Ho postato un commento sul blog di Gatta Bastarda e come mi ha gia fatto osservare qualche d’uno il mio commento era di fatto un post per cui ho pensato di ripostarlo qui sul mio blog.
Per varie ragioni sto cercando di seguire l’evoluzione politica sulle problematiche del decreto Gelmini e forse per la prima volta dal 1975 si è messo in moto qualche cosa di qualitativamente diverso nell’ambito della scuola. Forse per la prima volta il movimento di protesta coinvolge ogni ordine e grado. Tutte le componenti della scuola senza esclusione alcuna sono coinvolte.
In questa opportunità che c’ha offerto il governo Berlusconi però ci può essere un pericolo : quello di frammentare, di personalizzare la rivendicazione.
Solo se tutte le componenti rimangono compattamente unite c’è forse qualche spiraglio di spuntare qualche cosa. Il tenere unite le componenti però non è cosa semplice. Non può essere una di queste che coordina le altre.
Faccio una degressione temporale: I vari movimenti che si sono sviluppati nell’ambito scuola dal 1975 in poi hanno sempre durato lo spazio di una stagione e non mi risulta che ci sia mai stato qualche cosa che desse il senso di una continuità e di prospettiva nel tempo.
Tutti quei movimenti si affrettavano a definire come loro specificità la loro lontananza e diversità dal movimento del 68 senza minimamente considerare che era stato l’unico che comunque aveva dato continuità proprio fino al 1975. Questa cosa è stata possibile a mio parere perché il livello di intervento in più di una occasione era uscito dalle scuole e dalle università per rapportarsi col resto della società, e, soprattutto per avere un rapporto simbiotico col movimento operaio.
Ora, a nessuno sano di mente verrebbe la fantasia di cercare di riproporre come fotocopia la “tensione politica e morale” del 68 ma è a mio parere fuori discussione riappropriarsi del metodo che aveva caratterizzato quel movimento. Il rapporto col mondo del lavoro diventa a questo punto indispensabile con la sua forza e la capacità a trattare e soprattutto può essere quell’organismo che ci permette di portare avanti in prospettiva un progetto scuola-lavoro che dia durata e legittimazione a questo nuovo movimento.
A inizio anni 70 le manifestazioni a Genova di studenti erano caratterizzate da una grossa consapevolezza che solo attraverso quel rapporto simbiotico col movimento operaio il movimento degli studenti prendeva spessore e diventava comunque un componente importante nella pesa dei rapporti di forza.
Non credo che possano essere i partiti se pur di sinistra che possono fare l’opera di mediazione ma attraverso il rapporto col sindacato e attraverso i legami con le realtà del territorio sicuramente si possono trovare nuovi spazi di lotta e di condivisione di obbiettivi.
ABBASSO LO STATO DI POLIZIA
Per varie ragioni sto cercando di seguire l’evoluzione politica sulle problematiche del decreto Gelmini e forse per la prima volta dal 1975 si è messo in moto qualche cosa di qualitativamente diverso nell’ambito della scuola. Forse per la prima volta il movimento di protesta coinvolge ogni ordine e grado. Tutte le componenti della scuola senza esclusione alcuna sono coinvolte.
In questa opportunità che c’ha offerto il governo Berlusconi però ci può essere un pericolo : quello di frammentare, di personalizzare la rivendicazione.
Solo se tutte le componenti rimangono compattamente unite c’è forse qualche spiraglio di spuntare qualche cosa. Il tenere unite le componenti però non è cosa semplice. Non può essere una di queste che coordina le altre.
Faccio una degressione temporale: I vari movimenti che si sono sviluppati nell’ambito scuola dal 1975 in poi hanno sempre durato lo spazio di una stagione e non mi risulta che ci sia mai stato qualche cosa che desse il senso di una continuità e di prospettiva nel tempo.
Tutti quei movimenti si affrettavano a definire come loro specificità la loro lontananza e diversità dal movimento del 68 senza minimamente considerare che era stato l’unico che comunque aveva dato continuità proprio fino al 1975. Questa cosa è stata possibile a mio parere perché il livello di intervento in più di una occasione era uscito dalle scuole e dalle università per rapportarsi col resto della società, e, soprattutto per avere un rapporto simbiotico col movimento operaio.
Ora, a nessuno sano di mente verrebbe la fantasia di cercare di riproporre come fotocopia la “tensione politica e morale” del 68 ma è a mio parere fuori discussione riappropriarsi del metodo che aveva caratterizzato quel movimento. Il rapporto col mondo del lavoro diventa a questo punto indispensabile con la sua forza e la capacità a trattare e soprattutto può essere quell’organismo che ci permette di portare avanti in prospettiva un progetto scuola-lavoro che dia durata e legittimazione a questo nuovo movimento.
A inizio anni 70 le manifestazioni a Genova di studenti erano caratterizzate da una grossa consapevolezza che solo attraverso quel rapporto simbiotico col movimento operaio il movimento degli studenti prendeva spessore e diventava comunque un componente importante nella pesa dei rapporti di forza.
Non credo che possano essere i partiti se pur di sinistra che possono fare l’opera di mediazione ma attraverso il rapporto col sindacato e attraverso i legami con le realtà del territorio sicuramente si possono trovare nuovi spazi di lotta e di condivisione di obbiettivi.
ABBASSO LO STATO DI POLIZIA
14 commenti:
E quello che mi auspico io, e l'ho detto anche nell'ultimo post del Russo.
Ovviamente non è per nulla paragonabile al '68 per ovvi motivi visto che quello era un fenomeno mondiale.
Io spero ripeto, spero che la lotta studentesca continui, solo così c'è possibilità che rinasca il conflitto.
Senza conflitto, non c'è democrazia.
per ora siamo abbastanza uniti anche se si può fare molto di più...
Benvenuto anche a te nel mio blogroll;bel blog anche per la comunanza di 'direzione' :)
Sono d'accordo protestare contro uno stato di polizia e sento qualcosa di diverso rispetto alle mie proteste all'università un paio di anni fa:qua ci sono tutti,i rettori non hanno abbandonato gli studenti;può succedere davvero qualcosa di grosso se si resta uniti!
Non un passo indietro, mai.
Ovviamente non è possibile paragonare ciò che sta accadendo con il '68, viste le caratteristiche di internazionalismo e di critica strutturale al sistema che caratterizzava il movimento di allora.
Ma da un certo punto di vista, questo movimento può dar vita a qualcosa di altrettanto forte, visti i forti legami delle proteste con il sistema economico vigente e, punto fondamentale che tu caro Loris hai perfettamente sottolineato, la piena sintonia tra i vari soggetti della protesta: studenti, professori, maestri, personale tecnico, ricercatori, presidi...
Una forza così larga e coesa non va divisa in nessun modo, sarebbe l'inizio della fine.
Quello di adesso può essere l'inizio...
C'è una gran movimentazione perchè se approvato così com'è cambierà la vita (ovviamente in negativo) a migliaia di famiglie. Insegnanti precari da decenni, che diventeranno disoccupati; famiglie che dovranno organizzare la vita (facendo anche il conto con il portafoglio) per la riduzione dell'orario scolastico (non più tempo pieno); classi numerose; didattica che va a farsi fottere.
Che tristezza!!!
Aaaah leggere questo post mi ricorda la mia gioventù, dimmi che tutto tornerà come allora...ciao ciao giò
E' con vero piacere che ti ho inserito nel mio blogroll...
é l'ultimo baluardo democratico. L'istruzione e il mondo della cultura è quello più combattivo nei confronti della destra. Stanno sfasciando la cultura e l'università perchè loro sono stati sempre ostili e intolleranti alla conoscenza, alla cultura, al libero pensiero.
Ehi sono fascisti! Berlusconi è quello che qualche mese fa ha elogiato Italo Balbo.
Schifosi!
Marco, leningrad cowboys
Potrebbe essere l'occasione buona per ritrovare nuove spinte al dissenso. Venire fuori a titolo "personale" superando la mediazione dei partiti e dei sindacati, o quantomeno facendo ritrovare a questi organismi un pò stagnanti la vera ragion d'essere della loro presenza.
Forza...avanti e cerchiamo di cambiare.
hola speriamo di riuscire, ma la vedo dura!!!
Si, probabilmente lo e
good start
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