il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



lunedì 31 maggio 2010

Deferire Israele ai tribunali Internazionali

Mentre il numero dei morti della “FREEDOM FLOTILLA” continua a salire, il Governo Israeliano ha la sfrontatezza di parlare di provocazione da parte della flottiglia che portava 100 tonnellate di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza.

Più volte è stato denunciato come le autorità israeliane scientificamente adottano sistemi atte a stroncare la sopravvivenza della popolazione civile della striscia di Gaza.

Il Blocco delle merci non è casuale, e, oltre a bloccare come è successo di recente alla carovana di “Music For Peace” medicinali, il blocco riguarda anche i materiali per la manutenzione dei pozzi che distribuiscono l’acqua potabile alle popolazioni e i quaderni, perche attraverso l’apprendimento e la trasmissione della propria cultura un popolo non può morire.

Il senso di colpa da parte delle nazioni occidentali nei confronti di ciò che fu l’olocausto non può trovare nessuna giustificazione nella politica del genocidio portato avanti dai governi israeliani.

Mobilitiamoci affinché la risposta di condanna si levi ai più alti livelli internazionali .

Sollecitiamo la Farnesina ad una decisa condanna.

Chiediamo che siano deferiti ai tribunali internazionali i responsabili politici e militari delle stragi nei territori occupati e del vile atto di pirateria compiuto questa notte nei confronti delle organizzazioni umanitarie.

Aggiornamenti da freegazaorg - witnessgaza.com (in italiano)

MORTI E FERITI - ATTACCATA IN ACQUE INTERNAZIONALI FREEDOM FLOTILLA DALLA MARINA ISRAELIANA

MORTI E FERITI TRA I CIVILI CHE PORTAVANO AIUTI UMANITARI A GAZA

Gravissimo attacco da parte della marina israeliana alla flottiglia di aiuti internazionali partita da Cipro.
L'attaco condotto in acque internazionali ha provocato morti e molti feriti. Voci parlano oltre 10 vittime accertate e di innumerevoli feriti. La notizia è stata diramata questa mattina da rai new24.

Le navi abbordate sono state sequestrate e dirottate ad Haifa.

Chiediamo che il governo italiano levi una protesta immediata contro questo nuovo crimine israeliano contro civili pacifisti internazionali.

Aggiornamento - Ultimi aggiornamenti parlano di centinaia di feriti e di 16-18 morti. Manifestazioni di protesta contro Israele sono in corso in Turchia.




FONTI - ALJAZEERA - HAARETZ.COM - Repubblica video


venerdì 28 maggio 2010

30 Miliardi contro la crisi

La contromanovra di Sbilanciamoci! per il 2011-2012

“Iniqua e sbagliata la manovra del governo”

tagli massicci agli enti locali, alle regioni, alle prestazioni sociali e ai servizi delineano un quadro di ricadute gravi sul paese: colpiscono i cittadini, i lavoratori, la parte più debole del paese. La speculazione, la ricchezza, i privilegi, le rendite, i patrimoni non vengono toccati. E' una manovra solo di tagli (sbagliati) e non di misure per fronteggiare la crisi, arginare l'emergenza sociale e rilanciare l'economia.
La manovra del governo non taglia la spesa pubblica inutile e sbagliata come le spese militari, gli stanziamenti per il Ponte sullo Stretto e le grandi opere, i sussidi corporativi e clientelari.
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La campagna Sbilanciamoci! lancia oggi la sua “contromanovra” alternativa a quella del governo.

30 miliardi di risorse che Sbilanciamoci! propone di reperire grazie alla riduzione delle spese militari e alla cancellazione degli stanziamenti delle grandi opere, alla tassazione delle rendite e dei patrimoni e alla re-introduzione della carbon tax.

30 miliardi che Sbilanciamoci! propone di usare, oltre che per la riduzione del debito (10 miliardi), anche per gli ammortizzatori sociali ed il lavoro (4,5 miliardi), per la difesa dei redditi e delle pensioni (5 miliardi di euro) per il rilancio dell'economia (economia verde, piccole opere e innovazione per 6,5 miliardi di euro), per il welfare (scuola e università, servizi sociali, immigrazione, asili nido, per oltre 4 miliardi di euro).

Per leggere il documento Scarica le Note Rapide n. 4


fonte http://www.sbilanciamoci.org/

mercoledì 19 maggio 2010

Sentenza Diaz - "Un giudice c’è anche a Genova, non solo a Berlino!" (di Giuliano Giuliani)


Quando i giudici hanno terminato la lettura della sentenza d’appello per i fatti della Diaz il mio commento è stato: “Un giudice c’è anche a Genova, non solo a Berlino!”.

E’ stato infatti completo il ribaltamento rispetto alla sentenza di primo grado, che aveva assolto “perché il fatto non sussiste” tutti gli alti vertici della polizia. Quelli, per intenderci, presenti all’esterno della scuola dove si consumava la “macelleria messicana”, per ricordare l’espressione usata dal vice questore Michelangelo Fournier quando venne a testimoniare, anch’egli ritenuto fra i responsabili. Quelli che filmati ormai famosi ritraggono mentre si palleggiano un sacchetto di plastica azzurro all’interno del quale ci sono le altrettanto famose bottiglie molotov, che vengono introdotte nella scuola per poter accusare i presenti di terrorismo (è sempre utile ricordare che, nell’ordinamento, la molotov è considerata arma da guerra e che il possesso attribuisce la gravissima accusa). Quelli che, nonostante i pesanti sospetti che emergevano dalla ricostruzione dei fatti e dalle udienza, sono stati collocati al vertice di tutti i fondamentali servizi che dovrebbero garantire la sicurezza del Paese e dei cittadini.

Certo, molte condanne non avranno effetti perché i reati sono prescritti: gli accorciamenti dei tempi non aiutano soltanto il principale beneficiario delle leggi ad personam. Ma il valore della sentenza sta proprio nelle condanne per reati gravi accertati e che soltanto una valutazione invereconda dei giudici di primo grado poteva sottovalutare o addirittura ignorare. Ora, per usare la litania di rito, occorre attendere la sentenza di terzo grado, necessaria anche perché diventi operativa una parte della sentenza d’appello: quella che prescrive l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici degli imputati eccellenti. Capito? Vertici della polizia e dei servizi azzerati, un grave colpo anche per chi sta al di sopra di tutti, quel Gianni De Gennaro che, così si racconta, non sapeva, non commentava, non induceva a falsa testimonianza, insomma quasi ignorava che a Genova ci fosse un G8 con annesse manifestazioni no-global!

Un atto di coraggio, quello dei giudici della corte d’appello, di grande coraggio, così è stato detto. Ed è una considerazione sulla quale riflettere. Siamo davvero un Paese nel quale un atto di giustizia consapevole richiede, da parte di chi ha il dovere di compierlo, un grande coraggio? A questo siamo ridotti? A quando una autentica e diffusa rivolta morale per provare ad essere un Paese normale?

Dopo Bolzaneto, la Diaz. Due sentenze d’appello che ricostruiscono pezzi importanti di verità su Genova. L’appello per i 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio aveva incomprensibilmente aggravato le pene per nove persone (fino a quindici anni per danni alle cose!), quasi che fossero gli unici responsabili di tutto quello che era successo. Ma aveva ribadito che altri avevano reagito a cariche “violente, indiscriminate e ingiustificate” dei reparti dei carabinieri, peraltro mai chiamati a risponderne.

E l’omicidio di Carlo? Appunto, quello lo hanno fatto i carabinieri.

Giuliano Giuliani

sabato 8 maggio 2010

ONANISMO MENTALE SULLA DEMOCRAZIA

….Credo molto onestamente che al peggio non ci sia limite, anche l’indignazione quando è troppo abusata crea assuefazione, quanto succede nel centro destra è frutto della cultura che si richiama al peggio della vecchia Democrazia Cristiana, al peggio del vecchio PSI e al meglio della logica della P2, pertanto non deve stupire.

Cio che stupisce è l’esercizio di onanismo mentale da parte di alcuni giornalisti che si richiamano all’area della sinistra, nel voler difendere la libertà di espressione di gruppi di estrema destra come casa-pound e blocco studentesco.

La libertà di espressione è un bene troppo prezioso in una democrazia perché si possa pensare che qualcuno voglia limitarla. La manifestazione di Roma a sostegno della libertà di stampa del 3 ottobre da la dimensione di come sia sentito fortemente questa tematica.

La libertà di manifestare, quindi di esprimersi va esercitata però all’interno di regole condivise. Non è solo, per quanto importante, lo scontro tra fascismo e antifascismo, ma tra chi ha voluto nella Carta fondante della Repubblica sancire il principio di pluralità e confronto democratico, avendo sconfitto chi il confronto politico lo ammetteva solo nei confini, nelle galere e nei luoghi di tortura come Via Tasso a Roma o la Casa dello studente a Genova, o, asservito al nemico non disdegnava la complicità in stragi di civili, Partigiani ed Ebrei.

Per queste ragioni ritengo giusto difendere strenuamente la nostra Costituzione, soprattutto impedendo a chi per cultura è antitetico ai suoi principi vorrebbe usarla per tentare di distruggerla.

Tornando ai firmatari di quell’appello trovo legittimo, ma decisamente aberrante che chi è stato direttore di un giornale di un, indipendentemente dal giudizio politico, significativo partito della Sinistra italiana assuma tale posizione. Se è stato un esercizio di onanismo mentale o una ricerca di mediaticità in un momento che i contenuti e i valori, tendono ad essere sempre più carta straccia, non è dato sapere. Cosa certa è che se la sinistra ha potuto contare sullo spessore di questi intellettuali per narrare e spiegare i propri progetti, non è casuale se la sinistra è sempre più marginale e emarginata.


Il 9 maggio ricorre l’anniversario dell’uccisione da parte della mafia di Peppino Impastato. Non solo era un giovane di Sinistra, ma per Lui la lotta a difesa della legalità per conquistare la possibilità di esprimersi liberamente contro i poteri mafiosi non è mai cessata. Se non con la sua uccisione. Credo sia corretto ricordarlo ribadendo questi principi senza fare esercizi insensati di democrazia.








giovedì 6 maggio 2010

APPELLO AL PRESIDENTE CLAUDIO BURLANDO



Caro Presidente
in occasione delle recenti elezioni regionali abbiamo cercato di capire quale persona potesse rappresentarci e soprattutto rappresentare la società civile. Forse perché noi intendiamo per “società civile” quell’insieme di persone che ancora credono in valori ormai desueti e cioè nella solidarietà, nell’uguaglianza, nella lotta alle discriminazioni; forse perché per noi la “società civile” è un insieme di persone che credono in principi e valori fondamentali, statuiti dalla nostra Carta Costituzionale, sarà per tutto questo che noi alle ultime elezioni ci siamo identificati in Alessandra Ballerini.
E con noi moltissime altre persone, che magari non hanno potuto votarla (perché residenti fuori Genova), ma che da sempre l’apprezzano e la stimano.
Tutti noi abbiamo seguito con interesse le sue dichiarazioni dopo il voto delle elezioni regionali di aprile: il giorno dopo sul palco, ancora sotto l'effetto dell'emozione per la vittoria, lei ha sottolineato che uno dei motivi della vittoria elettorale era da ricercare nel coinvolgimento della società civile ed in quella circostanza ebbe modo di sottolineare che senza l'impegno di persone come Alessandra Ballerini e Carlo Besana la vittoria elettorale sarebbe stata più difficile perché questi candidati erano riusciti ad intercettare quei voti della cosiddetta società civile che sempre più spesso si sentono lontani dalla politica ed incrementano in modo esponenziale l'astensionismo. In almeno altre dieci interviste ha confermato questa sua valutazione a caldo dove ha continuato a ribadire l'importanza di valorizzare le personalità che con pochi mezzi economici ma con tante idee e valori erano riuscite a prendere molti voti. Nell'assemblea nazionale del partito democratico è stato l'unico presidente delle regioni del nord a poter vantare una vittoria ottenuta, come da lei sottolineato, tra altri motivi, attraverso il coinvolgimento di persone che rappresentano un modo nuovo di fare politica e che sono in grado di coinvolgere non solo le nuove generazioni ma anche sono in grado di dare rappresentanza politica alle nuove emergenze sociali.
Siamo rimasti in attesa, speranzosi che la politica rispondesse positivamente ai 1666 voti che Alessandra Ballerini ha preso alle recenti Elezioni Regionali.
Oggi ci domandiamo: se le sue dichiarazioni non troveranno una chiara espressione politico istituzionali nella composizione della nuova giunta, cosa è successo? Perché si continuano a privilegiare logiche di appartenenze partitiche? Come si pensa di attrezzarsi alle prossime tornate elettorali per ri-coinvolgere la società civile? 
Rivolgiamo, pertanto, questo appello al nostro Presidente, appena rieletto, perché nel decidere i futuri assetti dell’esecutivo regionale, dedichi un po’ di attenzione anche alla cd. società civile e soprattutto a tutti quelli che non hanno mai avuto voce in Regione e che ora potrebbero averla attraverso Alessandra.
Siamo certi che una diretta presenza di Alessandra in Giunta sarebbe il miglior coronamento della scelta che Lei hai voluto compiere, riflettendo anche il desiderio di migliaia di vecchi e nuovi elettori, nonchè di eminenti personalità che, a leggere i giornali, si son pronunciate in tal senso.
Buon lavoro. Aspettiamo risposte per capire se è ancora possibile impegnarsi perchè le istituzioni siano al servizio dei cittadini e non viceversa.

Giuliano Giuliani – Loris Viari

Nota al Post - Il pubblicare questo appello non vuole solo essere un aperto e dichiarato sostegno all'avvocato Ballerini ma anche un tentativo di trovare delle risposte la dove la politica sta sempre più perdendo contatto con le realtà che la circonda. Non è quindi una sospetta caduta di provincialismo di questo blog, ma un suggerimento di riflessione e di possibile confronto anche la dove il centro-sinistra non ha vinto, ma può avvalersi di intelligenze che praticano la politica al fianco e per le fasce più deboli di questa società.
Per chi non conoscesse Alessandra Ballerini, invito a entrare nel suo sito personale di cui riporto sopra il link.

Loris

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