foto di Fabio Dovana |
Oggi pomeriggio ho partecipato alla manifestazione
in val Susa: enorme, colorata, pacifica e consapevole della propria forza.
Sindaci, molti, e movimento uniti come non si vedeva da tempo; una risposta che
non ammette repliche a chi, per l’ennesima volta con i recenti arresti, ha
tentato di criminalizzare e intimidire il movimento.
Troppo per un governo cogestito da PDL e PD, gli azionisti politici di riferimento delle aziende che gestiscono gli appalti della TAV in una logica totalmente bipartisan. Gli stessi partiti che hanno rinnovato come un solo uomo la fiducia ai vertici della polizia condannati nei processi per il G8 di Genova. Gli stessi vertici che hanno ordinato l’assalto a sangue freddo nella stazione di Torino contro chi rientrava a casa dopo la manifestazione.
Troppo per un governo cogestito da PDL e PD, gli azionisti politici di riferimento delle aziende che gestiscono gli appalti della TAV in una logica totalmente bipartisan. Gli stessi partiti che hanno rinnovato come un solo uomo la fiducia ai vertici della polizia condannati nei processi per il G8 di Genova. Gli stessi vertici che hanno ordinato l’assalto a sangue freddo nella stazione di Torino contro chi rientrava a casa dopo la manifestazione.
Un blocco di potere che vede al
governo uomini (e donne) provenienti dai consigli di mministrazione delle
principali banche, dai fondi finanziari internazionali, da consulenze d’oro con
multinazionali interessati direttamente al giro d’affari che ruota attorno alla
TAV.
Non molleranno l’osso facilmente. La recente intervista del capo della
polizia lo spiega chiaramente: per riprendere i lavori hanno esplicitamente
messo in conto incidenti di percorso, ossia l’incolumità della popolazione della
valle è un optional che può essere ignorato.
Dovrebbe essere ormai chiaro a
tutti che lo scontro attorno alla TAV, va ben oltre l’alta velocità e la sola
val Susa: lo scontro, il confronto, è con chi vuole spendere 20 miliardi per la
TAV e altri 20 per i cacciabombardierei F35 mentre taglia le pensioni di 900
euro, precarizza il lavoro, taglia lo stato sociale e difende i grandi burocrati
dello Stato con una pensione annuale di 568.000 euro.
Non c’è
alternativa: o pagano loro o paghiamo tutti noi.
Il corteo di oggi ha
raccolto, non solo idealmente, forze diverse fra loro, sindacali, associative,
politiche, centri sociali ecc. attorno ad un unico obiettivo. Forse varrebbe la
pena di riflettere se questa unità deve proprio fermarsi solo all’imbocco della
valle e non può invece produrre qualcosa di più ampio a livello nazionale. La
situazione odierna e le settimane che ci aspettano richiedrebbero un simile
passo.
vittorio agnoletto
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foto di Uomoinpolvere
5 commenti:
Concordo con Agnoletto se riuscirà a dar vita ad un progetto nazionale mi conti pure fra gli aderenti..
Già che si parli di "progetto" e non di "nomi e poltrone" (come troppo spesso è avvenuto ultimamente a sinistra, anche in quella che amerebbe essere chiamata antagonista) mi pare un elemento positivo.
Direi che ciò che è avvenuto ieri a Torino rischia di essere l'accadimento esemplare di ciò che ci aspetta: repressione poliziesca dura e violenta di Movimenti ed Idee.
Cerchiamo di svegliarci ed organizzarci o sarà troppo tardi
La forza della lotta No Tav sta nella capacità di ciascuno di noi e di tutti noi insieme di moltiplicare la sua pratica e declinarla a livello locale, in ogni territorio, contro ogni opera inutile e dannosa e contro ogni decisione imposta con la violenza dello stato. Portare la Valle in città, si diceva in preparazione al corteo No Tav del 18 febbario a Milano. Un po', anche se per ora solo nella risposta alla repressione, forse ci si è riusciti.
Il momento per la Val Susa è cruciale, dopo il cambio di statuto della militarizzazione con la definizione dell'area del non-cantiere come sito di interesse strategico nazionale, e la resistenza sul piano giuridico si fa più difficile e logorante.
Nell'immediato gli occhi vanno tenuti puntati sul probabile tentativo di sgombero della Baita Clarea e di allargamento delle reti nella notte fra lunedì e martedì. Lo splendido e vincente corteo di ieri è servito a rafforzare gli animi in previsione di questa ennesima prova.
A sarà dura!
I cialtroni, vigliacchi anonimi che si dilettano nell'insulto rimanendo celati nell'anonimato possono coscienziosamente andare afc!
Questo movimento è la prova che si può e si deve reagire a questo blocco di spuculatori,tecnocrati. La democrazia è in ostaggio nelle loro mani.
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