il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



martedì 30 marzo 2010

Sarà una rossa primavera?

…Riprendo la parola.
Se dovessi sintetizzare il risultato elettorale direi che è andata meglio di quanto ipotizzavo un mese fa e peggio di quanto mi aspettassi alle 15 di ieri pomeriggio. Con la schizofrenia però non si fa politica e soprattutto non si può pretendere di ottenere risultati apprezzabili a meno di non appartenere allo schieramento tout-court di destra.
Continuo a reputarmi di sinistra, per cui, alcune considerazioni, che non risultano essere novità nel mio pensiero, necessitano.
Il grande assente sulla scena politica italiana, risulta essere un “progetto politico”. Se alla destra questa assenza è congeniale a fare, in maniera estemporanea gli interessi di una sua dirigenza pronta a fare e a negare contemporaneamente, nei confronti della sinistra tale assenza comporta la stessa mancanza della funzione storica della sinistra al fianco dei ceti produttivi e dei così-detti “ultimi”.
La necessità della speranza in una propria emancipazione, in una propria cultura egemone, della necessità di gestire in maniera attiva i conflitti rientrano a tutto tondo nel rapporto tra sinistra politica e blocco sociale di riferimento.
Se nei giorni scorsi ho preferito astenermi dal proferire commenti tra i tanti supporters sia di SEL sia della FED era perché la sterile perpetrazione del rituale elettorale non poteva che portare al risultato odierno. Su tutto il territorio nazionale siamo in presenza di scelte strategiche diverse sul piano delle alleanze.Risulta difficile comprendere come in alcuni casi, ad esempio, il centro sinistra sia allargato all’UDC per poi trovare l'UDC stesso autonomamente presente in altre regioni correre da solo con un proprio candidato o addirittura alleato col centro-destra. Stessa cosa avviene con i Radicali, capaci di esprimere un candidato unitario in Lazio, ma corridori solitari, quindi antagonisti in altre regioni. Infine la sinistra extraparlamentare che nella consapevolezza da parte della sua dirigenza di contare tanto quanto zero, ha fatto di tutto pur di plasmarsi subalternamente, a parte alcuni casi, alle parole d’ordine del PD cercando di guadagnare più spazi possibili più nell’intento di incamerare i proventi dovuti al ruolo che non l’effettiva volontà di incidere rispetto alle scelte politiche.del PD stesso.
A dirigenze assimilabili a saprofiti ha purtroppo risposto una “militanza” e un elettorato disposto a diventare elemento nutrizionale per pochi “eletti”. L’atavica mancanza di contenuti o i contenuti posticci dell’ultima ora non possono considerarsi discriminanti.
Il danno arrecato con questo modo di far politica ha come effetto immediato la perdita della Regione Piemonte dove gli spazi lasciati dalla sinistra elettorale sono stati presi dai “grillini” che correndo da soli hanno fatto mancare quella quota di consenso indispensabile al centro-sinistra per tornare a governare.
Anche sulle così-dette vittorie necessita andare cauti, onde evitare ulteriori delusioni o cadute.
In Puglia il centro-sinistra può ringraziare che la destra ha deciso di partecipare alla competizione elettorale con due liste, con l’inevitabile dispersione di voti. Vendola governa col 48% contro il 51% della destra se si fosse presentata con lista unica.
In Liguria la maggioranza che conferma Burlando Presidente lamenta un salasso di circa 70mila voti rispetto alle regionali precedenti e una cifra assai più alta rispetto alle politiche del 2008. L’esigua presenza della sinistra extraparlamentare ne nasconde la subalternità al PD e la mancanza di un progetto autonomo sul quale confrontarsi sui temi della Regione.
…Come ogni risultato elettorale, in un contesto di degrado culturale, le prospettive che si possono aprire aprono interrogativi di difficile soluzione.
Personalmente sono due le ipotesi sulle quali amo soffermarmi e paradossalmente sembrano assai lontane tra di loro.
La prima , che trova già elementi di concretezza nel percorso iniziato dopo le elezioni europee è quella della rete@sinistra per la costruzione (sottolineo costruzione e non unificazione) di un soggetto politico a sinistra partendo dalle pratiche nuove della democrazia interna al soggetto e che faccia riferimento alla rete dell’associazionismo, sensibile alle tematiche della produzione e dei consumi per uno sviluppo sostenibile.
La seconda è recitare un de profundis nei confronti della così detta sinistra extraparlamentare che ha avuto il pregio di ambire “la fantasia al potere” nel 68 ma all’immobilismo conservativo negli ultimi 9 anni e entrare in massa nel PD cercando di condizionarne le scelte politiche. In fondo anche la Serracchiani ieri sera è arrivata alla conclusione che forse era giunto il momento di pensare ai contenuti (finchè c'è vita c'è speranza).

Loris


altre elezioni...altra musica.... solo i concertisti sembrano essere immutati, ma non suonano la chitarra

5 commenti:

Minuccio ha detto...

Sono d'accordo su tutta linea, Loris. Finalmente leggo che le Regioni sono state perse per l'assenza di un progetto politico, e che la dispersione di voti non è causa della sconfitta ma del vuoto politico a sinistra.
Se questi semplici elementi vengono recepiti, si può pensare di ripartire. Altrimenti ci accorgeremo che al peggio non siamo ancora davvero arrivati.

Audrey ha detto...

In linea generale sono d'accordo con la tua analisi, sopratutto rispetto alla rilevazione di una assoluta mancanza di una progettualità forte e significativa nella attuale sx italiana.
Mi trovi, invece, in disaccordo sull'analisi che fai riguardo le (poche) vittorie della sx.
Con i "se" ed i "ma" NON si fa politica.
La faida tra AN e FI che ha portato alla doppia candidatura di dx in Puglia può aver agevolato la vittoria di Vendola, ma esattamente come il veto opposto alla candidatura di Chiamparino più di 1 anno fa, per faide interne al PD, quando si cominciò a capire la debolezza della Bresso, ha portato la vittoria di Cota.
Con Chiamparino oggi Cota sarebbe già al mare in vacanza.
La politica è consenso e fatti.
Partiamo da questo e cerchiamo di far dimenticare l'azione fiscale persecutoria di Visco e Bersani, durante l'ultimo governo Prodi, che ancora fa scappare artigiani, professionisti e lavoratori autonomi davanti ad ogni richiamo della sx.
Qualcuno si illudeva che a votare la sx fossero gli operai, che invece votano Bossi ed il figlio di Bossi.

loris ha detto...

@minuccio - ho appena commentato sul blog del Russo dove risulta evidente sia l'insufficenza sia l'inadeguatezza di una certa sinistra. Non bestemmio contro chi non è andato a votare, piuttosto mi interrogo perchè la mia eventuale proposta non trova consenso.
@Audrey - Non è un disaccordo, ma una interpretazione politica dei numeri. Come hai commentato altrove sottovalutare sarebbe un errore, quindi meglio cautelarsi sin da adesso per altri appuntamenti politici. Quando un terzo degli elettori si rivolge all'astensione la volta successiva è una incognita assoluta.
@Mente Persa - Senza i contenuti si continuerà a parlare di aria fritta.

Rouge ha detto...

Nonostante fossi passato non avevo avuto il tempo di leggere il tuo post, sulla quale sono d'accordo in tutte le sue parti.
In effetti credo di essere giunte alle tue stesse conclusioni, con un percorso diverso.
Credo anch'io sia arrivato il momento di un ripensamento totale della questione sinistra italiana, anche se il come mi è ancora vago, ma ho i miei limiti e sono tanti.
Intanto credo che seguirò con interesse quanto verrà fuori d'altro e di alternativo, rimanendo pur sempre a sinistra.

Altromedia ha detto...

Ciao,
d'accordo con la tua analisi.Abbiamo messo un post sull'avanzata della Lega Nord,sui suoi connotati di "classe" (sì,qualcuno ne ha..) e su come bloccarla.
Noi crediamo che si possa bloccare,se si vuole..
Ciao
Altromedia

BEGIN

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