Ero rimasto sconcertato dopo le dichiarazioni in aula del Ministro Maroni in merito al comportamento della questura nei confronti del fermo della minore “Ruby” delle telefonate di Berlusconi e del rilascio della stessa “Ruby”. Affermare che le procedure erano state regolari, per usare un eufemismo, mi è sembrato azzardato.
La reazione del magistrato della procura dei minori coinvolta nel caso conferma il mio sconcerto, credo che al di la delle parole sia necessario rendere pubbliche le carte, con le firme e le autorizzazioni che sono relative alla vicenda.
Ecco i tre punti salienti del contendere:
…. Le illustra il ministro dell'Interno in Parlamento. 1. "Il funzionario di turno alla centrale operativa accerta che non vi sono posti disponibili nelle comunità della zona". 2. Nicole Minetti "riferisce di conoscere la ragazza e assicura la propria disponibilità a prendersene cura". 3. Il verbale di affidamento è redatto "sulla base delle indicazioni del pubblico ministero di turno presso il tribunale dei minorenni".
Di questa "verità" ufficiale già si sono potute apprezzare le contraddizioni. Non è vero che non ci sono posti disponibili nelle "comunità della zona" (ce ne sono in quattro comunità). Non è vero che la Minetti conosca la ragazza (Nicole lo confessa). Non è vero che voglia prendersene cura (una volta ottenuto l'affido, Nicole lascia in strada Ruby in compagnia di una prostituta brasiliana (fonte Repubblica).
Di questa "verità" ufficiale già si sono potute apprezzare le contraddizioni. Non è vero che non ci sono posti disponibili nelle "comunità della zona" (ce ne sono in quattro comunità). Non è vero che la Minetti conosca la ragazza (Nicole lo confessa). Non è vero che voglia prendersene cura (una volta ottenuto l'affido, Nicole lascia in strada Ruby in compagnia di una prostituta brasiliana (fonte Repubblica).
Ritengo che il tutto sia di una gravità inaudita, e, non per l’eventuale abuso di potere da parte del premier che eventualmente ne risponderà quando cadranno gli scudi immunitari, ma perché in virtù di una presunta ragion di Stato, credo che non siano stati minimamente tutelati i diritti di un minore.
Significative, furono le parole di Bossi, che affermò che Berlusconi aveva sbagliato a chiamare direttamente in questura e che avrebbe dovuto chiamare lui o Maroni. Decisamente un bel esempio di uso privatistico della legge e delle istituzioni.
Forse una mozione di sfiducia nei confronti di questo ministro degli interni sarebbe un segnale che per il Parlamento Italiano i diritti dei minori sono una priorità inderogabile .
Sicuramente più degli abusi di un premier dallo scarso senso dello Stato.
Loris
Ps. Forse il sig. ministro sarebbe il caso che gli interventi li facesse nei confronti dei solerti funzionari di Brescia come documentato dal filmato di Peace Reporter
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