La passione è finita?
"Per noi comunisti la passione non è finita. Ma per gli altri? Non voglio dar giudizi e mettere il piede in casa altrui, ma i fatti ci sono e sono sotto gli occhi di tutti. I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l'iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un "boss" e dei "sotto-boss". La carta geopolitica dei partiti è fatta di nomi e di luoghi. Per la DC: Bisaglia in Veneto, Gava in Campania, Lattanzio in Puglia, Andreotti nel Lazio, De Mita ad Avellino, Gaspari in Abruzzo, Forlani nelle Marche e così via. Ma per i socialisti, più o meno, è lo stesso e per i socialdemocratici peggio ancora...>> leggi tutto (intervista a E. Berlinguer)
E’ di oggi una notizia comparsa sui giornali di un autentico tesoretto uscito fuori dai rimborsi elettorali di quella che fu “la sinistra Arcobaleno” per un ammontare di circa sette milioni e 110.000 euro, spalmati dal 2008 al 2011.
Avendo partecipato attivamente e a mie spese a quella
campagna elettorale (non come candidato) senza alcun vincolo di appartenenza
credo che qualche cosa sono titolato a dirla.
La sinistra arcobaleno nacque
dopo la chiamata degli “stati generali della sinistra” nel dicembre 2007 e un
grosso equivoco ne fu protagonista. Quello che doveva essere un processo
unificante del popolo della sinistra, in realtà fu una conventicola delle
segreterie che si raffazzonò nell’intento di occupare alcuni spazi in
parlamento. Se tanto era il desiderio della base di questo processo unificante,
senza dubbio l’accaparramento di qualche scranno parlamentare da parte delle
segreterie soverchiava ogni ragionevole desiderio.
Il 15 aprile 2008, il giorno dopo
le elezioni, la coalizione di fatto rimaneva orfana dei suoi padri fondatori
che si affrettarono a consumarne il funerale vista la condanna da parte
dell’elettorato che escludeva ogni forma di rappresentanza all’interno del
parlamento italiano della così detta sinistra alternativa.
Scissioni, riapparentamenti,
dissolvimenti e rinascite e scioglimenti saranno i percorsi che, attraverso
congressi, gli eredi di quei partiti che parteciparono alla competizione
elettorale espleteranno negli anni successivi, con una caratteristica precisa
di essere nel proseguo della vicenda politica, “inefficienti” e “inadeguati”.
In questi anni è anche vero però,
che non sono stati pochi, i tentativi di risanare le ferite del 2008, vero è
che ipotesi di concorrere unitariamente su contenuti hanno sempre trovato
posizioni talmente cristallizzate da impedire proposte anche autorevoli come fu
nel 2009 la proposta di una lista unitaria, al di fuori delle segreterie dei
partiti , proposta in particolare da Rossana Rossanda, nella quale far
concorrere “nomi” della sinistra che si sono sempre spesi con competenza sui
temi specifi di lavoro, ambiente, beni comuni.
Oggi possiamo dire che l’assenza
di una qualsiasi presenza della sinistra italiana, al parlamento europeo , si
fa sentire, nel momento in cui l’Europa delle banche e della finanza segna il
tempo della nostra vita quotidiana, e quell’assenza è sicuramente frutto di
quell’ottusa autoconservazione di nuclei che trovano sempre meno brodo nel
quale alimentarsi.
A fronte di questa, sicuramente
non edificante, disamina della mia sinistra i quesiti che pongo sono diversi:
1) chi,
in questi anni ha incassato quei rimborsi elettorali, nei confronti dei quali
non mi voglio sbilanciare in alcun tipo di giudizio, sin dopo ad una attenta
rendicontazione?
2) Perché
ha continuato ad esistere una associazione denominata “sinistra arcobaleno”
quando il 19 aprile a Firenze fu evidente il distacco dei soggetti politici
strutturati che vi avevano fatto parte?
3) Perché
parte per lo meno di quel capitale non fu impiegato per sostenere quella
proposta unitaria della Rossanda per le Europee del 2009, che andava verso la
proposta unitaria che era stata comunque nelle intenzioni di chi partecipò
all’esperienza della “sinistra arcobaleno?
4) Sicuramente
la legge sui rimborsi elettorali deve essere rivista, considerando però che nel
nostro paese, le leggi non possono invocare la retroattività, forse ciò che
rimane di questo capitale può essere impiegato parte nel tentativo di salvare
l’editoria a rischio di chiusura della sinistra (magari unificando le testate a
rischio) e parte nella promozione della cultura europeista che ci consenta di
ritornare la dove il potere finanziario capitalista, mette non solo a rischio
la sopravvivenza di una sinistra, ma soprattutto quei ceti sociali a cui la
sinistra deve dare rappresentanza politica.
Loris
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5 commenti:
caro amico, era ....un altro secolo!!
Dal Blog di Claudio Grassi, estrapolo questa risposta
"Rispondo molto volentieri. La Sinistra Arcobaleno nel momento in cui ha deciso di presentarsi alle elezioni ha stabilito un accordo al suo interno per la ripartizione del finanziamento pubblico.
Prc 48%, Pdci 18%, Verdi 18%, Sd 16%. Sulla base di questa ripartizione il Prc ha incassato dal 2008 al 2011 circa 900.000 euro l’anno. Il loro utilizzo, così come la quota precisa incassata la puoi ricavare guardando i bilanci del Prc che sono pubblici."
ti posso dire quello che successe a Roma tra il settembre e l'ottobre 2008. Vinto il congresso del prc si insediò una nuova segreteria che scoprì esservi debiti per sirca 400.000 euro ma tutte le carte erano sparite salvo una corrispondenza tra l'ex segretario cittadino e vari imprenditori romani nella quale si chiedevano contributi poi incassati da versare o alla federazione o ad una onlus. Guarda caso i soldi erano stati versati esclusivamente alla onlus e la federazione ne era rimasta totalmente all'oscuro. Le domme depositate sul conto nazionale non c'erano più. Io per aver preteso che si facessero esposti su tutto questo dopo aver subito mesi di proce3ssi interni ho preferito andar via
@Anonimo: quindi i 400'000 euro di ammanco erano un eredità della precedente segreteria di Gior.? Chi era il revisorre e chi i revisori contabili?
fedritherock@yahoo.it
vorrei ribadire un paio di cose. Intanto scrivere in anonimato da un indice di poca credibilità, per cui sarebbe buona norma che nel momento che si affermano le cose ognuno se ne assumesse anche la responsabilità personale.
Ribadisco che scopo di questo post non era e non è quello di denunciare e/o accertare presunti illeciti, perchè ci sono sedi decisamente più appropriate.
Come ho già scritto la gestione politica è ben altra cosa, perchè può essere ineccepibile dal punto di vista amministrativo ma discutibile da quello politico.
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