Per il tipo di esperienza vissuto in quest’ultimo anno non mi sembra di vedere i draghi se affermo che una parte dei problemi per la costruzione di un soggetto unico a sinistra riguardano essenzialmente due soggetti che sono sia politici che personali. Fava e Ferrero, Sinistra Democratica e Rifondazione.
Il tentativo di egemonizzare le rispettive aree va al di la della stessa scelta ideologica. L’alleanza ha significato per le altre forze subalternità nel bene e nel male. Sono estremamente critico sulle scelte di Vendola sia come qualità della scelta che come tempestività, ma il 7marzo lui a Firenze ha dato la disponibilità come MPS alla lista unica mentre la dirigenza di SD non si è presa la briga non solo di intervenire a un livello adeguato ma ha sistematicamente ignorato il dibattito in corso. Forse è stato un tentativo per smarcarsi da una morsa forse un po troppo stretta, ma questo non lo si saprà mai. Lo stesso Ferrero aveva delegato Acerbo che ha formulato la proposta irricevibile che la lista unitaria era la loro e che se qualcuno voleva, che si accomodassero pure. Mi rendo conto che le “strutture” esistenti sia di SD che di RC fanno comodo ma se questo porta ad una egemonia che come risultato da una sinistra potenzialmente al 7% di fatto senza alcuna possibilità di rappresentanza politica e forse solo potenzialmente da stampella al PD non credo che ci si possa stare.
Non credo neanche che dobbiamo attendere tempi lunghi di riflessioni e analisi, per poi ritrovarci in una situazione da prendere o lasciare come è stato per le europee. Il fallimento di una politica è tangibile e non è accettabile ne la giustificazione di Fava di una formazione appena formata, perché i compagni erano disponibili fin dall’ agosto scorso ad impegnarsi su contenuti precisi , ne la disarmante esternazione di Ferrero sulla scissione come errore grave dopo aver condotto una campagna congressuale come quella dell’anno scorso.
I lavoratori, i migrantes, gli studenti, i precari, tutte le vittime della crisi economica causata dal capitalismo hanno bisogno di sponde sicure, di risposte adeguate allo scontro che è in atto. Non si può sperimentare sulla pelle di miglioni di persone le alchimie politiche e strategiche per il nuovo soggetto o per la purezza del vecchio.
Solo l’azzeramento di tutte le dirigenze e un dialogo costituente può ridare linfa alla sinistra Italiana.
Il prossimo anno per le regionali vogliamo rimanere nuovamente intrappolati in questo tipo di logica o forse potremmo anche ipotizzare di rappresentare una sinistra vicina ai bisogni della gente e non supporter magari di qualche partito del cemento?
Non è forse il secondo anno che l’elettorato ci da una lezione?
Il tentativo di egemonizzare le rispettive aree va al di la della stessa scelta ideologica. L’alleanza ha significato per le altre forze subalternità nel bene e nel male. Sono estremamente critico sulle scelte di Vendola sia come qualità della scelta che come tempestività, ma il 7marzo lui a Firenze ha dato la disponibilità come MPS alla lista unica mentre la dirigenza di SD non si è presa la briga non solo di intervenire a un livello adeguato ma ha sistematicamente ignorato il dibattito in corso. Forse è stato un tentativo per smarcarsi da una morsa forse un po troppo stretta, ma questo non lo si saprà mai. Lo stesso Ferrero aveva delegato Acerbo che ha formulato la proposta irricevibile che la lista unitaria era la loro e che se qualcuno voleva, che si accomodassero pure. Mi rendo conto che le “strutture” esistenti sia di SD che di RC fanno comodo ma se questo porta ad una egemonia che come risultato da una sinistra potenzialmente al 7% di fatto senza alcuna possibilità di rappresentanza politica e forse solo potenzialmente da stampella al PD non credo che ci si possa stare.
Non credo neanche che dobbiamo attendere tempi lunghi di riflessioni e analisi, per poi ritrovarci in una situazione da prendere o lasciare come è stato per le europee. Il fallimento di una politica è tangibile e non è accettabile ne la giustificazione di Fava di una formazione appena formata, perché i compagni erano disponibili fin dall’ agosto scorso ad impegnarsi su contenuti precisi , ne la disarmante esternazione di Ferrero sulla scissione come errore grave dopo aver condotto una campagna congressuale come quella dell’anno scorso.
I lavoratori, i migrantes, gli studenti, i precari, tutte le vittime della crisi economica causata dal capitalismo hanno bisogno di sponde sicure, di risposte adeguate allo scontro che è in atto. Non si può sperimentare sulla pelle di miglioni di persone le alchimie politiche e strategiche per il nuovo soggetto o per la purezza del vecchio.
Solo l’azzeramento di tutte le dirigenze e un dialogo costituente può ridare linfa alla sinistra Italiana.
Il prossimo anno per le regionali vogliamo rimanere nuovamente intrappolati in questo tipo di logica o forse potremmo anche ipotizzare di rappresentare una sinistra vicina ai bisogni della gente e non supporter magari di qualche partito del cemento?
Non è forse il secondo anno che l’elettorato ci da una lezione?
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Loris
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Loris
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Ps guardate le firme di chi ha aderito e chi no a questo appello. La cosa a mio parere grave è che sui Valori non ci può essere smarcatura. http://a-sinistra.blogspot.com/2009/05/restiamo-umani.html
4 commenti:
Mi trovi sostanzialmente d'accordo. Mi rimane un dubbio: da dove partire per la costituente, dopo l'azzeramento dei vertici?
la parte che manca nel post è la parte delle proposte. Mi ripromettevo di articolarla in un post successivo. Comunque vedendo anche altre esperienze il primo passo è risaldare nei territori su contenuti quali vivibilità e ambiente, lavoro, sicurezza sul lavoro e un disegno irrinunciabile di superamento del precariato, scuola con un effettivo diritto allo studio e migranti. Come ho già proposto nella mailing list della sinisistra unita e plurale di Firenze una autoconvocazione come quella del 19 aprile 2008 è assolutamente necessaria e proprio un occasione di una autoconvocazione preparare le condizioni di una costituente partecipata e condivisa.
Sono d'accordo e sul tuo passaggio "...il primo passo è risaldare nei territori", aggiungerei partendo dati territori.
Ciao, Loris.
proprio poco fa sono andato sul sito di sonistra e libertà prima e poi sul sito dei partiti che lo compongono: ebbene trai i verdi c'è discussione su se rimanere attaccati alle logiche di sinistra oppure correre da soli e diventare un partito verde trasversale che raccolga voti anche a destra (fortunatamente, per quento mi riguarda, la segretaria francescato non condivide questa logica sperando che sia appoggiata nel partito); mentre il partito socialista di nencini esclude dalla costituente di sinistra i comunisti dichiarando che il cantiere per loro è chiuso anzi non è stato mai aperto. Bene se la costituente di sinistra (da paerte di SeL) non vuole tenere conto del 3.3 % cioè un milione e passa di elettori mi sa che dovremo attendere tempi lunghi (per citarti).
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