Caro Bersani,
Ti scrivo, per lo meno ci chiariamo un po. Non ti ho votato, anzi non voto neanche PD e se avrai pazienza di leggere anche solo che alcuni post del mio blog capirai il perché non voto il PD e se arriverai alla fine di questo post perché non ti avrei comunque votato.
Le tue prime dichiarazioni hanno riguardato il tema del lavoro e del precariato. Mai parole riuscirono a sollecitare in maniera così decisa una reazione che al momento attuale si trasforma in questo post.
Essendo la mia formazione culturale quella operaia e popolare tipica del ponente Genovese (mio padre era operaio all’Ansaldo nei primi anni 60) contraria a personalizzare scelte ed eventi politici ho sempre avuto diverse remore a parlare di me, del mio lavoro e dei miei problemi. Mi rendo conto oggi di aver sbagliato perché solo socializzando le mie problematiche è possibile dare risposte collettive e condivise.
Tutto questo preambolo per chiederti come mai da ministro per lo sviluppo economico insieme al tuo collega Visco avete in maniera sistematica operato per mettere in difficoltà il così-detto popolo delle partite IVA oltre a molti altri compagni di sventura che rientrano sempre e comunque nella categoria dei precari.
Non puoi dimenticare la prima legge finanziaria dell’ultimo governo Prodi dove riusciste a partorire quel provvedimento di aumento del contributo previdenziale di 10 euro in 2 tranches, del 5% cadauna al fine di garantire in piccolissima parte apparenze di ammortizzatori sociali per quei lavoratori che definite precari ma ai quali non disdegnate di prelevare aliquote altissime di contribuzione per restituire il niente sia in termini pensionistici sia come ammortizzatori sociali. In quella circostanza non avete neanche rispettato la regola della base della piramide (piccoli prelievi perché il numero di contribuenti è elevato) vi ci siete scagliati come squali assetati di sangue con quel dissennato aumento del 10% sul reddito arrivando quindi ad un 28 % per avere una restituzione valutata all’attuale di 500 euro mese, per molti nessuna indennità di malattia, e per la stragrande maggioranza addirittura l’onere di anticipare balzelli su importi presunti mai incassati. Proprio in quel maledetto anno del vostro provvedimento ebbi la sventura di fermarmi per un po di mesi dal lavoro per una malattia che stava per risolvere il mio problema e a voi poneva invece il problema di cercare un altro da spremere, per quella inattività esente da lavoro e fatturazioni sono arrivato al punto di pagare addirittura la tassa sulla povertà come la definii io. Essendo stato l’anno precedente un anno di normale incasso gli anticipi che dovevo versare risultavano di gran lunga superiore a quanto stavo incassando ed infine dovetti versare una cifra ridotta all’ultima autotassazione in quanto materialmente non li avevo e non sapevo se li avrei incassati, compensando successivamente con un “ravvedimento operoso”. Tassa sulla povertà è il termine più corretto.!
Per queste ragioni vedendo che il tuo primo pensiero è diretto a noi precari e popolo delle partite iva qualche preoccupazione in più mi viene.
Non voglio dilungarmi oltre anche se gli argomenti non mancano di sicuro.
Ti scrivo, per lo meno ci chiariamo un po. Non ti ho votato, anzi non voto neanche PD e se avrai pazienza di leggere anche solo che alcuni post del mio blog capirai il perché non voto il PD e se arriverai alla fine di questo post perché non ti avrei comunque votato.
Le tue prime dichiarazioni hanno riguardato il tema del lavoro e del precariato. Mai parole riuscirono a sollecitare in maniera così decisa una reazione che al momento attuale si trasforma in questo post.
Essendo la mia formazione culturale quella operaia e popolare tipica del ponente Genovese (mio padre era operaio all’Ansaldo nei primi anni 60) contraria a personalizzare scelte ed eventi politici ho sempre avuto diverse remore a parlare di me, del mio lavoro e dei miei problemi. Mi rendo conto oggi di aver sbagliato perché solo socializzando le mie problematiche è possibile dare risposte collettive e condivise.
Tutto questo preambolo per chiederti come mai da ministro per lo sviluppo economico insieme al tuo collega Visco avete in maniera sistematica operato per mettere in difficoltà il così-detto popolo delle partite IVA oltre a molti altri compagni di sventura che rientrano sempre e comunque nella categoria dei precari.
Non puoi dimenticare la prima legge finanziaria dell’ultimo governo Prodi dove riusciste a partorire quel provvedimento di aumento del contributo previdenziale di 10 euro in 2 tranches, del 5% cadauna al fine di garantire in piccolissima parte apparenze di ammortizzatori sociali per quei lavoratori che definite precari ma ai quali non disdegnate di prelevare aliquote altissime di contribuzione per restituire il niente sia in termini pensionistici sia come ammortizzatori sociali. In quella circostanza non avete neanche rispettato la regola della base della piramide (piccoli prelievi perché il numero di contribuenti è elevato) vi ci siete scagliati come squali assetati di sangue con quel dissennato aumento del 10% sul reddito arrivando quindi ad un 28 % per avere una restituzione valutata all’attuale di 500 euro mese, per molti nessuna indennità di malattia, e per la stragrande maggioranza addirittura l’onere di anticipare balzelli su importi presunti mai incassati. Proprio in quel maledetto anno del vostro provvedimento ebbi la sventura di fermarmi per un po di mesi dal lavoro per una malattia che stava per risolvere il mio problema e a voi poneva invece il problema di cercare un altro da spremere, per quella inattività esente da lavoro e fatturazioni sono arrivato al punto di pagare addirittura la tassa sulla povertà come la definii io. Essendo stato l’anno precedente un anno di normale incasso gli anticipi che dovevo versare risultavano di gran lunga superiore a quanto stavo incassando ed infine dovetti versare una cifra ridotta all’ultima autotassazione in quanto materialmente non li avevo e non sapevo se li avrei incassati, compensando successivamente con un “ravvedimento operoso”. Tassa sulla povertà è il termine più corretto.!
Per queste ragioni vedendo che il tuo primo pensiero è diretto a noi precari e popolo delle partite iva qualche preoccupazione in più mi viene.
Non voglio dilungarmi oltre anche se gli argomenti non mancano di sicuro.
Loris
e se alle primarie avesse partecipato questo Bersani?
4 commenti:
Ma precari non erano i lavoratori subordinati con contratto a termine o di collaborazione? Tecnicamente il tuo discorso non fa una grinza, ma se ragionassimo così anche i titolari d'azienda sono precari, non trovi?
dal punto di vista contributivo quelli a cui faccio riferimento io sono gli iscritti alla gestione cassa separata dell'inps. Le imprese hanno un'altro regime previdenziale. Inizialmente quando ho preso la partita Iva non c'era neanche la gestione cassa separata.
Successivamente sono stati accorpati tutti alla gestione cassa separata con enormi differenze di trattamento a questo punto.Paradossalmente come tu ben sai forme assolutamente inadeguate di ammortizzatori sociali nei confronti di quei contratti che rientrano nella legislazione corrente esistono. Per le partite iva tout court no ma gli è chiesto un forte contributo che proporzionalmente risulta essere assai più oneroso che quello che versa l'azienda per conto dei propi dipendenti, soprattutto per la mancanza di alcuni servizi.
In tutti questi movimenti che citavo sopra la ricerca di un "ordine" o contratto è sotto certi aspetti la stessa ricerca di un posto di lavoro avendo chiaro che il problema è lavoro precario, quindi a termine.
Rispetto come sempre la tua posizione, ma non dimentichiamo che l'Italia ha soluzioni di ammortizzatori che all'estero non esistono. Per dirne una la Cassa Integrazione (nella Grande Germania non sanno nemmeno cosa sia). Oppure l'indennizzo per maternità. Proprio mia moglie partorirà a Gennaio ed appartiene alla Gestione Separata in quanto libera professionista. Ebbene l'INPS (quindi lo Stato, quindi noi) le darà lo stipendio (80% della mensilità), per i cinque mesi di meternità obbligatoria.
C'è ancora molto da fare, anche se non conosco nel dettaglio le cose di cui parli, e sono convinto che, per lo meno non a breve, il PD non sarà la cura. Però da qualche parte bisogna pur cominciare, anche perchè (mi duole dirlo), le sinistre al momento non si sono messe esattamente nella condizione di poter dire la loro.
Saluti
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