LAMPEDUSA - "Li hanno mandati al massacro. Li uccideranno, uccideranno anche i loro bambini. Gli italiani non devono permettere tutto questo. In Libia ci hanno torturate, picchiate, stuprate, trattate come schiave per mesi. Meglio finire in fondo al mare. Morire nel deserto. Ma in Libia no". Hanno le lacrime agli occhi le donne nigeriane, etiopi, somale, le "fortunate" che sono arrivate a Lampedusa nelle settimane scorse e quelle reduci dal mercantile turco Pinar. Hanno saputo che oltre 200 disgraziati come loro sono stati raccolti in mare dalle motovedette italiane e rispediti "nell'inferno libico", dove sono sbarcati ieri mattina. Tra di loro anche 41 donne. Alcuni hanno gravi ustioni, altri sintomi di disidratazione. Ma la malattia più grave, è quella di essere stati riportati in Libia. Da dove "erano fuggite dopo essere state violentati e torturati. Non solo le donne, ma anche gli uomini". (testo completo su Repubblica)
Non amo fare il copia e incolla di articoli da giornali, ma in questo caso il senso di indignazione, di impotenza, di inadeguatezza mi rende poco lucido, incazzato, non in grado di esprimere oggettivamente una situazione. Rimugino pensieri che ricordano il regime dell’apartheid Sud Africano o il segregazionismo razziale degli anni 50 in USA, la fiera lotta di Rosa Parks di Montgomery, le battaglie di M.L. King.
Non è più sufficiente neanche l’indignazione.
Ho lasciato il link sul blog del film “come un uomo sulla terra” perché credo che solo attraverso la consapevolezza di ciò che ci accade intorno abbiamo la possibilità di evolverci per arrivare a considerarci parte integrante dell’umanità e a quel punto decidere da che parte stare, se con i carnefici o con le vittime.
5 commenti:
... eppure sarebbe così semplice. Non credo che alcuno intraprenda un viaggio così pericoloso e drammatico per puro spirito d'avventura. Quindi, ciò significa che quelli che con tanto disprezzo chiamano "clandestini" fuggono da situazioni insostenibili. E noi che facciamo, noi ricchi paesi evoluti? Dopo aver sfruttato sia loro che le loro ricchezze (cosa che peraltro continuiamo a fare e poco m'importa se le multinazionali non sono italiane), li ricacciamo ai loro inferni. Perché i nostri bambini crescano obesi, ma i loro occhietti santi non vengano sfiorati da tante brutture.
Mi stava venendo la tentazione di chiedere l'apolidismo... ma pur essendo una provocazione, credo che non lo farò: già di italiani che usano la testa e non la pancia quando vanno a votare ce n'è pochi, se poi anche quelli rinunciano a dire la loro... e sì, sono arrogante e presuntuosa. Mi arrogo il diritto di esprimermi e presumo di avere ragione, embé? Forse che ha ragione chi strilla più forte, come ampiamente cercato di dimostrare ieri dall'avvocato di Berlusconi ad Annozero? C'entra nulla con il tema in oggetto, la cui soluzione a me sembra abbastanza semplice (sempre ammesso che ci si metta la buona volontà e si superino gli egoismi tanto cari alla lega).
L'ha detto Diliberto a Ballarò, c'è già qualcuno che lo fa - e comunque è un concetto caro a tante belle persone: non dare un pesce a chi ha fame, dagli i mezzi per pescare. Che tradotto significa che, se invece di investire in "sicurezza" (ma di chi?) facessimo tutti come il CeSVI (ONG ONLUS certificata, cui sono molto affezionata e non solo perché originariamente bergamasca), che crea pozzi e scuole e insedia attività economiche dovunque ne abbia la possibilità, forse "i clandestini" smetterebbero di cercare una vita migliore da noi... io continuo a pensare che la diversità sia una ricchezza e non un impoverimento collettivo, ma se il prezzo di questa "ricchezza" (metaforicamente parlando) è la sofferenza altrui, ne faccio a meno. Preferisco che vengano a trovarci da pari, e non da carne da macello. Ributtati in mare o sfruttati quando conviene. Ma che schifo. E cerchiamo di agitarci tutti subito, perché i prossimi ad essere considerati appestati saranno (saremo) noi italiani che non abbiamo saputo tenere il passo con le trasformazioni liberiste della nostra becera patria governata da gente che è rimasta ai tempi dei comuni e che la Resistenza non l'ha fatta.
Scusate, ma sono davvero inviperita, anche se i frequentatori di questo blog sono tra gli ultimi che abbisognano delle mie esternazioni...
Loris, quando qualcuno arrivaimpunemente a proporre posti differenziati sui mezzi pubblici e non solo non viene allontanato da ogni carica pubblica, ma addirittura si mettono un paio di giorni per far ritirare quella porcata, pensi che lo spirito critico ed etico delle persone medie funzioni ancora un minimo?
Siamo alla barbarie, ca va sans dire....
sono incazzatissima... trovo la cosa vergognosa, l'Italia si sta comportando come i nazisti con gli ebrei... manda degli uomini a morire!
Quando si arriva a questi estremi credo bisogna chiedersi come sia stato possibile arrivare a tanto... e l'umanità spesso ci è arrivata...
molto bello il tuo blog. mi piace
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