il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



venerdì 14 dicembre 2012

Ognuno è il prodotto della propria cultura, della propria educazione e della propria formazione. Io sono figlio di mio padre


"Ognuno è il prodotto della propria cultura, della propria educazione e della propria formazione. Io sono figlio di mio padre, della sua cultura, della sua educazione e della sua formazione. Sono anche figlio del dolore che l’interruzione traumatica di questo flusso di concetti ha richiesto per ricomporre quella cultura, quella educazione e quella formazione.
(15 dicembre 1964 – 15 dicembre 2012)"

Ieri sono comparse le cifre sulla stima della ricchezza in Italia. Fonte dei dati è la Banca d’Italia, quindi , dati definibili attendibili.
La metà più povera delle famiglie italiane detiene il 9,4% della ricchezza totale mentre il 10% più ricco detiene il 45,9. Se non fosse la Banca d’Italia uno potrebbe dire che è uno slogan dei No-global.
Un altro dato sempre fornito dall’istituto di Via Nazionale è l’ammontare del debito pubblico, che a ottobre ha sfondato i duemila miliardi di euro.
La chicca dei numeri però arriva nel momento in cui qualcuno scrive che il debito per famiglia è di 82.000 euro. Ovviamente gli 82.000 sono uguali sia per coloro che detengono il 9,4 di ricchezza sia per coloro che hanno il 45,9.

Dopo un anno di governo Monti non siamo sicuramente diventati degli economisti, ma sicuramente siamo in grado di comprendere qual è il livello delle nostre tasche e riusciamo sempre più a comprendere perché in un anno si è voluto massacrare lo stato sociale attraverso il taglio alle pensioni e alla sanità, violare i diritti acquisiti dei lavoratori (art.18), precarizzare ulteriormente il lavoro, elargire sovvenzioni alla scuola privata a scapito di quella pubblica e infine (solo per una questione di sintesi) mantenere i privilegi alla chiesa cattolica tassando indiscriminatamente il 90% degli italiani.

Si comprende fin troppo bene perché non è stata fatta una patrimoniale, e si comprende, perché la si vive che i segni di una ripresa sono al di la da venire. Non solo, ma nel momento in cui ci dovesse essere, i primi a sentirla saranno il 10 % più ricco.

Due dichiarazioni una di ieri di Bersani, e una di oggi di D'Alema credo vadano lette con la logica dei numeri della Banca d’Italia. Il desiderio di aprire al centro e al professore dopo l’eventuale vittoria da parte del PD è la conferma che il 10% continuerà ad essere tutelato mentre il restante 90 % sarà quello che continuerà con le lacrime e il sangue, con i posti di lavoro che saltano, con gli indebitamenti personali che crescono e lo stato attraverso i suoi tentacoli (Equitalia) potrà pignorare e depredare ulteriormente .
D'Alema invece ha affermato che non sarebbe “morale” una candidatura del professore. Tradotto in volgare dovrebbe significare che lo hanno sponsorizzato, gli hanno fatto fare tutto ciò che voleva rendendosi complici del furto di futuro alla maggioranza degli italiani e ora, dopo che hanno dato rassicurazioni che non si modificherà niente di ciò che Monti aveva già deciso, lui non vuole mollare il giocattolo al PD, a Bersani e al suo mentore D'Alema. La domanda è: - ma cosa cambia?

Conclusione: grazie per aver avuto una cultura, una educazione, una formazione che mi permette di comprendere le ingiustizie e le iniquità e mi schiera dalla parte di chi lavora e lotta. Ognuno ha i propri maestri, altri invece spezzano volutamente il proprio fusto dalle radici che alimentano delle proprie origini. Restano in vita ma di fatto sono dei mostri.

Loris




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