il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



domenica 16 agosto 2009

Quando le forze del male uccisero Matteotti

…Sono passati 85 anni da quel 16 Agosto in cui fu ritrovato il corpo di Giacomo Matteotti alla macchia della Quartarella. Se a quel punto rimanevano dei dubbi anche l’ultimo velo era caduto, e la natura criminale del fascismo, che con i suoi manipoli di nefandezze ne ebbe a fare in quantità, era offerta alla pubblica condivisione.
Mi sembrava doveroso questo ricordo, doveroso perché come abbiamo più volte ripetuto la perdita di memoria ci condanna per nostre stesse mani a quel ruolo di vittime consapevoli di un qualche pifferaio.
Tanta enfasi è stata data al lancio in grande stile alla lotta al crimine da parte del Premier e dei suoi ministri. Ha deciso di rinunciare ai lodi e di farsi processare ho pensato in un primo momento, per ricadere in una nuvola di scetticismo e di preoccupazione in un secondo.
E’ di cattivo gusto parlare della corda in casa del Boia. Non credo si possa parlare di lotta alla criminalità organizzata e non, dopo che poco più di un anno fa ci fu la celebre frase di Dell’Utri “Vittorio Mangano eroe”. Si proprio lo stalliere di Berlusconi.
E comunque se anche non fosse sufficiente un rapporto diretto con lo stalliere parliamo comunque dei rapporti con Dell’Utri. :- In data 11 dicembre 2004, il tribunale di Palermo ha condannato Marcello Dell'Utri a nove anni di reclusione con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il senatore è stato anche condannato a due anni di libertà vigilata, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento dei danni (per un totale di 70.000 euro) alle parti civili, il Comune e la Provincia di Palermo.
Preoccupante il tipo di approccio del Premier rispetto al Problema mafioso.
«L'antimafia delle leggi contro l'antimafia delle chiacchiere: è stata questa la produzione delle leggi del governo. Sono norme importanti, che mancavano e sono state subito utilizzate».

Come dire che Falcone, Borsellino, Chinnici, le scorte ,servitori dello Stato sono state vittime dell’antimafia delle chiacchere.

E riparlo in conclusione di Matteotti, perché fu inequivocabile che il mandante materiale e politico di quel delitto fu Mussolini in persona, ma i processi che videro gli esecutori materiali al banco degli imputati nel 1926 furono come si può evincere dalle condanne autentiche farse in mano al regime.
Il mandante materiale ovviamente non fu mai processato, l’immunità Mussolini la perse nel momento in cui fu sconfitto non solo politicamente ma anche militarmente e molto celermente fu eseguita quella condanna a morte affinché non potessero esserci ,comunque ,pastoie o mediazioni che sarebbero state non comprese da una buona parte del popolo Italiano.


E termino nuovamente ricordando che è «Pronto un progetto a lungo termine contro le forze del male».
La storia d’Italia è troppo costellata da elementi inquinanti e devianti per non sentire una profonda stonatura in quell’affermazione così ardita. Timore perché chi non ha la dignità personale ancorché politica di farsi giudicare dallo stato che lui dovrebbe rappresentare, da sicuramente poca fidabilità sulle effettive volontà di una giusta riforma .









10 commenti:

Leandro Giovannini ha detto...

La profezia di Orwell che si avvera..

Nibelunga ha detto...

Se la condanna a morte di Mussolini
da parte del cln in nome del popolo
italiano fu legittima,quel Mussolini
fra l'altro mandante tramite Dumini
dell'omicidio Matteotti,meno legittime furono le migliaia di vittime che furono infoibate dai
partigiani titini e dai partigiani
italiani comunisti,come riconosciuto
onestamente anche dal presidente
Napolitano e da Violante

loris ha detto...

E' una polemica la tua che trova poco spazio nibelunga, la dove gli ustascia si macchiarono per primi del crimine di pulizia etnica pensi che la risposta umana avrebbe potuto essere diversa? La dove le prime vittime (8000/9000)erano serbi comunisti e zingari credi che la risposta avrebbe potuto essere un puffetto sulla guancia e un ..."non farlo più?".
Inoltre vogliamo ricordare che alla guerra ci portò il fascismo e non i comunisti e nemmeno i titini, per cui traiamone una giusta lezione, anche se in Italia purtroppo per effetto di quello che considero un errore di un comunista troppi pezzi dell'apparato statale fascista hanno avuto modo di reinsediarsi nello stato repubblicano estromettendo chi aveva combattuto e vinto una guerra di liberazione.
Ovviamente sto parlando dell'amnistia voluta dall'allora guardasigilli Palmiro Togliatti.

ps.evidente esempio di riciclaggio fu Marcello Guida che durante il fascismo era direttore del carcere di Ventotene e Santo Stefano dove si distinse per il regime vessatorio nei confronti di anarchici, comunisti, antifascisti.
Lo Ritroviamo nel 1969 a dirigere la questura di una delle più importanti città italiane : Milano
Dal 4 piano di quella questura nel dicembre 1969 viene suicidato l'anarchico Giuseppe Pinelli.

Alessandro Tauro ha detto...

Carissimo Loris, mai post fu più giusto ed opportuno!
E condivido in pieno anche questo tuo ultimo excursus storico sulle responsabilità storiche del massacro e sulla incontrollata amnistia di Togliatti, improntata ad un senso di riconciliazione nazionale, ma che in pratica non ha fatto altro che trasmigrare porzioni di apparato fascista nella repubblica del dopoguerra.
E ancora oggi ne paghiamo le spese, ad esempio quando non riusciamo a venire a capo di avvenimenti tragici avvenuti negli ultimi decenni come le stragi, la Gladio e tanto altro ancora...

Nibelunga ha detto...

Tutto condivisibile cio' che scrivi nell'ultimo post loris o quasi,ma ti rammento che i nefasti
ustascia erano serbi e non triestini molti dei quali non erano nemmeno fascisti,per non parlare dell'eccidio di Osoppo in
cui partigiani comunisti trucidarono partigiani cattolici.
Vero e' invece che molti ex fascisti entrarono a far parte
dell'apparato dello stato italiano soprattutto nei servizi segreti dove vennero arruolati in chiara
funzione anticomunista con l'avvallo anche della cia e dei
servizi alleati.Diciamola tutta:e' anche vero che,nonostante la costituzione italiana lo vieti,il msi e i suoi figli erano partiti
di chiara ispirazione fascista,erano dei partiti fascisti neanche tanto mascherati.E ora alcuni di coloro che militivano in quelle formazioni siedono su scranni molto importanti del parlamento la
qual cosa,lo confesso,mi scandalizza.Come ultima cosa ti ricordo che sulla morte di Pinelli indago'un magistrato capace e integerrimo come Gerardo D'Ambrosio,non sospettabile di avere connivenze con le forze reazionarie,che da sempre gravita
nell'orbita ideologica della sinistra,giungendo alla conclusione che non vi fu crimine alcuno.Lo dico senza la minima vis polemica,solo come precisazione.Ognuno poi e' libero di pensarla a modo suo.

loris ha detto...

Ustascia croati capeggiati da Ante Pavelic, trucidarono migliaia e migliaia di Serbi, Comunisti, Ebrei e Zingari.
Conosco le vicende dell'Osoppo e non me ne rallegro di sicuro. Pochi anni prima avevamo gia dovuto soffrire le vicende spagnole con i fatti di Barcellona dove le brigate garibaldine si scontrarono con i militanti del Poum internazionalisti e libertari.
Paradossalmente credo che sia le vicende spagnole sia quelle che hanno riguardato la sinistra e la sinistra comunista italiana abbiano un legame storico preciso.Qua compare una mia degressione di analisi storica sugli anni successivi alla guerra sino alle vicende politiche odierne che ti risparmio.
Credo che un patto che andò ben al di la di Yalta determinò la condizione che il PCI non sarebbe mai andato al governo ma con la garanzia che avrebbe avuto sempre voce in capitolo sulle grandi scelte. Non ci sarebbe quindi stata la rivoluzione in Italia e nessun tentativo di farla come accadde in Grecia.
Credo che Tito abbia avuto due pregi, unificare la Jugoslavia nella lotta al nazifascismo e non soggiacere alle direttive di Stalin aderendo al fronte dei non allineati.
In questo contesto riesco a comprendere, anche se non condivido, quelli che oggi sono chiamati dei veri e propri massacri come quello delle foibe.
Il mio essere Marxista e Comunista mi consente di avere un approccio nei confronti della società assolutamente scientifico. Non servirebbe negare evidenze storiche perché l’analisi storica e le sue risultanze ne uscirebbero falsate ed inutili.
Mi scuso con tutti per il pippone che ho sciorinato ma ci tenevo ad essere più preciso possibile.

Ps. Consiglio di guardare a chi ne ha l’opportunità il film Porzus che racconta appunto l’eccidio dell’Osoppo

loris ha detto...

Non metto in dubbio le qualità e l'onestà intellettuale e professionale di d'Ambrosio, credo tuttavia che Pinelli sia stato suicidato.Continuo a sentire a distanza di 40 anni un sentimento di sgomento perchè in quella questura Pinelli è entrato vivo,e sotto la tutela a quel punto dello Stato. Lo Stato era rappresentato da Marcello Guida già al servizio dello Stato Fascista, che passata la resistenza tornava indenne ad essere uomo di Stato.

Adriano Smaldone ha detto...

l'ho studiat quest anno l'omicidio matteotti purtroppo qulli erano altri tempo pero sono passati 85 anni Dio come passa il tempo

loris ha detto...

Continua a studiare che è meglio!!! Non vorrei mai dovermi convincere delle ragioni della Gelmini.

Anonimo ha detto...

Nulla di meglio avrei saputo dire. in ogni caso.

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