Viviamo in uno Stato in cui è stato legiferato contro l’usura.
Viviamo in uno Stato in cui si sta legiferando affinchè lavoratori, si trovino nelle analoghe condizioni di chi cade vittima dell’ usura.
Nella riforma del lavoro voluta dal ministro Fornero , oltre ai più conosciuti attacchi alle tutele dei lavoratori come nel caso dell’art.18 , spicca per la sua iniquità e per le possibili ripercussioni, il trattamento riservato al popolo delle “Partite IVA”.
Negli ultimi anni a causa della perdita di posti di lavoro, e della mancanza di stabilizzazione, dovuta a tutte quelle forme contrattuali che determinano una precarietà a tempo indeterminato, molti soggetti hanno fatto la scelta dell’apertura di una Partita Iva nella speranza di poter, attraverso le proprie capacità, comporre un reddito che possa rispondere alle attuali esigenze di vita.
E’ inevitabile che più la massa di questi lavoratori si è allargata e più bassa risulta la capacità reddituale.
Prendiamo in esame chi ha una Partita IVA e non è iscritto a nessuna cassa previdenziale professionale , per cui, il riferimento contributivo è unicamente la “gestione cassa separata dell’INPS”.
Le contribuzioni sociali sono finalizzate prevalentemente al conseguimento, a fine lavoro di una pensione che accompagni nella vecchiaia un lavoratore.
Con l’attuale sistema il lavoratore autonomo, legato alla “gestione cassa separata” nell’ipotesi di un pensionamento “domani” percepirebbe poco più di 500 euro.
I versamenti contributivi servono anche per garantire una rete di ammortizzatori sociali che intervengano nei così detti momenti di crisi.
Per il lavoratore autonomo legato alla “gestione cassa separata” questi ammortizzatori sociali sono praticamente inesistenti. Non esiste neanche una indennità di malattia che intervenga nel caso in cui il lavoratore è impossibilitato a produrre reddito in quanto malato.
Se già risulta una enormità l’aumento che ci fu con la finanziaria del 2007 voluta dall’allora ministri Bersani e Visco da circa il 21 al 27% , il voler portare l’aliquota al 33% risulta un crimine contro i lavoratori e contro il lavoro, una autentica azione di sciacallaggio nei confronti di lavoratori.
La finalità rapace è evidente nel momento in cui non vengono resi i servizi che vengono corrisposti ad altri lavoratori con analoga aliquota contributiva e con maggiori garanzie di continuità nel lavoro.
Il sistema di strozzinaggio invece avviene direttamente attraverso il sistema degli acconti, per cui se io quest’anno ho una base di conteggio 10, l’anno prossimo non posso permettermi minori incassi di quel 10 perché l’acconto richiesto si insinuerà nel totale delle minori entrate, indebitando e rendendo spesso il contribuente moroso in quanto impossibilitato a far fronte di un onere che materialmente non ha. Di li alle cartelle di equitalia il passo è breve e i pignoramenti le aste e i fallimenti personali diventano una costante nei confronti di lavoratori che non hanno tutele ne sindacali ne lobbistiche.
Altro aspetto della riforma Fornero, sul tema specifico, è l’individuazione delle “finte partite IVA” che ha come discriminante il livello di “guadagno” dallo stesso committente nell’anno solare. E’ stomachevole riscontrare come, dopo che è stato precarizzato il mercato del lavoro, con la frammentazione delle professionalità, e l’abbattimento dei costi per i committenti nella marea di contratti dalla tipologia diversa, oggi si convogli centinaia di migliaia verso una zona di non lavoro perché il lavoro “NON E’ UN DIRITTO” ma un privilegio che macellai sociali dispensano, ma soprattutto tolgono ad intere generazioni di lavoratori.
Questa riforma se non interverranno fatti nuovi sarà un autentico genocidio sociale.
Loris
propongo di trovare forme di coordinamento per dare delle risposte nel più breve tempo possibile
per contatti mail : indemocrazia@yahoo.it
2 commenti:
ti sento leggermente arrabbiato - ciao da una partita iva falsa
Dire leggermente è un sottile eufemismo, la mia è una vera partita IVA con tuttè le problematiche di un lavoro autonomo che viene già colpito di per se dalla crisi.
I provvedimenti di questa cialtrona mi costringeranno, molto probabilmente ad abbandonare l'attività per non indebitarmi con banche e soprattutto con equitalia.
Da questo massacro in compenso si salveranno le partite IVA false di "qualità", quei consulenti che hanno accettato il pensionamento da dipendenti per rientrare dalla porta di servizio. Potrei fare esempi ma sarebbe una inutile generalizzazione.
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