…Pochi giorni fa ci ha lasciato Patrizio Nocciolini . A molti il nome non rievocherà niente, ma per chi, della mia generazione, negli anni 70 percorreva le strade dell’impegno politico, associato al nome del “Canzoniere delle Lame” quel nome rappresentava il fare politica con la musica.
Lo voglio ricordare oggi per accumunarlo ad un altro grande della musica popolare di quegli anni: Ivan della Mea, scomparso pure lui il 14 giugno del 2009.
Per ricordare Patrizio Nocciolini (Noce)
parole e musica di Patrizio Nocciolini
Era la sua casa,
era il suo paese
la storia che racconto
è di tanti anni fa
Ma vennero i fascisti
e lui lasciò la casa
abbandonò il paese
lontano se ne andò
Lontano combatteva
con dei nuovi compagni
sognava il suo paese
tornato in libertà
Tornò da partigiano
un'arma per compagna
morì nel suo paese
trovò la libertà
Un uomo come mille
del quale non sta scritto
il nome dentro ai libri
tante storie così
Ma il popolo la storia
fa senza generali
la scrive tutti i giorni
anche se non lo sa
Fascisti questa Italia
l'han fatta i partigiani
restate nelle fogne
il posto qui non è
Compagni stiamo attenti
siam sempre partigiani
la scelta l'abbiam fatta
anche per il domani.
parole e musica di Patrizio Nocciolini
Là nella terra del tuo Vietnam
la pioggia è sangue compagno Vinh Long
il sole è nero
il cielo è morte
ma tu combatti ancor.
Ma nella terra del tuo Vietnam
spunterà un fiore compagno Vinh Long
la vita è un fiore
che tu hai piantato
domani sboccerà.
Siamo a migliaia compagno Vinh Long
siamo venuti per il tuo Vietnam
dacci la mano
andiamo insieme
la vita fiorirà.
Per ricordare Ivan Della Mea
“O cara moglie stasera ti prego
di’ a mio figlio che vada a dormire
perché le cose che io ho da dire
non sono cose che deve sentir.
Proprio stamane là sul lavoro
con il sorriso del capo sezione
mi è arrivata la liquidazione,
mi han licenziato senza pietà.
E la ragione è perché ho scioperato
per la difesa dei nostri diritti,
per la difesa del mio sindacato,
del mio lavoro e della libertà.
Quando la lotta è di tutti e per tutti
il tuo padrone vedrai cederà,
se invece vince è perché i crumiri
gli dan la forza che lui non ha.
Questo si è visto davanti ai cancelli,
noi si chiamava i compagni alla lotta
ecco il padrone fa un cenno una mossa
e un dopo l’altro cominciano a entrar.
O cara moglie dovevi vederli
venire avanti curvati e piegati
noi a gridare: Crumiri venduti!,
e loro dritti senza guardar.
Quei poveretti facevano pena
ma dietro a loro là sul portone
rideva allegro il porco padrone,
li ho maledetti senza pietà.
O cara moglie io prima ho sbagliato,
di’ a mio figlio che venga a sentire
che ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà,
Che ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà”.
2 commenti:
Grazie per questo post.
nel post ho volutamente omesso che Patrizio Nocciolini era seguito dai servizi sociali. Non è il primo che dopo aver dato molto intellettualmente in quegli anni, si sia ritrovato disadattato socialmente e avesse trovato come compagna una panchina nel comune di Vergato.
Rileggevo i "tariffari" del Canzoniere delle Lame, "Cena allo stand gastronomico e rimborso del viaggio". Si cantava perchè ci si credeva e se anche il vino era un po' cancarone si "tirava tardi aspettando il mattino" scaldandoci con quelle musiche e parole che parlavano di valori e di lotte.
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