"Potevo
fare di questa aula sorda e grigia un bivacco per i miei
manipoli"
Era il 16 novembre 1922 quando
Mussolini interviene in aula a un mese dalla marcia su Roma e alla
sua investitura come Primo Ministro. Il disprezzo e la minaccia per
la democrazia è evidente, ciò nonostante, deve passare“formalmente”
da quell'aula, che è il terreno di confronto parlamentare,, anche se
di li a poco stravolgerà ogni regola, calpesterà i diritti
parlamentari, farà assassinare i parlamentari di opposizione, li
metterà fuori legge e li imprigionerà o li costringerà,
perseguitati, all'esilio.
Occorreranno più di 20 anni, riempiti di atrocità e ignominie e sangue di valorosi, prima di restituire a quell'aula la dignità e l'autorevolezza che gli competeva.
Occorreranno più di 20 anni, riempiti di atrocità e ignominie e sangue di valorosi, prima di restituire a quell'aula la dignità e l'autorevolezza che gli competeva.
La Costituzione Repubblicana
sancirà la sacralità per la democrazia di quei luoghi di confronto
politico e le modalità di confronto al loro interno.
Ieri, 6 settembre, a Montecitorio
un manipolo pentastellato ha “occupato” il tetto del palazzo
esibendo striscioni, in un tentativo becero di “difesa della
Costituzione” dalle manipolazioni della scellerata maggioranza
delle “larghe intese”.
Come si può pretendere di volere
il rispetto delle regole, quando non si è in grado di rispettare le
regole e i luoghi dove le regole stesse vengono scritte?
Ci sarebbe stata ben più che
indignazione se altri si fossero minimamente permessi comportamenti
analoghi, coinvolgendo o utilizzando i luoghi “principi” delle
istituzoni. Incapacità e inettitudine non sono scusanti ammissibili
per le performance pentastellate.
Non ci si può trincerare dietro
la logica “craxiana” che infrangere le regole se lo fanno tutti,
diventa accettabile. Quella regola ci ha portato oggi ad avere in
Parlamento figure come il pregiudicato Berlusconi e la cavillosa
ricerca di una più o meno grossolana possibilità di mantenergli una
agibilità politica.
Non si può neanche non
considerare che azioni come quella di ieri siano proprio il frutto di
quella cultura berlusconiana sulla visibilità quando i contenuti
sono risibili. Sicuramente può diventare un cavallo di troia per
legittimare una più o meno regola a salvaguardia di Berlusconi
stesso.
Infine una considerazione sulla
difesa della Costituzione. Il tentativo di modifica dell'art. 138 è
senza ombra di dubbio un grave tentativo di intervento proprio sui
meccanismi di riforma della Costituzione stessa. Il tentativo di
sottrarre al giudizio popolare le eventuali modifiche è altresì
evidente e la dice lunga sul tenore delle modifiche che vorrebbero
apportare.
Sono, fortunatamente molti i
soggetti che si sono attivati a salvaguardia della Carta, alcuni
però, e il M5S sono poco credibili. La vocazione presidenzialista
non è neanche velatamente nascosta e gli strumenti di legame dei
cittadini con lo Stato sono per il M5S quelle cose da aprire con
l'apriscatole.
Sostanza è anche forma, e oggi
possiamo dire che la forma ci ha ricordato molto quella sostanza con
cui gli italiani hanno avuto a che fare dal 1922 al 1945.
Loris
Loris
6 commenti:
si, giusto il ragionamento ma io che non amo il M5S e ne contesto il più delle volte interventi e comportamenti, ieri non ho eccepito assolutamente niente, visto che al di là della rete, NESSUNO è in grado di avere la benchè minima nozione di ciò che in parlamento, questo parlamento, stanno attuando sulla costituzione..un parlamento di nominati, non eletti, che assecondano disegni illiberali. allora, ben venga anche un atto dirompente perchè se non altro i media sono stati costretti a parlarne e forse, qualcuno si è svegliato dal torpore.
@gisella, trovo intollerabile che vengano utilizzati quei "luoghi" istituzionalmente sacri per acquisire visibilità. In Parlamento la battaglia si fa in aula,la visibilità deve esserci nel dibattito parlamentare e nei collegi dove i parlamentari sono stati eletti. O si è in grado di rispettare le regole o non c'è possibilità di pretendere che altri le rispettino.
E' un brutto precedente, e pensare che a compierlo sono le "armate degli apriscatole" anche se grottesco da tutto il peso della gravità del gesto.
Berlinguer ci ricordava che noi comunisti eravamo "diversi" perchè rigorosi nell'osservanza delle regole.
Voglio ricordare come il comico di Sant'Ilario sul parlamento di "nominati" si è espresso per tornare alle urne col "porcellum".
La costituzione fu blindata dai padri costituenti in modo che fosse quasi impossibile da modificare: ora che e' diventata obsoleta e vetusta, rischia di essere un macigno che trascina a fondo il paese.L'Italia ha bisogno di parecchie riforme, la prima delle quali deve essere quella costituzionale in senso presidenziale, le altre seguiranno automaticamente.
la vetustà ed il presunto superamento è solo nel cervello di chi vuole definitivamente saccheggiare i diritti del nostro paese asservendoci a strutture sovranazionali.
Le Costituzioni "leggere" facilmente modificabili al cambio di orientamento politico degli esecutivi hanno portato alle situazioni ben conosciute come nei paesi del nord africa (Egitto Tunisia)
Siamo gia' asserviti a strutture sovranazionali ed il parlamento e' di fatto svuotato e privato di ogni potere:si decide tutto a Berlino,Bruxell e Londra, Roma non conta piu' nulla indipendentemente dalla costituzione.E sara' sempre peggio.
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