il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



martedì 16 settembre 2008

PARLO DI POLITICA

Sono rimasto molto dibattuto sul postare o meno le considerazioni che seguono nelle mailing list di presunta discussione comune. Il vecchio concetto che alcune cose non si devono dire per non danneggiare mi rendo conto è molto duro a morire. Anche se ritengo che al peggio non c’è mai limite cerco di ritrovare per lo meno un po di coerenza postando nei miei blog queste considerazioni partendo dal presupposto che questo spazio è mio e sarebbe veramente una grossa limitazione del mio pensiero negarle anche a me stesso.
Chi vorrà le leggerà, chi vorrà commentarle lo farà, chi vorrà fare finta di niente continuerà a farlo.
Nota: le date possono non corrispondere in quanto è stato scritto domenica notte.

Finalmente la discussione sulla manifestazione dell’11 si è conclusa e avendo compreso appieno che nessuna delle perplessità e proposte che sono state formulate perifericamente sono state accolte provo a trarne delle conclusioni che possano servire a me o ad altri compagni su altre questioni sulle quali magari c’è qualche punto di vista diverso.
La prima osservazione è come è nata l’iniziativa. Un gruppo di compagni più o meno configurati nell’area di Sinistra unita e plurale” il “Forum per l’Ambiente”, il “Movimento politico per la sinistra” ha stilato un appello su cui sia ben chiaro (al di la di alcune dimenticanze anche importanti) non c’è niente da ridire. L’appello viene sottoscritto (e in questa occasione sia ben chiaro lo sottoscrivo pure io) da molti autorevoli compagni di diverse aree di appartenenza della sinistra. E’ una ricerca talmente meticolosa dei nomi autorevoli, che, però chi sta lavorando all’iniziativa si dimentica di raccogliere i consensi “dal basso” che non è un basso di via della Maddalena ma quel “basso” per cui a ridosso della sconfitta elettorale del 13 e 14 aprile non c’è stata riunione, assemblea o solitaria autoflagellazione che non sia stato nominato come soggetto prioritario da cui ripartire. Non solo, ma neanche da un po più in alto i così detti intermedi di partito ne hanno saputo qualche cosa visto che l’adesione si sono ritrovati a darla dopo (anche il giorno dopo).
Sarò forse polemico ma direi che non c’è niente di nuovo rispetto a prima delle elezioni dove le segreterie decidevano e il “basso” correva. Dove le segreterie decidevano le candidature e Noi dovevamo votarle.
Alcuni “bassi” che hanno il privilegio rispetto a molti altri compagni e rispetto alla stragrande maggioranza degli italiani di avere una connessione continua discutendo prima tra loro poi attraverso internet sollevano perplessità sull’iniziativa cercando attraverso un ragionamento di almeno modificare le modalità dell’iniziativa stessa.

(cito l’estratto di una mail di uno degli organizzatori) “ciao, prima di tutto una notizia non scontata, all'appello oggi siamo passati all'indizione vera e propria della manifestazione……….ora viene il difficile, fare diventare azioni reali questi principi/auspici e metterci moto utte/i.Organizzativamente siamo a zero, lo dico sinceramente.Martedì a Roma c'è un incontro per cosituire il comitato organizzatore, vi riscrivo per dettagli in questo week-end. Dovrà essere tutto molto autorganizzato, immagino, a partire dai territori..
questo è anche il bello e il nuovo”

A questo punto viene chiesta l’adesione ai partiti che casualmente sono gli stessi della compagine della Sinistra Arcobaleno. I Comunisti italiani sono i primi ad aderire (guardiamo ora se Diliberto esattamente come quando Bertinotti ha dato la disponibilità a condurre L’Arcobaleno si uguaglia in caso di insuccesso a riessere il primo a saltare giù dal carro). Prc aderisce attraverso il suo CPN con una esaustiva nota del suo segretario «Non è una manifestazione convocata dai partiti e ciò ha permesso che tutto il Prc vi partecipi. Io sono per coordinare tutte le forze di opposizione:propongo che il Prc aderisca allo sciopero generale dei sindacati di base il 17 ottobre e ai sindacati di base propongo di scendere in piazza con noi l’11»

Come dire che anche se si condivide la piattaforma se fosse stata indetta dai comunisti italiani o da Sd (per i verdi mi rendo conto sarebbe stato proprio impossibile farlo) PRC non avrebbe aderito o avrebbe aderito al 53% o al 47% .Nel frattempo Ferrero con quel io sono per coordinare…..si candida ad essere il coordinatore di tutti quanti (se si votasse chissà che percentuali prenderebbe) e, visto che la filosofia che regola tutta questa cosa è molto sottile sono curioso di sapere se il giorno 17 ottobre la direzione di PRC e le federazioni che hanno dei funzionari resteranno chiuse per lo sciopero a cui aderisce PRC o se più semplicemente PRC da il sostegno politico da partito extraparlamentare quale è in questo momento ai sindacati di base.

SD l’analizzo per ultima, in quanto, la decisione ufficialmente la prende oggi lunedì 15 ma se non ho interpretato male la paginata che compariva sul sito nazionale si dava per scontata l’adesione.
A questo punto però un quesito a C.Fava lo devo porre per onestà intellettuale: quella prospettiva… ribadita nel corso dei lavori della nostra Direzione, guarda alla Costituente della sinistra italiana come all'unica reale possibilità di mettere in moto un processo che da subito…. come si coniuga con i compagni che in rifondazione fanno riferimento alla segreteria piuttosto che all’area di Vendola visto che terminato l’intervento di Vendola al congresso di Prc avevi affermato la profonda delusione dell’arretramento di posizione e della mancanza di coraggio ad indicare una strada diversa.

Infine, ma per non annoiare oltre non perché non ci sono ulteriori argomenti di discussione:
in caso di insuccesso per le ragioni diverse (il viaggio è un costo e il sabato è comunque per molti una giornata lavorativa) quale esperienza sarà morta visto che la Sinistra Arcobaleno avete provveduto a seppellirla il giorno dopo il 14 aprile? In particolare Ferrero e Diliberto che giuravano che si ripartiva uno dal simbolo e l’altro dal partito e che mai più ci sarebbe stato un cartello con confusione di obiettivi e programmi.

Scusate, rischiavo di dimenticare una cosa importante. La manifestazione è contro la politica del governo Berlusconi. Finita la manifestazione su quale programma ci muoviamo? Forse chiedendo di partecipare facendo un sacrificio, a chi vive malamente del suo lavoro, un programma per il futuro sarebbe proprio la cosa minima da dare.

1 commento:

Fiordaliso ha detto...

Sono capitata qui per caso cercando strade per cominciare a lavorare a sinistra.
Condivido le tue perplessità e sinceramente non trovo ricette per andare avanti...

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