Settembre si apre con diversi
appuntamenti politici e con grandi elementi di riflessione sul nostro
futuro politico.
1) prima considerazione è sulle dinamiche che si stanno delineando in casa PD, dove, passate le buriane dei 101 infedeli, il governo col partito di proprietà di un pregiudicato per reati fiscali, le tensioni sul dilemma se anche chi delinque debba avere più o meno agibilità politica, orbene, il quadro dirigente di questo partito, evidentemente alle prese con la canna del gas, si ricompatta, quale salvifica soluzione condivisa, sulla figura di Matteo Renzi
2) Altro nodo cruciale,
indipendentemente dal tipo di responso, quale sarà l'assetto di
governo dopo che la giunta avrà esaminato il provvedimento di
ineleggibilità del pregiudicato di Arcore.
3) Il bilancio del governo Letta, che porta a casa il provvedimento sull'IMU che scarica su tutta la collettività i tagli dei servizi voluti dal PDL e da quei settori del PD stesso che guardano più a tutelare i patrimoni che non i beni comuni.
4) Il delicato passaggio delle
riforme istituzionali, dove l'attuale maggioranza manifesta una
propensione a lavorare con l'accetta , sia sulle “modifiche
Costituzionali” sia per la revisione di una legge elettorale
maleodorante di incostituzionalità.
Da questa breve sintesi si evince che non siamo messi affatto bene. L'assenza di una “Sinistra” in grado di dare voce a quella maggioranza di italiani, e sottolineo maggioranza, che in questo paese non ha più voce è l'evidenza di una deriva che non è solo politica, ma anche morale ed etica.
Spogliati dall'identitarismi e
dalle fughe di movimenti/partiti personali è con grande attenzione e
speranza che lo sguardo viene rivolto alla sollecitazione di Landini,
Rodotà (Assemblea 8 settembre a Roma) ed altri che partendo proprio da quello che è l'elemento
trasversale e unificante per la Sinistra , la Costituzione, vuole
porre le basi di un terreno comune di ricostruzione politica e
culturale della sinistra italiana.
Questo processo dovrà, per aver successo attraversare e coinvolgere le parti “sane” della sinistra del PD, quella parte di SEL che non può rassegnare il proprio destino ad una sudditanza senza autonomia politica al PD e a tutta quella marea di sinistra alternativa e senza casa che non può più limitarsi nell'arroccamento minoritario testimoniale o all'astensionismo come risposta politica elettorale.
Questo processo dovrà, per aver successo attraversare e coinvolgere le parti “sane” della sinistra del PD, quella parte di SEL che non può rassegnare il proprio destino ad una sudditanza senza autonomia politica al PD e a tutta quella marea di sinistra alternativa e senza casa che non può più limitarsi nell'arroccamento minoritario testimoniale o all'astensionismo come risposta politica elettorale.
Porre le diversità al servizio di
una crescita politica anziché come elemento di divisione resta la
chiave per un nuovo dizionario che ponga tutta la sinistra quale
propulsore alla crescita politica sociale del nostro paese.
Loris
Loris
3 commenti:
Mi scusi ma nella sua analisi lei parte da un pressupposto sbagliato, cioe' che il PD sia un partito di sinistra.La vera sinistra e' in Italia ormai rappresentata da SEL e da una frangia grillina, il PD, che viene giustamente definito il PD meno L,
e' ormai diventato il partito che tutela le banche, le finanziarie, le oligarchie europee e questo euro maledetto che sta strozzando l'economia italiana.Del resto quello che si e' sempre vantato di avere la tessera numero uno del PD non e' l'operaio di Sesto San Giovanni ma l'ingegner De Benedetti e questo la dice lunga.
Ho riletto ciò che ho scritto perchè mi è venuto il dubbio di aver scritto cose improprie. Da nessuna parte c'è scritto che il PD è più o meno di sinistra. Che dentro il PD ci siano persone che si riferiscono ad una sinistra è un dato di fatto.
Certo ma sono sempre meno e soprattutto contano sempre meno. il PD e' diventato ormai il partito dell'establishment europeo e delle oligarchie finanziarie.
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