"Quattro luglio 1921: squadre fasciste assaltano la Camera del Lavoro di Sestri. Nelle loro intenzioni è l'attacco decisivo dopo mesi e mesi di provocazioni e di aggressioni contro i lavoratori e la popolazione della cittadella sovversiva del genovesato. Se si passa a Sestri, si passa a Genova, e se si passa a Genova anche il nord Italia cadrà in fretta. È questo il ragionamento - d'altra parte fondato - che ispira i capoccia fascisti e che porta a pianificare l'azione con cura. Sono presenti squadristi di altre regioni (prevalentemente toscani) e come di consueto carabinieri e polizia (con due autoblindo) che devono garantire "l'ordine". Dentro la Camera del Lavoro sono però attestati un centinaio di operai e militanti, in gran parte armati, che sono decisi a resistere. La sparatoria è violenta e dura fino all'alba del 5, due saranno i feriti gravi tra gli aggressori. Solo allora i difensori si ritirano da un'uscita secondaria e i fascisti possono entrare, preceduti da un autoblindo che sfonda il cancello. È vittoria per i fascisti, ma una vittoria molto parziale. Infatti nei mesi successivi la CdL sarà riaperta, di nuovo chiusa e così via fino alla chiusura definitiva nel settembre del 1922, in un altalenarsi di vicende che testimoniano tutte le difficoltà dei fascisti ad espugnare la "fortezza proletaria" del ponente." In questo periodo vi furono "duri scontri tra fascisti, guardie regie da una parte, operai, Arditi del Popolo, sindacalisti, anarchici e comunisti .... Le spedizioni punitive dei fascisti ormai sono all'ordine del giorno, ma continuano a trovare opposizione, anche se sempre più debole. Nelle fabbriche si cerca di resistere, l'ultimo sciopero generale, proclamato il 31 luglio del '22, viene seguito con grande compattezza dalla classe operaia sestrese, ma è veramente il canto del cigno. Il 3 agosto i fascisti scatenano l'attacco definitivo contro Genova e Sestri. Dopo un paio di giorni di vera battaglia la resistenza antifascista è piegata,centinaia di squadristi controllano le strade e presidiano gli stabilimenti. Si scatena la caccia al "sovversivo". Solamente a Sestri oltre seicento operai, per sfuggire alle persecuzioni fasciste, devono espatriare (prevalentemente in Francia) entro la fine del 1922. Molti altri vengono arrestati o, comunque,perdono il posto di lavoro."
Un omaggio ai resistenti di ieri e di oggi
ps. Ho sempre scritto Sestri senza specificare, sto scrivendo di Sestri ponente che fino al 1926 era Comune a se rispetto a Genova.
1 commento:
però i resistenti di ieri erano più numerosi di quelli di oggi...quindi speriamo bene... bel pezzo di storia della nostra genova e di sestri roccaforte di sinistra, ma soprattutto sempre antifascista!
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