Abbiamo tutti la possibilità di sbagliare, nessuno è perfetto, ma quando a prendere uno scivolone è non solo un politico di indubbia esperienza ma il Sindaco di una città come Genova, qualche elemento di preoccupazione è lecito.
L’apostrofare come fascisti un gruppo di contestatori anti gronda dei “comitati” non solo è stata una brutta caduta di stile ma soprattutto uno strabismo politico grave.
Provo da peones della politica a spiegare perché: nelle elezioni amministrative in cui sei stata eletta la maggioranza da te ottenuta è del 51,7 %,e di questa percentuale penso non ti sfugga il peso del voto nel ponente nel medio ponente e in val polcevera. Molto del tuo elettorato proviene da li, e, penso di non sbagliare, se affermo che proprio da li proviene quel di più che oggi ti consente di governare la nostra città. Penso che anche se la politica dei tempi attuali ha perso quell’etica che abbiamo conosciuto quando abbiamo iniziato a fare politica, ti possa creare qualche imbarazzo ipotizzare che stai governando grazie anche a voti “fascisti”.
Se poi andiamo a cercare di comprendere le ragioni per cui frustrazione e rabbia hanno preso il sopravvento nei cittadini, non ci vuole un premio Nobel per la scienza per farselo spiegare: un discreto numero aveva la casa a rischio, un po di più temono di dover condividere il resto della loro esistenza nella propria casa ma con la prospettiva di convivere con una nuova autostrada vicino all’abitazione, interi quartieri a questo punto stuprati e con la non proprio esaltante prospettiva di una cantierizzazione che se 8 o 10 anni sono da attribuire ai lavori della gronda, verosimilmente arriviamo a 15 pensando ad altri lavori e interventi come il polo degli Erzelli, il nuovo o nuovi ospedali, il terzo valico, lo spostamento dello stadio di cui si vagheggia, depuratore di Campi e mi scuso se dimentico qualche cosa.
Che non era un no pregiudiziale inoltre lo si è capito, e bene, con i diversi interventi che hanno portato non solo numeri confutati e a volte ridicolizzati per l’inconsistenza ma anche importati apporti tecnici.
Il fatto che candidamente oggi tu dichiari che non ti piaceva nessun tracciato proposto non è che allevia il problema, perché mai vorrei che si continuasse in un equivoco sul come avrebbe dovuto improntarsi, quell’utile strumento di democrazia partecipativa che è il dibattito pubblico.
La tua tua provenienza politica è come la mia , quella di un grande partito di massa, che a Genova poteva contare su quello che fu definito uno zoccolo duro. Le strade si sono per così dire separate e mentre io a questo punto sto scalzo integrato nella sinistra diffusa , per quanto concerne la tua forza politica mi verrebbe da dire che gli è rimasto un tacco a spillo e considerando che non ci sono più i bravi artigiani di una volta l’incedere è assai periglioso.
Ps.Spero per questa mia dissertazione di non finire in una lista di fascisti, ma nel ribadire che hai toppato, spero che accetterai se non altro, un tapiro d'oro virtuale.
Loris