il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



sabato 2 maggio 2009

SOLIDARIETA' FEMMINILE E MATERIALISMO DIALETTICO

A volte succede di dover dire cose scomode, imbarazzanti, e c’è il timore di risultare offensivo o astioso nei confronti di qualcuno, che in questo caso, neanche conosco personalmente.
La critica ritengo che se è fatta con un po di onestà intellettuale è sempre costruttiva. Inoltre vorrei aggiungere che al di la dei due casi singoli che affronterò, per non parlare del sesso degli angeli, il problema è assolutamente generalizzato. Proprio perché generalizzato mi asterrò da fare i nomi degli altri protagonisti a parte me.
Ho recentemente commentato su due blog, in uno era affrontato il tema della querelle tra quello che oggi in molti, soprattutto molte, ormai chiamano “papi” e di lui l’attuale consorte Veronica Lario o Miriam Bartolini a secondo di come ci aggrada di più e nell’altro blog la celebrazione del primo maggio partendo dalla strage di Portella delle Ginestre. Nel primo caso , riassumo succintamente il post, viene affermato che i problemi tra Veronica e il “papi” sono cose loro private, che si prova una gran vergogna e che la signora in questione comunque sapeva con chi aveva a che fare e se gli è andata bene prima che in qualche modo ne paghi le conseguenze che a noi “ce ne può fregà di meno”.
Se qualcuno non se n’è accorto io parlo prevalentemente di politica quindi sono attratto da blog che in qualche modo trattano lo stesso argomento. Nell’occasione ho commentato così:

Chiedo scusa e non vorrei passare per il saccente di turno, ma perchè tutti quelli che parlano di questa vicenda ignorano quelle poche parole che hanno un peso politico, delle dichiarazioni di Miriam (Veronica) Bartolini(Lario)?La frase presa da Republica di ieri 29 aprile è la seguente: "Mio marito insegue lo spirito di Napoleone, non quello del dittatore. Il vero pericolo è che in questo paese la dittatura arrivi dopo di lui, se muore la politica come temo stia succedendo"

La collega blogger mi rispondeva così.

Benvenuto su “nome blog” Loris! :-)
Ti rispondo, ovviamente, dal mio punto di vista personale.
Io ho ignorato quelle parole da te indicate(e sepolte sotto una marea di altre parole "useless" dicono gli anglosassoni), perchè ho l'abitudine (giusta o sbagliata che sia) metodologica di valutare un'affermazione anche e soprattutto in base all'attendibilità della fonte.
Tu reputi Miariam Bartolini aka Veronica Lario una fonte attendibile dal punto di vista etico e morale?
Io (parlando di "cose politiche" ed essendo, per me, l'etica e la morale alla base della "politica") NO



Nel secondo caso veniva esposta molto bene la tragica vicenda del primo maggio di Portella delle ginestre e il post richiamandosi alle nostre origini politiche e di classe terminava così:

Non dimentichiamolo mai: è da qui che noi veniamo. Io vengo da qui, e non lo dimenticherò mai... altro che ben vestiti e profumati! Vaffanculo Berlusconi!

Il mio commento: dopo una prima parte di riflessione di tipo storico politico a fronte anche di altri commenti a cui era più caro forse trovare aspetti di diversità terminava così:
Una riflessione vorrei farla sugli ultimi commenti: Stiamo attenti a scaricare i
nostri fulmini su Berlusconi, ho sempre più l'impressione che la sua figura sia
come una gabbia di Farady su cui si addensano le scariche ma al suo interno
tutto rimane immune. Credo che per la Democrazia il vero pericolo arrivi proprio
da li e che in mancanza di una forte opposizione credibile possa autoalimentarsi
e proliferare.

la risposta al commento era questa:
@Loris, il qualunquismo di Berlusconi è pericoloso, il suo prodotto è Tommy
(vedi il video sotto)

Voglio nuovamente scusarmi con le due blogger che sono diventate involontariamente le protagoniste di questo post, sottolineando che per lo meno lo sforzo per discutere di alcune cose lo fanno e che forse se ci fosse una platea più ampia con la quale interreagire sarebbe molto molto meglio; e mi scuso doppiamente se sono giovani ma prendano esattamente come se le cose che scrivo le dicessi a mio figlio.

Nel primo blog la cosa che mi fa reagire quasi in termini un po rabbiosi è la mancanza di solidarietà al femminile. Il fatto che l’attacco più becero alla signora Bartolini sia arrivato dalle colonne di Libero di Feltri dove è stata buttata in piazza con le tette al vento la dovrebbe dire lunga sul tipo di delegittimazione che hanno intenzione di usare i fini “violentatori” della destra. E qua non è un problema ne di etica ne di morale della signora, ma di etica e morale delle donne che non devono permettere di far buttare la loro sessualità in pasto agli sciacalli o quanto meno aiutare proprio gli sciacalli a banchettare su una di loro.
Da diverso tempo, molti anni per essere più preciso che ritengo che se non si ritorna ad un’etica della politica l’imbarbarimento è totale. E il ritornare all’etica della politica non è un problema di destra o di sinistra ma per l’appunto di etica, quella serie fondamenti che ci consente di distinguere ciò che è buono o lecito da ciò che è cattivo e illecito.
Per il tipo delle valutazioni addotte, una velina proposta da Berlusconi non è differente da Luxuria proposta a suo tempo da Ferrero. O il sequestro delle paperelle sexy perché a meno di 200 mt da un luogo di culto e il proclamarsi laici emolti e molti altri esempi. Non credo che abbiamo i titoli per giudicare eticamente e moralmente, ne mi permetterei di farlo la signora Lario.
Nel caso del secondo blog il problema a mio parere è un po diverso e paradossalmente la risposta è la stessa blogger a darla invitando a seguire il media intitolato Tommy, che ripropongo pure io in quanto forse meglio di me, a fattori invertiti, spiega quello che io vorrei spiegare.
Solo attraverso la conoscenza dell’avversario, dei suoi processi, dei suoi stessi bleff possiamo essere in grado di rispondere adeguatamente.
L’approccio che noi dobbiamo avere nei confronti degli avvenimenti e delle cose come ci insegnava Marx ed Engels deve essere scientifico attraverso il materialismo dialettico, cioè studiare gli avvenimenti comprendendo le cause che li generano e le reazioni che producono.
Personalmente ritengo Berlusconi piccola cosa (anche se particolarmente fastidiosa) rispetto a quello che poteri forti, spesso anche occulti hanno e stanno tramando nell’ombra.
Come esemplificavo nel commento Berlusconi è come la gabbia di Farady dove i fulmini si disperdono lasciando immune il suo interno, e al suo interno una parte di quei poteri che ho citato accresce i suoi poteri, spesso delegittimando lo stato attuale allo scopo di avere sempre più la possibilità di avere le mani libere.

Ps. Per cortesia, non commentate con frasi tipo “bel post” “condivido,saluti” “passa sul mio blog”
Potrei incazzarmi.
Gradirei molto invece il commento delle due blogger oltre a tutti quelli che ci aiuteranno ad alzare la potenzialità del nostro sapere.


16 commenti:

amatamari© ha detto...

La solidarietà femminile spero non debba essere cieca o sorda. Altrimenti temo si trasformi in altro e dunque, se non vi sono le condizioni, non mi sento di difendere posizioni che non condivido.
Non addito, sia ben chiaro, che ognuno è libero di scegliere e di essere come preferisco.
ma la mia solidarietà va alle donne che difendono il loro essere persone capaci, intelligenti, autonome, e non semplici appendici o figuranti.
Non mi interessano queste telenovele che ci intrattengono nel mentre in parlamento si continua a smantellare quel poco che resta, e fa male ad abboccare la sinistra, a reggere il gioco invece di riportare la politica ad una etica che - come giustamente annoti - sta evaporando velocemente.
Ciao e grazie.

Andrea De Luca ha detto...

concordo perfettamente con amatamari

Tisbe ha detto...

Grazie Loris per avermi citato. Puoi metterlo tranquillamente il mio nome. Non capisco la natura del contendere. Sei contrario all'antiberlusconismo? Beh, lo sono anche io. Ma è difficile esserlo quando il suddetto è 24 ore al giorno sui media e te lo ritrovi pure nel piatto dove mangi... e soprattutto è difficile esserlo quando spara cazzate quotidiane. Oggi, se la volontà mi assiste, scriverò 2 post che credo ti faranno comprendere come la mia posizione sia molto vicina alla tua. Domani scriverò di "comunismo".
Un abbraccio rosso e grazie :-)

loris ha detto...

Provo a commentare a mia volta le risposte di amatamari e tisbe. Non sto parlando di una solidarietà indiscriminata verso un’altra persona, penso che per le sue beghe famigliari sia in grado di badare a se stessa, ma soprattutto da quel punto di vista la cosa non mi appassiona proprio per niente. Ritengo però sia stata attaccata lei in quanto donna, mandata in pasto alle fiere assetate di tette e culi proprio per indebolirne la sua figura di donna. Un meschino attacco sessuofobo nei confronti del quale il nostro essere di sinistra non può fare finta di niente e usare pesi e misure diversi rispetto a episodi analoghi di altro tipo. Non ci permetteremmo mai di affermare che una donna “se l’è cercata” la violenza sessuale perché andava in giro con un abbigliamento invitante.
Mi fa piacere l’intervento di Tisbe perché ne ho apprezzato le pagine, e, l’oggetto del contendere è più di metodo che non di merito.
In diversi altri post e commenti ho affermato che il “berlusconismo” c’è da prima di Berlusconi, che il berlusconismo purtroppo ha picchiato molto (nel senso che ha sempre più trovato una egemonia culturale) a sinistra, e Berlusconi stesso è uno strumento del berlusconismo. Provo a fare un esempio di questo ultimo mese: il terremoto del 6 aprile prevede una ricostruzione, l’appello che è stato lanciato da noi blogger sulla ricostruzione poteva essere considerato addirittura banale per la sua ovvietà, lo stesso Procuratore Nazionale Antimafia Grasso denuncia i pericoli delle possibili ingerenze mafiose. In questo periodo siamo passati dalla dentiera della vecchina terremotata al “camping vacanze” alla partecipazione o meno al 25 aprile al “papi” delle diciottenni ecc…
Nel frattempo la ricostruzione è iniziata e se non abbiamo chili di cerume nelle orecchie al di la dell’ovvietà che costruiranno con criteri antisismici chi e come ricostruiranno e come si potrà evitare l’ingerenza mafiosa non è dato a sapere. Non ci possiamo permettere di distrarci sulle cazzate che dice il Premier mentre tutta la struttura che lo alimenta e che trova alimento in quel tipo di politica continua a farsi indisturbata i fatti suoi.

loris ha detto...

...dimenticavo una cosa importante:
Noi dobbiamo sapere e dobbiamo essere in grado di spiegare perchè siamo contro il modo di governare di Berlusconi, ma, cosa credo più importante dobbiamo essere in grado di saper spiegare quale progettualità mettiamo in campo nel nostro modello di società.
Questo perchè non siamo e non vogliamo mai essere come Tommy.

Audrey ha detto...

L'altra blogger sono io, quella della Miriam Bartolini aka Veronica Lario:-)
Loris, sinceramente, non posso far altro che ribadire ciò che ti ho già scritto in risposta su Logicokaos.
Io valuto sempre la fonte delle affermazioni, ed a mio personale parere, la suddetta non è fonte attendibile (dal punto di vista metodologico e contenutistico) per avanzare critiche di natura etica e morale.
Voglio aggiungere solo un'appendice, non polemica, anche se a qualcuno potrebbe apparire tale.
Se c'è una posizione insostenibile è l'appoggio e la solidarietà a prescindere.
A me non interessa che mrs. Berlusconi sia donna.
A me interessa e la valuto in base a ciò che afferma ed esprime PUBBLICAMENTE.
Valutare le sue affermazioni PUBBLICHE, dando un peso ponderale importante al fatto che lei è donna, mi parrebbe, questo sì, un modus operandi contro le donne.
Solo quando essere donna, risulterà ininfluente sulla valutazione dei ns atti e delle ns parole, potremo dire di aver raggiunto la vera parità.
un caro saluto,
Audrey
Ps Potevi citarmi liberamente, non ho scritto nulla di cui vergognarmi, anzi...:-D

loris ha detto...

@Audrey, non ho voluto citare le fonti perchè ritengo che un certo modo di approcciare alle cose sia assai generalizzato, e la critica non muoveva sui post che tu e Tisbe avete fatto ma su aspetti sui quali mi sembrava interessante provare ad aprire una discussione.
Normalmente io cerco di parlare di politica e sulla vicenda Berlusconi-Lario se non era per quelle 2 righe che ho citato mi sarei ben guardato dallo spendere parola.
Non sono bigotto e men che mai amo il gossip.
Negare poi il valore di una affermazione perchè a proferirla è la moglie di Berlusconi è come pensare che le affermazioni di Licio Gelli non devono essere prese in considerazione perchè inattendibile moralmente e eticamente. Se non ce ne fossimo sufficentemente accorti quello che si sta sempre più sviluppando nelle maglie dello stato italiano è proprio il disegno piduista.
Forse è stato usato impropriamente il termine etica e morale, anche perchè a questo punto il quesito che pongo è qual'è l'etica della politica oggi rispetto proprio al nostro quadro politico? Mi sovviene che tu hai gli strumenti per fornire la risposta.
Richiamandomi alla Veronica Lario comunque penso si debba appliccare per lo meno la formula della "persona informata sui fatti" per il tipo di conoscenza aquisita nel tempo.
Un po più grave ritengo il tuo atteggiamento nei confronti del concetto di solidarietà femminile.
Quando una donna è attaccata in quanto donna, quando ad essere attaccata è il suo essere genere, pensare che la solidarietà possa essere ad orologeria vuol dire accettare passivamente che possono esserci donne stuprate, violentate, emarginate.
Domandati come mai le immagini della signora Lario pre-matrimonio erano letteralmente sparite e ricompaiono oggi a partire da Libero, giornale che forse ha qualcosa da spartire con la tessera 1816 della P2.

Anonimo ha detto...

Zelda:
Provo un certo fastidio a sentir parlare di "solidarietà femminile", in quanto non ho mai fatto distinzioni fra intelligenza maschile e femminile. Veronica Lario ha detto delle cose giuste ma l'ignoranza e la volgarità di un potere che proprio dall'ignoranza trae linfa vitale, ha reagito come Feltri e tanti altri. Berlusconi è, a suo modo, anche un ingenuo, tollerato dai veri poteri forti come catalizzatore di consensi.Ma dietro si fa molto altro e ha ragione la Lario a temere il "dopo". Quando si prepara il terreno con tanta perizia, poi è difficile tornare indietro. Due giorni fa la camera ha votato contro l'autorizzazione a procedere nei confronti di Angelucci, il re delle cliniche accusato di tutta una serie di reati e truffe allo stato. Anche il PD ha votato contro. Favorevoli solo IDV, radicali e pochi cani sciolti.Se non si capisce che l'opposizione non c'è perchè tutti mangiano nello stesso piatto e che l'etica non esiste più da molto tempo perchè il disegno è un altro, si fanno discorsi sterili che non portano a nulla. Volete sapere quale ritengo sia l'unica speranza, oggi? Che i "fischiatori organizzati" (così li ha definiti il premier), diventino sempre di più e si uniscano ad altre categorie sociali.Perchè, ormai, non credo sia possibile invertire la tendenza dal punto di vista elettorale. La vera politica futura sarà all'esterno del parlamento e solo così si potrà contrastare il "piano di Rinascita Democratica" della Loggia p2, oggi giunto quasi al suo devastante compimento.

il Russo ha detto...

Andrew ha detto...

concordo perfettamente con amatamari


AH AH AH, GRANDIOSO!

Gap ha detto...

La questione si è ridotta alla solidarietà o meno alla futura ex signora Berlusconi e al suo essere donna.
Mettiamo il caso che io ammazzi una persona, sconto la mia pena e torno libero. Vedo compiere un reato, chiamo le forze dell'ordine e denuncio il fatto ma la polizia mi dice che sono inattendibile per essere un pregiudicato. Nel frattempo il fatto criminoso è avvenuto senza che nessuno intervenisse. Quale sarebbe il vostro commento?
Forse l'esempio non ècalzante al 100% ma è il primo che mi è venuto in mente.
Siamo portati sempre a fare dietrologia. Veronica Lario ha detto cose che se fossimo stati più attenti, invece di badare sempre ai pettegolezzi, aveva già segnalato o tentato di fare negli anni passati. Il fatto che sia la signora Berlusconi, non le toglie il diritto di parola e non le da la patente di inattendibile. In epoca oramai lontana si diceva che il personale è politico, e la frase la coniò la nostra parte. Lario-Berlusconi non è altro che la riproposizione di ciò.
La separazione dei due non è solo personale ma è un fatto politico e di cronaca, quindi non solo gossip. nei telegiornali di oggi si è parlato dei "colloqui" di Berlusconi con i direttori del Corsera e della Stampa, dove il premier ribaltava le accuse, do ve dice che era lui che si è sacrificato per tenere in piedi il matrimonio. Non so perchè ma sono portato a credere a Veronica Lario. Forte anche della cosa che qualcuno ha ricordato delle foto sparite. Dirò di più. Provate a cercare in videoteca il fil "Attila flagello di Dio" con un giovane Abatantuono e Veronica Lario, non lo troverete, cosa che sarà possibile tra qualche giorno/mese per screditare l'ex signora berlusconi. E non è solo questione di essere donna o meno. E' questione che Veronica Lario ha definitivamente scelto di schierarsi contro Silvio Berlusconi e di ciò ne pagherà il fio.
Spero che il ragionamento sia chiaro.

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Caro Loris,
mi dispiace, ma temo di non poter concordare con te. Dobbiamo, qualcuno che reputa di avere cervello, decidere cosa debba essere la politica, non semplicemente registrare cosa sia di fatto oggi la politica.
Se non mi piace la politica di oggi, non farò la politica dello struzzo fingendo di non vedere, ma in ogni caso, se voglio essere davvero propositivo ed alternativo, devo sapere a che politica devo arrivare.
La vicenda Lario - Berlusconi, essendo una vicenda coniugale, è per definizione privata. Non sono ovviamente così stupido da non sapere che, data la notorietà del personaggio, essa avrà ricadute politiche: mi rendo conto che siano inevitabili e già ne vediamo alcune.
Rendersi conto di ciò, non significa che dobbiamo assecondarle, come dovrebbe risultare chiaro. Che la gente circoli in strada armata è importante saperlo, ma non può automaticamente tradursi nell'armarsi anche noi, se mi permettete la metafora.
Il caso della Lario è eccezionale perchè solo lei, tra tutte le donne vittime della società, è sposata col premier, non è forse così? E quindi si ritorna, indirettamente stavolta tramite la Lario al nostro e al problema della sua centralità.
Dobbiamo ricominciare a fare politica partendo dalle cose, e sapendo dove vorremmo arrivare. Devo confessare che la lettura di blogs che pure considero amici, non mi da' molto ottimismo. Adesso, anche in alcuni di questi commenti, avremmo i famosi poteri forti e un B. da questi manovrato. Spero che stiamo scherzando, B. ha scompaginato i poteri forti che comandavano in Italia, possibile che non ve ne siete accorti? La maggior parte di chi comandava è sceso a patti con lui, alcuni sono semplicemente usciti dal gioco. Il vostro avversario sta lì, davanti ai vostri occhi, cosa state ancora cercando? Sempre il famoso burattinaio che giustifica le cattive sorti della sinistra?
Finiamolo una buona volta con le favole, diventiamo adulti.
Anche la vicenda del terremoto: gli Aquilani hanno poi costituito un comitato, qualche organismo da cui si sentono rappresentati? Non mi pare, e finirà male anche questa vicenda, ma siamo sempre pronti a prendercela con qualcun altro.
Ecco, finchè saremo così, nulla potrà cambiare: se non cambiamo noi stessi, nulla potrà cambiare in meglio.

loris ha detto...

Il nostro approccio alla politica è sicuramente diverso Vincenzo, mi sembra di comprendere che tu vuoi ripartire con la politica delle cose come se “le cose” non avessero un inizio e una sua evoluzione e quindi fossero statiche. La Storia ci insegna che nulla è casuale e se succedono determinate cose è perché c’è sempre una ragione che determina l’evento. Non è che quelle che sono state e sono le superpotenze intraprendono una guerra in Afganistan che va avanti da anni perché hanno tanto spirito umanitario o vogliono andare in ferie in mezzo alle capre e alle pietre. Giacimenti, oleodotti sono le ragioni più immediate.
L’Iraq non a caso era tra i più importanti estrattori di petrolio al mondo da poter determinare il prezzo e quindi l’economia mondiale.
“La storia di ogni società sinora esistita è storia di lotta di classi” e direi che questa lotta non ha risparmiato niente. Improvvisamente non possiamo permetterci di filosofeggiare senza sapere da quale parte stare.
E il sapere da quale parte stare non vuol dire a mio parere avere una bandiera più rossa degli altri ma più semplicemente riuscire ad avere una progettualità di società che consenta una ridistribuzione dei beni e dei consumi non più equa ma equa.
La società dai tempi di Marx a mio parere è profondamente mutata perché sono mutati i mezzi di produzione, è mutato il lavoro e il suo mercato.
Categorie che ai tempi di Marx potevano essere considerate parassitarie concentrando la lotta di classe tra borghesia e proletariato oggi di fatto detengono il potere economico essendo mutata la struttura economica della nostra società.
Lo stesso capitalismo industriale che ha retto fino agli anni 70 ha lasciato campo al liberismo selvaggio di cui la Thatcher e Regan sono stati gli antesignani. La globalizzazione, il ricorso al consumo senza se e senza ma, il capitalismo finanziario che ha drogato l’economia mondiale è sotto gli occhi di tutti.
Questo, forse fin troppo sintetico cappello, per cercare in maniera analitica di comprendere il perché del berlusconismo in assenza di Berlusconi, con Berlusconi e dopo Berlusconi.
Nella vicenda politica Berlusconi intervengono due fattori dai quali non si può prescindere. La prima è che lui di fatto rappresenta quell’economia parassitaria che si sviluppa facendo girare il denaro speculando sul lavoro degli altri. La seconda è che la mancata storicizzazione di periodi estremamente complessi come il fascismo e tutte le vicende politiche che caratterizzano la nascita dello stato repubblicano fino alla messa in liquidazione del partito comunista in Italia, non consente di rimuovere fantasmi che hanno dimostrato di saper ancora muovere le catene.
Non so cosa intendi tu per poteri forti ma sicuramente so cosa intendo io. Potere finanziario che non conosce vergogna, e che determina in maniera pesantissima la politica del governo. Nelle banche ci ritrovi tutti i gironi infernali danteschi dallo strozzinaggio al riciclaggio. Con i Soldi ci compri i governi, e, in Italia non si può non ignorare lo stesso Vaticano, con la sua banca in grado di condizionare politiche nazionali.
La proposta affinché il mio delirio non sia esercizio letterario è avere coscienza e fare politica nei territori, nei posti di lavoro e in tutte le locazioni dove ci sono soggetti sociali attivi affinché il consumo diventi consumo consapevole, la ricchezza deve essere redistribuita le urbanizzazioni devono avvenire su concetti di ecocompatibilità con una politica energetica che interreagisca con le risorse rinnovabili esistenti sul territorio. Azzeramento delle leggi sul precariato, fino alla legge Treu e contrattazione sulla flessibilità con la parola d’ordine un provvedimento di flessibilizzazione del lavoro e un provvedimento che preveda ammortizzatori sociali per l’intervento di flessibilità.
Vicenda Lario-Berlusconi: sulla loro vicenda matrimoniale ho già ribadito che sono fatti loro. Per quanto concerne Veronica Lario la risposta l’hanno dato data gli organi di stampa vicini a Berlusconi. Non c’è stato un contestare le sue scelte o esternazioni ma il fatto che siano ricomparse foto di scena pre matrimonio con le tette all’aria rendono lampante l’attacco sul piano della sessualità. Su questo senza se e senza ma ritengo che il problema non è politico ma di civiltà.
Chiedo scusa per il pistolotto…e non credo di essere riuscito a rispondere a tutto.

loris ha detto...

Visto che è stato citato, vorrei ricordare che oggi è l'anniversario della nascita di Karl Marx. 5 maggio 1818

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Ti vorrei innazitutto ringraziare per la lunga risposta che mi hai voluto dedicare.
Sì, io non sono marxista, o potrei meglio dire che non lo sono più, almeno da una ventina d'anni: di questo sarebbe impossibile parlare qui.
Ti dirò quello che mi appare il centro della politica oggi: è la capacità di condizionamento mediatico, esercitata in primis dalla TV. Vestiamo tutti allo stesso modo, consumiamo tutti in modo abbastanza simile, viviamo in società occidentali assolutamente omologate. Tu che come me non sei giovanissimo ricorderai che non è stato sempre così. Ancora negli anni settanta, chi era di sinistra era facilmente identificabile dall'abbigliamento: ti dirò che per me questo era un vantaggio.
La politica non può prescindere dai nostri aspetti emozionali, come non può neanche considerarci solo esseri economici come fa Marx: deve considerare l'uomo nella sua complessità di essere biologico. Fare partito significa essere di parte, significa individuarsi come gruppo. Un gruppo in una società così ferocemente bombardata da messaggi mediatici, può reggere solo se basata su forti legami ideologici, perchè questi a loro volta determinano legami anche affettivi. Io vedo invece in questo mondo dei blogs certamente una volontà di schierarsi, ma il punto che non mi va e per cui ho commentato sul tuo blog, è che ci schiera su quanto proposto da altri piuttosto di quanto proposto da noi stessi. La mia ferma convinzione è che così non si va da nessuna parte: il gioco viene sempre condotto da altri che ci dettano l'ordine del giorno.

elena ha detto...

Bel post, Loris... e non mi menare subito, per favore. Intendo dire che, personalmente, avevo deciso di non dedicare nemmeno una riga alla faccenda di cui parli - poi ci ha pensato il mio redattore... - ma qui, nonostante non sia particolarmente lucida, mi sento di dire qualcosina. Bel post perché mi ha fatto riflettere. Ad esempio sul fatto che io, che pure sono donna, alla solidarietà femminile non dò il minimo credito. Come dire che non sono disposta ad essere solidale con un altro essere umano solo perché donna. Le donne non sono una "classe": ce ne sono molte di cui sono fiera di essere amica, ma ce ne sono altrettante che trovo assolutamente riprovevoli (è un po' come quando Angeletti parla di "pensionati", dimenticando che anche i dirigenti prima o poi - molto poi - diventano pensionati senza per questo avere problemi di bilancio!).
Mi sento di essere solidale con la sig.ra Lario non perché donna, ma perché ha avuto il coraggio di dire cose che altri - che pure avrebbero avuto maggior titolo, politicamente parlando - hanno taciuto. Ha ragione la Carlucci quando dice che una separazione pè una cosa privata. Certo! E probabilmente la sig.ra Lario non si sarebbe rivolta alla stampa se qualcuno del PDL avesse avuto il fegato di dire al cavaliere che candidare veline il cui cervello è da dimostrare (la preparazione politica poi...) e gigioneggiare con ragazzine non è esattamente un modo etico di fare politica.
Poi, certo, non stupisce che Libero (ma libero da che?) pubblichi certe foto e la massacri in tutti i modi, perché delegittimare l'avversario è una cosa che hanno imparato bene, i berlusconiani. Dire una cosa un giorno ed affermarne il contrario quello dopo, se serve al potere, è tuta propaganda utile. I comunisti sono illiberali (e infatti il Terracini presidente della Assemblea Costituente chissà di che schieramento era...) e poi sono quelli che hanno fatto la Resistenza (e gli altri invece facevano finta, i cattolici, i liberali, i socialisti e quant'altro).
Quindi bene ha fatto la signora in questione ad esternare il suo pensiero. Peccato che la "parte lesa" non solo non abbia capito un classico tubo, ma approfitti della vicenda per distogliere l'attenzione generale da altri problemi pressanti.
Non sto dicendo che questo non sia un problema, anzi: se visto come specchio della politica cui ci stanno costringendo, è gravissimo. Ma la ricostruzione dell'Abruzzo senza mafia, le centrali nucleari, l'atteggiamento della lega nei confronti dei "clandestini", il tentativo di massacro della costituzione non sono da meno. Però... i giornali di gossip sono più seguiti dei giornali "di nicchia", e questa non è una novità.
Quanto al discutere su temi proposti da altri, Vincenzo: è vero. In ogni post che decidiamo di commentare nei blog altrui l'argomento è stabilito. Ma - forse banalizzo troppo - se vuoi proporre qualcosa, lo fai nel tuo blog, no? E gli altri verranno da te e commenteranno su quello che hai scritto. Non è semplicemente un discorso di "stare in tema": se io qui mi mettessi a parlare di Gaza, probabilmente Loris non mi cancellerebbe il commento (che in qualche modo potrebbe anche stare in tema, ma molto alla larga), ma si farebbe una grossa confusione, non trovi? Alla fin fine, basterebbe un solo post per parlare di tutto - se poi qualcuno vuole seguire un confronto su un tema specifico, ci si perderebbe...
E sia chiaro: parlo di blog ma vale anche per la vita vera, quella "fuori" dalla rete. Perché la rete è importante sia per confrontarsi che per informarsi dove i media "liberi" non arrivano, ma non dimentichiamo che la realtà è il mondo in cui viviamo ed agiamo.
Ho fatto confusione, temo...
scusate! :)

lucanegrogno ha detto...

la realtà (rovesciata) E' la realtà dei media.

il quella che Debord, già nel 1967, definiva "società dello spettacolo" appare la più profonda penetrazione della MERCE come REALTA'.

La realtà della merce è la separazione e l'isolamento del consumatore e l'illusoria unificazione sotto la "volta sacra" del valore di "esposizione".

Ogni singola merce, ogni singolo consumo, contiene in sè una verità ineludibile della società capitalista; ogni consumo fa sentire ciascuno protagonista di uno spettacolo che esiste fittiziamente come "comunità" al di fuori di lui e che lo domina con le leggi del valore e della produzione, ma ciascuno, nell'atto del consumo, non è altro che un individuo isolato, separato, in competizione con tutti gli altri.

l'unica realtà dei media è l'illusoria unificazione dei consumatori. Per ciò non ha senso parlare di vecchie distinzioni come quella tra pubblico e privato.

qualcuno ha giustamente ricordato che erano stati i movimenti di liberazione della sessualità, di critica al modello familiare ecc a dire che "il privato è politico".

oggi, quell'afflato smorzato dalla storia si è trasformato nelle FORMA DI DOMINIO della SOCIETA' DELLO SPETTACOLO.

vorrei suggerire un paragone, che forse può aiutare a collocare la vicenda Lario in una prospettiva più ampia e più utile. Quando Berlusconi ha condotto la sua personale crociata sul corpo mestruante e violentabile di Eluana, la distinzione tra privato e politico è stata erosa e minata nelle sue fondamenta: un corpo nudo, un fatto puramente biologico, al di quà di ogni "soggettività morale" (Eluana non era affatto, nè per il diritto nè per la sua famiglia, un "soggetto" come noi lo intendiamo, dotato di libertà morale e coscienza. solo nel mondo fantasmatico dello spettacolo il suo corpo macchinico si trasfigurava in "soggettività angelica", con quelle foto sorridenti, pura rappresentazione della "vita sacra" - che il cavaliere stava difendendo). Berlusconi, ponendosi come soggetto politico che afferma la Sacralità della Vita operando la Decisione Sovrana su un corpo nudo, sulla vita come mero fatto biologico, ha espresso meglio di ogni altro discorso la verità attuale del potere: IL DOMINIO ATTUALE SI FONDA SU QUALCOSA CHE E' AL DI QUA DELLA DISTINZIONE TRA PRIVATO E PUBBLICO. LO SPETTACOLO (LA PENETRAZIONE DELLA MERCE FINO ALL'AMBITO PIU' PROFONDO E PERSONALE DELL'ESPERIENZA, FINO ALLE EMOZIONI - PSICOFARMACOLOGIA - E AI SOGNI - OGNI FORMA DI CONSUMO E' CONSUMO IDENTITARIO) HA TOTALMENTE ROVESCIATO LA STRUTTURA DEL MATERIALISMO DIALETTICO. cioè, quella possibilità di vedere il Bisogno Vero dietro l'ideologia del valore di scambio. (il materialismo dialettico, infatti, nella scissione tra borghese e cittadino poneva la radice della differenza tra privato e pubblico come struttura fondamentale della sovrastruttura del capitalismo; differenza che sarebbe stata negata nell' amministrazione comunista della produzione.)

non è un caso che oggi molte delle battaglie fondamentali, anche sull'assetto istituzionale degli stati occidentali, si giocano nell'ambito della "bioetica"; e le critiche meglio ragionale allo "stato di cose esistente" sono costituite dalle riflessioni intorno al "biocapitalismo".

Trovo giusto, di fronte a questa situazione, richiamare il concetto di "solidarietà femminile" ma solo a condizione che attraverso di esso si rifletta su una delle strutture di dominio più originarie e gravide di conseguenze: quella della società patriarcale, del mascio sulla femmina, ecc.

Credo che la discussione suscitata dalla comparsa del concetto di "solidarietà femminile" sia un sintomo della "giusta direzione" del dibattito.

(non so, c'è sempre la sensazione di qualcosa che sfugga via dalle parole - forse è anche perchè "la società dello spettacolo" ha rivoltato TUTTO IL LINGUAGGIO come strumento di dominio)

BEGIN

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