Approvato nella notte il bilancio
, si trasforma in realtà il contributo del comune nei confronti di AMT,
scongiurando quindi l’unica alternativa che c’era, ossia il portare i libri
contabili in tribunale sancendo di fatto il fallimento dell’azienda.
Altra realtà, l’utilizzo dei finanziamenti per lo
scolmatore del Fereggiano , che sarebbero tornati indietro nell’ipotesi di
esercizio provvisorio da parte del Comune di Genova.
Se è bene ciò che finisce bene, è giusto però comprendere
perché in questa settimana la maggioranza è stata vicina al baratro.
In concomitanza al bilancio la giunta aveva presentato una
deliberà che affrontava il tema delle “società partecipate”. Questa delibera, che
ipotizzava possibili e parziali privatizzazioni aveva il difetto di non essere
stata condivisa preventivamente ne con i lavoratori coinvolti e le loro
rappresentanze sindacali ne con tutte le componenti della maggioranza di Tursi.
Se del merito si può ragionare, sicuramente nel metodo il percorso è quello che
ha portato alle giustificate proteste dei lavoratori di AMIU e di ASTER e alle
drammatizzazioni con il blocco dell’accesso a palazzo Tursi con i carabinieri
in tenuta anti-sommossa.
Dopo un primo accordo che salvaguardava l’approvazione del
bilancio e successivamente la discussione sulla delibera sulle partecipate,
questa mattina la svolta finale grazie alla volontà di quei consiglieri di
maggioranza che si sono adoperati a rimodulare il testo della delibera e
soprattutto sono arrivati alla condivisione con tutto il Consiglio Comunale per
un rinvio al 10 settembre per la discussione, facendo precedere quella seduta
del Consiglio Comunale una ampia condivisione con tutti i soggetti interessati.
Come ha ribadito anche nel suo intervento il Consigliere
della lista Doria Padovani, "la partecipazione è stato un cavallo di battaglia
durante la campagna elettorale" e la partecipazione necessita dei suoi tempi perché
non si risolva a puro slogan.
Loris
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