il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



martedì 31 luglio 2012

Buongiorno,
sono la sorella di un disabile domiciliato al Centro della ASL3 sito all'interno dell'ex area di Quarto, in via Maggio. Vorrei portare a conoscenza la situazione che si sta creando in seguito alla vendita da parte della Pubblica Amministrazione dell'area citata. All'interno della vasta area, parco ormai da anni abbandonato, numerosi immobili da ristrutturare, alcuni invece ristrutturati da poco tempo (non saprei dire con quale fine logistico), si trovano anche alcuni servizi della ASL3.
In particolare il centro citato all'oggetto che si occupa di handicap molto gravi.
Si tratta di una struttura di eccellenza della sanità pubblica. Nel corso di tutti questi anni, con la collaborazione di tutti, siamo riusciti a realizzare una struttura che consente all'utenza che ne usufruisce  di condurre ,malgrado il  grave handicap,  una vita "dignitosa".... !
Il servizio si occupa di circa 15 ragazzi con handicap molto gravi che risultano domiciliati al suo interno con una assistenza da parte degli operatori  degna di nota ( igiene personale costante ed adeguata, particolare attenzione non solo ai problemi motori ma anche psicologici e di  relazione con attività adeguate). Il centro  inoltre offre un servizio  quale "struttura di appoggio"  alle famiglie, in caso di situazioni improvvisamente critiche, volta all'assistenza per periodi brevi .
Tale servizio di emergenza risulta fondamentale per le famiglie.
Infine, di pari rilievo , il servizio  diurno dove ragazzi con handicap  anche meno gravi (in alcuni casi prevalentemente psichiatrici) svolgono attività giornaliere volte anch'esse alla socializzazione ed al recupero. Vorrei far notare come si tratti dell'unica struttura per handicap gravi presente nella ASL3 e, soprattutto, come non sia possibile  prevedere un  passaggio di tale servizio a strutture private in quanto il livello di assistenza necessario in questi casi non consente al "privato - convenzionato"  la gestione  del servizio all'interno dei costi stabiliti. Credo che mai come in questo caso, sia  palese la validità del servizio "pubblico", in quanto l'assistenza necessaria non può  consentire  un "profitto"  neppure in termini di  onesta retribuzione per un privato corretto e ligio ai propri impegni. Vorrei, infine, precisare che a mio giudizio la scelta della Pubblica Amministrazione di vendere l'area  dell'ex manicomio di Quarto non mi trova del tutto in disaccordo.
Purtroppo, data la condizione finanziaria attuale dell'ente locale, i costi di manutenzione della zona sono talmente elevati che, ripeto, non mi scandalizza la scelta fatta. uello che però non sarebbe assolutamente accettabile è l'eventuale scelta, nell'ottica di una nuova ubicazione del Centro, di una cambiamento del livello di assistenza o peggio della fine del servizio da parte della ASL3.
Ripeto questo sarebbe vergognoso !!
Nel quadro di una  ristrutturazione del servizio territoriale complessivo della ASL, credo che questo centro non solo sia da salvaguardare ma debba diventare un punto di riferimento  e possa contribuire seriamente ad aggregare e potenziare servizi di alto livello di assistenza, proprio per la sua specificità.
Chiedo a tutti un aiuto, l'interessamento da parte vostra come Consulta, per la verifica delle decisioni già prese e per un contributo fattivo  al fine di una corretta conclusione. Grazie, se possibile tenetemi informata,
Maria Teresa Roatta
clicca sull'immagine

martedì 24 luglio 2012

Un momento di attenzione, prego: SALVIAMO LA "COLLINA DEI MATTI" - Bastano cinque minuti di lettura e una mail di sostegno



vi preghiamo di concedere al problema di Quarto pochi minuti della vostra attenzione: se condividete il contenuto del documento seguente, inviate una mail di assenso all'indirizzo in calce (basta una riga con il vostro nome a sostegno della causa). ... e cliccate su mi piace1  :)
G R A Z I E



Documento costitutivo del “coordinamento per Quarto”

L'ex manicomio di Quarto è stato costruito nel 1894 sul luogo in cui sorgeva Villa Isola, di proprietà della Famiglia Spinola, e andava a sostituire il precedente ospedale per infermi di mente. Dopo la chiusura è stato destinato ad altri usi, fra cui uffici ed ambulatori della locale ASL. Un luogo storico, ricco di memoria, ma ricco di grandi potenzialità, teatro di rivoluzioni nel campo della Salute Mentale, che ancora oggi ospita 80 pazienti e diversi presidi socio-sanitari, inoltre accoglie una importante Biblioteca per la Salute Mentale, l’Istituto Museo delle Forme Inconsapevoli, il Centro Basaglia, il Centro Diurno Il Girasole, il Centro Diurno Disabili, la Scuola Elementare e Media Barrili, il Centro per l’Alzhaimer, il Centro per i Disturbi alimentari e tante altre attività. Dal punto di vista architettonico-urbanistico è preziosa isola verde con enormi spazi ancora da utilizzare.
Guardiamo questi palazzi sognando quello che potrebbero accogliere, un luogo dove portare la bellezza, unica vera cura possibile contro la sofferenza che ormai appartiene a noi tutti.

Le potenzialità di questo posto sono enormi.

Facciamolo rinascere! Potrebbe diventare una cittadella per la salute, la socialità, il lavoro, per l’arte e la cultura, essere luogo di ricerca, punto d'incontro e condivisione di realtà differenti che ora più che mai hanno bisogno di lavorare vicine e di avere un loro luogo per crescere.

Sull'intero complesso incombe, invece, la vendita con la conseguente dismissione di tutte le attività compreso l’allontanamento imposto alle ottanta persone che vivono ormai lì anche da più di trent’anni.

Con tutta probabilità è prevista l’edificazione di residenze private o l'ennesimo centro commerciale. Spazi rivolti all'interesse remunerativo del singolo, non-luoghi che aumentano l'alienazione e la compulsione della collettività.

* è importante che i pazienti continuino a vivere dove hanno ormai radicato i loro riferimenti; alcuni vivono a Quarto da più di trent’anni e spostarli attraverso una gara o un atto amministrativo vuole dire tradire queste persone nei loro diritti e rimettere in crisi la loro salute;

* diamo valore alla prospettiva riabilitativa della salute mentale, nella dimensione del bene comune, nella dimensione del servizio pubblico;

* la Biblioteca Psichiatrica e L’Istituto delle Forme Inconsapevoli con il Mueseoattivo, devono rimanere dove sono, a testimoniare e a rinnovare la memoria, il lavoro e la cultura relativa alla storia che ha permesso di trasformare la "collina dei matti";

* la cessione del patrimonio pubblico dell’ex OP di Quarto cancellerebbe la memoria di questi luoghi. Per questo vorremmo conoscere le ragioni che rendono tale ipotesi economicamente vantaggiosa per la collettività;

* c’è bisogno di andare oltre alla sola prospettiva economica, dobbiamo imparare a progettare i beni comuni attraverso la loro complessità, attraverso la ricchezza che tale complessità comporta.

Per questo proponiamo di guardare oltre le mura dell’ex OP di Quarto, alle altre proprietà pubbliche contenitori di servizi alla persona. E’ possibile immaginare il trasferimento all'interno del complesso di Quarto dei diversi presidi socio-sanitari, oggi collocati sul territorio del Levante, in sedi difficilmente accessibili? E’ possibile pensare di mettere in vendita queste altre sedi?

In questo modo Quarto potrebbe diventare un modello di gestione efficace delle risorse, e nel contempo, sarebbero garantite le necessità di bilancio da destinare alla salute di tutti i Cittadini.

Difendiamo questa realtà, punto di riferimento per il territorio del Levante e per l’intera città.


oltreilgiardino.ge@yahoo.it




Attendiamo il vostro sostegno! Seguiranno altre comunicazioni sotto forma di note e/o eventi!

Non vi stancate, per favore, e passate parola!



Ogni amico=tanti amici: creiamo un grande movimento per la salvezza della collina! Condividi

domenica 22 luglio 2012

Storie Partigiane-domani il saluto al Comandante "Cina"



Domani daremo l'ultimo saluto al Comandante Partigiano Augusto Pantaleoni.
"Gosto" o "Cina" come era conosciuto tra i compagni fu un attivo Gappista e Comandante Partigiano nella Brigata Buranello.
Piuttosto schivo nel raccontarsi rilascia questa preziosa testimonianza per il libro di Clara Causa "la Resistenza Sestrese" dove narra il suo, e di altri compagni, passaggio dalla Resistenza Cittadina nei Gruppi di Azione Patriottica, alla Resistenza in montagna nella Brigata Buranello con il grado di Comandante

Loris

"La sera del 10 Gennaio 1945, racconta il partigiano Pantaleoni, un nutrito gruppo di brigate nere, scortato da militi della RSI, fece irruzione in tre appartamenti di Sestri, sicuro di trovarvi dei partigiani. I fascisti avevano arrestato, in precedenza, uno della Resistenza, che costrinsero con la violenza e con le minacce a guidarli nei «covi» da lui conosciuti: Via Caterina Rossi, Via Manlio Cavagnaro (odierno Viale C. Canepa), Via Capitano del Popolo.
In Via C. Rossi abitava G. Canepa che fu condotto nel Carcere di Marassi. In Via M. Cavagnaro dove io alloggiavo insieme a Mario Cavagnaro, in quel momento Comandanti del Settore di Sestri il primo e del Ponente (Pegli-Voltri) il secondo, nell'appartamento della famiglia Cazzulo. lo riuscii a fuggire, nonostante avessi entrambi i piedi fratturati, mentre Mario, anch'egli ferito, fu arrestato e condotto prima all'ospedale, per essere curato, e dopo nel Carcere di Marassi, da dove uscì il 25 Aprile 1945, con la liberazione di Genova.
In Via Capitano del Popolo, dove fu la volta dei fratelli Mantero, Gino ed Ezio, e di Rinaldo Bozzano, trovato in casa loro. Bozzano, pur essendo Voltrese, militava nella Resistenza sestrese.
Mantero Gino e Bozzano vennero arrestati, mentre Ezio riuscì a nascondersi e quindi a sfuggire alla cattura.
Le brigate nere, dopo aver fermato la famiglia Cazzulo (madre e figlio) e l'infermiera Marta Fadda, che vennero interrogati, minacciati ed infine rilasciati, si misero alla mia ricerca.
Dopo aver trascorso la notte in una cantina di Via C. Rossi, riuscii a raggiungere, con 1'aiuto di Mantero, di Martinis e di Petretto, l'abitazione di JSaccone Umberto, dove ricevetti la visita del Dott. Rusca. Era il 12 gennaio.
I fascisti, individuata l'abitazione, si apprestarono a fare un rastrellamento nella zona, ma io, venutone a conoscenza, mi spostai, sempre aiutato dai partigiani a mezzo di una carriola, nella casa di Maria Tomatis.
Fu questa, una tappa breve, perché sopraggiunsero subito i brigatisti, che arrestarono la Tomatis e, stranamente uscirono senza perquisire l'appartamento. In cucina eravamo in tre, ma l'irruzione e l'arresto di Maria avvennero così repentinamente, che fu impossibile ogni eventuale reazione.
Ci spostammo nell'appartamento disabitato di Galliari Ernesto, in Via C. Rossi. (Le ultime case a mare di questa via erano state fatte evacuare dai tedeschi, che temevano uno sbarco alleato).
Qui trovammo un po' di pane e una branda per dormire. Era la notte del 13 Gennaio.
Finalmente, il 15 Gennaio, caricato sulle spalle di Pietro Boido, fui portato in stazione e con il treno accompagnato a Voltri, dove ero atteso dai partigiani locali.
Dopo tre giorni di permanenza e di spostamenti, da Voltri a Fabbriche, fui inviato da Giovanni Panciroli in montagna, nella Brigata Buranello, a mezzo di un mulo.
Nel frattempo i fascisti avevano provveduto:
ad arrestare il Saccone con il figlio Sergio, che vennero deportati nel campo di concentramento di S. Sabba; a fermare e a diffidare il Dott. Rusca; ad arrestare Maria Tomatis, che uscì dal carcere il 25 Aprile 1945; a ricercare Pietro Boido che, sfuggito alla cattura, verrà arrestato il mese dopo, per essere fucilato poi a Cravasco.
In quei giorni, il Comando decise di spostare in montagna tutto il gruppo dei più attivi e dei più esposti gappisti sestresi e Comandanti delle Brigate sestresi:
- Alessandria Giacomo
- Bana Giulio
- Calcagno Giuseppe
- Galliari Ernesto
- Mantero Ezio
- Martinis Napoleone
- Oddone Giuseppe
- Petretto Michele
- Ravera Mario
L'organizzazione militare delle Brigate Garibaldine subì un duro colpo. I rapporti con il Centro furono interrotti. Ma già nei primi giorni di Febbraio, le formazioni partigiane continuarono la lotta, grazie al partigiano Racchetta e al compagno Morasso Sergio, che erano stati delegati dal
Centro a riprendere i contatti.

Questi avvenimenti facilitarono, però, la penetrazione di alcune spie, che saranno successivamente scoperte e giustiziate." 

Testimonianza di Augusto Pantaleoni  su "la Resistenza Sestrese" di Clara Causa

Sestri Ponente - 26 aprile 1945 - i Partigiani sfilano in Piazza Baracca

Ne è valsa la pena? Ecco cosa risponde un Partigiano.

Caro Letta, se tu senti la mancanza di Cossiga, noi sentiamo ancor di più la mancanza di Giorgiana

Caro Letta, se tu senti la mancanza di Cossiga, noi sentiamo ancor di più la mancanza di Giorgiana


...e pensare che la responsabilità politica di quella morte, sta in colui di cui tu senti la mancanza, da lo spessore morale tra chi credeva nei valori della partecipazione, della rivendicazione dei diritti civili e chi si arrabatta nelle trame di potere, vive nei giochi di partito e giustifica anche le nefandezze di un passato mai stato così presente dopo questi due giorni trascorsi in una Genova che mantiene memoria dei biechi calcoli di una destra politica che mai ha rinunciato alla violenza pur di imporre la propria linea politica.
Giorgiana.....sino a Carlo una lunga scia di sangue le cui responsabilità politiche sono davanti a tutti.
Loris


venerdì 20 luglio 2012

Oggi, ore 17.27 in Piazza Alimonda con la memoria a 11 anni fa ed il presente in piazza ad Atene e Madrid


…Sto per muovermi verso Piazza Alimonda, un appuntamento con la “memoria” , la memoria di un ragazzo ucciso, che insieme a centinaia di migliaia di altri giovani manifestavano affinchè un altro mondo fosse possibile.
Un mondo che in questi anni ha arrogantemente seguito le regole della globalizzazione, del mercato, della speculazione, dell’erosione dei diritti .

Sono stati quei grandi della terra che nelle politiche impostate portavano il cancro di una crisi che cercano di far pagare comunque a chi la crisi non l’ha generata ma la subisce a fronte di esigenze di salvaguardia degli interessi di pochi nelle cui mani si è accentrato il potere economico mondiale.

Guardare solidarmente a piazza Syintagma ad Atene, o alle piazze spagnole oggi vuol dire essere presenti nella piazza della memoria di Genova. Affinchè il sacrificio di Carlo e di tutti quelli che di Genova mantengo il ricordo per l’ingiusto sangue fatto versare da “pezzi” di questo Stato , dobbiamo trovare la possibilità di raccordare tutte le lotte dei lavoratori europei contro questo mercato assassino!

Loris





domenica 15 luglio 2012

Concorso amorale - Genova g8, ingiustizia è fatta





Non sono meravigliato per le due sentenze della Cassazione sui fatti del g8 del 2001 , sicuramente la distanza tra i due giudizi pone però seri interrogativi sui valori fondanti la nostra democrazia.

Altro elemento che crea non poco disagio è l’individuazione su chi , tra cose e individui, abbia il primato, secondo l’interpretazione della Cassazione. Considerando la disparità di condanne un Bancomat ha più riconoscimento di un individuo, percosso, torturato, umiliato e privato della libertà di manifestare pacificamente il proprio dissenso.

Sono eclatanti anche alcune considerazioni sul fatto di chi usando armi improprie celando in vario modo la propria identità mette a repentaglio sia l’ordine pubblico che l’incolumità altrui. Per comprendere appieno queste affermazioni è indispensabile abbandonare ogni approccio ideologico e guardare il filmato nel link che segue.

Nel caso delle condanne dei manifestanti a “pesanti” pene detentive si fa ricorso al famigerato “concorso morale” degno del codice Rocco di fascista memoria. Nel caso dei poliziotti invece si rivendica la responsabilità individuale, impossibile da individuare in quanto mascherati e scarsamente collaborativi nell’individuazione dei responsabili dei pestaggi e delle torture.

Credo che il termine di “concorso amorale” con la stessa eccezione di quel “familismo amorale” trattato da Banfield nello studio di società retrograde dell’Italia degli anni 50, per quanto riguarda gli organismi di “polizia” per chi ha impedito la commissione d’inchiesta e per la cassazione che ha giudicato, sia la definizione più appropriata.

Loris

l link seguente è al sito OP con il filmato in cui si ricostruiscono attraverso i comunicati radio tra la questura e gli organi di polizia impiegati nelle strade le fasi più inquiestanti di quei giorni e di quelle ore.
Ovviamente sono pure riportate alcune fasi del dibattimento processuale.
Ingiustizia è fatta

giovedì 12 luglio 2012

accettare o no una commessa militare? Noi diciamo no

Ricevo e inoltro a tutta la rete con la preghiera della massima diffusione.
Loris



Pisa, 11 luglio 2012
Care amiche ed amici del Distretto di Economia Solidale AltroTirreno,


la crisi economica e finanziaria sta colpendo pesantemente il tessuto produttivo del nostro Paese. Una situazione generata dall'irresponsabilità di un'economia e di una finanza senza regole si sta sempre più tramutando in imprese che soffrono, lavoratrici e lavoratori in cassa integrazione, fatturati in caduta libera, come sta accadendo nei nostri territori per il caso delle aziende di cui sono titolare, la Morellato Termotecnica (www.morellatotermotecnica.it) e la Morellato Energia (www.morellatoenergia.it).
La scorsa settimana è arrivata in ditta una richiesta di sopralluogo e, successivamente, di preventivo, dalla Wass (http://www.wass.it/WASSWEB/) un'azienda parte del gruppo Finmeccanica e che contribuisce allo sviluppo di tecnologia militare (http://www.wass.it/WASSWEB/index.php?option=com_content&task=view&id=23&Itemid=140).

Hanno proposto alla Morellato Termotecnica (la ditta del gruppo che si occupa di idraulica, climatizzazione e solare termico) una commessa da 30mila euro circa, 8-10 mila di utile, per diversi interventi tra cui una sistema di raffreddamento per una vasca da 10mila litri, usata nei loro laboratori. E' una cifra importante, che potrebbe corrispondere a quello che si potrebbe ottenere con l'installazione di 38 climatizzatori o di 12 impianti di solare termico e che ci aiuterebbe a tamponare almeno temporaneamente i problemi dell'oggi. L'attuale situazione di crisi economica, il crollo del fatturato e le difficoltà che stanno affrontando le nostre aziende, ci ha messo nelle condizioni di dover scegliere tra coerenza e necessità, tra accettare una commessa che avrebbe dato ossigeno alle casse ma derogando sui principii etici oppure rifiutare in nome di una coerenza di base, ma contraddicendo le basi della razionalità economica.

Abbiamo aperto una discussione interna ed un confronto con OdES, l'Officina dell'Economia Solidale di Pisa, a partire dal Patto per il Distretto di Economia Solidale che ci siamo impegnati a sottoscrivere lo scorso maggio e che definisce la cornice di coerenza e di cooperazione reciproca all'interno della quale gli aderenti al patto dovrebbero muoversi ed agire. Tutto questo ha portato a sviluppi importanti.

Lunedì scorso, dopo una riflessione sofferta, abbiamo deciso di mandare un'email alla Waas confermando l'intenzione di non procedere con la proposta commerciale. Nonostante la crisi aziendale non sia risolta né migliorata nel corso degli ultimi giorni. Un estrapolato del testo è qui sotto

"[...] Alla fine abbiamo deciso che non presenteremo la nostra offerta per l'impianto da installare [...].
Siamo consapevoli che il nostro contributo alla realizzazione della struttura militare sarebbe stato marginale e certamente ci sarà un'altra azienda che ci sostituirà, ma non ce la sentiamo di mettere le nostre competenze al servizio di un'opera che potrà sviluppare tecnologia bellica.
Mi scuso per il tempo che le abbiamo sottratto e la ringrazio per la fiducia che ci aveva accordato [...]".

La discussione interna e la disponibilità dimostrata da OdES, hanno aiutato ad evitare di fare un passo in una direzione insostenibile, almeno eticamente. Rimane però aperto tutto il resto: la necessità di dare risposte all'interno dell'azienda a chi, tra i lavoratori, potrebbe non capire; l'importanza di approfondire forme di solidarietà e collaborazione all'interno del Patto del Distretto di Economia Solidale; il ruolo positivo che ha giocato e che potrebbe giocare l'economia solidale nell'aiutare le persone (prima che le aziende) a non rimanere compressi tra necessità e coerenza.

Per questo crediamo importante andare avanti assieme, anche con il supporto delle reti dell'economia solidale e sociale, perchè non debba più accadere che imprese come la nostra si debbano trovare in situazioni simili.
L'attuale momento storico è difficile per tutti e le vie d'uscita sono molte. Noi abbiamo scelto quella della cooperazione e dell'approccio etico all'economia. Nonostante i problemi, anche davanti alle difficoltà crediamo non si possa derogare su certi principii. Ma per poter andare avanti abbiamo bisogno anche di voi, del vostro sostegno e della vostra collaborazione.

Un caro saluto
Valerio Morellato
Titolare e amministratore
Morellato Termotecnica e Morellato Energia

domenica 8 luglio 2012

De Gennaro parla come un capobanda. Avrebbe dovuto essere immediatamente rimosso dal suo incarico di governo. (V. Agnoletto)




De Gennaro parla come un capobanda. Avrebbe dovuto essere immediatamente rimosso dal suo incarico di governo.

pubblicata da Vittorio Agnoletto il giorno domenica 8 luglio 2012 alle ore 18.25 


De Gennaro ha rilasciato poco fa una dichiarazione. Questo il mio commento.
“Le parole di De Gennaro sono opposte a quelle che ci si dovrebbe aspettare da un uomo che ha giurato di servire le istituzioni e che oggi rappresenta il governo; sono parole molto più simili a quelle di un capobanda che, dopo aver subito una sconfitta, resta consapevole dell’enorme potere di cui ancora dispone e manda messaggi precisi ai suoi interlocutori, agli uomini di governo. I quali possiamo esserne certi, si affretteranno ad adeguarsi e anche questa volta non oseranno chiedergli di farsi da parte. E, come egli stesso annuncia, rimarrà tranquillamente al suo posto di governo.
Nelle parole dell’ex capo della polizia non c’è nemmeno l’ombra delle scuse che, se pur solo formalmente e strumentalmente, ha chiesto il suo successore Manganelli.
De Gennaro, con arroganza rivendica ogni cosa e sfottendo i giudici osa addirittura affermare, che tutto si è svolto secondo la Costituzione, lui che a Genova nel 2001 era il capo della polizia e quindi il responsabile della gestione dell’ordine pubblico.
Nemmeno una critica verso i dirigenti di polizia condannati per reati estremamente gravi, ai quali va anzi la sua solidarietà. La stessa solidarietà in nome della quale per undici anni i vertici della polizia hanno cercato di impedire l’azione dei pubblici ministeri e di bloccare i processi. Per tutti gli altri resta solo un generico dolore; nemmeno un accenno alle vittime della violenza provocata dai suoi sottoposti.
Il silenzio colpevole di tutto il Parlamento è pari solo all’accondiscendenza che i gregari hanno verso il loro boss. In qualunque altro Paese europeo De Gennaro sarebbe stato sospeso dall’incarico già nel 2001 .”

Vittorio Agnoletto, nel luglio 2001 a Genova portavoce del GSF









sabato 7 luglio 2012

Ho trovato un miliardo e duecento milioni di euro (1.200.000.000) per garantire dei servizi




CON PIU’ DI UN MILIARDO E DUECENTO MILIONI DI EURO (1.200.000.000)


Quanti letti di ospedale si possono mantenere?

Quanti servizi sanitari si possono ancora erogare?

Quanto stato sociale può essere ancora mantenuto a tutela soprattutto delle categorie più deboli e bisognose di quell’intervento solidale privilegio di quei paesi definiti “CIVILI”?



Questa cifra sarebbe già disponibile e pronta ad intervenire evitando per lo meno una parte dei tagli previsti da quella sciagura della spending review del governo Monti.

Si tratta della quota dell’8 per mille che gli italiani già destinano forzatamente a soggetti diversi e in particolare : Stato, Chiesa Cattolica, Unione italiana delle Chiese avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Unione delle Chiese metodiste valdesi, Unione delle comunità ebraiche italiane, Chiesa Evangelica Luterana in Italia. 

Considerando che quella che è stata messa in campo dal governo è una vera e propria “Soluzione finale” dello Stato sociale, con la gasificazione di diritti, come quello alla salute o quello alla giustizia e la salvaguardia di una ristretta razza eletta di speculatori finanziari e bancari, non si comprende perché continuare a subire questo prelievo forzoso destinato alle confessioni formalmente per opere di “beneficenza” e emergenze umanitarie.


La cifra in realtà è allo stato attuale assai più consistente in quantto è stato preso a riferimento il dato dei redditi 2006, ripartiti nel 2010 (1.149.289.469 euro)(1). Anche in questo caso la considerazione che verosimilmente non si discosta dalla realtà è che l’8 per mille ha subito una lievitazione naturale aumentando progressivamente e costantemente.

Credo che a questo punto, ai soggetti beneficiari possa essere destinato, come alle ong e a tutti quegli organismi del terzo settore che si occupano di volontariato il 5 per mille su base volontaria.

In un paese civile, le tasse servono per garantire i servizi, servono per garantire lo “Stato sociale”. Non è accettabile sotto ogni profilo una maggiore imposizione e ulteriori tagli ai servizi.
La cura dei bisogni di tutti i cittadini indipendentemente dal credo viene prima della cura di qualsiasi anima, cattolica luterana o ebrea che sia.
Con la stessa voracità dimostrata nell'aggredire diritti, risparmi e guadagni degli italiani siano immediatamente rivisti gli accordi e le convenzioni con gli organismi religiosi.
Loris

venerdì 6 luglio 2012

Sentenza Diaz: E ora ….fuori dalla Polizia!


…è di poche ore fa  la sentenza della cassazione che conferma le condanne ai poliziotti protagonisti della “macelleria messicana” della scuola Diaz .
Per alcune delle vittime sono 11 anni di attesa di una giustizia tradita prima di tutto da quella politica che ha impedito la commissione d’inchiesta parlamentare e che ha però in tutti questi anni provveduto a promuovere a posti sempre più importanti quei funzionari dello Stato che oggi risultano condannati, ma soprattutto interdetti dai pubblici uffici.
La scelta politica di mantenere e promuovere questi uomini ha come conseguenza diretta tutti quei casi che da Aldrovandi, a Cucchi o Bianzino , sino ai più recenti pestaggi immotivati, e il far ritenere che l’indossare una divisa sia sinonimo di impunità indiscriminata.

L’assalto alla Diaz resta uno degli episodi più odiosi della vicenda del G8 genovese del 2001, in quanto in maniera preordinata vengono costruite prima le prove per poter scatenare, con l’ipotesi di una possibile “giustificazione” una vigliacca aggressione nei confronti degli ospiti della scuola Diaz che , era stata messa a disposizione dell’amministrazione quale point del Genoa social forum.


Fuori dallo Stato i condannati! Una loro ulteriore presenza all’interno di quegli organi non troverebbe oggi più nessuna comprensione.
Loris


Breve rassegna stampa

clicca sull'immagine per andare al testo






reportage fotografico della manifestazione del luglio 2011







domenica 1 luglio 2012

e l'Italia giocava alle carte e parlava di calcio nei bar....




…Non c’è cosa più amara di un flash, un deja vu, un…ma questa cosa si è già vista.



Era il 15 luglio 1948 e su tutto il territorio nazionale a seguito dell’attentato all’onorevole Togliatti era esploso più di un malcontento, era esplosa la rabbia della “Resistenza tradita” erano ricomparse le armi nascoste dai partigiani era insorto il movimento dei lavoratori.


Bartali al tour de France in due strepitose tappe , con la benedizione del papa e l’incoraggiamento di De Gasperi riconquista la maglia gialla sul francese Bobet. Il giornaleradio aprì i servizi con la vittoria di Bartali al tour de France…. Dell’occupazione delle fabbriche, dei tram saldati alle rotaie…. Dello scontro sociale e politico……. Ritornò la calma e la presunta “pace sociale”.

Sono passati pochi giorni dall’approvazione alla camera di quella riforma del lavoro così cara alle banche e ai poteri forti economici che si alimentano della macelleria sociale e del lavoro degli altri, tra pochi minuti inizierà la finale tra Spagna e Italia, ma già nella semifinale inconsapevolmente Balotelli ha provveduto ad edulcorare gli effetti negativi del voto alla Camera… 


Si è un deja vu... e gli italiani sono uno strano popolo.

La partita è iniziata...in fondo se domani avremo un po più di disoccupazione e un po di servizi in meno anche se non dovesse andar bene la finale..... resta una nazionale che è arrivata in finale. 








PS. Per onestà intellettuale e storica bisogna ricordare che furono gli stessi dirigenti Comunisti , Togliatti dal letto di ospedale, e dirigenti della CGIL (Di Vittorio) che si adoprarono affinche la situazione non degenerasse ulteriormente.

BEGIN

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