saputo che oltre 200 disgraziati come loro sono stati raccolti in mare dalle motovedette italiane e rispediti "nell'inferno libico", dove sono sbarcati ieri mattina. Tra di loro anche 41 donne. Alcuni hanno gravi ustioni, altri sintomi di disidratazione. Ma la malattia più grave, è quella di essere stati riportati in Libia. Da dove "erano fuggite dopo essere state violentati e torturati. Non solo le donne, ma anche gli uomini". (testo completo su Repubblica)


Non amo fare il copia e incolla di articoli da giornali, ma in questo caso il senso di indignazione, di impotenza, di inadeguatezza mi rende poco lucido, incazzato, non in grado di esprimere oggettivamente una situazione. Rimugino pensieri che ricordano il regime dell’apartheid Sud Africano o il segregazionismo razziale degli anni 50 in USA, la fiera lotta di Rosa Parks di Montgomery, le battaglie di M.L. King.
Non è più sufficiente neanche l’indignazione.
Ho lasciato il link sul blog del film “come un uomo sulla terra” perché credo che solo attraverso la consapevolezza di ciò che ci accade intorno abbiamo la possibilità di evolverci per arrivare a considerarci parte integrante dell’umanità e a quel punto decidere da che parte stare, se con i carnefici o con le vittime.



mercoledì 6 maggio 2009

ADDIO A BERLUSCONI ? PROVIAMO QUESTA CHIAVE DI LETTURA

Pongo alcuni elementi di riflessione.
Il Governo di Centro Destra si è insediato un anno fa. Un anno fa anche se forse le avvisaglie della crisi del capitalismo finanziario potevano esserci non era sicuramente delineato un fallimento su tutti i fronti di quella che era stata la stagione del liberismo selvaggio, della globalizzazione e delle grosse speculazioni finanziarie inaugurata a suo tempo in Europa dalla Thatcher e negli USA da Regan.
La struttura del governo Berlusconi è a mio parere rappresentativa di quel modello economico.
Quel modello economico cerca , sempre a mio parere, di sopravvivere a se stesso con gli stessi meccanismi che lo hanno portato allo sfacelo: consumi, consumi e consumi indipendentemente dall’avere il denaro per consumare.
Quello che è stato per la maggior parte del secolo scorso, e non solo, il motore economico mondiale, ossia il capitalismo industriale sta riappropriandosi del primato nella gestione economica.
I piani di sostegno all’industria di Obama, il muoversi con una autorevole disinvoltura, per parlare di casa nostra, della Fiat nella figura di Marchionne ritengo siano segnali di questa inversione di rotta.
La differenza tra i due sistemi riesco a banalizzarla affermando che fino a ieri era l’industria che andava col cappello in mano dal sistema bancario e finanziario per chiedere credito ed ora potrebbe succedere che è il sistema bancario e finanziario col cappello in mano a proporre servizi e piani di investimento alle industrie.
In questo contesto mi viene da pensare che un governo Berlusconi è decisamente fuori posto. Nella notte dell’imperatore è riuscito in tarda nottata a dire che chiederà agli imprenditori di investire in pubblicità. Persiste nei consumi e nel virtuale.
L’uscita, poi ieri dei vescovi, mi è suonata come il de profundis nei confronti del Premier. La chiesa ha un innato senso di solidarietà nei confronti dei vincitori.
Siamo alla vigilia di un cambio della guardia?


Indimenticabile Giorgio Gaber

sabato 2 maggio 2009

SOLIDARIETA' FEMMINILE E MATERIALISMO DIALETTICO

A volte succede di dover dire cose scomode, imbarazzanti, e c’è il timore di risultare offensivo o astioso nei confronti di qualcuno, che in questo caso, neanche conosco personalmente.
La critica ritengo che se è fatta con un po di onestà intellettuale è sempre costruttiva. Inoltre vorrei aggiungere che al di la dei due casi singoli che affronterò, per non parlare del sesso degli angeli, il problema è assolutamente generalizzato. Proprio perché generalizzato mi asterrò da fare i nomi degli altri protagonisti a parte me.
Ho recentemente commentato su due blog, in uno era affrontato il tema della querelle tra quello che oggi in molti, soprattutto molte, ormai chiamano “papi” e di lui l’attuale consorte Veronica Lario o Miriam Bartolini a secondo di come ci aggrada di più e nell’altro blog la celebrazione del primo maggio partendo dalla strage di Portella delle Ginestre. Nel primo caso , riassumo succintamente il post, viene affermato che i problemi tra Veronica e il “papi” sono cose loro private, che si prova una gran vergogna e che la signora in questione comunque sapeva con chi aveva a che fare e se gli è andata bene prima che in qualche modo ne paghi le conseguenze che a noi “ce ne può fregà di meno”.
Se qualcuno non se n’è accorto io parlo prevalentemente di politica quindi sono attratto da blog che in qualche modo trattano lo stesso argomento. Nell’occasione ho commentato così:

Chiedo scusa e non vorrei passare per il saccente di turno, ma perchè tutti quelli che parlano di questa vicenda ignorano quelle poche parole che hanno un peso politico, delle dichiarazioni di Miriam (Veronica) Bartolini(Lario)?La frase presa da Republica di ieri 29 aprile è la seguente: "Mio marito insegue lo spirito di Napoleone, non quello del dittatore. Il vero pericolo è che in questo paese la dittatura arrivi dopo di lui, se muore la politica come temo stia succedendo"

La collega blogger mi rispondeva così.

Benvenuto su “nome blog” Loris! :-)
Ti rispondo, ovviamente, dal mio punto di vista personale.
Io ho ignorato quelle parole da te indicate(e sepolte sotto una marea di altre parole "useless" dicono gli anglosassoni), perchè ho l'abitudine (giusta o sbagliata che sia) metodologica di valutare un'affermazione anche e soprattutto in base all'attendibilità della fonte.
Tu reputi Miariam Bartolini aka Veronica Lario una fonte attendibile dal punto di vista etico e morale?
Io (parlando di "cose politiche" ed essendo, per me, l'etica e la morale alla base della "politica") NO



Nel secondo caso veniva esposta molto bene la tragica vicenda del primo maggio di Portella delle ginestre e il post richiamandosi alle nostre origini politiche e di classe terminava così:

Non dimentichiamolo mai: è da qui che noi veniamo. Io vengo da qui, e non lo dimenticherò mai... altro che ben vestiti e profumati! Vaffanculo Berlusconi!

Il mio commento: dopo una prima parte di riflessione di tipo storico politico a fronte anche di altri commenti a cui era più caro forse trovare aspetti di diversità terminava così:
Una riflessione vorrei farla sugli ultimi commenti: Stiamo attenti a scaricare i
nostri fulmini su Berlusconi, ho sempre più l'impressione che la sua figura sia
come una gabbia di Farady su cui si addensano le scariche ma al suo interno
tutto rimane immune. Credo che per la Democrazia il vero pericolo arrivi proprio
da li e che in mancanza di una forte opposizione credibile possa autoalimentarsi
e proliferare.

la risposta al commento era questa:
@Loris, il qualunquismo di Berlusconi è pericoloso, il suo prodotto è Tommy
(vedi il video sotto)

Voglio nuovamente scusarmi con le due blogger che sono diventate involontariamente le protagoniste di questo post, sottolineando che per lo meno lo sforzo per discutere di alcune cose lo fanno e che forse se ci fosse una platea più ampia con la quale interreagire sarebbe molto molto meglio; e mi scuso doppiamente se sono giovani ma prendano esattamente come se le cose che scrivo le dicessi a mio figlio.

Nel primo blog la cosa che mi fa reagire quasi in termini un po rabbiosi è la mancanza di solidarietà al femminile. Il fatto che l’attacco più becero alla signora Bartolini sia arrivato dalle colonne di Libero di Feltri dove è stata buttata in piazza con le tette al vento la dovrebbe dire lunga sul tipo di delegittimazione che hanno intenzione di usare i fini “violentatori” della destra. E qua non è un problema ne di etica ne di morale della signora, ma di etica e morale delle donne che non devono permettere di far buttare la loro sessualità in pasto agli sciacalli o quanto meno aiutare proprio gli sciacalli a banchettare su una di loro.
Da diverso tempo, molti anni per essere più preciso che ritengo che se non si ritorna ad un’etica della politica l’imbarbarimento è totale. E il ritornare all’etica della politica non è un problema di destra o di sinistra ma per l’appunto di etica, quella serie fondamenti che ci consente di distinguere ciò che è buono o lecito da ciò che è cattivo e illecito.
Per il tipo delle valutazioni addotte, una velina proposta da Berlusconi non è differente da Luxuria proposta a suo tempo da Ferrero. O il sequestro delle paperelle sexy perché a meno di 200 mt da un luogo di culto e il proclamarsi laici emolti e molti altri esempi. Non credo che abbiamo i titoli per giudicare eticamente e moralmente, ne mi permetterei di farlo la signora Lario.
Nel caso del secondo blog il problema a mio parere è un po diverso e paradossalmente la risposta è la stessa blogger a darla invitando a seguire il media intitolato Tommy, che ripropongo pure io in quanto forse meglio di me, a fattori invertiti, spiega quello che io vorrei spiegare.
Solo attraverso la conoscenza dell’avversario, dei suoi processi, dei suoi stessi bleff possiamo essere in grado di rispondere adeguatamente.
L’approccio che noi dobbiamo avere nei confronti degli avvenimenti e delle cose come ci insegnava Marx ed Engels deve essere scientifico attraverso il materialismo dialettico, cioè studiare gli avvenimenti comprendendo le cause che li generano e le reazioni che producono.
Personalmente ritengo Berlusconi piccola cosa (anche se particolarmente fastidiosa) rispetto a quello che poteri forti, spesso anche occulti hanno e stanno tramando nell’ombra.
Come esemplificavo nel commento Berlusconi è come la gabbia di Farady dove i fulmini si disperdono lasciando immune il suo interno, e al suo interno una parte di quei poteri che ho citato accresce i suoi poteri, spesso delegittimando lo stato attuale allo scopo di avere sempre più la possibilità di avere le mani libere.

Ps. Per cortesia, non commentate con frasi tipo “bel post” “condivido,saluti” “passa sul mio blog”
Potrei incazzarmi.
Gradirei molto invece il commento delle due blogger oltre a tutti quelli che ci aiuteranno ad alzare la potenzialità del nostro sapere.


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