il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



lunedì 15 giugno 2009

VENDO-LA SINISTRA?

Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati dalle molte parole che hanno caratterizzato il cosmo , nebulose comprese, a sinistra.
Corrispondenze di amorosi sensi dalla Melandri a Vendola e da Vendola a Melandri, elucubrazioni bertinottiane sul partito unico a sinistra omnicomprensivo e per concludere dal moderno Oracolo di Delfi Dalema che generosamente si rende disponibile nell’emergenza ad un suo rientro attivo nella politica del PD.
Con questo non trascurabile preambolo ci si avvia alla tornata sia referendaria che dei ballottaggi.
Mentre leggevo la lettera della Melandri mi domandavo quale impedimento ci fosse nell’indirizzarla anche agli altri “leader”(?) di Sinistra e Libertà. Qualche pensiero strampalato mi rispondeva che erano già scontate le risposte e che forse rimembrando letture evangeliche le attenzioni si concentravano sul figliol prodigo.
Non è da trascurare la manovra a pressing su Vendola che proviene dall’interno di Sinistra e Libertà da chi sta, già da pochi giorni prima del voto, chiedendo il partito subito ( la tecnica era già stata sperimentata a dicembre con l’articolo di Fava sull’unità del 13 e la rassicurazione era venuta dalla Bandoli qualche giorno dopo . di li alla scissione con rifondazione è stato solo un problema di breve attesa). Evidentemente la concezione che prima si pensa al contenitore e poi se non ci sono campagne elettorali si pensa al contenuto è endemica in alcuni settori di chi oggi aspira a fa politica . In molti, proprio per questa ragione, si sono allontanati da progetti costituenti o di associazione. Molti elettori non si sono fidati a dare il voto a chi il programma lo ha stilato tra le quattro mura di segreterie per poi dire “ora non c’è tempo per discutere” .
Ampio e concettualmente condivisibile in buona parte il ragionamento di Bertinotti. Peccato che forse in una visione un po troppo alla “volemose bene” pensa anche lui più all’assiemaggio di sigle che i contenuti che queste sigle possono condividere. Non è da trascurare in questo contesto però la visione dei socialisti di SeL che dall’alto della loro recente storia politica non hanno nessuna intenzione di ipotizzare possibilità di intese con chi si pone a sinistra di SeL. Anche in questa circostanza i contenuti nell’esclusione sono “questi grandi sconosciuti”.
Situazione di casino? No da calciomercato.
Alle 0.36 dell’8 giugno in una mailing list lanciavo il seguente messaggio “Forse sarebbe il caso di iniziare a riflettere su una autoconvocazione come fu l'anno scorso il 19 aprile. Credo che lo spirito dovrebbe essere costituente e che le dirigenze a questo punto dovrebbero assumersi le loro responsabilità rispetto alla situazione nella quale è franata la sinistra.”
Penso che ora più che mai necessita un reset a sinistra, le spinte minoritariste del partito o del ripartire dalla proposta della lista anticapitalista non danno alcuna prospettiva . La trasmigrazione delle anime verso il PD equivarrebbe allo scrivere la parola fine alla storia della sinistra italiana con un ulteriore tassello nel puzzle di Licio Gelli.
Ho apprezzato la convocazione dell’iniziativa sulle risposte alla crisi economica del 26 a Bologna organizzata dal gruppo dei fiorentini che già avevano accolto l’appello della Rossanda portandoci ad una riflessione sulla possibilità di lista unica il 7 marzo a Firenze ma, prioritaria credo rimanga l’apertura di una costituente a sinistra che si sinterroghi poi al suo interno altrimenti anche l’elaborazione delle problematiche sulla crisi economica rischiano di cadere nel vuoto degli equilibrismi autoconservativi dei partiti.
Loris



4 commenti:

Matteo ha detto...

Davvero c'è chi la sinistra la vuole vendere. Ma che bello facciamo un bel partito tutti quanti col pd, coi radicali e con la binetti!
Ma a questi dirigenti di sinistra (per quanto ancora non so) le elezioni non hanno insegnato nulla? La gente lo ha bocciato il Pd. E Bertinotti che vuole fare? Un partito insieme al Pd. Bertinotti ma dov'è finito il subcomandante Marcos? dov'è finito Chavez? dov'è finito, soprattutto, Marx? Ma l'esperineza della Sinistra Arcobaleno clamorosamente sconfitta non gli ha insegnato nulla?
Adesso vuole andare insieme al Pd? ma allora ha dato ragione a Veltroni che ha cacciato la sinistra dal parlamento?
Che delusione Bertinotti. Che delusione Vendola.

Crocco1830 ha detto...

Manca in tutta questa brutta situazione politica, una analisi elaborata e costruttiva della crisi della sinistra. Leggo nei vari interventi degli esponenti dei partiti, tante letture ma singole e personali.
In questo contesto, le soluzioni per uscire da questa crisi sembra risolversi sempre nella liquidazione della sinistra, con il suo scioglimento al centro.
Brutta cosa!

Pierprandi ha detto...

Se la soluzione è riciclarsi nel PD è meglio essere il 3% del nulla... Ma perchè il caro Bertinotti non si gode l'agoniata (e ricca...) pensione...? Ci mancava solo lui ad aggiungere caos a una sinistra senza più ne capo ne coda...La soluzione è una e una sola un partito unico A SINISTRA del PD, sempre che i vari segretari del 3% ne abbiano voglia voglia.... La vedo dura caro Loris...Davvero dura...

Alessandro Tauro ha detto...

Bertinotti ha un tempismo da far accapponare la pelle.
E' capace di tirare fuori l'idea, che già di per sé è quantomeno surreale, proprio in un momento politico in cui oltre che surreale diventa totalmente idiota!!

"Un soggetto politico unitario che va dal PD ai comunisti passando per i radicali e Sinistra e Libertà"
Consiglio spassionato: il ricovero. O un periodo di riposo e silenzio. Ma lungo...

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