il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



martedì 21 aprile 2009

NUOVA RESISTENZA - di Giuliano Giuliani

Testo con aggiunta di una nota del 22 aprile


Esistono terminologie diverse per rappresentare la situazione di sfascio nella quale vive il Paese. Fra queste, è molto usata l’espressione “democrazia autoritaria”, un evidente ossimoro che non si capisce se voglia salvare la forma affermando la sostanza o attenuare la sostanza privilegiando la forma. Chi usa questo ossimoro rifugge, considerandola una eccessiva semplificazione, dalla espressione “fascismo”, indubbiamente più efficace sotto il profilo comunicativo ma anche più aderente alla sostanza.
Io penso che l’errore frequente sia quello di rivisitare il fascismo sotto i suoi aspetti folcloristici, se così mi si permette di valutarli: stivaloni, orbace, tinteggiatura delle camicie, inni sgradevoli, ma anche populismo e battaglie del grano (dove per grano si può intendere, di volta in volta, aumento della cubatura delle villette, ospitalità nelle villone dei terremotati, social card, eccetera). No, il fascismo di ieri era altro, e ben altro quello di oggi.
Per stare alle cose drammatiche o più oscene di questi giorni, il fascismo di oggi è: dire che non si devono perdere troppe ore dietro alle inchieste sulle cause dei crolli perché l’esigenza è costruire in fretta; aver sostituito 1 con 2, come si è fatto in Abruzzo riducendo così per L’Aquila il grado di pericolosità sismica; non aver fermato i camion che portavano via le macerie, sottraendo così prove certe per la responsabilità di aver usato materiali scadenti; scatenare un processo a Santoro e Vauro (per quest’ultimo con l’imbroglio di un vescovo indecente) per l’unica vera ragione, aver citato a voce alta fra i costruttori Impregilo (l’impresa del ponte cara al premier); aver ridotto le sanzioni ai padroni in caso di incidente mortale di lavoratori che gli stessi padroni privano dei più elementari sistemi di sicurezza; o addirittura come vuol fare Sacconi con i manager della Thyssen, escludendoli retroattivamente dalla responsabilità e circoscrivendole a qualche sprovveduto caporeparto; convincendo sindacati di comodo a firmare un accordo separato che esclude di fatto dall’esercizio del diritto contrattuale milioni di lavoratori delle piccole e piccolissime imprese; decidendo a casa propria i vertici dell’informazione pubblica e continuando a minacciare pubblicamente quei pochi giornalisti che si ostinano a tenere la schiena dritta; proponendo nuovi scudi per il rientro dei capitali mentre al G20 si sono ventilate misure contro i paradisi fiscali; rimettere in libertà per decorrenza dei termini una ventina di mafiosi condannati perché il giudice non ce l’ha proprio fatta in un anno e mezzo a scrivere le motivazioni della sentenza; e l’elenco potrebbe continuare per intere pagine.
E’ contro questo fascismo di oggi, il fascismo vero, che ritengo necessaria una nuova resistenza, capace cioè di recuperare la disponibilità, la partecipazione, la passione, i valori, l’eticità, la coesione e l’unità che caratterizzarono la Resistenza, e le cui modalità non possono che essere quelle stabilite dai doveri e dai diritti della nostra Costituzione repubblicana e antifascista.
Genova - 21 aprile 2009
Giuliano Giuliani

UPDATE

Loris ha cortesemente pubblicato la mia nota su nuovo fascismo e necessità di una nuova resistenza. Manco a farlo, e sulla Resistenza, quella vera, scoppia una bufera provocata dal manifesto affisso dalla Regione Liguria sul 25 Aprile. In quel manifesto c’è una fotografia: partigiani in piedi intorno a un tavolo che discutono a guardano delle carte, probabilmente carte topografiche. Ma è una fotografia adulterata. Nell’originale, sul tavolo ci sono anche una rivoltella e una bomba a mano: sul manifesto sono state cancellate. Che la destra abbia sollevato baruffe non stupisce. Il problema vero è che ancora non si è individuato l’imbecille che è responsabile di questo oltraggio, cioè l’imbecille che avrà pensato cosa pericolosa far vedere che i partigiani potessero possedere una rivoltella o una bomba a mano. E con che cosa dovevano combattere i nazisti e i fascisti di Salò per liberare l’Italia, con i gladioli e le margheritine di prato? La vera cosa scandalosa è che ormai si contribuisce a far passare una concezione della Resistenza come violenza, e non come sacrosanto diritto di un popolo, e di chi ha avuto il coraggio di rappresentarne la parte migliore, di pretendere e costruire la libertà.
Attendiamo che qualche schiena di vetro trovi il fiato.

22 aprile 2009 Giuliano Giuliani


MANIFESTO ORIGINALE

DETTAGLIO DEL MANIFESTO ORIGINALE

DETTAGLIO MANIFESTO TAROCCATO

le immagini sono tratte dal SECOLO XIX

12 commenti:

Aride ha detto...

Analisi cristallina.
Se non ti offendi lo posto pure io.
Con Carlo nel cuore.

la signora in rosso ha detto...

Che dire di più!!!? E' proprio così e così dovremmo fare essere in piazza vigili per contrastare tutta la m....da che il governo giorno per giorno ci fa ingoiare...Un abbraccio

amatamari© ha detto...

Non posso che sottoscrivere.

il Russo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
il Russo ha detto...

Caro Giuliano è una vita che ci diciamo che, quando il fascismo si fosse ripresentato, non l'avrebbe fatto con stivaloni, orbace, battaglie del grano ecc.
A dire il vero questo non dico non lo sia, quantomeno non lo è ancora.
Tutto sommato qualche giornale libero (pochi) che sta in piedi nel mercato con le sue gambe c'è ancora, il diritto di andare in piazza (anche se aumentano giorno dopo giorno leggi che ne limitano molto l'uso della stessa) c'è ancora e così via.
Piuttosto lo definirei "padronismo", ossia, c'è un padrone che tanti soldi ha e con quelli tutto può: comprarsi la maggioranza dei partiti e degli elettori con ogni mezzo(dalla compravendita di parlamentari se non di partiti interi al controllo dell'informazione) e quindi garantirsi il consenso e annullare se non annichilire il dissenso e la critica.
Ecco perchè poi, essendosi creato negli ultimi quindici anni un fertile terreno culturale nel popolo italiota nel quale la parola etica suona come una bestemmia, si possono fare tranquillamente le porcate che tu descrivi senza grandi sconvolgimenti nella pubblica opinione.
Questo sarebbe il momento di dare una grande alternativa culturale e politica agli italiani, quello che invece propone l'opposizione (dalle brigate filo-castriste, con tutte le buone intenzioni del caso per carità, dell'ex ministro Ferrero sino ad arrivare alle genuflessioni Binettiane del PD) è sotto gli occhi di tutti, coi risultati che vedremo (temo) anche alle prossime europee...

NADIA ha detto...

hola, direi che non fa una piega......
la vera resistenza credo cominci ora!!!
tanto di cappello SIGNOR GIULIANI.
hasta siempre!!!!

Gap ha detto...

Come si dovrebbe fare per gli appelli:
sootoscrivo senza toccare una virgola e senza aggiungere una parola.

p.s. ha risposto diliberto.

il monticiano ha detto...

Poi dicono che non c'è la censura. Molti non sanno o hanno dimenticato il ventennio...io no!
Un abbraccio a Giuliani e al nostro Carlo.
@loris: ho letto entrambi i due commenti che hai fatto sul nostro comune post "Appello...".
Ti ringrazio, comincio a intravedere qualche barlume.

Uhurunausalama ha detto...

Cambia la forma ma la sostanza è la stessa...

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Per ora, credo serva un respiro a lunga distanza. Non bisogna guardare le elezioni imminenti ma iniziare a impegnarsi in un progetto che possa portare dei frutti in futuro.

Anonimo ha detto...

Mai smettere di credere!
"Chi si ferma è perduto"...
Completo davvero il tuo post.Non posso che concordare.
Notte

il monticiano ha detto...

Bene, le intenzioni sono buone mi pare di capire dalle parole di Salvi.
Ora occorre passare ai fatti.
La sinistra deve dare la prova che esiste e che si fa sentire, dentro e fuori le Camere.
Occorre evitare che le mani libere di certa gente diventino sempre più sporche a causa di loschi affari.

BEGIN

Share |

Lettori fissi

networkedblogs

DISCLAIMER


Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
L'autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, nè del contenuto dei siti "linkati".

Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via E-mail. Saranno immediatamente rimosse.

Some text or image, in this blog, were obtained via internet and, for that reason, considered of public domain. I have no intention of infringing copyright. In the case, send me an E-mail and I will provide immediately.