Non sono meravigliato per le due sentenze della Cassazione sui fatti del g8 del 2001 , sicuramente la distanza tra i due giudizi pone però seri interrogativi sui valori fondanti la nostra democrazia.
Altro elemento che crea non poco disagio è l’individuazione su chi , tra cose e individui, abbia il primato, secondo l’interpretazione della Cassazione. Considerando la disparità di condanne un Bancomat ha più riconoscimento di un individuo, percosso, torturato, umiliato e privato della libertà di manifestare pacificamente il proprio dissenso.
Sono eclatanti anche alcune considerazioni sul fatto di chi usando armi improprie celando in vario modo la propria identità mette a repentaglio sia l’ordine pubblico che l’incolumità altrui. Per comprendere appieno queste affermazioni è indispensabile abbandonare ogni approccio ideologico e guardare il filmato nel link che segue.
Nel caso delle condanne dei manifestanti a “pesanti” pene detentive si fa ricorso al famigerato “concorso morale” degno del codice Rocco di fascista memoria. Nel caso dei poliziotti invece si rivendica la responsabilità individuale, impossibile da individuare in quanto mascherati e scarsamente collaborativi nell’individuazione dei responsabili dei pestaggi e delle torture.
Credo che il termine di “concorso amorale” con la stessa eccezione di quel “familismo amorale” trattato da Banfield nello studio di società retrograde dell’Italia degli anni 50, per quanto riguarda gli organismi di “polizia” per chi ha impedito la commissione d’inchiesta e per la cassazione che ha giudicato, sia la definizione più appropriata.
Loris
l link seguente è al sito OP con il filmato in cui si ricostruiscono attraverso i comunicati radio tra la questura e gli organi di polizia impiegati nelle strade le fasi più inquiestanti di quei giorni e di quelle ore.
Ovviamente sono pure riportate alcune fasi del dibattimento processuale.
Ingiustizia è fatta
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