il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



giovedì 26 maggio 2011

Troppi schiaffi, la città reagisca - di Don Andrea Gallo

Lacrime e sangue per Fincantieri. A Sestri divampa la protesta e parte un corteo in direzione Prefettura. Il Palazzo è blindato. Si rischia di alimentare l’incendio. Da Roma telefona il ministro dello sviluppo economico Paolo Romani: ci saranno ai primi di giugno incontri chiarificatori tra azienda e lavoratori. Per l’ennesima volta non si intravede una politica industriale che serva al Paese. La sensazione è che la città non abbia ancora colto del tutto la portata di cosa sta accadendo e potrebbe accadere nella delegazione sestrese. Si vuole uccidere un’eccellenza regionale? Da troppo tempo Genova riceve schiaffi. La nostra Zena non deve accettarlo. Tutto ciò pesa sul tessuto urbano e commerciale. Regolarmente e cinicamente dai piani strategici le vittime sono sempre le stesse. È non solamente giusto, ma urgente l’impegno di tutti. La Regione, il Comune. Gli industriali (quali le proposte concrete per le attività produttive?). I sindacati ritrovino la loro unità contrattuale. Genova non si farà mettere in ginocchio.
I genovesi non si lasceranno incantare da chi invoca l’intervento dell’Esercito per la criminalità, segno del malessere diffuso. La Polizia attende da anni più fondi per il personale, per le strutture, per i mezzi onde prevenire un’azione preventiva ed efficace sul territorio. Quanta criminalità! Quante carenze nell’organico delle forze dell’ordine.
Intanto si allarga a dismisura la fascia della precarietà strisciante. Molte famiglie si fanno carico dell’emergenza “giovani”. Ma questo non può più bastare per evitare frustrazioni. La diga può crollare nella deriva della depressione, che sempre si accompagna alla povertà e all’emarginazione. Con preoccupazione si conferma un crescente rancore sociale che si sta esprimendo in una sempre più vasta “guerra orizzontale”, scontro di poveri contro i poveri. Dall’impoverimento si passa al rancore e all’intolleranza da una parte e alla micro criminalità dall’altra.
Sono sempre più che convinto che Genova non si arrende. Numerosi cittadini sono vigilanti in tutte le categorie. Lavorano in silenzio. I movimenti si organizzano. Approfondiscono nuove tematiche. Giovani e meno giovani, donne e uomini. Stanno elaborando dentro e fuori dei partiti, nelle Chiese, una nuova cultura, un nuovo stile di vita e di pensiero. Al di sopra di ogni altro interesse il tema della ridistribuzione della ricchezza.
L’Arcivescovo di Genova non ha tradito le attese del suo discorso alla Assemblea generale della Cei. Nella prolusione del cardinale Bagnasco non poteva mancare il passaggio sulla pedofilia. Il “caso” di Genova è straripato tra cocaina e ombre di satanismo. La definizione della pedofilia è stata ineccepibile: “Un’infame emergenza non ancora superata”. Il presidente dei vescovi italiani ha inoltre annunciato l’esistenza di un gruppo interdisciplinare: una commissione di esperti è al lavoro. Finalmente! Il Popolo di Dio, la società, attende fiducioso dalla Chiesa la misericordia, l’accoglienza, la compassione, la mitezza, la trasparenza, un segno profetico. Vogliamo rileggere insieme i documenti del Concilio Vaticano II?

2 commenti:

Ernest ha detto...

bisogna assolutamente reagire!

mr.Hyde ha detto...

Perchè sono tutti dei gentiluomini, sennò....

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