Amicus Plato, sed magis amica veritas
mercoledì 30 giugno 2010
La Russa sfida Genova Antifascista - La risposta di Genova come il 30 Giugno 1960
Il ministro La Russa sfida come provarono a fare 50 anni fa i suoi Mentore politici la Genova antifascista.
oggi l’antifascismo genovese in piazza ricorda il 30 Giugno 1960
clicca per il programma della giornata
La Russa: il convegno va fatto
Da Repubblica :
Salta il convegno della destra
ma sul 30 giugno restano i veleni
Esposto alla Procura: "Vincenzi e Burlando eversivi". La sala dell'Hotel Bristol non è stata concessa agli organizzatori per motivi di opportunità e di sicurezza. Plinio e Barbagallo hanno denunciato i vertici della Regione e del Comune per "apologia di reato"
GENOVA 30 GIUGNO 1960 - PER NON DIMENTICARE MAI
martedì 29 giugno 2010
GENOVA 30 GIUGNO 1960 - PER NON DIMENTICARE MAI
I RIBELLI
film documentario di Mimmo Calopresti sui fatti del
Giugno 1960
lunedì 28 giugno 2010
Lo Sbarco - E' Approdata a Genova La Nave Dei Diritti
…E’ difficile interpretare il sentimento che ti prende dentro nel momento in cui persone che provengono da un paese diverso dall’Italia scendendo dalla nave iniziano a scandire..”Italia Libera”.
Sono per lo più italiani come noi, che hanno compiuto però la difficile scelta di trasferirsi e andare o a terminare gli studi o a lavorare in Spagna, alcuni da Barcellona, ma anche provenienti da altri paesi europei. Anagraficamente, i più, appartengono alla generazione che qualche alto intellettuale del centro-destra ha definito “bamboccioni” tra i 22 e i 35 anni. Altri con la famiglia, con i bimbi sul passeggino.
Scrivevo del sentimento che si prova: ca**o, neanche gli americani nel 45 erano entrati in Genova pensando di liberarla. Si era liberata da sola! Neanche il 30 Giugno 60 avevamo avuto bisogno di aiuti per toglierci di mezzo i fascisti e i battaglioni della “Celere” che li spalleggiavano a rappresentanza di un governo retto con i voti degli stessi fascisti.
Eppure hanno ragione, questi italo-catalani, o forse solo italiani andati in prestito in Spagna ma con la testa e il cuore in Italia. L’Italia va liberata! Ripristinati i Diritti , riaffermata la dignità del lavoro e la dignità del diverso. Riaffermare la Democrazia, la morale, l’etica.
Sono stati due giorni importanti per Genova quelli dello “Sbarco” della nave dei diritti. Una opportunità di confronto in quelle che sono state le piazze tematiche distribuite in città: Diritto alla pace, Diritto al sapere e alla Bellezza, Diritto all’ambiente e al futuro, Diritto alla dignità del lavoro, Diritto alla differenza.
A questa sollecitazione morale, politica e culturale che ha coinvolto parte del mondo dell’associazionismo è mancato però un confronto importante. Il confronto con la politica, che non vuol dire presentarsi con la bandierina per dimostrare la presenza mediatica, ma significa confrontarsi sulle idee, sulle proposte, sui valori. Vuol dire rimettere in campo quella capacità di interpretare la nostra società in grado di dare una progettualità ed una aspettativa di futuro credibile e sostenibile.
Se dovesse servire….tornate con una flotta intera.
"Facciamo seguire a questa altre navi, sempre più difficili da piratare"
venerdì 25 giugno 2010
I RIBELLI - film documentario di Mimmo Calopresti sui fatti del Giugno 1960
6 dicembre 2010 - Blog Administrator
giovedì 24 giugno 2010
Referendum Pomigliano : chi vince e chi perde…. e i lavoratori?
venerdì 18 giugno 2010
Ci sono notizie che ti fanno pensare di essere in un Paese normale (di Giuliano Giuliani)
Giuliano Giuliani
giovedì 10 giugno 2010
Voi fascisti porterete l'Italia alla rovina, e a noi comunisti spetterà salvarla! (A.Gramsci)
lunedì 7 giugno 2010
Voglio che questo paese torni ad essere un “Paese Normale”
Non sono un economista, ho difficoltà a fare quadrare un bilancio come quello famigliare, figuriamoci di quello di uno stato. Se poi iniziamo a ragionare in maniera un po’ più allargata e pensiamo ad una coalizione di Nazioni come l’Unione Europea i conti diventano autentica fantascienza.
Ormai sono diversi giorni che il Ministro Tremonti è balzato al ruolo di protagonista con un apparente virtuoso piano, che da una parte soccorre le economie deboli europee, e dall’altra risana quei conti pubblici che questo governo ha provveduto a sputtanare dopo aver ripetutamente mentito su quella che era una crisi generata dal fallimento del modello capitalista.
Prima di soffermarmi su alcuni dei punti sulla quale è incentrata questa manovra voglio però sottolineare un problema di lessico, che forse non è di secondo piano rispetto alla sostanza generale. In tutto questo ultimo periodo di smisurato “ottimismo” il governo di questo paese ha sempre parlato di ripresa della crescita, stando sempre attento a non pronunciarsi, se a questa ripresa di crescita, corrispondeva una crescita dell’occupazione. Non ha neanche fatto cenno ad una ripresa di quella che è una “Occupazione virtuale” fatta dal popolo delle partite iva e da quella marea umana che risponde al nome di precariato.
Nel pubblico impiego, alcuni punti rasentano il grottesco, se dietro non ci fosse una situazione occupazionale drammatica. Dopo aver fatto la campagna sui ”fannulloni” questo governo blocca il turn-over e chiude le finestre di pensionamento non volendosi separare dai tanto vituperati dipendenti.
Il blocco dell’anzianità nella scuola poi, è l’ennesimo atto di prevaricazione e inaffidabilità di uno Stato nei confronti dei suoi dipendenti. Già questi provvedimenti rendono evidente come questo governo, dopo aver abbondantemente contribuito alla precarizzazione del mercato del lavoro, dia un ulteriore contributo alla destrutturazione dello stato-sociale impedendo di fatto il ricambio generazionale nel mercato del lavoro , usando i fondi previdenziali, non tanto come ammortizzatori sociali a salvaguardia dei lavoratori, ma a salvaguardare gli interessi di quelle aziende che speculando sulla pelle dei lavoratori, alle crisi facevano seguire delocalizzazioni e ulteriore precarizzazione e disoccupazione.
Mi congratulo per la sfrontatezza con la quale per l’ennesima volta non si è voluto per lo meno equiparare dal punto di vista fiscale le rendite finanziarie alla fiscalità operata sui lavoratori dipendenti, o al popolo delle partite iva o ai precari.
Su una cosa il governo dice una parziale verità: non metterà le mani nelle tasche degli italiani. La stragrande maggioranza degli italiani infatti sarà costretta sempre più a pagare servizi che strutturano lo “stato sociale”, e nelle tasche degli italiani non rimarrà alcunchè.
Io non voglio contribuire a una manovra che servirà ad impoverirmi ulteriormente, insieme alla maggioranza degli italiani, mentre chi in questi anni ha speculato e sfruttato continuerà ad arricchirsi.
Voglio che vengano tassate le rendite finanziarie, che il clero paghi l’ICI per quegli edifici e locali non adibiti al culto, voglio che la lotta all’evasione fiscale e alla corruzione sia compiuta con tutti i mezzi possibili comprese le intercettazioni telefoniche.
Voglio che questo paese torni ad essere un “Paese Normale”
sabato 5 giugno 2010
EREDI DI CRAXI MA NON TROPPO ...confronto tra l'Achille Lauro e la Flotilla di Gaza
Il 7 ottobre 1985 veniva dirottata da un commando palestinese dell’FLP la nave da crociera “Achille Lauro”.
Nel corso del sequestro rimase ucciso il cittadino americano ebreo Leon Klinghoffer.
La trattativa condotta a quel tempo dal governo italiano, con l’intercessione dell’Egitto, dell’OLP di Arafat e dello stesso Abu Abbas, fondatore dell’FLP, portò al dissequestro della nave .
Successivamente, infischiandosene degli impegni assunti dai soggetti istituzionali coinvolti, gli USA pretesero la consegna dei dirottatori, innescando un pericoloso braccio di ferro militare con l’Italia, presso la base di Sigonella.
Ho voluto ricordare, succintamente, il dirottamento della “Lauro” e la “crisi di Sigonella” perché, nella vicenda dell’arrembaggio Israeliano alla Flotilla con gli aiuti umanitari per Gaza, entra con tutta la prepotenza della logica della ragione.
A seguito del dirottamento della Lauro, il 10 marzo 1988 fu sottoscritta la “Convenzione per la soppressione degli atti illeciti contro la sicurezza della navigazione marittima” (convenzione di Roma) .
Di cui riporto in italiano il testo tradotto dell’art.3.
Ad una prima analisi, la vicenda dell’Achille Lauro risulta, a tutti gli effetti, la fotocopia di quanto successo nei giorni scorsi nelle acque internazionali davanti a Gaza.
Unica differenza, è che TUTTI dichiarano lo “Stato” che ha compiuto questo atto di “Terrorismo” uno “Stato” democratico e “amico”.
Dove, invece, la vicenda assume una dimensione completamente diversa è nel comportamento del nostro Governo.
Infatti, nell’85 Bettino Craxi non esitò a difendere l’autonomia e la sovranità dello stato Italiano non permettendo agli USA azioni dal grande effetto scenografico e dallo scarso valore diplomatico.
“L’orgoglio” nazionale fu fatto salvo dalla determinazione del governo di allora, che si rese garante della salvaguardia della legalità internazionale e della sacralità della difesa del nostro territorio nazionale.
Di fatto, invece, l’attuale governo Italiano, attraverso la voce del suo ministro degli esteri, fa carta straccia della “convenzione di Roma” ringraziando Israele e non esprimendo alcuna condanna nei confronti di chi ha sequestrato, percosso e incarcerato, senza alcuna giustificazione, cittadini italiani, e non ha espresso alcuna solidarietà nei confronti della Turchia (nazione di fatto aggredita) pur essendo questa un’alleata “istituzionale” in quanto paese aderente alla NATO , e, nei confronti della quale, come sancisce l’alleanza, vi è un obbligo di reciproca assistenza in caso di aggressione.
Ricordo che l’Italia, insieme agli USA e al governo di destra olandese, sono stati gli unici paesi che, in sede ONU, si sono opposti ad una commissione di inchiesta internazionale privilegiando una commissione di inchiesta interna Israeliana.
La conclusione, inevitabile, a cui si giunge esaminando e confrontando le vicende dell’Achille Lauro e della Flotilla, è che questo governo, erede, e non solo politicamente, di Bettino Craxi, è riuscito solo parzialmente ad acquisirne la dimensione politica.
La vicenda di questi giorni, ci ha reso un’ immagine dell’Italia servile all’abbisogno e incapace di osservare e fare osservare regole e leggi che regolano i rapporti tra le nazioni.
Per quanto riguarda,invece, l’intreccio affaristico e politico, i membri del nostro Governo invece stanno, forse, quasi superando il maestro, ed aspettiamo fiduciosi le risultanze della magistratura, anche se pensando alla votazione alle Nazioni Unite, forse le inchieste vorrebbero condurle loro o in subordine magistrati non imparziali ma sicuramente “amici”.
venerdì 4 giugno 2010
Sabotaggio in alto mare
FOR IMMEDIATE RELEASE
(Cipro 4 giugno 2010) Martedì il colonnello Itzik Tourgeman ha affermato alla Knesset Defense and Foreign Affairs Committee che altre due barche stanno provando a rompere il blocco navale di Gaza. Il capo delle indagini ha detto "Le barche non hanno raggiunto il loro obiettivo poichè è stata intrapresa contro di loro un'azione segreta"http://www.israelnationalnews.com/News/Flash.aspx/187299
Abbiamo dei sospetti su due delle nostre barche
The Guardian ha pubblicato un articolo il giorno stesso dicendo,
Israel ha dato chiare indicazioni oggi che i suoi militari hanno segretamente sabotato alcune delle barche dirette a Gaza insieme alla freedom flotilla.
A Matan Vilnai, vice ministro della difesa, è stato chiesto in un'intervista sulla radio israeliana, se non ci sarebbe potuta essere un'alternativa migliore all'assalto diretto. Lui ha risposto che "tutte le possibilità sono state considerate" aggiungendo che "il fatto è che c'erano meno delle 10 barche che era previsto partecipassero alla flotta".
Un ignota fonte dell'IDF che ha informato la commissione Knesset degli affari esteri e della difesa sulla largamente criticata intercettazione armata della flotta in mare, ha parlato di "un'operazione grigia" che è stata organizzata contro la flotta.
Siamo stati fortunati che i nostri due capitani fossero molto ben addestrati e siano stati capaci di sbarcare i passegeri sani e salvi.
Così faremo si che
E il sabotaggio può avvenire anche con le parole. Su Haaretz di oggi Barak Ravid ha detto,
"Sembra imminente una soluzione diplomatica per far si che
Anche questo è sabotaggio! Abbiamo chiamato Haaretz e il giornalista. Non ci hanno risposto nè richiamato.
NON ABBIAMO NESSUNA INTENZIONE, NE' L'AVREMO MAI, DI ATTRACCARE NEL PORTO DI ASHOD.
Contact: Greta Berlin 00 357 99 18 72 75
Mary Hughes, 00 357 96 38 38 09
fonte - freegaza.org
martedì 1 giugno 2010
Indegne dichiarazioni di un Ministro della Repubblica.
La pochezza politica e la mancanza del senso dello Stato, ha nuovamente colpito un membro dell’esecutivo. Dopo le allucinanti dichiarazioni del sottosegretario Mantica di ieri, oggi è stata la volta del responsabile del dicastero Frattini, che ha avuto la sfrontatezza di dichiarare che i sei italiani, che erano al seguito del convoglio umanitario “freedom flotilla”, non sono prigionieri di Israele. L’intervista è stata resa al tg3 delle 19 di oggi 1 giugno (appena disponibile segnalerò il link stabile al video).
Che sono stati sequestrati, che soggiornano in stato di detenzione, che subiranno un processo, e che avranno un decreto coatto di espulsione, è evidentemente quanto di più simile al concetto di libertà passa per la testa del signor Ministro.
Che siano stati vittime di una azione di pirateria, né più né meno come accade in prossimità delle coste di alcuni paesi africani a navi anche italiane, il Ministro di Berlusconi pare non essersene accorto. La formulazione per il “ritorno a casa” dei nostri connazionali è debole, servile e poco rispettosa di cittadini Italiani che hanno il diritto ad essere tutelati dal nostro governo nel momento che sono fuori dei confini nazionali e sono vittime di soprusi talmente evidenti da richiedere, come il governo Francese, il rilascio immediato, pena ritorsioni diplomatiche .
Dovrebbe mettersi il cuore in pace il Ministro e comprendere che questo paese che risponde al nome di Israele, ha aggredito uccidendo tra gli altri il comandante di una nave turca. Vogliamo ricordare al Frattini che con la Turchia condividiamo “l’alleanza atlantica”? Vogliamo ricordare che la Nato è nata proprio per garantire la reciproca assistenza nell’eventualità di una aggressione ad uno stato membro?
L’aggressione in acque internazionali è assolutamente assimilabile ad una aggressione al territorio nazionale.
Così come richiesto da altri paesi europei, il rilascio deve essere immediato .
Se quanto scritto sino ad ora può sembrare “formale”, di sostanziale c’è che oggi sono stati uccisi altri cinque civili palestinesi tra cui una signora di 65 anni.
Credo risulti difficile sostenere che fosse una pericolosa terrorista.
Di sostanziale c’è che o si è in grado, al di la delle proprie convinzioni e degli schieramenti politici di appartenenza,di svolgere il proprio ruolo, o è meglio dare le dimissioni e lasciare gestire le problematiche (di qualsiasi natura) inerenti italiani all’estero, a chi è in grado di farlo in maniera e misura più efficace, attraverso strumenti diplomatici e sanzionatori.
Assodato è che al Ministro non è bastata l’esperienza recente, che ha coinvolto nuovamente cittadini italiani in Afghanistan , e che, anche se terminata positivamente, sicuramente non è stato grazie alla sua perentorietà.
BEGIN
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