il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



giovedì 9 luglio 2009

Il reato di clandestinità

dal sito http://www.paralleli.org/ segnalo questo utile pezzo al fine di comprendere meglio gli effetti del così detto "pacchetto sicurezza"
Riflessione del responsabile dell'Area immigrazione sull'introduzione del reato di clandestinità.
di Toni Ferigo*
Ingiusto perché:
gli irregolari presenti in Italia quando sono entrati non hanno commesso alcun reato e però, una volta qui, non possono regolarizzarsi. Infatti, anche trovando un lavoro, quest'ultimo non può che essere “in nero”. In assenza di una “sanatoria”, gli irregolari non possono uscire dalla condizione di clandestinità. In anni passati si usavano i “decreti flussi” decisi ogni anno; ciò permetteva di regolarizzare coloro i cui datori di lavoro desideravano mettere in regola dopo averli “provati” in nero. In altre parole, si faceva finta che un datore di lavoro volesse assumere una persona chiamandola dal suo Paese di origine, anche se in realtà da anni si trovava in Italia dove lavorava in nero. Con la Bossi-Fini si era anche abolita la possibilità di “invitare con garanzia” (attraverso lo sponsor) un cittadino straniero. Insomma, oggi in Italia si entra regolarmente solo se un datore di lavoro si impegna ad assumere uno sconosciuto....Da quasi due anni il governo non emana decreti flussi, le domande presentate nel 2007 devono ancora ottenere risposta. Ecco come si è fatto aumentare il fenomeno della clandestinità.
Inutile perché:
trovato un clandestino si dovrebbe fare un processo davanti al giudice di Pace, si dovrebbe far pagare una multa, si dovrebbe trattenere il clandestino in un Centro e poi accompagnarlo nel suo Paese. Gli irregolari in Italia sono circa un milione, moltissimi sono noti alle forze dell’ordine, ne fermeranno 100, 200 mila? Quante multe saranno davvero pagate? Quanti processi (esame di incostituzionalità)? Quanti posti da creare nei Centri di espulsione?
Intollerabile perché:
un effetto il provvedimento lo produrrà. Farà paura soprattutto ai clandestini onesti. Saranno questi infatti a rischiare la perdita di servizi anche minimi che oggi comunque hanno, per la salute, per la scuola dei figli, la possibilità di movimento senza paura. Se lavorano per datori di lavoro senza scrupoli saranno più ricattabili. Lo stesso per proprietari di casa. Insomma, saranno i più deboli e onesti a rischiare e pagare di più.
Pericoloso perché:
il rischio è che i clandestini si nascondano sempre di più e che nascano organizzazioni di servizi clandestini per la sanità, per la scuola, per la sicurezza; e che in queste organizzazioni (già esistenti in qualche comunità straniera) si infili la malavita. Certamente queste norme del “pacchetto sicurezza” regalano un milione di potenziali clienti a servizi privati. Le mafie ringraziano!
Dannoso perché:
diffonde la falsa idea che gli immigrati irregolari siano pericolosi, da cui difendersi e di cui diffidare; fra gli immigrati semina paura e diffidenza, la sensazione di essere malvisti e addirittura odiati. Insomma, si genera un clima di reciproco sospetto che produrrà solo cattivi frutti.
Ma chi è il clandestino?
E’ una persona che nella stragrande maggioranza dei casi è venuto in Europa per lavorare onestamente, che ha cercato e cerca di regolarizzarsi, ma non riesce a farlo perché le nostre leggi non glielo permettono. La sua massima aspirazione è proprio quella di essere in regola, poter camminare per strada senza paura di essere fermato, di poter portare qui la famiglia, oppure di poter tornare al Paese con qualche risparmio per lavorare e vivere nella sua terra. E’ uno che sta male ogni volta che sente che un connazionale ha combinato un reato, un delitto. Ha paura che pensiamo male di lui. Non ha molti amici, spesso si sente osservato, guardato male, con diffidenza, ha paura di essere giudicato male.
Perché fermare gli sbarchi a Lampedusa?
Ogni anno (da vent'anni) entrano in Italia almeno 100 mila immigrati. Negli ultimi anni sono quasi tutti clandestini (esclusi i pochi ricongiungimenti familiari). A Lampedusa ne arrivano poche migliaia, gli altri entrano dalle frontiere di terra (da Ventimiglia a Trieste) o di cielo (aereoporti), o di altri mari (nascosti in camion su traghetti). Alcuni entrano con visto (che lasceranno scadere diventando irregolari) o senza visto.Lampedusa è una goccia.Lampedusa è il posto di arrivo dei più disperati che scappano da guerre e persecuzioni (Somalia, Eritrea, Etiopia, Darfur, Sudan).Lampedusa non è certo il posto di arrivo di malintenzionati desiderosi di vivere di crimine.Lampedusa però è il posto ideale per far vedere i muscoli (loro sono deboli e indifesi), per far credere che ci invadano (arrivano a centinaia e si vedono) per far credere che è lì che si ferma l’entrata di clandestini (anche se la maggioranza che entra non passa da Lampedusa e non si vede)
Ma hanno tutti diritto d’asilo?
Certamente no, ma se non si consente loro nemmeno di chiederlo e raccontare la loro storia, non si saprà chi si respinge. Gli ultimi respingimenti sono avvenuti esattamente così.
Ma un Paese avrà ben il diritto di respingere...
Un conto è respingere uno che viene dalla Svizzera, o dal Marocco, o dal Senegal, una cosa completamente diversa è respingere chi viene dal Darfur, dalla Somalia, dall’Iran, dall’Afghanistan. Chi scappa da guerre e persecuzioni non può essere respinto. Un conto è rimandare un iraniano in Svizzera o in Francia, un altro è rimandarlo in Iran o in Libia.Secondo la convenzione di Ginevra, accettata dall’Italia, il Paese che respinge deve accertarsi che la persona respinta non corra rischi per la sua vita e i suoi diritti umani a causa del respingimento: questo principio è stato violato dal nostro governo.
Ma dietro gli sbarchi ci sono organizzazioni criminali
Certo, ma il modo di combatterle non è quello di rimandare chi fugge nelle loro braccia. Chi fugge può essere un prezioso collaboratore, una persona che dà notizie su percorsi, luoghi dove si incontrano le organizzazioni criminali, modi, tariffe, complicità, ecc. Se davvero si vogliono combattere le organizzazioni della tratta occorre allearsi con le vittime e non punirle a nostra volta.
*Toni Ferigo: vice presidente di Paralleli




Appello

Per i Genovesi, che vogliono chiedere al Presidente

Napolitano di non promulgare questa "legge vergogna"

l'appuntamento è per Venerdì 10 Luglio ore 18 davanti

la Prefettura in Largo Lanfranco

8 commenti:

luly ha detto...

Credo che questo "utile pezzo", come lo definisci tu, spieghi benissimo la situazione che si trovano a vivere questi nostri fratelli. Sarebbe bello poterlo vedere trasmesso tra un programma e l'altro o, magari, letto durante i programmi radio......ma significherebbe non essere in Italia. E noi, purtroppo, ci siamo.
Un abbraccio, Loris.

Rouge ha detto...

Il tema è delicato. Da un lato questioni morali e umanitarie, dall'altro l'esigenza di mettere mano a quello che viene percepito non sempre a torto come un problema da parte della popolazione.
Giusto l'appello, ma sarebbe più giusto se si pensasse a una legge alternativa che regoli in modo chiaro e dignitoso i flussi migratori in Italia.
Non mi sembra che le opposizioni però siano molto calde su questo tema. Sarà mica perchè i migranti non portano voti e per una volta il lavoro sporco è toccato farlo ad altri?

Crocco1830 ha detto...

Si fanno vedere gli sbarchi a Lampedusa per giustificare un decreto razzista come questo. Ma quanti sanno che per ogni immigrato che arriva via mare, il Governo chiede l’ingresso di altri 12 con la programmazione dei "decreti flussi"? Quanti si accorgono di questa ipocrisia?

loris ha detto...

RICORDO CHE QUESTA SERA INTORNO A MEZZANOTTE SULLA RAI 3 VIENE TRASMESSO IL FILM "COME UN UOMO SULLA TERRA"

Matteo ha detto...

E' tipico della destra scambiare le vittime con i carnefici. Come con la droga, invece di combattere gli spacciatori si combattono i tossicodipendenti, così con le espulsioni non si combattono le organizzazioni criminali internazionali, ma soltanto i poveracci che ne sono vittime.

Pierprandi ha detto...

Caro Loris vedo che hai dato una rispolverata al blog...Nuova grafica. Ora mi concentro su rai tre.. Hasta la vista!

Andrea De Luca ha detto...

ottimo post, non condivido il reato di clandestinità

Alessandro Tauro ha detto...

Questo post spiega con una chiarezza disarmante una questione che si tende troppo spesso a mostrare come complessa, astrusa e incomprensibile.

C'è ben poco da capire sulla natura del fenomeno migratorio e sull'efficacia e la legittimità di certe risposte da parte di un paese immigrante.
Questo post spiega alla perfezione non solo la dannosità di una disciplina come quella attuale, che va a violare chiaramente i più fondamentali diritti dell'uomo, ma spiega altrettanto chiaramente l'inutilità e la dannosità per gli italiani stessi...

Speriamo che quanto prima il sensazionalismo anti-straniero abbandoni questo nostro povero malandato paese, un paese privo di memoria. E che si possa tornare a discutere di fenomeni come questo con freddezza, razionalità. E senza psicosi artificiali...

BEGIN

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