Con l'auspicio che la realtà dell' associazionismo, del solidale, del volontariato che si occupano di ambiente, diritti negati, cultura dell'accoglienza....trovi voce qualificata nella lista "Rivoluzione Civile", buon anno a tutti coloro che parteciperanno a "sMONTIamo l'agenda Monti" per rilanciare un paese all'insegna dell'equità, del lavoro e di uno stato sociale che ci stanno rapinando.
La fine di questa legislatura impone un salto di qualità
nella risposta politica e nella qualifica di chi sarà chiamato a dare risposte.
Abbiamo assistito a vere e proprie mistificazioni del
concetto di “partecipazione”, in quanto a qualcuno volutamente sfugge che la
prima cosa partecipata devono essere le regole, e se le regole vengono scritte
nelle cerchie ristrette delle direzioni o segreterie, il processo conseguente
non può che essere maledettamente falsato. I listini “garantiti” sono
l’ulteriore riprova che gli eterni cooptati non hanno assolutamente voglia di
rischiare un comodo posto al sole. Per queste ragioni le consultazioni primarie
e tutti gli eccessi che ne derivano hanno rappresentato una grande aspettativa
di partecipazione, ma assolutamente pilotata e dagli esiti volutamente
controllati.
Le deprimenti schermaglie delle
quali siamo stati resi edotti dalle pagine locali dei quotidiani, e che
attraversano formazioni diverse, è una evidente condizione affinchè “tutto
cambi per non cambiare niente”.
In questo desolante panorama
l’unico reale elemento di novità è il così detto “Movimento Arancione”, che
nulla ha a che vedere con lo spirito monacale o con una ibridazione del rosso
con del giallo.
C’è un tentativo tutt’altro che
semplice e dagli esiti non scontati di attivare quella “società civile” fatta
di associazionismo, di ambientalismo e di volontariato solidale che
quotidianamente è attivo nelle nostre città.
Non è un’operazione semplice in
quanto per una sua conformazione quest’ambito di società è più avezzo a “fare”
materialmente le cose, che non filosofeggiare sul come e sul perché.
In una conversazione su facebook
Cecilia Strada smentendo l’eventuale candidatura del padre a questa tornata
elettorale, evidenziava come prorio la qualità del far bene possa diventare
insostenibile con il fare politica. Penso che abbia ragione, non riuscirei a
concepire un Gino Strada lontano dalle sale operatorie, come non riuscirei a
vedere un Don Gallo o un Don Ciotti fuori dalle rispettive comunità per entrare
nelle “Camere” della politica. Resto però convinto che Emergency, come la
comunità di San Benedetto, o Libera, o il movimento per l’acqua o altra
economia o ARCI o Paxchristi, Lega ambiente o……. sarebbero in grado di
esprimere nei collegi elettorali dei nomi, fuori dalle logiche di partito, in
grado di portare avanti le istanze della “società civile” che rappresentano,
fuori da logiche autoreferenziali.
Le persone si aspettano questo
tipo di rinnovamento, una democrazia rappresentativa delle istanze primarie
della nostra società in attesa, se mai ci sarà di una autoriforma dei partiti
che li rimetta in sintonia con quella rappresentanza che gli affidò la nostra
Costituzione 65 anni fa. Disattendere queste richieste vuol dire aprire agli
interessi privati di gruppi di potere e perdere sovranità mentre sempre più
forte è una legittimazione di una antipolitica dannosa per qualsiasi
Democrazia.
Questa riflessione non ha tempi
lunghi, facciamo si di prendere coscienza rapidamente per rispondere a tutti
coloro che il cambiamento lo attendono veramente.
...Perchè questi auguri? Per essere più vicini alle popolazioni civili sotto assedio a Gaza e di tutti i territori occupati da Israele, contro il muro della vergogna che attraversa la Cisgiordania espropriando contadini dei naturali mezzi di sostentamento. Contro quella politica di apartheid che abbiamo combattuto in Sudafrica e che oggi ritroviamo praticata dallo stato di Israele.
Una notte di Natale di molti anni fa davanti le chiese di Sestri ponente distribuivo un volantino contro la guerra del Vietnam che per sensibilizzare sui massacri terminava con la frase "...mentre Gesù Bambino nasce, un bambino vietnamita muore". Oggi, credo, sarebbe giusto interrogarci se Gesù nascesse a Gaza, non lontano quindi da dove nacque realmente se riuscirebbe a sopravvivere ai bombardamenti di uno degli eserciti più efficienti al mondo.
Loris
...Dedicata a una giovane amica che sta prestando la sua opera a sostegno delle popolazioni Palestinesi e a tutti quei volontari che sono impegnati a Gaza, nei territori occupati e in quel che resta di Palestina.
"Ognuno è il prodotto della
propria cultura, della propria educazione e della propria formazione. Io sono
figlio di mio padre, della sua cultura, della sua educazione e della sua
formazione. Sono anche figlio del dolore che l’interruzione traumatica di questo
flusso di concetti ha richiesto per ricomporre quella cultura, quella
educazione e quella formazione. (15 dicembre 1964 – 15 dicembre 2012)"
Ieri sono comparse le cifre sulla
stima della ricchezza in Italia. Fonte dei dati è la Banca d’Italia, quindi ,
dati definibili attendibili.
La metà più povera delle famiglie
italiane detiene il 9,4% della ricchezza totale mentre il 10% più ricco detiene
il 45,9. Se non fosse la Banca d’Italia uno potrebbe dire che è uno slogan dei
No-global.
Un altro dato sempre fornito dall’istituto di Via
Nazionale è l’ammontare del debito pubblico, che a ottobre ha sfondato i
duemila miliardi di euro.
La chicca dei numeri però arriva
nel momento in cui qualcuno scrive che il debito per famiglia è di 82.000 euro.
Ovviamente gli 82.000 sono uguali sia per coloro che detengono il 9,4 di
ricchezza sia per coloro che hanno il 45,9.
Dopo un anno di governo Monti non
siamo sicuramente diventati degli economisti, ma sicuramente siamo in grado di
comprendere qual è il livello delle nostre tasche e riusciamo sempre più a
comprendere perché in un anno si è voluto massacrare lo stato sociale
attraverso il taglio alle pensioni e alla sanità, violare i diritti acquisiti
dei lavoratori (art.18), precarizzare ulteriormente il lavoro, elargire sovvenzioni
alla scuola privata a scapito di quella pubblica e infine (solo per una
questione di sintesi) mantenere i privilegi alla chiesa cattolica tassando
indiscriminatamente il 90% degli italiani.
Si comprende fin troppo bene perché non è stata fatta una patrimoniale, e si
comprende, perché la si vive che i segni di una ripresa sono al di la da
venire. Non solo, ma nel momento in cui ci dovesse essere, i primi a sentirla
saranno il 10 % più ricco.
Due dichiarazioni una di ieri di
Bersani, e una di oggi di D'Alema credo vadano lette con la logica dei numeri
della Banca d’Italia. Il desiderio di aprire al centro e al professore dopo
l’eventuale vittoria da parte del PD è la conferma che il 10% continuerà ad
essere tutelato mentre il restante 90 % sarà quello che continuerà con le
lacrime e il sangue, con i posti di lavoro che saltano, con gli indebitamenti
personali che crescono e lo stato attraverso i suoi tentacoli (Equitalia) potrà
pignorare e depredare ulteriormente .
D'Alema invece ha affermato che
non sarebbe “morale” una candidatura del professore. Tradotto in volgare
dovrebbe significare che lo hanno sponsorizzato, gli hanno fatto fare tutto ciò
che voleva rendendosi complici del furto di futuro alla maggioranza degli
italiani e ora, dopo che hanno dato rassicurazioni che non si modificherà
niente di ciò che Monti aveva già deciso, lui non vuole mollare il giocattolo
al PD, a Bersani e al suo mentore D'Alema. La domanda è: - ma cosa cambia?
Conclusione:grazie per aver
avuto una cultura, una educazione, una formazione che mi permette di comprendere
le ingiustizie e le iniquità e mi schiera dalla parte di chi lavora e lotta. Ognuno ha i propri maestri, altri invece spezzano
volutamente il proprio fusto dalle radici che alimentano delle proprie origini.
Restano in vita ma di fatto sono dei mostri.
12 dicembre 1969 - Milano, piazza Fontana, Banca dell'Agricoltura
17 morti e 89 feriti:
1. Giovanni ARNOLDI, anni 42
2. Giulio CHINA, anni 57
3. Eugenio CORSINI
4. Pietro DENDENA, anni 45
5. Carlo GAIANI, anni 37
6. Calogero GALATIOTO, anni 37
7. Carlo GARAVAGLIA, anni 71
8. Paolo GERLI, anni 45
9. Luigi MELONI, anni 57
10. Vittorio MOCCHI
11. Gerolamo PAPETTI, anni 78
12. Mario PASI, anni 48
13. Carlo PEREGO, anni 74
14. Oreste SANGALLI, anni 49
15. Angelo SCAGLIA, anni 61
16. Carlo SILVA, anni 71
17. Attilio VALÈ, anni 52
20 dicembre - funerali di Giuseppe Pinelli
"La strada era nera di folla, fra le due pareti di case popolari. Donne, gli occhi rossi e lo scialle, si affacciavano. Qua e là, fotografi appostati. Mi sono detto: quanta gente. Ma non era vero. Neanche un migliaio di persone. Quanti debbono aver avuto paura. C'è un mazzo di bandiere nere con la A in rosso. Due o tre bandiere rosse. Di quelle della Quarta Internazionale, credo. Molti, forse più, erano giovani; ma molti anche gli anziani e vecchi. Quando sono in mezzo a una folla non mi rammento di essere già, per i più, un vecchio". (Franco Fortini)
per ascoltare la "Ballata del Pinelli" clicca il link
L’evolversi della situazione politica ci impone delle
riflessioni che investono inevitabilmente anche la politica locale, e credo che
mai come in questo momento sia evidente come scelte importanti per Genova
rischiano di essere prese in altri luoghi.
Il successo delle “primarie”,
anche se giocato sull’equivoco “desiderio di partecipare” e “partecipazione” è
comunque evidente, come è pure evidente che non sono uscite mai da una logica
di “primarie del PD” senza mai entrare in una logica di “primarie di coalizione”,
relegando la candidatura di Vendola ad una comprimarietà inadeguata, insufficiente e fortemente riduttiva delle aspettative di chi guarda ad una
“sinistra arancione” fatta di cittadinanza attiva, associazionismo e mondo del
volontariato.
Qualcosa più di un semplice
rischio è che al termine della tornata elettorale nella sfera di influenza del
“centrosinistra” ci si trovi di fronte ad un “pensiero unico” con una
affermazione (salvo imprevisti di percorso) del PD importante ed una rosa di presenze
di seconda fila relegati a frustranti quanto inutili testimonianze.
Localmente la depotenzializzazione dei
risultati ottenuti alle precedenti amministrative diventerebbe evidente, e
scelte e obiettivi importanti che hanno caratterizzato l’ala sinistra
all’interno dell’attuale maggioranza cittadina difficilmente troverebbero
sponda e sostenibilità. A rischio quindi, qualsiasi discussione su Gronda, mobilità cittadina
privatizzazioni o ciclo dei rifiuti.
Genova, ancor più delle altre
città come Milano o Napoli ha dato un segnale preciso verso la volontà di
quell’ “arancione” all’interno del centro sinistra che possa determinare un
cambio di marcia nel fare e concepire la politica. All’interno, e non
alternativo al centrosinistra in quanto non l’ambizione ma il dovere è quello
di governare. Governare per poter dare delle risposte a coloro che sono stati
estromessi dai cicli produttivi o che hanno subito la precarizzazione del
lavoro, risposte per la scuola che urla una dispnea culturale e risposte per
tutti coloro che hanno visto tagliare sanità, pensioni e diritti ben oltre il
limite di un paese che vuole definirsi civile.
Credo pertanto che il tentativo di unificare questo percorso da parte di
tutte quelle componenti che sono già oggi presenti nel centrosinistra,
includendo ulteriormente quelle realtà associative e di volontariato che
fondano i valori e la propria azione nell’ambientalismo, nella solidarietà e
nel pacifismo debba essere un dovere da percorrere per dare voce a coloro ai
quali le politiche prima berlusconiane e poi di Monti, hanno tolto la possibilità
di futuro, a Genova come al resto del paese. Loris
...Avevo davvero riposto in Lei la mia fiducia, credevo che fosse una persona per bene. Credevo che quei valori, di cui tanto parla, fossero davvero radicati in Lei e fossero il punto di riferimento per ogni sua azione, per ogni sua decisione. Credevo che avrebbe scelto la Vita e non la morte.. E invece ha firmato la nostra condanna.
La condanna di una città sacrificata da anni in nome del profitto più squallido e criminale, abbandonata nelle mani di una famiglia di imprenditori senza scrupoli, plurindagati e pluricondannati e tutt'oggi agli arresti domiciliari.
Come credere ancora nello Stato Italiano? Come credere nella politica, in chi dovrebbe difendere e promuovere il bene comune..e invece ci ha rubato anche il diritto alla Vita?
A Taranto c'è un'ordinanza del sindaco che vieta il pascolo entro un raggio di non meno di 20 km attorno all’area industriale...ma in quei 20 km noi ci viviamo! Vivono i nostri bambini!! Le pecore e le capre sono state uccise...ora lo Stato uccide anche noi...per decreto!!!
Ho bisogno di sapere da Lei, signor presidente, cos'hanno di diverso i bambini di Genova rispetto ai nostri. Perchè lì l'area a caldo è stata CHIUSA, in quanto incompatibile con la città, e la produzione spostata a Taranto? Chi ha compiuto il "miracolo" rendendola "compatibile"?!
Venga qui, venga a visitare i nostri bambini devastati dal cancro (e non solo), li guardi negli occhi e sostenga il loro sguardo, se ci riesce. Dica alle loro mamme che la malattia e la morte del figlio è necessaria altrimenti cala il PIL!!!
Una pagina vergognosa e vigliacca della storia di questa nazione è stata scritta oggi..e porta la sua firma!
Ora le auguro buona notte, presidente..ma non so se e come riuscirà a dormire...e se ci riuscirà allora si preoccupi, perchè temo che ha barattato la sua coscienza col vile denaro.
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