il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

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mercoledì 26 settembre 2012

La Lista Doria partecipa alla manifestazione contro le politiche sanitarie della Regione Liguria.





La Lista Doria partecipa alla manifestazione contro le politiche sanitarie della Regione Liguria.

Nell’area metropolitana Genovese i servizi territoriali di assistenza sanitaria di base  allo stato attuale non sono in grado di rispondere in maniera completa ed efficace alla crescente domanda di assistenza dei pazienti con problemi “acuti” relativamente non complessi.

Nella attuale situazione, una valutazione medica clinica e strumentale fruibile in tempi rapidi e senza vincoli di orario è appannaggio esclusivo dei servizi di Pronto soccorso e dei Primo intervento della nostra città.

Il sovraffollamento e l’abuso di tali servizi è imputabile in buona parte alla mancanza di percorsi assistenziali alternativi sul territorio.

L’eccessivo carico di lavoro e l’elevatissimo rischio clinico in ambito di medicina d’urgenza, innesca inoltre  il ricorso  ad esami strumentali che gravano la collettività di un costo ormai insostenibile.

Per tali motivi riteniamo che la riorganizzazione del servizio di emergenza ed il ridimensionamento dei punti di assistenza clinica d’urgenza ospedaliera non possano prescindere da una capillare, seria e articolata organizzazione del un servizio medico di base  in Centri  Sanitari territoriali  dotati di personale di medicina di base organizzato ed attivo sulle 24 ore, personale infermieristico, disponibilità di diagnostica laboratoristica e strumentale di base (ecografia ed elettrocardiografia) possibilità di consulenza specialistica e collegamento in rete con i servizi ospedalieri per la condivisione di materiale diagnostico e documentazione clinica.

Riteniamo inoltre che per  assumere  caratteri di equità  e sostenibilità sociale le visite mediche e specialistiche, erogate dagli ospedali in regime di urgenza (P.S. e P.I) debbano essere sottoposti a tariffazione sommatoria di ogni singola prestazione.

Una pianificazione sanitaria regionale adeguata impone che alla chiusura degli ospedali periferici nelle zona Nord e Ponente genovese,  faccia riscontro la contestuale apertura di tali centri sanitari territoriali, pena il collasso del servizio di Pronto soccorso dell’Ospedale Villa Scassi e la creazione di una lacuna assistenziale che inevitabilmente avrà drammatico riverbero sulla salute della comunità genovese.
Pare infine irresponsabile nell’attuale contesto economico e sociale riproporre l’investimento di ingente capitale nella ricostruzione di un nuovo e meno capiente ospedale Galliera.

Genova, 26/09/2012



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