il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



lunedì 24 marzo 2014

perchè antifascista


Di recente ho creato un gruppo facebook di carattere locale che si chiama "Sei di Sestri Ponente se..... sei antifascista, antirazzista, tollerante .." nato in risposta a quei gruppi locali che vietano la trattazione di tematiche politiche, sociali e a volte anche ambientali appellandosi ai ricordi.
Dopo pochi giorni ricevo su fb un messaggio privato da un certo Sergio (il cognome lo ometto per garantire la privacy) che mi scrive così:

"In merito al gruppo di cui lei è amministratore " sei di Sestri Ponente se sei antifascista ; antirazzista ; anti...bla...bla.." ; le faccio notare che si puo' essere Sestresi doc. ( come lo sono io ) senza essere dotati dei suffissi " anti " . Non sono antifascista orgogliosamente eppure son di Sestri Ponente !"

C'ho pensato su qualche ora e infine ho risposto così, privatamente e pubblicamente:

....La lista inizia con Alpron Sergio 34 anni fucilato a Savona di famiglia ebrea residente a Sestri.
Barigione Sergio, Benvenuto Alfredo, Bertoglio Antonio, Bianchi , Bigatti,….Oddone Giacomo e Oddone Giuseppe….Stanchi Dario e Stanchi Walter…per chiudersi al 101 elencato con Zucchelli Luigi .
…E’ l’elenco dei caduti sestresi ricordati nel sacrario del cimitero dei Pini Storti. A loro si sommano gli assassinati al Turchino, alla Benedica, a Portofino, a Cravasco…..purtroppo in tante altre parti della Liguria e d’Italia dove la ferocia sanguinaria fascista non ha lasciato dubbio su quale progetto sociale perseguisse.
L’esito finale ha dato ragione a chi quel regime l’ha combattuto in ogni dove e che piaccia o no furono restituiti gli strumenti che consentissero a tutti, nella legalità di esprimere le proprie opinioni senza il pericolo di essere soppressi vigliaccamente dallo Stato stesso senza doverne pagare le conseguenze come accadde durante tutto il regime fascista. Ho sottolineato che il primo della lista era di famiglia ebrea in quanto in quel folle e criminale progetto furono coinvolti 6 milioni di Ebrei, zingari, omosessuali, … era anche un regime razzista. 
Che lei signor “Sergio” rivendichi di non essere contro tutto questo a me personalmente fa solamente nascere la riflessione che se le regole che ci stavano prima avessero valore anche oggi non si potrebbe permettere non solo di esprimerle queste sue idee, ma neanche pensarle in quanto i fascisti erano troppo vigliacchi per ipotizzare di confrontarsi con gli altri.
Quando passa per piazza Baracca sul muro davanti all’edicola(*) legga quei nomi e li ringrazi anche se non la pensa come loro perché anche se la democrazia ha questi inconvenienti , quei ragazzi sono morti per consentire anche a gente come lei di esprimere il suo pensiero.
Il suo orgoglio se lo conservi per qualcosa di più pregevole
Senza alcuna stima 
Loris Viari

gruppo fb Sei di Sestri Ponente se..... sei antifascista, antirazzista, tollerante
la foto fa riferimento all'inaugurazione del sacrario ai caduti Sestresi nella Resistenza (1950)

lunedì 17 marzo 2014

Primo, la riforma della politica


Primo, la riforma della politica

Il 12 marzo il Comitato nazionale dell'Anpi ha diffuso il seguente documento politico.

Considerata la situazione complessiva del Paese e le gravi difficoltà che esso sta attraversando, che raggiungono addirittura il livello dell’emergenza sociale;

Ritenuto che anche sul piano delle istituzioni, esistono difficoltà e problemi che esigono interventi riformatori ponderati, in linea col sistema costituzionale vigente;

Considerato che vi è, nel Paese, molta discussione attorno alla legge elettorale ed alla necessaria differenziazione del lavoro delle Camere, ma ancora non si riesce a varare una legge elettorale che corrisponda agli interessi reali del Paese e non a quelli dei singoli partiti e si attenga alle indicazioni della Corte Costituzionale. Nello stesso tempo, non si riescono ancora ad intravvedere piani organici di risanamento e sviluppo dell’economia, di rilancio dell’occupazione e, in generale, delle condizioni di lavoro e di vita della maggior parte delle cittadine e dei cittadini italiani e soprattutto dei giovani;

Ribadito che il ruolo della politica e dei partiti è fondamentale per la stessa vita democratica del Paese; che peraltro è proprio su questo terreno che occorre operare una vera e profonda riforma, che restituisca alla politica, appunto, il ruolo che le spetta, in piena consonanza con gli interessi della collettività, e riconduca i partiti al compito loro affidato dalla Costituzione;
Considera questa riforma complessiva prioritaria rispetto ad ogni altra, rappresentando la condizione essenziale non solo per il miglior funzionamento delle istituzioni, ma anche per superare la frattura che da tempo si è creata con i cittadini;

Ritiene necessario precisare che:


per riforma della politica si deve intendere un mutamento radicale del modo di essere attuale dei partiti, dei comportamenti politici, nelle istituzioni e nella società, per restituire fiducia ai cittadini, ricondurre quelli che tuttora restano assenti, al voto, per ottenere la loro fattiva e convinta partecipazione al riscatto ed al rilancio del Paese;
occorre, insomma, tornare alla politica come l’avevano immaginata i Costituenti, quando scrissero articoli fondamentali come il 54 (dovere dei cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche di adempierle con disciplina e onore), il 97 (garanzia di buon andamento e imparzialità dell’amministrazione pubblica), il 49 (che assegna ai partiti la funzione di concorrere in modo democratico a determinare la politica nazionale) e quanto delinearono una struttura complessiva delle istituzioni, fatta di pesi e contrappesi e di corretti rapporti tra Parlamento, Governo e organi di garanzia.
il risultato che ci si propone non si raggiunge solo col taglio delle spese e degli sprechi (pur assolutamente indispensabile), ma deriva soprattutto da cambiamenti radicali di prassi, di costume, di modi di essere dei partiti e dei singoli e da un impegno forte contro la corruzione diffusa, contro l’evasione fiscale, contro l’avanzata - sull’intero territorio - della criminalità organizzata. Soprattutto si ottiene solo con una forte riaffermazione dell’etica nella politica, oltreché nella vita quotidiana e nelle istituzioni.

È in questo contesto che vanno realizzate quelle riforme costituzionali che appaiono mature nella elaborazione diffusa e sono coerenti con la logica complessiva del sistema costituzionale; in primis, la riforma del sistema del cosiddetto bicameralismo “perfetto” che parta dalla necessità di differenziazione del lavoro delle due Camere, nell’esclusivo intento di rafforzare, migliorare e velocizzare l’attività legislativa per renderla più aderente ai bisogni del Paese.

Queste sono, dunque, le condizioni essenziali perché ci sia, da un lato una prospettiva vera di riforme e di rilancio e dall’altro un ritorno alla normalità e civiltà dei rapporti in Parlamento e nelle istituzioni e si creino le condizioni per il ritorno a quel rapporto di fiducia tra cittadini, istituzioni e politica, che è fondamentale perché si realizzi davvero la democrazia.
Per questa grande operazione, che non può più attendere ed è di assoluta urgenza, la guida va reperita sempre nei princìpi costituzionali e nei valori espressi dalla Costituzione.

L'ANPI intende essere tra i primi in questa battaglia per la riforma della politica; ma è convinta della necessità che a questo impegno venga assicurata la massima partecipazione possibile, dalle istituzioni, dai partiti, dalle organizzazioni sociali, dalle cittadine e dai cittadini. Un appuntamento collettivo, al quale nessuno può mancare, se vuole davvero il riscatto del Paese.

BEGIN

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