13 Gli mandarono alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo con una domanda.
14 Essi andarono da lui e gli dissero: «Maestro, noi sappiamo che tu sei sincero, e che non hai riguardi per nessuno, perché non badi all'apparenza delle persone, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare? Dobbiamo darlo o non darlo?»
15 Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché mi tentate? Portatemi un denaro, ché io lo veda».
16 Essi glielo portarono ed egli disse loro: «Di chi è questa effigie e questa iscrizione?» Essi gli dissero: «Di Cesare».
17 Allora Gesù disse loro: «Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio». Ed essi si meravigliarono di lui .
Da non credente prendo queste parole del Vangelo di Marco così come sono senza aggiungere o togliere qualcosa.
Trovo offensivo quel "parliamone" di Monsignor Bagnasco di cose che neanche l'etica cattolica attraverso i suoi testi sacri prevede la trattazione.
Come 2011 anni fa in Palestina, si censisca rapidamente il patrimonio vaticano sul suolo italico e su tutte le proprietà che riconducono a fonti di reddito sia applicata l'ici.
Sicuramente la sacra famiglia arrivata a Betlemme non ha mai messo in dubbio il fatto di pagare i tributi all'autorità di Roma.
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