L’impasse era prevedibile, la
ricerca spasmodica di uno spazio “moderato”, che tradotto in linguaggio
politico significa centrismo, e la parlamentarizzazione dell’antipolitica
nichilista, dopo anni di progressivo astensionismo hanno stabilizzato un quadro
di ingovernabilità tale che qualsiasi tipo di soluzione che verrà intrapresa
troverà maggioranze reali nel paese relegate al ruolo di sudditanza
assolutamente passiva. Alla faccia della democrazia e di un rilancio della
buona politica.
Sono due gli elementi evidenti di
questo quadro politico: il fallimento per inadeguatezza del sistema politico
bipolare e conseguentemente la debolezza della proposta politica del PD.
Nella rincorsa ad accondiscendere a quell’elettorato più
incline alla “crescita felice” nell’illusione che le risorse siano infinite,
mentre sempre più ampie sono le masse di lavoratori precari ai quali “spremere”
presente e futuro, lo strabismo politico ha fatto si di trascurare
progressivamente quelle componenti sociali che hanno da sempre riposto nella
“Sinistra” la rappresentanza politica, ancor prima che parlamentare.
Per la seconda volta, il “voto utile” è solo servito a rafforzare soggetti
politici che nulla hanno a che fare con la Sinistra e neanche con quelle “moderate”
centriste che solo geometricamente si collocano in ambiti di centro-sinistra.
In questi anni, dal passaggio
della “Bolognina” ad oggi, sono state diverse le rappresentazioni di una
“sinistra” ora alternativa, ora radicale ma scarsamente rappresentativa sul
piano di larghi strati sociali. Più propensa a trovare spazi nelle tipologie
dei “comitati” che generatrice di lotte che non fossero di mera difesa.
La costruzione di una “Sinistra di governo” è pertanto la sfida sulla quale
misurarci nei prossimi mesi e anni.
Le interlocuzioni con SEL e il PD diventano gli snodi necessari per ricomporre
un quadro politico che riporti, lavoro, sviluppo sostenibile e legalità al
centro del dibattito.
Lo spazio, post elettorale, aperto da Antonio Ingoia può contribuire
alla costruzione del contenitore dove far convergere queste istanze della
Sinistra di Governo. Le manovre in atto per la formazione di un “governo” e il
conseguente assetto per l’elezione del Presidente della Repubblica sono il
termometro immediato sul “bisogno” reale di Sinistra.
Loris
2 commenti:
non credo più ai vari partitini della sinistra condannati da sempre alla minoranza. So che é impossibile ma oggi, come ieri occorre un solo unico , possibilmente grande partito della sinistra, sennò si é oggettivamente alleati della destra, la peggiore, quella di Silvio
Il ragionamento di Ingroia non parte dalla frammentazione ma dall'interlocuzione con le diverse anime del centro-sinistra.
Quello che oggi viviamo in diretta è il naufragio di un sistema politico da cui la sinistra è stata estromessa in modo fraudolento con l'inganno del "voto utile"
Posta un commento