…Opportunità, buongusto, arroganza…e tanti altri elementi entrano in gioco nella riflessione della contestazione all’onorevole Schifani alla festa del PD di Torino.
Se alcuni dirigenti del PD reputano le feste del loro partito come il terreno dove tutto è permesso e concesso, insieme agli inviti ingombranti, si sobbarchino quindi anche le contestazioni agli stessi invitati.
Che alle feste del PD succedano, cose a dir poco, curiose, è noto. Un anno fa un lungo applauso accolse Fini che commentava parte della sentenza della Corte Europea sull’assoluzione di Placanica per legittima difesa nell’uccisione di Carlo Giuliani durante il G8 2001. L’altra parte della sentenza che condannava lo Stato italiano a un risarcimento nei confronti della famiglia Giuliani di 40.000 euro per come era stata condotta l’indagine su come non ci fosse chiarezza sulla più o meno pianificazione delle operazioni di PS nelle circostanze che portarono all’uccisione di Carlo Giuliani, a quella Festa del PD, a Genova, fu omesso .
Poteva essere un buon momento perché Fini chiarisse il suo ruolo da vicepremier all’interno della caserma di San Giuliano da dove venivano coordinate le operazioni dei Carabinieri a Genova, e da dove uscivano “civili” con visi coperti e armati di spranghe.
Sui fatti di ieri a Torino non voglio spendere troppe parole, un articolo sull’Unità ci ricorda la legittima attività dell’avvocato Schifani, e i suoi clienti. Senza tirare sommari giudizi ritengo opportuno salvaguardare il concetto di “opportunità”. Il fatto che Schifani, sia stato nominato dall’”unto del signore” e ratificato dalla maggioranza, presidente del Senato, non sposta l’ago della bussola su un vento favorevole.
La dirigenza del PD dovrebbe mettersi l’animo in pace e dirci in modo chiaro quale vuole essere il suo percorso politico. Se la politica a detta di Bersani è stata portata in “fogna” dal berlusconismo, non possono essere considerati squadristi chi contesta gli uomini di Berlusconi all’interno dello Stato.
Che Fassino si sia mostrato assai confuso anche su temi come quelli messi in campo recentemente dalla Fiat, è concedere il beneficio del dubbio, e, insieme ad altri distruttori di processi politici importanti per la democrazia del nostro paese sarebbe il caso che, visto l’elevato numero di benefici che conseguono alla loro figura di parlamentari, si togliessero di torno.
credo che nessun Sestrese si sente in colpa per l'accoglienza riservata nel 2007 alla tessera 1816 della P2, a chi caldamente ospitava l'eroe mafioso Mangano, a chi continua la ricerca dell'immunità attraverso leggi ad personam o ad azienda.
PS. A Grillo e ai grillini voglio però dire che fare politica non è solo ragionare con pancia e pene. Sicuramente coesistono anche altre responsabilità, ma nel Piemonte fassiniano se oggi il governo è affidato al peggio del centro-destra un grande contributo affinché succedesse questo è arrivato proprio da loro.
1 commento:
Il cervello è sempre più interessante della pancia ma a volte la politica della ragione si confonde, e si converte, in quella del politicamente corretto che, in Italia, obbliga il bravo politico a non prendere posizioni nette per non turbare la quiete.
In questo momento, solo in questo momento e in Italia, preferisco l'urlatore al silenzioso.
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