il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



mercoledì 26 gennaio 2011

Dalla caduta del Sultanato di Arcore ai nuovi orizzonti della sinistra

Chiedo scusa se il blog non porta nuovi post in un momento in cui elementi di discussione ce ne sarebbero a sufficienza da non lasciare la tastiera in pace.
Un sentimento di sgomento e di sincero disagio mi ha colpito più del dovuto.
Scrivere delle storie sulle avventure goderecce, e forse impotenti, del premier non me ne catafotte niente. Sufficiente letteratura la si trova sia sui media ufficiali sia sui blog.
Che il sultanato di Arcore stia per avviarsi al post-Berlusconi è cosa acclarata per i più. Non si sa i danni che potranno essere, ancora, causati al sistema Italia.
Il cavaliere, come alcuni pesci presi all'amo, si agita, trascinando sempre più nel discredito se stesso e soprattutto il paese che dovrebbe rappresentare, 
Credo che sarebbe necessaria una class-action nei suoi confronti, per una richiesta danni da parte di chi, in questi anni, ha perso il posto di lavoro, ha perso potere d’acquisto nel salario e, soprattutto, ha perso diritti che erano costati, in certe occasioni, anche il sangue.
Lo sgomento però non mi prende solo pensando al piduista di Arcore.
Leggo delle performance in casa PD, dalle esternazioni del rottamatore Renzi, gradito turista ad Arcore e rottamatore dei diritti dei lavoratori di Mirafiori, rottamatore in realtà dei diritti di tutti i lavoratori, alla stregua di un Fassino o un Chiamparino. Assisto al ritorno di un Veltroni, che tanto ha fatto per distruggere ciò che rimaneva di una tradizione che nella difesa dei più deboli aveva costruito un grande partito e nella “Questione Morale” aveva caratterizzato la sua diversità. Vedo, anzi per essere precisi non vedo, quella che dovrebbe essere una inequivocabile posizione del segretario Bersani (tecnica del passare inosservati).
La gestione delle primarie a Bologna e Napoli non sono, a mio parere, commentabili.
In tutto questo non trovo, in ciò che è rimasto a sinistra, risposte all’altezza del momento politico, capaci di dare rappresentanza a quel blocco sociale che è andato sempre più configurandosi nelle giornate di lotta dei metalmeccanici della FIOM  o dei cittadini dell’Aquila o studenti e precari della scuola. Non trovo risposta a quella che è stata la progressiva precarizzazione del lavoro e della vita di milioni di giovani.
Ovviamente non sto parlando di slogan, che hanno lo spazio di una eventuale tornata elettorale, ma di una risposta progettuale in grado di incidere sui bisogni della gente, in grado di incidere sulle nostre abitudini, dando un senso del nostro essere all’interno di un contesto ambientale e lavorativo compatibile.
Credo che la ricerca spasmodica di un leader, dal fiato più o meno lungo, riproponga il modello culturale tipico di ciò da cui affannosamente, forse, ci stiamo liberando.
Credo che i contenuti e i valori sono ciò di cui dobbiamo alimentarci e su cui costruire il progetto.
Durante il fascismo una generazione si sacrificò al di la degli schieramenti, perché sognava e progettava un’Italia repubblicana e democratica, negli anni 60 milioni di lavoratori lottavano per l’affermazione di uno stato sociale e di diritti nel mondo del lavoro, negli anni 70 le lotte per i diritti civili attraversarono tutta la penisola per sancire eguaglianza nei generi nella diversità  e per sancire il diritto alla gestione del proprio corpo.
La semplice difesa dei diritti acquisiti non può essere una risposta adeguata. Solo ridisegnando e proponendo un nuovo modello di società, saremo in grado di garantire un futuro a noi, ai nostri figli e all’ambiente che ci circonda.
Loris

10 commenti:

il monticiano ha detto...

L'idea della class action non mi pare poi tanto peregrina. Certo non si avrà la canea di avvocati proni al volere del sultano. Ci saranno pure legali di "sinistra" che avranno il fegato di sfidare quella
marmaglia.

ANTONELLA ha detto...

Io non credo che ancora si possa parlare di post Berlusconi. A tutt'oggi il suo partito/ ditta manitiene intatti i suoi adepti. Su questo dobbiamo essere realisti.

il Russo ha detto...

Quanti collegamenti al mio post dell'altroieri: ma possibile che io mi prenda del cagacazzo da mezza blogosfera e poi scopro che siamo tutti in mezzo al guado (guano) e ci stiamo affondando senza rimedio?

loris ha detto...

@Monticiano, sono sufficenti avvocati onesti e non necessariamente di sinistra.
@Antonella,Il post-Berlusconi è di fatto iniziato già da un po, il fulcro del centro destra non è più B. ma la lega che può permettersi di fare il bello e il cattivo tempo, e' sospetta una certa convergenza ,ad esempio, tra Anci e Calderoli sul federalismo fiscale (presidente dell'Anci è il sindaco Chiamparino del PD).
Uno dei temi del post è proprio quanto terranno in vita questo Governo, i suoi alleati più stretti.
@Russo, ho consumato a lungo i miei neuroni datati, nel cercare di comprendere il tuo post di lunedì.
A volte c'è bisogno anche dei disegnini. Una parte dei nostri post è dedicata all'indignazione, più o meno argomentata. Ho cercato, e non so quanto ci sono riuscito di sensibilizzare quelli che dovrebbero essere più vicini a noi a provare a mettere in fila quelli che sono i bisogni. Come alcune risposte che vengono attualmente date siano insufficenti e inadeguate, ed infine quelli che dovrebbero essere gli stimoli per ritrovare dei "beni comuni" sui quali costruire e consolidare un soggetto politico.

Rufino ha detto...

Adeguarsi ai nuovi tempi sia per la gestione della società che per il mondo del lavoro è obbligatorio.
Non vedo come sia possibile farlo a breve ed in modo indolore.
Certi cambiamenti radicali hanno un prezzo alto come tale è stato, nel secolo scorso, quando sono stati ottenuti.

loris ha detto...

Caro Rufino, se il senso del tuo intervento è quello che in funzione di un certo modernismo un considerevole numero di lavoratori, studenti....cittadini devono piegare la schiena e mettersi a 90 gradi per consentire a pochi di farsi i caxxi propri......bhe non appartiene ne alla mia storia ne a quella di milioni di persone.

il Russo ha detto...

Lasciali in pace i tuoi poveri neuroni... ;)

Ametista Blu ha detto...

Ottimo post:un dipinto molto accurato dell'Italia.
Siamo proprio messi male!

MAURIZIO CIPIRI ha detto...

Credo che sarebbe necessaria una class-action nei suoi confronti, per una richiesta danni da parte di chi, in questi anni, ha perso il posto di lavoro, ha perso potere d’acquisto nel salario e, soprattutto, ha perso diritti che erano costati, in certe occasioni, anche il sangue.
APPOGGIO L' IDEA ,,,,,,

MAURIZIO CIPIRI ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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