Richiesta di libertà immediata per gli operatori sanitari di Emergency arrestati in Afganistan dagli agenti dei servizi di Kabul e da agenti dell’ISAF.
Intollerabile tentativo di togliere di mezzo Emergency, che da anni presta la sua opera in Afganistan a sostegno delle popolazioni civili che subiscono gli effetti delle guerre.
Con la pretestuosa accusa di collaborazione con i ribelli talebani nell’organizzazione di un attentato, sono stati prelevati nell’ospedale di Emergency di Lashkar-gah personale sanitario fra cui tre italiani che prestavano la loro opera in quella struttura sanitaria.
La neutralità di Emergency è la sua stessa garanzia per poter operare in zone di guerra dove il sapersi guadagnare il rispetto dei contendenti sicuramente non è solo un atto formale.
L’organizzazione fondata da Gino Strada, evidentemente, proprio per il suo alto profilo, crea problemi ai professionisti della guerra e rischia di essere una testimonianza imbarazzante su come vengono condotte le operazioni in Afganistan dalle forze armate afgane e dalla coalizione dell’ISAF di cui fa parte pure l’Italia.
Una richiesta precisa e decisa è formulata pure nei confronti del ministero degli Esteri italiano affinché si impegni energicamente affinché ci sia il rilascio e la possibilità di comunicare con gli operatori imprigionati.Le dichiarazioni del Ministro Frattini non sono sembrate troppo in sintonia con questa richiesta, ma confido in una pressione sufficiente da parte di forze politiche, mondo delle organizzazioni umanitarie e dell’associazionismo affinché possa trovare l’energia sufficiente per tutelare gli operatori sanitari e Emergency.
Intollerabile tentativo di togliere di mezzo Emergency, che da anni presta la sua opera in Afganistan a sostegno delle popolazioni civili che subiscono gli effetti delle guerre.
Con la pretestuosa accusa di collaborazione con i ribelli talebani nell’organizzazione di un attentato, sono stati prelevati nell’ospedale di Emergency di Lashkar-gah personale sanitario fra cui tre italiani che prestavano la loro opera in quella struttura sanitaria.
La neutralità di Emergency è la sua stessa garanzia per poter operare in zone di guerra dove il sapersi guadagnare il rispetto dei contendenti sicuramente non è solo un atto formale.
L’organizzazione fondata da Gino Strada, evidentemente, proprio per il suo alto profilo, crea problemi ai professionisti della guerra e rischia di essere una testimonianza imbarazzante su come vengono condotte le operazioni in Afganistan dalle forze armate afgane e dalla coalizione dell’ISAF di cui fa parte pure l’Italia.
Una richiesta precisa e decisa è formulata pure nei confronti del ministero degli Esteri italiano affinché si impegni energicamente affinché ci sia il rilascio e la possibilità di comunicare con gli operatori imprigionati.Le dichiarazioni del Ministro Frattini non sono sembrate troppo in sintonia con questa richiesta, ma confido in una pressione sufficiente da parte di forze politiche, mondo delle organizzazioni umanitarie e dell’associazionismo affinché possa trovare l’energia sufficiente per tutelare gli operatori sanitari e Emergency.
Loris
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