Pisa, 13 ottobre - E' nato a Pisa il
Municipio dei Beni Comuni, e lo fa portando in piazza un corteo festoso e
variopinto, con l'obiettivo di liberare spazi sociali per la città e di
denunciare le politiche predatorie di una certa economia ed una certa
politica.
Obiettivo della mobilitazione un immobile di proprietà di
una multinazionale da anni abbandonato, oltre 10 mila metri quadrati sui quali
sorgeva l'ex Colorificio Toscano.
Il Colorificio Toscano è uno dei simboli della storia
industriale della città, oggi in stato di totale abbandono dopo la chiusura nel
2008 decisa dall'attuale proprietà, il gruppo J Colors. Con il licenziamento
degli ultimi addetti, la multinazionale ha sancito la fine di un'esperienza che
a Pisa, per quasi cento anni, ha significato una produzione d'avanguardia e
lavoro per centinaia di persone.
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Appello nazionale
Sosteniamo il Municipio dei Beni
Comuni!
A Pisa il 13 ottobre il Municipio dei Beni Comuni, con la
partecipazione di associazioni, attivisti, studenti e cittadini a cui ci
sentiamo vicini, si è mobilitata con l'obiettivo di liberare un nuovo spazio per
coltivare democrazia e diritti.
La riapertura alla città dell'ex Colorificio
Toscano potrebbe segnare il recupero di un bene produttivo che una
multinazionale aveva acquisito e poi dismesso, passando in quindici anni da
quasi 100 dipendenti a 13 operai, licenziati infine nel 2008 per delocalizzare.
Attraverso l'azione collettiva questi magazzini abbandonati potrebbero divenire
bene comune, crocevia di attività culturali e scambi di economia solidale, arti
e mestieri, sport e socialità, pace e solidarietà tra i popoli.
Sosteniamo coloro che hanno aderito a questo movimento e
costruiscono ora nuove reciprocità partecipando alla gestione del Municipio dei
Beni Comuni, che sono beni relazionali, definibili solo dalla comunità che li
tutela. Seguiremo con attenzione e simpatia questo percorso che si nutre della
volontà degli individui di far funzionare nuove istituzioni, basate su un
capitale di relazioni piuttosto che su quello finanziario. E' questa
l'innovazione che può traghettarci fuori dalla crisi senza aspettare il traino
della crescita economica, scegliendo la rotta di un paradigma
alternativo.
Chiediamo agli enti locali, a partire dalla Regione
Toscana, di rispettare e sostenere per quanto possibile questa pratica di
cittadinanza, che avrà l'obiettivo di ospitare anche attività e idee delle
nostre organizzazioni. La modalità aperta, pacifica e trasparente con cui è
stato riaperto questo percorso segna il passo di un nuovo tempo e l'affermarsi
di nuove comunità, con cui le istituzioni tradizionali devono imparare a
dialogare alla luce del sole.
Don Andrea Gallo, Danilo Zolo,
Sandro Medici, Vittorio Agnoletto, Luisa Morgantini, Giuliano Giuliani, Haidi
Gaggio Giuliani, Aldo Zanchetta, Alberto Castagnola, Paolo Cacciari, Andrea
Baranes; Alberto Zoratti e Monica di Sisto (Fairwatch), Lorenzo Guadagnucci
(Comitato Verità e Giustizia per Genova), Patrizia Sentinelli e Roberto
Musacchio (Altramente), Maurizio Gubbiotti (Legambiente), Laura Greco (A Sud),
Gianluca Carmosino (Comune.info), Annalisa Sacco (Associazione La Strada),
Riccardo Troisi (Reorient), Ciro Pesacane (Forum ambientalista), Francuccio
Gesualdi (Centro Nuovo Modello di Sviluppo), Marco Bersani (Attac Italia),
Michele Rovere (La Talpa e l'Orologio), Farshid Nourai (Associazione per la
pace), Martina Pignatti Morano (Un Ponte Per…), Mariano Mingarelli (Associazione
di amicizia italo-palestinese), Don Nandino Capovilla (Pax Christi), Pietro
Raitano (direttore di Altreconomia), Luca Martinelli (redattore di
Altreconomia), Re:Common, Fratelli dell'Uomo, Comitato Acqua Pubblica
Pisa
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